Peste suina: Vaccari, governo ascolti richieste agroindustria
Deputati Pd incontrano imprese e organizzazioni agricole
Deputati Pd incontrano imprese e organizzazioni agricole
“L'emergenza lingua blu si sta diffondendo negli allevamenti italiani. Quasi mille i focolai italiani e migliaia le pecore abbattute. Sardegna, Piemonte e Calabria le regioni più colpite. Ancora una emergenza che si somma a quelle in corso sulla pesta suina e sul granchio blu e che segue quella sulla siccità e sulla scarsità della risorsa idrica che ha segnato l'intera estate sulla quale ci si è limitati a fronteggiare con qualche iniziativa di scarso significato a cominciare dalle colonne delle autobotti anziché procedere con interventi di tipo strutturale.
Governo approssimativo, Subito interventi immediati negli allevamenti e informazione diffusa
L’Unione Europea boccia la gestione dell’epidemia.
“Contro la peste suina africana dal 2022 a oggi è stato fatto troppo poco. Ad ammetterlo è l'ex ministro dell'Agricoltura della Lega, Gian Marco Centinaio. Gli fa eco Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia e deputato di Forza Italia, che chiede ristori più rapidi ed abbattimenti senza indugi.
“Sul contrasto alla Psa e sul contenimento dei cinghiali avevano promesso di tutto e di più annunciato pure l’utilizzo dell’esercito. Ora invece se ne va anche il Commissario alla peste suina al quale erano stati affidati compiti urgenti e operativi. L’ennesimo buco nell’acqua per il ministro Lollobrigida e il governo nel mentre si sta allargando l’areale della diffusione del virus e allevatori e aziende di trasformazione sono seriamente preoccupate per il rischio di dover interrompere le loro attività con gravi ripercussioni economiche.
“Che fine ha fatto il piano straordinario per la gestione della fauna selvatica? Le regioni avrebbero dovuto già attuarlo ma non si hanno notizie, tantomeno dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che sembra aver lasciato cadere nel dimenticatoio il problema dopo aver emanato un apposito decreto che ha annunciato in pompa magna il 13 giugno dello scorso anno. E’ già passato un anno e ogni giorno le cronache dei giornali sono piene di notizie legate al sovrannumero dei cinghiali.
“Sulla peste suina il governo continua ad annunciare interventi e misure che tardano ad arrivare nonostante la nomina di un commissario e una serie di subcommissari. Quante delle aree interessate alla diffusione del virus sono state recintate per evitare il diffondersi della malattia attraverso gli spostamenti dei cinghiali? Quanti cinghiali finora sono stati abbattuti per ridurre drasticamente la popolazione di ungulati, ormai insostenibile visti i numeri eccessivi certificati dall’Ispra, anche a tutela delle produzioni agricole?
“Sul contrasto alla peste suina troppe parole sono state spese da parte del governo e di contro i limiti operativi sono stati fin troppo evidenti. La malattia si sta diffondendo in fretta e ha già iniziato ad interessare territori particolarmente vocati alla trasformazione e all'allevamento delle carni suine. Occorre un deciso cambio di passo per impedire alla peste suina di fare danni irreparabili ad un settore importante per l’agroalimentare italiano ed avviare il suo eradicamento in tempi ragionevolmente brevi.
Colgono criticità sottovalutate dal governo