“Arianna Meloni dice che il governo vuole una cultura libera, senza tessera del Pd.
Tesi curiosa sia per il merito (basterebbe ricordare le nomine dei direttori dei musei che hanno portato personalità internazionali in Italia a dimostrare la linearità del comportamento del pd al governo) che per l'origine. È la stessa Arianna Meloni che ha imposto la nomina di Tagliaferri, suo amico e compagno di partito, ad Ales - società del ministero della cultura - senza che avesse alcuna competenza specifica in materia?
Parla dello stesso governo che non ha fatto nulla per la cultura se non tentare di occupare ogni postazione con sodali di partito? È lo stesso governo che intimidisce ogni volta che si alza una voce critica? È lo stesso governo che ha provato a sottrarre il governo dei teatri d'opera ai Comuni? È lo stesso governo che mentre taglia le risorse alle principali istituzioni culturali del paese prova a elargire fondi a improbabili festival legati a fratelli d'italia? La verità è che la cultura è e resterà libera. Ed è proprio questo che spaventa le sorelle Meloni e che le porta ad aggredirla, definanziarla, penalizzarla” così in una nota, Matte