Dichiarazione on. Simona Bonafe’, vicepresidente deputati Pd
“Sbloccare il nuovo svincolo di Scandicci che collegherà la A1 alla Fi -Pi - Li, snellendo così i flussi locali e garantendo la riduzione di traffico nel nodo autostradale di Firenze”. È quanto chiede, in una interrogazione depositata a Montecitorio, la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè.
“Il progetto esecutivo di Autostrade per l’Italia è fermo da mesi a causa dei ritardi burocratici tra Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Infrastrutture. Questa situazione ha già costretto a posticipare di un anno tutto l’iter dell’opera la cui conclusione è oggi ipotizzata entro il mese di novembre 2027. E’ necessario che il governo intervenga per garantire che i cantieri partano nei tempi previsti e che non si perda ulteriore tempo per realizzare una infrastruttura che migliorerà la percorribilità e la sicurezza stradale riducendo conseguentemente la concentrazione di emissioni nocive nell’aria”, conclude Bonafè.
"La globalizzazione economica ha prodotto disastrose diseguaglianze. Per questo vanno prese decisioni coerenti e gli investimenti economici devono accompagnare concretamente la transizione ecologica". È quanto ha affermato, Stefano Vaccari, deputato del PD intervendo ad un Convegno organizzato alla Camera da Homina, Mediatyche e Format Researche per presentare il rapporto su sostenibilità, comunicazione e piccole e medie imprese. "Non si deve tornare indietro o mitigare questa prospettiva. Semmai c'è bisogno di un piano di mitigazione degli effetti dei mutamenti climatici insieme ad una svolta, che ancora non si intravede, per uscire definitivamente dall'era dei combustibili fossili ed arrivare ad emissioni zero entro il 2050. C'è da costruire un nuovo paradigma dello sviluppo incentrato su sostenibilità e giustizia sociale. La destra vuole rallentare questo ineludibile processo che parte dall'accordo di Parigi del 2015 che ha sempre contrastato. Per poi evocare la sostenibilità e l'urgenza quando ci si trova di fronte all'ennesima tragedia climatica e territoriale. Si deve fare di più. Nella legge di bilancio il governo ha respinto - ha concluso Vaccari - qualsiasi tentativo di accelerazione sulla transizione e non sono state prese decisioni per reindirizzare, simbolicamente, i 20 miliardi dei sussidi ambientalmente dannosi, seppure con gradualità, verso attività innovative e sostenibili".
Al momento attuale sulle Alpi c'è la metà della neve che dovrebbe esserci; il lago di Garda sta attraversando un periodo di siccità straordinario, come gli altri grandi laghi del nord Italia; il fiume Po' ha un deficit di acqua del 61%; i canali di Venezia sono in secca da troppi giorni con conseguenze importanti sulla vita in città e servirebbe un mese intero di pioggia per recuperare l'acqua che manca su montagne, laghi e fiumi.
Dopo un 2022 di straordinaria siccità, la situazione attuale fa presagire una lunga estate anche peggiore: è già emergenza idrica. Quel che peggio è che a drammaticità di questa siccità non ci lascia troppo meravigliati, ed è solo uno di un lungo elenco di eventi climatici estremi, che solo in Veneto segue la tempesta Vaia del 2018 e l'acqua granda del 2019. Proprio il Veneto è una delle regioni più colpite: uno studio su 2500 territori in tutto il mondo ha rivelato che il Veneto è quarto in Europa per rischio climatico, ed è 74esimo nel mondo, seguito qualche posizione più in giù da Lombardia ed Emilia Romagna.
Servono risposte immediate, ormai i costi dell'inazione sono notevolmente più alti rispetto a quelli che servono per mettere in campo efficaci azioni di mitigazione e adattamento, oltre che di decarbonizzazione e transizione. Soprattutto serve, nell'immediato, che il Governo metta in campo un piano d'emergenza idrica, in modo da evitare gli sprechi ed arrivare all'estate già preparati. Bisogna seguire la traccia che ci indicano esperti e organizzazioni di ambientalismo scientifico come Legambiente, che sposiamo completamente.
"Governo e maggioranza, dopo aver penalizzato e colpevolizzato per decreto prima i benzinai e poi le imprese edili, non trovano altro di meglio da fare che annunciare un cambio ai vertici di Eni ed Enel. Invece di incontrare le categorie e cercare di risolvere i problemi del paese la destra pensa soltanto a come occupare i Cda ": è quanto dichiara il capogruppo in Commissione Ambiente Pd Marco Simiani.
I problemi legati alle decisioni del governo sul superbonus sono stati al centro di un incontro tenutosi oggi presso la Sala Berlinguer del Gruppo del Partito Democratico alla Camera tra la presidente Debora Serracchiani, Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo Pd, Federico Fornaro, della Presidenza del Gruppo Pd, Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, i deputati dem Rachele Scarpa, Roberto Speranza, Bruno Tabacci, Nicola Zingaretti e i rappresentati dei sindacali confederali dell’edilizia Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea-Cgil, Vito Panzarella, Segretario generale della Feneal-Uil e Enzo Pelle, Segretario generale della Filca-Cisl. E’ stata espressa preoccupazione sulle ricadute negative per le imprese, i lavoratori e molti condomini, soprattutto per le famiglie con reddito medio basso che grazie alla cessione del credito potevano accedere alla misura. Per il Pd il dl licenziato dal governo non tiene conto della situazione, occorre fare un lavoro diverso e distinguere le diverse situazioni per evitare le pesanti ricadute su lavoro e economia. Il tema vero, ha sottolineato la presidente Serracchiani, riguarda in particolare i crediti incagliati e la cessione del credito. A ciò si aggiunge la gestione presente e futura di misure che hanno avuto ed hanno comunque un impatto importante. A tal proposito si è parlato della possibilità di creare una misura strutturale che sostenga gli investimenti per l’efficientamento energetico per gli immobili tenendo in considerazione le fasce di popolazione con i redditi più bassi e gli immobili più energivori. La presidente Serracchiani ha annunciato una azione determinata in commissione e in Aula per rimediare agli effetti negativi del decreto.
Così una nota del Gruppo Pd alla Camera.
Dal Ministero dell’Ambiente ancora un rinvio sulle comunità energetiche, i decreti attuativi in ritardo di mesi e nessuna certezza sui tempi. Queste le risposte insoddisfacenti nella risposta all’interrogazione presentata dai deputati del Partito Democratico in Commissione Ambiente.
Di fronte ai ritardi e alle difficoltà burocratiche, il governo continua a prendere tempo rinviando provvedimenti attuativi fondamentali per l’avvio delle comunità energetiche. Il tempo è prezioso in un periodo di crisi energetica e di spese notevoli sia per le famiglie che per le piccole e medie imprese, come per le pubbliche amministrazioni.
E’ stata la stessa presidente Meloni a richiamare nei giorni scorsi l’attenzione sulle rinnovabili: sarebbe bene non fermarsi ai proclami, ma chiedere al suo governo di agire in tempi rapidi se non vogliamo perdere anche i fondi messi a disposizione dall’Europa per contrastare il caro bollette, l’emergenza climatica e la povertà energetica.
Cosi i deputati del Partito Democratico in commissione Ambiente della Camera.
“Sul Superbonus il governo appare in totale confusione: non solo non è intervenuto in questi mesi per sbloccare la cessione dei crediti mettendo in ginocchio migliaia di piccole imprese ma, qualora venissero confermate le indiscrezioni di stampa, vorrebbe addirittura impedire agli Enti Locali di acquistarli. Se così fosse, sconfesserebbe clamorosamente anche le iniziative e le richieste delle Regioni in cui governa e autorevoli esponenti della stessa maggioranza, dimostrando che la posizione dell’esecutivo, anche sui bonus edilizi, è palesemente ideologica, discordante e contraddittoria”. E' quanto dichiarano in una nota congiunta i deputati dem Marco Simiani e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Ambiente e Bilancio di Montecitorio, sulle norme previste nel prossimo decreto Pnrr in via di approvazione dal Consiglio di Ministri.
“Meloni brava, capace? Ma che dibattito è? Ma per carità… Non siamo mica alla scuola media. La classe politica, gli uomini o le donne al Governo, i dirigenti politici, si valutano dai fatti. E per me questo Governo non sta facendo bene. E non mi basta che abbia preso una posizione nettamente distinta da Berlusconi sull’Ucraina. La prova di Governo in corso è scadente e dannosa per il Paese. E presto ce ne accorgeremo. Poi che cosa diremo? Ci siamo sbagliati? A chi tra noi le fa i complimenti chiedo se tra la legge di bilancio, la giustizia, le scelte sul federalismo, l’ambiente riesce a dare un voto di sufficienza a Meloni e al Governo. Io no. C’è solo una cosa su cui vale la pena confrontarsi e capire se c’è serietà: la riforma elettorale per collegi a doppio turno e l’elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica sul modello francese. Perché l’esigenza di una democrazia più decidente e di un parlamento meno bolso come quello attuale c’è. Ed è un tema che non possiamo lasciare alla destra che lo distorce e lo svilisce nel peronismo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"Il governo Meloni in pieno delirio di onnipotenza ha appena approvato un decreto per far fallire migliaia di imprese". Così Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sul provvedimento appena licenziato dal Consiglio dei Ministri che blocca l'acquisto dei crediti edilizi da parte degli enti locali.
"Quello che è sconvolgente è che fino ad oggi esponenti della maggioranza, governatori e consiglieri delle Regioni guidate dalla destra, avevano promesso acquisti da parte degli enti locali. Per mesi Fratelli d'Italia è sceso in piazza cavalcando le richieste delle imprese del settore. Adesso tutto tace: la premier decide di affossare aziende e lavoratori di un settore fondamentale per il Pil del paese mentre Salvini e Berlusconi si accodano".
Dichiarazione di Marco Simiani, capogruppo Pd Commissione Ambiente della Camera
“Anche sulle concessioni balneari Giorgia Meloni decide di non decidere. Governare significa prendersi delle responsabilità e non procedere a tentoni con continui spot elettorali. Rimandare ancora penalizza soprattutto le imprese serie del settore che hanno bisogno di certezze per programmare attività ed investimenti”. E' quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
“Il riordino delle concessioni era già stato messo in agenda dal governo Draghi ed un ulteriore rinvio metterebbe a rischio i fondi del Pnrr legati all’attuazione di riforme strutturali come quella sulle concessioni demaniali. Il Partito Democratico si è subito messo a disposizione per individuare una norma condivisa ma l’arroganza e la superficialità di questo esecutivo impedisce ogni confronto”, conclude Marco Simiani.
“La direttiva europea sulle case green terrà conto delle esigenze dei singoli Stati membri e dovrà essere accompagnata da risorse adeguate. Potrà inoltre rappresentare un’occasione fondamentale per rendere sicuri gli edifici realizzati ormai da decenni: molti dimenticano spesso che il nostro è uno dei paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo con il 75 per cento delle case vulnerabili. Occorre integrare la normativa Ue con un piano casa nazionale antisismico: soltanto così sarà possibile contrastare lo spopolamento nei centri marginali e montani. I processi decisionali comunitari vanno guidati ed indirizzati, non contrastati con il vittimismo e la demagogia. È necessaria capacità di sintesi e autorevolezza: quello che purtroppo manca alla destra italiana”: così Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera sul voto positivo della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Ue sulla direttiva Epbd per l'efficienza energetica degli edifici.
Il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive della Camera ha presentato al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin una interrogazione urgente
“Viste le condizioni favorevoli perché il governo ancora non agisce per rivedere al ribasso il prezzo dell’energia?” E’ quanto ha chiesto Vinicio Peluffo, capogruppo del Partito democratico in commissione Attività produttive della Camera, attraverso una interrogazione urgente al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. “Grazie anche all’andamento delle temperature non troppo fredde ed alla prospettiva di un riempimento più agevole degli stoccaggi per il prossimo inverno – scrive Peluffo nell’interrogazione- , il prezzo medio del gas mostra oggi un trend di discesa, che già dai primi mesi di quest’anno comporta una forte differenza tra il prezzo a 210 €/MWh stabilito quando tale prezzo sul mercato era al picco delle quotazioni, ed il prezzo attuale, inferiore ai 180 €/MWh”. Secondo Peluffo, “sarebbe perciò opportuno, sulla base delle variazioni di costo derivanti da diverse e migliori condizioni di mercato riscontrate ora, che si dia seguito alla prevista variazione del prezzo di riferimento, agendo subito per portarlo almeno a quanto indicato dal “Price cap” in sede UE, 180 €/MWh, consentendo a settori così strategici per l’economia italiana un abbassamento dei costi dell’energia.”
“L'esito del CIPESS di oggi è semplicemente imbarazzante. Approva tre progetti da 500 milioni di euro mentre continua a tenere bloccati 27 miliardi di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione destinati al Sud. Come abbiamo ribadito pochi giorni fa durante il question time al ministro Giorgetti, sono mesi che si attende lo sblocco di questi fondi già previsti tra l’altro nella programmazione 2021/2027 e già ripartiti a giugno tra le varie Regioni meridionali. Eppure ancora nulla si muove. Dal CIPESS nessuna delibera attuativa. E così restano arenate risorse importanti che spettano al Mezzogiorno e di cui il Mezzogiorno ha assoluto bisogno per investimenti fondamentali in servizi, scuole, sanità, infrastrutture, ambiente. Una scelta che non fa bene all’intero Paese. Oggi poteva essere l’occasione giusta ma il Governo di destra ha preferito continuare a lavorare contro il Sud e quindi contro lo sviluppo di tutta l’Italia. Siamo senza parole davvero ma continueremo la nostra battaglia con convinzione”.
Lo dichiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca
Dichiarazione di Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente
"Quello che è successo ieri alla stazione di Viareggio è gravissimo ed inquietante. Presenterò nei prossimi giorni una interrogazione al Ministro Salvini per appurare quello che è realmente accaduto e se per questa tipologia di trasporti siano previste tutte le precauzioni necessarie per salvaguardare la sicurezza pubblica. Questi sono convogli che possono trasformarsi, come già purtroppo in passato e proprio a Viareggio, in bombe terrificanti ed è indispensabile evitare qualsiasi criticità": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sul principio di incendio del treno merci che trasportava Gpl verificato ieri, venerdì 3 febbraio, nello scalo della cittadina toscana.
"La Direttiva comunitaria sulle case green può rappresentare un'occasione straordinaria per riqualificare e mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare italiano, rilanciare occupazione ed economia, ridurre il consumo di materie prime e salvaguardare l'ambiente per lasciare un pianeta migliore alle generazioni future. Quello che va negoziato con l'Europa sono però le tempistiche per attuare la direttiva e soprattutto lo stanziamento di risorse europee adeguate per realizzare gli interventi e per evitare spese aggiuntive ai cittadini. L'Italia, infatti, per numero di case di proprietà e bassa classe energetica degli edifici, rappresenta un caso quasi unico nel panorama comunitario": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente di Montecitorio, intervenendo oggi venerdì 3 febbraio alla Camera nel corso della discussione delle mozioni relative alla proposta di Direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia.