• 30/09/2021

“Seguo con attenzione le vicende che riguardano la Gazzetta del Mezzogiorno, ennesima testata storica in Italia che ha cessato le pubblicazioni per problemi economici. Secondo quanto denuncia il sindacato, mentre 134 lavoratori e lavoratrici (tra giornalisti e poligrafici) e le loro famiglie vivono, da tre anni, una complicata trattativa tra editore e tribunale, la Ledi srl si sta attrezzando per avviare una nuova impresa editoriale, selezionando altri lavoratori. Un malcostume tipico per derogare con nuove assunzioni al Contratto Nazionale di lavoro giornalistico. Nell’esprimere solidarietà e vicinanza a giornalisti e sindacati, non possiamo non augurarci che la Gazzetta del Mezzogiorno torni in edicola con un'altra compagine editoriale, per tutelare il diritto all’informazione di due grandi regioni del Sud come ha fatto per oltre 134 anni. Non posso non far notare però che la situazione della Gazzetta si inserisce nella crisi endemica della stampa italiana. Tra precariato selvaggio, querele temerarie, fallimento dell’Inpgi, stillicidio di testate storiche, proliferazione di infotainment. In questo contesto, gli editori fanno pagare la crisi editoriale ai lavoratori e alle lavoratrici della stampa (poligrafici inclusi). Occorre ribadire con forza che se il settore dell'informazione è in profonda sofferenza vuol dire che è in sofferenza la democrazia”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della commissione Cultura della Camera.