• 27/11/2018

Oggi il governo chiede la quarta fiducia al Parlamento in assenza di qualsiasi motivo logico, senza l’ostruzionismo delle opposizioni, in un Aula dove ha 352 deputati su 630. Certo, al primo voto segreto, questa granitica maggioranza si è sfaldata. Ma quando una maggioranza di 73 deputati viene battuta è perché c’è un accordo tra le forze di governo: meglio concedere un salvadeputati della Lega oggi, che perdere la possibilità di una prescrizione zero domani; meglio concedere un condono edilizio oggi che perdere un condono fiscale domani. Anche se stai approvando un salvapeculato per chi viene condannato in appello a restituire 49 milioni rubati ai cittadini italiani. Meglio essere giustizialisti quando capita ai padri degli altri che ai propri, vero presidente Di Maio? Quello che succede oggi lo ha ammesso il presidente Brescia quando ha detto che questo provvedimento è della Lega ed è immodificabile. C’è una legge che è di un partito, non del popolo, per cui va votata senza incertezze. Questo non è che l’ennesimo tassello di un disegno pericoloso: approvazione dei referendum senza quorum su materia ampliata, cancellazione del voto segreto, Stato di Polizia nei confronti di chi sostiene anche con piccole cifre i partiti, in contravvenzione al diritto alla segretezza del voto, attacco al ruolo del Presidente della Repubblica con l’impeachment, all’indipendenza della magistratura e alla libertà di informazione. È il tentativo di minare le figure terze che costituiscono quel pluralismo della democrazia che, come dice Cassese, non è dittatura della maggioranza. Tutto ciò è oggi più grave, perché con questa fiducia, Presidente Fico e Presidente Brescia, chinate il capo di fronte a palesi violazioni della Costituzione e permettete che si calpestino i diritti delle persone, si vanifichi l’uguaglianza tra i cittadini, si apra nel nostro Paese una fase di incertezza giuridica della propria condizione per milioni di persone, cresca l’insicurezza per l’aumento dell’irregolarità e si alimenti la discriminazione come finta medicina per la sicurezza.

Lo ha detto in Aula Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera, nella dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Sicurezza.