• 06/04/2022

Dichiarazione di Andrea Frailis, deputato Pd 

“Un passo importante che va nella giusta direzione per preservare dalle insidie della peste  una parte significativa del nostro patrimonio suinicolo”. Così il deputato del Partito Democratico Andrea Frailis nella dichiarazione di voto “a favore” per il   gruppo Pd al decreto sulla peste suina. Frailis ha  ricordato  che “in Sardegna – la mia regione-  la peste suina africana  è stata sconfitta quasi del tutto ma si è ripresentata in altre regioni italiane con analogo potere di contagio di suini e di cinghiali, con conseguente rischio di abbattimento e rischio di perdita di centinaia di capi e danno economico rilevante per centinaia di allevatori e aziende.  Il virus – ha proseguito il deputato Dem-  è stato riscontrato in Piemonte e Liguria ed è urgente intervenire immediatamente per evitare che si propaghi in modo massiccio e metta a rischio interi allevamenti e il reddito di non poche famiglie”. Frailis ha poi sottolineato che “il  Senato ha modificato in maniera significativa il decreto, specificando e potenziando i poteri del commissario straordinario, ma anche irrobustendolo, con la necessaria dotazione di risorsa economica , proveniente dal decreto sostegni-ter in ragione di 35 milioni di euro per il ristoro dei danni causati dalla malattia alle aziende di allevamento, e 15 milioni per le messa in sicurezza delle stesse aziende.” Per Frailis “occorre ora che il divieto – più che legittimo- opposto dall’Unione Europea di commercializzare le carni suine provenienti dalle zone dove la peste suina africana si è manifestata, venga  rimosso per la Sardegna, dove la peste è stata quasi sconfitta,  perchè questo sta causando un danno economico rilevante, non solo agli allevatori, ma anche a un tessuto economico molto più consistente, che dalla lavorazione delle carni suine trae sostentamento”. Infine, ha concluso Frailis,  “sarà necessario esaminare in modo serio il confronto sul dettato della legge 157 del 1992, nel pieno rispetto della tutela della fauna selvatica, ma anche nella prospettiva di ascoltare le proteste di chi è stato danneggiato dal consistente aumento del numero degli animali selvatici o inselvatichiti nelle nostre campagne”.