• 14/12/2021

Dichiarazione di Antonio Viscomi, deputato Pd, componente la Commissione Lavoro

“La direttiva sui rider e più in generale sui lavoratori della gig economy al vaglio del parlamento europeo è sicuramente un passo in avanti rispetto alle rigidità sociali di qualche anno fa e migliora decisamente le politiche sociali e del lavoro”. Così Antonio Viscomi, deputato Pd della Commissione Lavoro nel corso di una diretta a Radio Immagina.

“Il problema - ha proseguito Viscomi - è che queste direttive dovranno poi condizionare anche i singoli legislatori nazionali per fare in modo che gli obiettivi fondamentali siano portati ad esecuzione. Quello che viene fuori da questa acquisizione comunitaria, prima ancora della questione dei rider, ha precisato il deputato dem, è che noi dovremmo iniziare a tutelare il lavoro in sé, a prescindere dalla tipologia contrattuale che caratterizza il rapporto di lavoro. Con l'innovazione tecnologica, dobbiamo superare il dubbio di fondo: se si tratta di lavoro subordinato o di lavoro autonomo. La direttiva ci spinge a riflettere su questo ulteriore passaggio, di trovare un pacchetto di diritti fondamentali che riguardano l'intero universo del lavoro senza distinzione di tipologie contrattuali. E la vicenda che riguarda i rider è una tappa intermedia, sicuramente rilevante.” Per Viscomi,

“quello che emerge dalle linee guida della direttiva europea è la consapevolezza che il lavoro autonomo non può essere considerato oggi alla stessa stregua del lavoro libero professionale degli anni '50-'60 -'70 del secolo scorso, perchè oggi il lavoro autonomo di giovani,donne, immigrati, soprattutto nel mezzogiorno, manifesta una fragilità e rispetto a questa fragilità il primo strumento di autotutela è la contrattazione collettiva che non può essere considerata come una violazione delle norme in materia di concorrenza perchè qui stiamo parlando non di lavoratori autonomi di piccole imprese, ma stiamo parlando di lavoratori autonomi nella loro fragilità che hanno necessità di stare insieme per difendere i loro diritti.”