• 23/01/2025

Dall’attuazione del PNRR deriva un pezzo del futuro dell’Italia e dell’Europa stessa perché è un programma che segna un punto di svolta nell'integrazione comunitaria. Ad oggi il PNRR è diventato il Piano Nazionale dei Ritardi e dei Rinvii; le modiche che avete fatto finora sono sbagliate. Avete cancellato 100 mila posti negli asili nido, avete tagliato 500 case e ospedali di comunità e avete tolto dieci miliardi di euro ai comuni, spalmandoli su altre risorse nazionali. La spesa è in ritardo drammatico: i dati pubblici dicono che su 122 miliardi erogati finora e cioè il 62% totale abbiamo speso solo il 30 per cento delle risorse. Abbiamo da spendere ancora il 70 per cento. Alcuni missioni sono in ritardo clamoroso: quella inclusione è all’11 per cento di spesa, quella sanità al 14%, quella infrastrutture al 30%. Tutto questo con opere pubbliche in ritardo con il 60 per cento delle gare avviate non completate. Vogliamo sapere cosa intenda fare il governo per rafforzare e incrementare la capacità di spesa. In queste condizioni il piano rischia di fallire. Il ritardo non è un caso ed è il frutto dell’incapacità del governo di gestirlo in modo efficace. Non parliamo del sud perché i dati ci dicono che i progetti territorialmente localizzabili sono fermi al 34%. Sentiamo parlare di ulteriori modifiche; siccome ce ne sono state altre a ottobre di cui come parlamento non siamo stati messi pienamente a conoscenza, sarebbe utile che si possano chiarire le modiche immaginate. Si parla di altri 26 000 posti tagliati agli asili, di tagli agli studentati universitari e forse anche un lotto dell’alta velocità Salerno Reggio Calabria. Si faccia un’operazione verità sul più grande piano strategico del paese perché non possiamo permetterci di fallire”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, nel corso dell'audizione del Ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, sulle relative linee programmatiche.