• 27/07/2017

La vicepresidente della Camera alla presentazione del III Rapporto sulle Malattie Rare

“Voterò convintamente  ‘sì’ al decreto vaccini e apprezzo la posizione inequivoca del Governo sull’argomento, ma bisogna lavorare immediatamente per fermare quella marea di sfiducia verso qualsiasi tipo di autorità – a cominciare dalla scienza -  che fa diventare notizie palesemente false verità assoluta.  Il decreto è sacrosanto, ma noi dobbiamo interrogarci sul perché questo rifiuto dell’autorità – scientifica, politica nazionale e internazionale -    che fa presa in tutto il mondo, qui da noi ha più spazio, più proseliti e mette a rischio la salute dei cittadini”.

Lo ha detto al vice presidente della Camera, Marina Sereni,  intervenendo alla presentazione del  III° Rapporto “MonitoRare” sulla Condizione della persona con Malattia Rara in Italia, realizzato in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per le Malattie Rare.

“Conoscere per deliberare, diceva Einaudi, e questa è la pietra miliare del mio percorso politico – ha spiegato Sereni –  Ma poi è importante anche valutare l’impatto delle leggi sulla vita concreta delle persone.  Da qui l’importanza di un rapporto che non si ferma all’Italia, ma ci mette anche a confronto con l’Europa su un argomento importante sul quale questa legislatura ha fatto passi  avanti”.

La vice  presidente della Camera ha ricordato il Piano nazionale per le Malattie Rare 2013-2016, l’aggiornamento dei Lea, l’estensione nello screening prenatale delle malattie ereditarie…

”Persistono criticità – ha aggiunto Sereni – soprattutto nelle differenze tra le Regioni. Nascere in una parte o in un’altra del Paese, purtroppo,  può cambiare le possibilità di essere ben curati. Ma se ripartiamo da quei tre riferimenti alla base del rapporto, penso che la situazione possa migliorare- E così, mettere al centro del sistema sanitario la persona, costruire una rete che si rispetti e si riconosca, ristabilire la fiducia reciproca valutando competenze e responsabilità potrà aiutarci non soltanto nella cura e monitoraggio delle Malattie Rare, ma anche a non permettere che patologie debellate tornino a farci paura”.