• 16/01/2025

Ma c’era proprio bisogno di questa riforma? Già la Corte Costituzionale aveva chiarito che per prevedere due concorsi differenti, la modalità per non transitare da un ruolo all’altro, era sufficiente una legge ordinaria, purché rimanesse un unico ordine e un unico CSM. Allora perché fare una legge di riforma costituzionale? A noi sembra chiaro l’intento punitivo di questa riforma, come chiaro ci appare il furore ideologico che l’accompagna. Al di là dell’affermazione di principio sulla unitarietà dell’ordine giudiziario, non ci si limita a separare le carriere, ma si fanno due distinte magistrature governate da due distinti CSM. Si prende quindi un potere unico per farne due mezzi poteri, indebolendo in questo modo l’ordine giudiziario ed intaccandone autonomia ed indipendenza. E questo è un fatto.
Si dice che la riforma serva per limitare lo strapotere del Pm nel processo. Ebbene, cosi come scritta determinerà esattamente il contrario. Indebolimento dell’ordine giudiziario e rafforzamento del pm che, già dotato di un proprio apparato di polizia giudiziaria, avrà anche di un proprio CSM con cui si autogovernerà. Non era meglio occuparsi del sovraffollamento delle carceri, o del processo telematico penale che non funziona, o del piano strategico delle assunzioni per il sistema giustizia ormai al collasso per evitare che le udienze vangano fissate al 2030? O delle richieste di maggiori investimenti che i giudici chiedono per fare le indagini sempre più complesse e combattere la criminalità organizzata? Questi sono i problemi che interessano i cittadini e gli operatori del diritto. Ma a voi non interessa costruire un servizio pubblico di giustizia per i cittadini. Del resto, cosi come state smantellando il servito pubblico sanitario, così smantellate il servizio della giustizia penale.

Così la deputata democratica e responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto.