• 20/11/2020

Dichiarazione on. Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia

L'agcom si è dichiarata oggi incompetente ad intervenire sul più importanti motore di ricerca web che, digitando la voce "utero in affitto" o "maternita' surrogata", antepone ai risultati di ricerca la pubblicità di diverse società straniere che offrono tali servizi. Si tratta di una pratica illegale, una patente e palese violazione del divieto posto dall'art. 12 della legge 40/2004, che configura come reato la pubblicizzazione della surrogazione di maternità. Stante la decisione dell'Authority, che pure esprime preoccupazione per le pratiche sanitarie illegali pubblicizzate, Google può permettersi di continuare a veicolare alla luce del sole i messaggi a pagamento di società specializzate nella gestazione per altri, come se il divieto imposto dalla legge italiana non esistesse. Preso atto della discutibile decisione dell'Agcom, c'è da augurarsi a questo punto che vi sia una procura in Italia che senta l'esigenza di intervenire, per porre fine ad un intollerabile aggiramento della legge italiana su un tema che non tollera alcun cedimento.