• 17/10/2019

Blitz della Dda, imprese sotto scacco della 'ndrangheta

"L'inchiesta della DDA di Venezia che ieri ha portato in carcere Antonio Genesio Mangone, affiliato del clan 'ndranghetista Grande Aracri, non solo è l'ennesima conferma della presenza della criminalità organizzata sul territorio, ma soprattutto mette in luce un aspetto davvero inquietante, l'omertà sempre più diffusa in Veneto. Un elemento emerso con chiarezza anche nel corso della missione della Commissione Antimafia da me promossa lo scorso luglio, proprio per evidenziare l'importanza di accendere un faro sulla presenza delle mafie in Veneto. Lo stesso Prefetto di Venezia recentemente aveva evidenziato come l'omertà sia un problema che sta rallentando anche il lavoro della Commissione di Accesso, nominata per far piena luce sull'attività dell'amministrazione comunale di Eraclea, dopo l'inchiesta del febbraio scorso che ha portato all'arresto anche del Sindaco. L'omertà è l'elemento più preoccupante anche di quest'ultima inchiesta. Gli inquirenti non hanno potuto contare sulla collaborazione delle vittime della 'ndrangheta. Tanto che per arrivare all'arresto è stato necessario compiere decine di perquisizioni a quegli stessi imprenditori minacciati dai mafiosi, per riuscire ad acquisire le prove necessarie. Ringrazio la DDA di Venezia, i Carabinieri di Padova e la Guardia di Finanza di Mirano per il lavoro che stanno svolgendo nel segno della legalità. La repressione dei reati rappresenta però solo un aspetto della lotta alle mafie, è necessario intensificare l'attività di informazione e di sensibilizzazione della società. Questo è il compito che abbiamo di fronte. Già le inchieste dei mesi scorsi avevano dimostrato che la mafia in Veneto rappresenta un fenomeno soprattutto economico, spesso invisibile, che infetta in particolare il mondo delle imprese. Spesso l'anello di congiunzione tra criminalità organizzata e attività economiche è proprio costituito da quell'area grigia di cui fanno parte in particolare il mondo dei professionisti e dei consulenti, che agiscono in modo illecito ma con grande abilità nelle attività di riciclaggio, frode fiscale, false fatturazioni". 

Lo dichiara Nicola Pellicani, deputato Pd e componente della commissione Antimafia.