• 27/04/2022

“Chiediamo al governo di intervenire immediatamente sulla vicenda dei licenziamenti del call center di Ita e di riportare la compagnia aerea alle sue responsabilità di azienda di Stato. Lo scorso 20 aprile i vertici di Ita Airways non si sono presentati al tavolo convocato dal ministro Orlando presso il ministero del Lavoro con le parti sociali. Questa vicenda, come altre da parte di Ita, ha dell’incredibile. Nel passaggio da Alitalia a Ita, il management di quest’ultima decise di revocare il contratto di customer care ad Almaviva e di affidarlo ad altro fornitore. Dopo solo sei mesi l’attività di customer care viene interrotta e i lavoratori messi in procedura di licenziamento. Non solo quindi è grave che non si sia presentata al tavolo, ma ora mette in discussione la possibilità occupazionale dei 543 lavoratori del call center perché contemporaneamente ha avviato una procedura di assunzione interna”. Lo dichiara Vincenza Bruno Bossio, deputata del Partito democratico e componente della commissione Trasporti, intervenendo in Aula per il Question time.

Nella replica Carmelo Miceli, deputato del Partito democratico, ha dichiarato che “purtroppo siamo molto insoddisfatti della risposta del ministro dell’Economia Franco. Perché in una vertenza che vede coinvolta una società a totale partecipazione statale, ci saremmo aspettati una presa in carico da parte del governo di tutti gli interessi coinvolti, soprattutto quelli dei lavoratori, e non soltanto di quelli della società. Ita avrebbe dovuto spiegare il perché, all’indomani della sottoscrizione dell’accordo, non è stato dato corso alla pubblicazione degli elenchi con le graduatorie propedeutici alle assunzioni; e perché, nonostante fosse previsto un tavolo di monitoraggio dell’attuazione dell’accordo, nessuno ha istituito quel tavolo, e anzi si è consentito che si arrivasse a quei licenziamenti. È nostra ferma intenzione tutelare quei lavoratori. E ci saremmo aspettati dal governo una risposta sul perché Ita non si presenti ai tavoli di contrattazione; ci saremmo aspettati la garanzia del congelamento di quei licenziamenti. Il fallimento di questa vertenza, mi spiace doverlo sottolineare, rappresenterebbe un fallimento dello Stato. Non accetteremo in nessun caso – conclude Miceli - che si possano fare profitti con i soldi dei contribuenti sulla pelle dei lavoratori”.