• 05/01/2022

Post su Fb di Barbara Pollastrini, deputata Pd

"Vorrei che questa foto entrasse nelle istituzioni. Vorrei che restasse nei nostri cuori. L’Europa termina dove finisce la sua civiltà, l’Occidente declina quando i diritti umani sono calpestati. E quasi tutto inizia con la rimozione." Così, in un post su Fb, la deputata del Pd Barbara Pollastrini, commenta la foto che ritrae una donna migrante afghana morta assiderata al confine tra Turchia e Iran. 
"Già basterebbe a levare il fiato, la notizia di una donna straziata dal gelo con sacchetti di plastica ai piedi. Poi sai che è una mamma che quelle sue scarpe le aveva date per proteggere i suoi bambini. Una donna afghana in fuga dalla paura e dal terrore", prosegue Pollastrini che ricorda: "Era metà agosto, quando i fondamentalisti riprendevano il potere a Kabul e l’Occidente alzava bandiera bianca. Però c’era la promessa che non li avremmo lasciati sole e soli, che si sarebbero moltiplicati i corridoi umanitari e l’accoglienza. Ci sono cose peggiori del Covid, che pure ha strappato vite e salute? Sì: consentirgli di portarsi via anche l’anima, di renderci ciechi davanti alle disperazioni e alle guerre del mondo. Esiste un’Italia buona, che non si accontenta di tornare come prima. Che vorrebbe un dopo diverso, più giusto, con più  dignità per le persone e per le cose che contano davvero." "Lo grida con la sua dolcezza papa Francesco, ma spesso la sua voce appare sola. Eppure - osserva Pollastrini- quella donna e altre migranti come lei erano e sono guidate da un sentimento di speranza. Vedono uno spiraglio oltre il confine, la protezione e un futuro. Immaginano l’Europa e le nostre città così come anche noi vorremmo fossero. Allora il turbamento e il rovello ti crescono dentro perché non riesci a corrispondere alla fiducia. Sai che una solidarietà arriverà da volontari e agenzie umanitarie, che una luce verde si accenderà, e non solo alla frontiera della Polonia".
Per la parlamentare dem   "serve una politica quasi rivoluzionaria, che rimetta a posto alcune parole: diritti umani, pace, accoglienza, lavoro, scuola. Non sono anticaglia. Se ci aggiungi ambiente, è l ‘unico presente possibile. Ha ragione il presidente Mattarella: i giovani, le ragazze e i ragazzi, se lo vogliono, sono l’energia più potente per imporre il cambiamento."