• 25/05/2022

“Il pronto incardinamento in commissione Cultura alla Camera e la buona accoglienza da parte di tutti i gruppi parlamentari della nostra richiesta di avvio di un’indagine conoscitiva approfondita sulla diffusione dirompente degli Nft in ambito culturale è un’ottima notizia. E’ la dimostrazione di come il Pd, in raccordo con il ministero della Cultura, stia sul pezzo e sia in grado di intercettare e dare risposte anche alle nuove esigenze del mondo culturale. I cosiddetti Not fungible token, ovvero i certificati di ‘proprietà’ sulle opere digitali, l’innovazione digitale nel suo complesso e l’impatto che essi hanno nell’ecosistema culturale, sono temi fondamentali con i quali si dovranno confrontare tutti gli attori del sistema culturale italiano, per non rischiare di trovarsi in ritardo rispetto ad altri settori. L’indagine, attraverso la comprensione della tecnologia blockchain e degli Nft e partendo dal lavoro di analisi svolto dal MiC e dal Mise, si soffermerà sulle istituzioni culturali italiane che hanno inglobato e fatto propria una policy digitale innovativa attraverso nuovi concetti di mostre e interazione col pubblico. Al fine di disporre di un quadro affidabile sulla materia, saranno auditi prima i rappresentati della Commissione esperti di Blockchain del Mise, del MiC, della Direzione Nazionale Musei, del Comitato tecnico-scientifico per i musei e i componenti della Digital Library. Poi si procederà alle audizioni dei direttori di alcuni musei italiani che hanno approcciato al mondo della cripto art, degli esperti di settore e di artisti, accademici e rappresentanti delle istituzioni culturali che promuovono la rivoluzione digitale nel mondo della cultura. Per giungere alla necessaria regolamentazione del settore sarà utile comprendere in che misura e a quali condizioni l’uso del sistema di tokenizzazione e delle nuove tecnologie digitali ha delle potenzialità sull’intero ecosistema culturale italiano”.

 

Così i deputati dem della commissione Cultura alla Camera, Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd, e Paolo Lattanzio.