Diritti umani: Pollastrini, donna afghana assiderata è Occidente che declina da responsabilità
Post su Fb di Barbara Pollastrini, deputata Pd
Post su Fb di Barbara Pollastrini, deputata Pd
“Ad agosto l’Italia ha tenuto fede alla parola data a tutti quei cittadini afghani che nel corso degli ultimi venti anni hanno lottato per un paese diverso. Abbiamo evacuato oltre cinquemila persone, primi in Europa per numero di persone portate fuori dall'Afghanistan. Ciò nonostante, oggi, sono ancora molte le donne, i bambini e gli uomini a rischio immediato di vita. Le domande che ci pongono, e che noi poniamo al governo, sono: quando e come il nostro Paese intende proseguire l’evacuazione delle persone a rischio di vita?
“Dico sì all'idea di Emma Bonino. È utile una commissione internazionale di monitoraggio sui diritti umani delle donne in Afghanistan. Gli Stati Uniti e l'Europa adottino questa come condizione di ogni legittimazione di un governo oscurantista”.
Lo dichiara Barbara Pollastrini, deputata del Partito democratico.
"Non abbandonare il popolo afghano, restare accanto alle donne contro cui il regime si sta già accanendo è nostro dovere. Perché questa non resti una affermazione retorica serve un'azione e una strategia chiara e condivisa dalla comunità internazionale per la tutela dei diritti e delle libertà delle donne e degli uomini afghani".
“Duecento tra ragazze e ragazzi, con le loro famiglie e alcuni professori. Tra loro, le 81 studentesse afgane ammesse al corso di laurea Global Humanities della Sapienza, a Roma. Erano pronti a partire per l’Italia sabato scorso. Poi, l’attentato che a Kabul ha ucciso 200 persone ha fermato tutto, e adesso sono tutti nascosti vicino all’aeroporto, in attesa di trovare un modo per uscire dall’incubo che è diventato il loro Paese.
“L’Italia ha realizzato la più cospicua evacuazione, tra i paesi dell’Unione Europea, dall’aeroporto di Kabul. Questo ovviamente non cambia il nostro parere su quanto accaduto in Afghanistan, per il quale il nostro Ministro della Difesa ha usato le espressioni di ‘debacle’ e ‘epilogo drammatico’, ma ci rende orgogliosi del livello delle nostre Forze Armate, della loro capacità organizzativa e del loro spessore umano. Grazie a tutti loro e grazie al Ministro Lorenzo Guerini”.
Lo scrive sulla sua pagina Facebook Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“L'Italia è il Paese UE ad aver evacuato più afghani. Un plauso al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini per la competenza e attenzione. Un forte ringraziamento alle Forze Armate, per la professionalità con cui hanno compiuto questa operazione straordinaria. Orgogliosi della Difesa italiana”.
Lo scrive su Twitter Piero De Luca, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
"Le strazianti immagini delle vittime della ferocia terroristica spero inducano la comunità internazionale ad agire per salvare il maggior numero di vite umane, di donne, bambini, uomini che fuggono dal regime talebano. Un grande ringraziamento va a tutti i militari, i civili, i volontari, a cominciare dai nostri connazionali, che si stanno spendendo a rischio della vita in questi giorni a Kabul. Sono un esempio di generosità, di dedizione e di sacrificio straordinario.
"Il Presidente Jansa dice che l'Unione non aprirà corridoi umanitari per i profughi afghani? Non solo non risulta alcuna decisione in tal senso ma è l'esatto contrario dell'orientamento prevalente nei Paesi dell'Ue. La sua dichiarazione scavalca la Commissione, non rappresenta l’indirizzo dei Governi né della maggioranza del Parlamento europeo: Jansa si esprime a titolo personale e lo fa esorbitando dal suo ruolo". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
"La dichiarazione del Premier Sloveno Jansa esprime una posizione personale non discussa né condivisa in alcuna sede Europea. I valori fondanti dell’Unione impogono una risposta forte, comune, di tutta l'Europa per accogliere profughi e rifugiati, in particolare donne e bambini, che rischiano vita, violenze o persecuzioni in Afghanistan. Non ripetiamo gli errori del passato. Siamo d'accordo. Avviamo finalmente a Bruxelles una stagione di gestione integrata e condivisa in materia di migrazioni e asilo, sulla base di princìpi di solidarietà e responsabilità internazionale”.