• 24/07/2022
“Non vi può essere qualità dell’impresa senza qualità del lavoro e rispetto della dignità della persona che lavora, anche, anzi soprattutto, al tempo delle grandi transizioni che stiamo vivendo, digitale ed ecologica. Questo è il cuore dell’agenda sociale democratica: non un semplice elenco delle cose da fare, chissà quando, chissà come, ma piuttosto un impegno ed una responsabilità che tutti devono assumere nell’interesse del Paese, della sua stabilità economica e della sua coesione sociale, messe a dura prova dalla crisi epidemica e dagli effetti sui mercati della guerra all’Ucraina. A questa agenda sociale abbiamo lavorato in questi anni difficili, assicurando, fra le altre cose, anche ai lavoratori autonomi tutele prima garantite solo ai subordinati, sostenendo con decontribuzione e fiscalizzazione le nuove assunzioni, soprattutto nel Mezzogiorno, operando una prima riduzione del cuneo fiscale, ampliando tempi e modi per eliminare il precariato nelle pubbliche amministrazioni; ponendo criteri e metodi per misurare concretamente il valore pubblico delle politiche attive del lavoro; riformando gli istituti tecnologici superiori; introducendo i patti territoriali per l’innovazione tecnologica e digitale; disegnando un modello di apprendistato adeguato ai tempi, impedendo gli abusi disumani nel settore della logistica; intervenendo sulle nuove professioni del digitale e sui lavoratori delle piattaforme; limitando lo sfruttamento degli stagisti; operando concretamente per la parità di genere nelle aziende e per superare il gender pay gap, ma tutto questo sempre valorizzando la capacità di autoregolazione delle parti sociali anche e soprattutto nella gestione delle diverse situazioni di crisi. Anche sul salario minimo, anzi sul salario giusto, abbiamo lavorato in questi anni, riuscendo a superare contrasti e contrapposizioni radicali, con uno schema di intervento che tiene insieme legge e autonomia collettiva. Ecco, essere riformisti vuol dire proprio questo: assumersi la fatica del ragionamento convincente, dei piccoli passi quotidiani per tenere insieme gli interessi e le dinamiche che muovono imprese e lavoro. Insieme, perché di fronte alle difficoltà nessuno sia lasciato solo. Questo è il Partito Democratico”.  Lo dichiara in una nota il deputato dem Antonio Viscomi, capogruppo del Partito Democratico in commissione Lavoro alla Camera.
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