“L’Unesco torna a occuparsi di Venezia con crescente preoccupazione e si raccomanda di inserire la città nella lista dei Patrimoni dell’umanità in pericolo, dato che il World Heritage Centre valuta ‘insufficienti’ le misure adottate finora e si ritiene l’‘eccezionale valore universale’ della città messo a rischio dall’impatto dei cambiamenti climatici e del turismo di massa. Si tratta dell’ennesimo grido di allarme relativo alla condizione in cui si trovano il centro storico di Venezia e l’intera laguna, ma le istituzioni deputate ad agire sembrano non rendersi sufficientemente conto del punto a cui siamo arrivati, nonostante non manchino sollecitazioni dal territorio come quelle della segretaria e consigliera comunale Pd, Monica Sambo, che lamenta i fallimenti della giunta anche su piccole misure concrete come i tornelli o la mancata attuazione del contributo d’accesso”.
Così la deputata democratica, Rachele Scarpa.
“Sono mesi - aggiunge - che attendiamo dal governo la nomina del presidente dell’autorità della laguna, così come sono mesi che chiediamo un rifinanziamento appropriato e consistente per la legge speciale. Sulla regolazione del turismo, gli strumenti a disposizione del Comune rimangono lì inutilizzati. Per quanto pensiamo di poter continuare a far finta di nulla? Ormai il negazionismo della destra per i problemi di Venezia sta diventando patologico, nonostante anche gesti come quello dell’Unesco continuino a squarciare il velo di indifferenza che certa politica vorrebbe gettare sulla città. Restiamo vigili per questo delicato mese di agosto - conclude - ma con ogni probabilità sarà necessario intervenire con una interrogazione parlamentare, nella speranza di smuovere comune e governo su una battaglia urgente, che non dovrebbe avere colore politico”.