• 22/02/2022

“Il nostro emendamento al decreto 1/2022, votato ieri, è importante perché finalmente avvia i Ristori Educativi, riconoscendo che i danni della pandemia peggiori li hanno subito soprattutto i ragazzi e le ragazze. La Dad, per quanto fatta con dedizione da alcuni professori, ha comportato perdite educative, culturali e socio-relazionali. La proposta emendativa, costruita con le associazioni che si occupano di infanzia, istituisce presso il ministero dell’Istruzione, a partire dal prossimo anno, un fondo speciale di 2 milioni di euro da destinare a Ristori educativi: attività gratuite culturali, sportive, soggiorni estivi, sostegno sulla base delle ore di insegnamento perse in questi due anni. Nei prossimi mesi si lavorerà per avere una mappatura chiara dei gap e dei territori su cui intervenire. Come richiesto in particolare da Save The Children, non prevede forme di ristoro in denaro ma in opportunità educative e di arricchimento con un coinvolgimento molto alto del Terzo Settore. Il Pd, anche in commissione Infanzia, ha sempre ritenuto necessario mettere al centro l’infanzia per il rilancio del sistema Paese. I Ristori educativi sono quindi un passaggio fondamentale perché incidono direttamente sulla vita dei ragazzi e delle ragazze e non soltanto dal punto di vista emergenziale ma anche in prospettiva”.

Così i deputati del Pd della commissione Cultura, Paolo Lattanzio e Paolo Siani.

“In Italia - ha aggiunto Lattanzio - la dispersione scolastica è risalita al 14%. I ristori educativi non sono solo un intervento riparativo ma servono a costruire senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali. Un intervento che non è universalistico: noi non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi con attività formative”.
“Raramente - ha sottolineato ancora Siani - la politica si è preoccupata delle esigenze dei nostri studenti che sono stati costretti a perdere giorni di scuola e di socialità. A loro va assicurato un pieno recupero di ogni attività e un sostegno vero anche nei prossimi anni quando saremo fuori dalla pandemia”.
Lattanzio, infine, ha affermato di voler anche promuovere una call attiva rivolta sia al corpo docente che studentesco. “Un modello di confronto operativo e sano - ha spiegato - con l’obiettivo di raccogliere idee da fornire al ministro dell’Istruzione”.