“A poco più di quarantott’ore dal voto in Liguria votare il presidente di un parco nazionale significa solamente occupare delle poltrone e non avere a cuore l’importanza e la complessità di un parco nazionale come quello delle cinque terre dove in particolare le comunità locali e la regione dovranno essere fortemente coinvolte nel progetto di gestione e di tutela”.
Lo dichiarano i deputati della commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani e Valentina Ghio del Pd, Ilaria Fontana e Roberto Traversi del Movimento 5 Stelle, Angelo Bonelli di AVS, Daniela Ruffino di Azione, che non hanno partecipato al voto in commissione dichiarando che “è evidente che questa è una forzatura da parte del centrodestra che teme di perdere le elezioni regionali. La destra continua con la lottizzazione delle aree protette piazzando un esponente della Lega. Le opposizioni hanno chiesto con forza di evitare di votare un presidente di un parco nazionale così importante a pochi giorni di distanza dal voto ma la maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Una scelta scellerata di cui la maggioranza è responsabile e di cui dovrà dare spiegazioni ai cittadini, agli enti locali e alla regione”.
"La maggioranza ha istituito l’ennesima commissione d’inchiesta, questa volta con l’obiettivo di mettere sotto processo i sindaci che si sono trovati a gestire eventi calamitosi come terremoti o alluvioni. Un atto vergognoso da parte del governo Meloni e della maggioranza che, nell’immediatezza delle tragedie, sono sempre pronti a dichiarare sostegno e solidarietà in favore delle telecamere, salvo poi, una volta rientrati in Parlamento, impegnarsi in un atto ostile nei confronti degli stessi amministratori oggetto delle loro rassicurazioni. Si tratta dei medesimi sindaci che, anche in queste stesse ore, in modo responsabile, si stanno sostituendo a un governo oramai stabilmente latitante in tema di emergenze. Quei primi cittadini che da mesi lanciano inascoltati grida di allarme sull’inconsistenza delle politiche di sostegno di un esecutivo incapace di fornire risposte alle comunità colpite". Così il deputato dem Augusto Curti, componente della commissione Ambiente.
“La gestione delle crisi industriali del governo Meloni è nulla. Questo immobilismo inconcludente ha coinvolto anche l’acciaio, un settore fondamentale per il nostro paese che continua ad essere penalizzato: dopo il disastro dell’Ilva infatti l’inerzia della destra sta compromettendo anche il rilancio del polo produttivo di Piombino. Si tratta non solo di un problema di fondamentale rilevanza per il territorio, dal punto di vista economico, occupazionale e sociale, ma di importanza nazionale per l’intera filiera siderurgica. Il braccio di ferro sulle concessioni demaniali tra Jsw e Metinvest continua da mesi, con annunci di accordi da parte del Ministero delle Imprese, poi puntualmente smentiti dai fatti. Una situazione incomprensibile nella quale il ministero è semplice spettatore di due soggetti industriali privati che sono a dividersi aree pubbliche senza un indirizzo pubblico sul processo di re industrializzazione e senza alcuna garanzia per i 1350 operai attualmente occupati da JSW. E’ quindi urgente che il Ministro Urso venga in Parlamento a spiegare realmente come stanno le cose e per dare risposte concrete: in particolare quali azioni intenda mettere in campo per rilanciare il polo industriale, compatibilmente con la sostenibilità ambientale della produzione, garantendo gli attuali livelli occupazionali”. Così i capigruppo Pd in Commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo.
“In Italia l’urbanistica è morta. Forse lo è in assoluto. L’urbanistica è organizzazione dello spazio fisico secondo principi che rispondono ad una visione della vita. Persa la visione. Ogni visione, l’urbanistica è morta. Galleggiamo tra relitti di slogan, falsità, illusioni, conformismo verbale. Il piano casa è diventato sinonimo di speculazione edilizia. In venti anni non ha prodotto mezza casa popolare”. Lo ha detto il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, durante il convegno “Progetto di futuro: in quali città e territori vogliamo vivere?”, che si è svolto alla Camera dei Deputati.
“La rigenerazione urbana ha spiegato l’ex sottosegretario all’Ambiente - è un trucchetto per fare edifici più belli nelle zone già pregiate dove il metro quadro ha valori stellari e può reggere i costi più alti delle innovazioni. Le città sono diventate e diventeranno in Italia luoghi infernali con gironi più crudeli laddove la povertà sociale e territoriale appare indomabile”.
“L’unico modo per dare sostanza a tante parole come ‘rigenerazione’, ‘sostenibilità’, ‘accessibilità’, ‘prossimità’, che oggi sono diventate vuote omelie - continua Morassut - è affrontare il nodo della fiscalità urbana. Chi ci mette le risorse per fare città più belle? Come finanzi l’edilizia sociale e dove la fai? Come finanzi il trasporto pubblico? Come mantieni lo spazio pubblico? Parliamo di sussidiarietà. Che non è una poesia. È lotta sociale. Equilibrio sociale. Tra soggetti diversi e classi diverse. Con interessi diversi che lo stato e le leggi devono regolare”.
“Diciamola chiara: il Italia - spiega ancora il deputato dem - gli oneri per le obbligazioni pubbliche delle trasformazioni territoriali arriva a mala pena al 5% del valore. In Europa oscilla tra il 20 e il 50. Qui le opere pubbliche le fa praticamente solo il pubblico. Quando può. In secondo luogo la rigenerazione urbana: in Italia, ha un carattere edilizio, puntuale. Invece deve essere un’azione integrata di comparti e pezzi di città e per farlo ci vogliono efficaci politiche incentivanti. Ma qui si dà il premietto di cubatura sul palazzetto. Come i piani casa che dal 94 si sono spammati in tutto il paese. Facciamo una legge seria, moderna, sul governo del territorio (che è cosa diversa e più ampia della rigenerazione urbana) che tolga di mezzo il vecchiume della 1150 del 42 ma ne conservi la filosofia di visone generale”.
“Purtroppo - conclude Morassut - sono discussioni che il sistema politico italiano e anche l’impresa italiana non sanno fare. Perché sono malati di miopia cronica. Si guarda la normetta, il ‘particulare’. Viva Guicciardini e abbasso Machiavelli, si potrebbe dire. Alla Camera una Pdl del Pd c’è. Se ne discuta. È una legge complessiva. C’è una proposta dell’Inu. Se ne discuta. Non facciamo più opera lirica, per favore”.
"Bloccare il telemarketing selvaggio con la tecnologia. Il registro delle opposizioni, anche con le modifiche introdotte recentemente, continua ad essere aggirabile e per questo motivo abbiamo presentato due emendamenti al Disegno di Legge sulla Concorrenza per tutelare concretamente i consumatori". è quanto dichiarano i capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo sul provvedimento in discussione a Montecitorio.
"Le due proposte sono complementari ma sono efficaci anche singolarmente. La prima costringe gli operatori e le imprese ad evidenziare nel display del telefono che l'utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale mentre il secondo emendamento specifica che tutte le tipologie di telemarketing debbano essere associate ad un prefisso unico immediatamente riconoscibile. Si tratta di strumenti innovativi, oggi facilmente applicabili, che metterebbero finalmente ordine nella giungla di chiamate fastidiose, spesso aggressive e non trasparenti, che colpiscono ogni giorno milioni di cittadini", concludono Marco Simiani e Vinicio Peluffo.
“L’istituzione di una commissione di inchiesta sul dissesto idrogeologico è completamente inutile”. Lo ha ribadito, in un’intervista a Radio Radicale, il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, già sottosegretario all’Ambiente. “Per quello che riguarda la valutazione dell’efficienza del sistema - continua Morassut - ci sono già le indagini contabili della procura della Corte dei Conti e delle procure regionali, che sono perfettamente in grado di far emergere limiti e ritardi. Per quello che riguarda, invece, la realizzazione delle opere di prevenzione, bisogna far leva su una maggiore responsabilizzazione delle Regioni e di un raccordo maggiore con le autorità di distretto, fino a ipotizzare un’integrazione tra le due realtà, unificando pianificazione e realizzazione delle opere. Si potrebbe immaginare un’agenzia nazionale per il dissesto idrogeologico su modello dell’Anas e articolata per regioni. Il Parlamento dovrebbe dunque discutere di riforme reali, non utilizzare le commissioni di inchiesta per fare propaganda o per usarle come clava contro gli avversari politici”.
Solidarietà ai Sindaci
"Le piogge che hanno colpito con particolare violenza le province di Livorno e Siena, anche in zone non frequentemente soggette ad alluvioni, sono un campanello di allarme da prendere in seria considerazione. Nella Legge di Bilancio vanno trovate le risorse per mettere in sicurezza i territori che anno dopo anno sono sempre più fragili a causa dei cambiamenti climatici. Il Governo Meloni, in questa situazione, ha addirittura ridotto i finanziamenti e spostato le risorse che il Pnrr aveva originariamente destinato al dissesto idrogeologico. La destra fino ad oggi ha saputo soltanto varare assicurazioni obbligatorie per le aziende ed anche le promesse del ministro dell'Ambiente, Pichetto Fratin, su ipotetici nuovi interventi di prevenzione e messa in sicurezza rimarranno tali se non arriveranno stanziamenti adeguati. Sono in contatto con la Protezione civile della Toscana ed a disposizione dei sindaci del territorio per elaborare proposte condivise e prioritarie".
Così il capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
“Con l’approvazione alla Camera della proposta di legge sul Consorzio della Laguna di Orbetello, che ho presentato alla Camera dei deputati due anni fa, si conclude finalmente l’iter di un provvedimento che consentirà una tutela adeguata ed un continuo monitoraggio di un ecosistema fragile ma al tempo stesso prezioso per il nostro territorio”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sul via libera, da parte della Commissione in sede Legislativa, della Pdl “Istituzione dell’Autorità per le lagune e le zone umide e disposizioni per la salvaguardia della laguna di Orbetello”. Il testo passerà ora al Senato per l’approvazione definitiva in legge.
“Questo risultato è frutto di un articolato lavoro della Commissione Ambiente e di tutti i colleghi. Ringrazio in particolare la vice Ministra Gava, il Presidente Mauro Rotelli ed il relatore del provvedimento Fabrizio Rossi, che ha condiviso con me tutto il percorso legislativo, oltre agli altri proponenti della legge (Francesco Battistoni e Ilaria Fontana) ed i capigruppo che hanno permesso con la loro firma di utilizzare la forma legislativa per la ratifica della legge. Grazie al Consorzio sarà possibile programmare una gestione efficiente della Laguna, prevenire e contrastare con maggiore efficacia le criticità emerse in questi anni a causa dei mutamenti climatici ed utilizzare le risorse naturali compatibilmente con lo sviluppo sostenibile locale”: conclude Marco Simiani.
“Sulle aree protette terrestri e marine questo governo ha innestato la retromarcia. Non solo per quanto concerne le risorse, dove oggi abbiamo registrato una riduzione di 200mila euro, ma è ormai evidente che non si vuole scommettere più su una chiara valorizzazione dello sviluppo e del rispetto dell’ambiente. Si allontana così l’obiettivo fissato dalla Cop di Montreal, sottoscritto anche dall’Italia, di arrivare al 30% del territorio protetto tra terra e acqua entro il 2030. A questo si aggiunge che molti parchi sono senza governance con oggettive difficoltà di gestione e organizzazione. Presenteremo nostri emendamenti in Legge di Bilancio per invertire rotta e dare piena cittadinanza a questo straordinario comparto, con più risorse e più investimenti, inserendovi anche i geoparchi minerari. Non permetteremo che vengano strangolate le nostre aree protette”.
Lo dichiarano le deputate e i deputati del Pd, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Eleonora Evi, Augusto Curti e Marco Simiani.
“Nella Manovra approvata dal governo le tematiche ecologiche tornano indietro di decenni. No a nuove risorse per salvaguardare l’ambiente e contrastare il dissesto idrogeologico, nessuna misura per limitare i mutamenti climatici nonostante i numerosi eventi estremi che hanno ripetutamente devastato il Paese nei mesi scorsi. Ancora peggio per le infrastrutture, completamente dimenticate, e l’efficientamento energetico: gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie tornano ai minimi storici, proprio mentre l’Europa vara il Green New deal per gli edifici e le famiglie avrebbero bisogno di risorse per riqualificare le abitazioni. Ancora una volta Giorgia Meloni ha fatto l’opposto rispetto a quanto promesso : aveva annunciato 'basta bonus ed interventi di lungo termine', ma ci ritroviamo una legge di Bilancio senza visione con mancette ed improvvisate misure una tantum solo di carattere elettorale”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
“Ci troviamo di fronte a una manovra al buio, non solo perché è stata approvata di notte, evitando ieri un confronto parlamentare, ma anche perché non chiarisce le coperture. La coperta, purtroppo è molto corta”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee della Camera, intervenendo a Restart su Rai3.
“Ma, soprattutto -ha aggiunto il parlamentare Dem- è una manovra che fa calare un sipario molto preoccupante sulle condizioni di vita delle famiglie e delle imprese. Si può riassumere in tre parole: tasse, tagli e sacrifici. Perché, al netto della conferma del taglio al cuneo fiscale che non porterà nessun aumento nelle buste paga, confermando semplicemente l’intervento già prodotto negli anni scorsi a partire dal governo Draghi, si aumentano le tasse, perché la rimodulazione delle detrazioni fiscali aumenterà inevitabilmente il carico sulle famiglie. Aumentano -ha sottolineato De Luca- le tasse sul diesel e quelle sulla casa, sembrerebbe per quelle ristrutturate col Superbonus, ma non si escludono anche altri interventi. E indirettamente inciderà sui costi per le famiglie legato a tagli lineari di spesa drammatici. Questo governo - ha proseguito De Luca- ha preannunciato infatti tagli lineari alla Sanità, alla Scuola, agli enti locali che garantiranno minori servizi pubblici essenziali alle famiglie, minori servizi sanitari, scolastici, assistenza alle famiglie, agli anziani e che comporteranno un inevitabile aggravio di costi per le famiglie. Se a questo aggiungiamo i tagli previsti in alcuni comparti strategici dalle infrastrutture alla cultura, dalla ricerca all'ambiente si renderà ancora più lenta la crescita già asfittica del Paese nei prossimi anni. Si preannuncia, conclude il capogruppo del Pd in commissione politiche europee- un futuro di sacrifici che penalizzerà non solo il ceto medio, ma soprattutto le famiglie e le imprese. SI tratta peraltro del frutto della trattativa al ribasso sul Patto di Stabilità che impone vincoli stringenti e dei ritardi sul PNRR che determinano minore crescita e minore spazio di intervento in questa manovra”.
"L' Autorizzazione integrata ambientale per per i gessi rossi è un risultato significativo raggiunto grazie all'impegno della Regione Toscana. E’ ora necessario che il governo si attivi concretamente affinché vi siano i presupposti per salvaguardare produzione e posti di lavoro dell'azienda Venator. Mi riferisco in particolare all'intervento in sede comunitaria per estendere i dazi sul biossido di titanio importato dalla Cina per almeno cinque anni e garantire la Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’azienda fino ad una reale ed efficace azione delle procedure antidumping". E’ quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sulla chiusura dell'iter autorizzativo dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo scarico dei 'gessi rossi' nell'ex bacino fanghi Solmine a Casone di Scarlino (Grosseto).
"I punti di approdo devono essere ricompresi tra la concessioni balneari e quindi messe a gara a partire dal 2027, anticipare i tempi sarebbe illogico e controproducente. Su questo tema ho presentato un emendamento insieme alla collega Simona Bonafè ma vi sono proposte similari sottoscritte da deputati della Lega e Fi: auspico quindi che questa modifica venga approvata": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera Marco Simiani sul Decreto Infrazioni, attualmente in discussione a Montecitorio.
"Forzare la mano, senza peraltro coinvolgere le comunità locali, rischia di aprire le porte ad iniziative non concertate che potrebbero compromettere la sostenibilità ambientale e stravolgere l'equilibrio sociale ed economico di interi territori. Mi riferisco in particolare a quanto sta accadendo a Talamone, nel Comune di Orbetello in Provincia di Grosseto, dove il bando per il nuovo porto turistico rischia di consegnare le concessioni a grandi gruppi a scapito di associazioni, residenti e villeggianti, senza peraltro avere garanzie certe sulle ricadute locali": conclude Marco Simiani.
“Purtroppo Matteo Salvini ne ha combinata un’altra delle sue: con il nuovo decreto ministeriale pubblicato nei giorni scorsi ha modificato il Codice della nautica rendendo più pericolose e rischiose le procedure di emergenza e soccorso in caso di naufragio. Le imbarcazioni, anche navigando oltre le 12 miglia marine, non dovranno infatti più dotarsi delle zattere di altura per il salvataggio, fino ad oggi obbligatorie. Si tratta di strumenti spesso indispensabili per salvare le vite umane in pochi e concitati momenti e che sono dotate di dispositivi di allarme e di sicurezza che consentono di potere rimanere in mare aperto ed essere individuate con maggiore precisione dai soccorsi. Questa scelta incomprensibile e dalle conseguenze imprevedibili mette anche a rischio molte imprese del paese, ed in particolare della provincia di Grosseto, che da anni producono le zattere, vanto del Made in Italy per innovazione e sicurezza nautica. Questo decreto va cambiato: l’Italia è da sempre in prima linea per la sicurezza in mare e per la tutela della vita e una riduzione così drastica degli standard di sicurezza è inaccettabile. Su questa vicenda presenterò una interrogazione parlamentare”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani sui contenuti del Decreto Ministeriale sul Regolamento di modifica del codice della nautica da diporto.
In Commissione Ambiente richiesto di spostare la scelta dopo le elezioni regionali"
“Il governo attenda la fine della campagna elettorale e l’elezione del presidente della Regione Liguria prima di procedere con la nomina del nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre”, lo ha chiesto la vicepresidente del Gruppo PD alla Camera nella Commissione Ambiente insieme al capogruppo Marco Simiani.
“Si tratta di individuare la personalità che per esperienza e competenze possa tutelare al meglio uno dei luoghi più belli e fragili del mondo e della Liguria, di valorizzare le grandi opportunità che racchiude e preservarne il valore in accordo con le comunità locali e le istituzioni regionali. Fare un blitz con una nomina a scatola chiusa a meno di venti giorni dalle elezioni significa agire con una logica spartitoria, basata sulla massima: ‘dividiamoci il potere finché si può’ e non considera la necessaria condivisione e partecipazione territoriale che un ruolo così importante richiederebbe. L’ennesima prova che al centrodestra non interessa il bene del territorio ma solo le poltrone e i posti di potere. Il Presidente della Commissione Ambiente, dopo il mio intervento ha rivolto al relatore di maggioranza l'invito a valutare la richiesta, vediamo se la destra avra' l'equilibrio necessario per spostare di venti giorni la scelta o se privilegera' l'occupazione di posti e la settimana prossima porra' in votazione la nomina.
Nel mio intervento ho chiesto il ripristino delle risorse sottratte ai parchi nazionali, sui quali ha imposto un taglio 200mila euro dal fondo a loro destinato. Un taglio che colpirà anche il Parco delle Cinque terre e la Liguria ”, conclude Ghio.