• 30/07/2018

“Il ministro del lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sa bene qual è la differenza tra una passerella, buona solo per qualche foto ed un paio di tweet, e la risoluzione dei problemi dell’Ilva e dei cittadini di quel territorio. Convocare 62 delegazioni, con 182 partecipanti che hanno un minuto a testa per porre un quesito e la possibilità di integrare il loro punto di vista con una mail, è surreale, sfiora il ridicolo. Se poi uno dei temi principali è quello dell’ambiente ed il ministro competente neanche è invitato, allora si capisce bene quali sono in realtà le intenzioni del vicepremier: mettere in atto l’ennesimo piano di distrazione di massa, l’ennesima giornata di propaganda mediatica, fumo negli occhi per avere qualche secondo nei Tg. Quali sono le valutazioni del ministro Costa, cioè l’interlocutore competente, sulle proposte del Piano ambientale presentato dal gruppo Arcelor Mittal? Perché il ministero dell’Ambiente brilla per il suo silenzio? Il ministro Costa è di fatto ‘commissariato’ da Di Maio? Sono tutte domande senza risposta. Ormai da due mesi il governo sfugge ad un confronto vero, serio. Sarebbe finalmente ora che si assumesse le sue responsabilità, perché a rischio ci sono migliaia di posti di lavoro e le risorse per il recupero ambientale del territorio”.

Così la capogruppo Pd in commissione Ambiente, Chiara Braga.

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