• 22/02/2022

“Stiamo lavorando da tempo per cercare di superare una interpretazione dell’Inps che molti problemi personali e professionali ha creato e crea a un'ampia platea di liberi professionisti, costretti a versare contributi previdenziali alla gestione separata dell’Inps, pur essendo già iscritti a una propria cassa di previdenza. Ora, però, oltre alla nostra pdl 1823 (già pronta per essere portata in aula) c’è una importante novità”.

Così Debora Serracchiani e Antonio Viscomi, deputati del Pd e firmatari della citata pdl, hanno accolto la notizia della rimessione alla Corte Costituzionale della questione, in particolare per quanto riguarda ingegneri e architetti che, pur essendo lavoratori dipendenti, svolgano attività professionale. Infatti, il Giudice del Lavoro di Rieti, Dott. Carrano, con l’ordinanza dello scorso 8 febbraio (n. 14/2022 in fase di pubblicazione in G.U.), ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 2, co. 26, L. 335/1995 (come autenticamente interpretato dall'art.18 co.12 D.L. 98/2011), dubitando della conformità alla Costituzione di tale normativa nella rilettura fornitane dal c.d. "diritto vivente" della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, a far data dal dicembre 2017. Il Tribunale di Rieti, chiamato a decidere su eccezione di illegittimità costituzionale sollevata dagli Avv.ti Chiara Mestichelli e Roberto Santoboni, difensori di un architetto che si è opposto alla sua iscrizione d’ufficio, da parte dell’Inps, alla Gestione Separata, ha ritenuto la questione rilevante e non manifestamente infondata, ritenendo che si possa configurare una violazione di vari precetti costituzionali, tra cui quelli contenuti negli artt. 3, 23, 41, 118 comma 4 e 117 Cost. (quest’ultimo in relazione alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo). Anche la magistratura ordinaria sta dunque sentendo l’esigenza impellente di un intervento chiarificatore in una materia sulla quale il legislatore ha già puntato l’obiettivo, con la pdl 1823 già presentata alla Camera e attualmente in attesa di discussione in aula.
“Nei prossimi giorni - concludono Serracchiani e Viscomi - presenteremo con una conferenza stampa, presso la Camera dei Deputati, lo stato della pdl e le possibili ricadute dell’ordinanza del Tribunale di Rieti”.