Non è semplice rappresentare lo spessore culturale, politico, umano di una personalità come Furio Colombo che ci ha lasciato pochi giorni fa al termine di una lunga vita spesa con intensa passione civile, alta qualità intellettuale e rara poliedricità. Ricordo l’entusiasmo con cui accolse la candidatura parlamentare che gli offrii e che lo vide per tre legislature Deputato e Senatore dei DS, dell’Ulivo e del PD, dedicandosi nella Commissione Esteri al cruciale tema dei diritti umani, ma anche promuovendo disegni di legge ispirati alla promozione dei diritti e della cultura, come le sue proposte sulla istituzione dell’avvocato del minore, sugli incentivi all’acquisto di opere di giovani artisti, sulla riorganizzazione degli Istituti italiani di cultura, sulla istituzione dei centri regionali di terapia del dolore. Era un uomo libero, vivendo i valori in cui credeva con grande determinazione come anche testimonia il dissenso che, con lealtà, espresse ogni volta che le decisioni proposte entravano in conflitto con i suoi convincimenti. La sua attiva presenza parlamentare culminò nella promozione della legge, di cui fu primo firmatario, per l’istituzione della Giornata della Memoria, introdotta in Italia prima che anche le Nazioni Unite la proponessero al mondo intero. Così come fu fondatore dell’associazione progressista Sinistra per Israele, dedicando scritti importanti al rapporto tra ebraismo e sinistra e battendosi per una soluzione di pace che riconoscesse i diritti di entrambi i popoli che vivono in quella terra. Chi, come me, ha avuto la enorme fortuna di averlo come amico vero e sincero non potrà mai dimenticare l’attenzione con cui curava i rapporti personali, la capacità di ascolto di ogni interlocutore, la curiosità intellettuale di chi sa che anche nella persona più distante c’è un pezzo di verità da scoprire e comprendere. Così oggi lo ricordiamo, con immensa gratitudine.
Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Piero Fassino durante la commemorazione di Furio Colombo.