• 01/08/2019

“Il rapporto Svimez 2019 sull’‘Economia e la società del Mezzogiorno’ traccia un quadro grave e preoccupante del Sud dell’Italia ai tempi del famoso governo del cambiamento in peggio. Nelle regioni meridionali diminuisce l’occupazione, aumenta la precarietà, resta molto basso il tasso di occupazione femminile, cresce il gap con il Nord su industria, sanità, servizi alle famiglie e altri servizi. Insomma, ci troviamo di fronte a una bocciatura senza appello della maggioranza Lega-M5s. A questo scenario va aggiunto che non solo il governo non ha chiaro come agire ma, al contrario, sembra intenzionato a portare avanti un progetto di autonomia regionale che, anziché affrontare di petto questa emergenza nazionale, mette in serio dubbio lo stesso rispetto del dettato costituzionale. Andrebbe invece affermato con forza che è proprio il Mezzogiorno d’Italia a essere stato da sempre penalizzato. Come ammesso dalla stessa viceministra dell’Economia Castelli e come certificano la Svimez e la relazione sui conti pubblici territoriali dell’Agenzia per la coesione territoriale: nel 2017 (ultimo anno disponibile) la quota di risorse ordinarie in conto capitale della pubblica amministrazione destinata al Mezzogiorno è stata pari al 26,7%, a fronte del 34,4% di popolazione, utilizzando in maniera sostitutiva anziché aggiuntiva i fondi europei. E ci trovavamo già davanti a un passo in avanti, visto che fino al 2015 le regioni del Sud avevano ottenuto solo il 22% delle risorse. Un ammanco quantificato in 61 miliardi di euro. Lega e M5s, invece di proseguire l’inversione di rotta attuata dai governi a guida Pd, sono tornati alla penalizzazione del passato. Un brutto ritorno al passato”.

Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.

Tags: