• 02/12/2021

“Sul Superbonus 110% c’è necessità di dare indicazioni chiare a famiglie e imprese, ma soprattutto c’è bisogno di certezze sui tempi che non possono essere troppo stringenti perché altrimenti rischieremmo di non far svolgere a questa misura il ruolo di volano occupazionale e ambientale che è la ratio che ci ha spinto a vararla”, così la Presidente della Commissione Attività Produttive della Camere, Martina Nardi, spiega il senso della proposta targata Partito Democratico sulla misura del Superbonus inserita in un emendamento alla manovra di bilancio che viene discussa in Senato.

Nel dettaglio Nardi spiega che il lavoro ha riguardato sia le quantità che le tempistiche.

“Per la case unifamiliari - esemplifica la parlamentare Pd - abbiamo previsto una proroga fino alla fine del 2022 per chi consegna la pratica entro marzo 2022. Su questo del resto c’era già una previsione di copertura da parte del Mef di circa 100 milioni l’anno per 5 anni.  I condomini invece rimangono al 110% fino al 2023 e poi con un decalage al 70% dopo il 2023 e al 60% nel 2025. In entrambi i casi, sia condomini che abitazioni singole, i lavori trainanti dovranno seguire le regole del 110%”.

”Quanto alle cifre - aggiunge la Presidente Nardi - abbiamo posto un tetto di 600 mila euro come soglia oltre alla quale servirà la SOA, cioè una certificazione aggiuntiva che scoraggerà i cosiddetti “furbetti del superbonus”.  Per le facciate prevediamo che il bonus al 90% valga anche per tutto il 2022 con due tetti di spesa: 40 mila per le case singole, 30 mila a condomino per i condomini fino a 8 appartamenti e 20 mila dagli 8 appartamenti in sù”.

“Infine abbiamo stabilito - conclude Nardi - che gli incentivi ai pannelli fotovoltaici vadano oltre il 30 giugno, dato che si tratta di fonti di energia pulita riteniamo indispensabile protrarre gli aiuti fino al 2025 in linea con gli obiettivi di riduzione dell’impatto energetico da energie fossili che Italia e Ue si sono posti di raggiungere entro il 2030”.

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