“Sono oltre 44 mila le imprese italiane potenzialmente colpite dalla guerra dei dazi annunciata da Donald Trump e a rimetterci saranno maggiormente i settori del farmaceutico, agroalimentare, meccanica, automotive, e moda, con un impatto dai 4 ai 7 miliardi di euro di riduzione dell'export. È chiaro il progetto di Trump di indebolire l’Europa e l’Italia, di dividere gli stati membri. E la Meloni non ha deciso da che parte stare. Si dice che sia ambasciatrice di Trump in Europa ma ricordiamo alla presidente Meloni che se pensa a soluzioni separate tra gli Stati membri andrà ad indebolire l’Europa senza ottenere risultati e sarà piuttosto il grimaldello per scardinare l'economia europea ed italiana. Il paradosso di una premier presunta sovranista che danneggia le aziende italiane e gli interessi nazionali. La premier Meloni a questo punto deve decidere da che parte stare. Noi ribadiamo che dobbiamo restare uniti in Europa per proteggere le nostre aziende”. Lo dichiara Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.
Non siamo in un regime, siamo in democrazia
“Le dichiarazioni del senatore Zaffini sono alquanto bizzarre. Innanzitutto, perché invece di considerare i dati di Gimbe come delle indicazioni e raccomandazioni alla politica, che Gimbe fa da anni indipendentemente dal colore politico del governo, li considera un attacco al governo stesso. Sembra che ormai nel nostro paese è diventato praticamente impossibile esprimere una indicazione o una critica alle politiche del governo senza essere accusati di chissà quale crimine. Ricordo al senatore Zaffini che non siamo in un regime, ma siamo in una democrazia dove ognuno è libero di esprimere il proprio parere in modo autonomo e rivolto a tutti. Entrando nel merito, vorrei però sottolineare che riguardo alle liste di attesa il governo Meloni non ha ancora fatto nulla o poco, non ha ancora ottenuto i risultati sbandierati, come stesso conferma nella sua replica il senatore Zaffini dicendo che le liste d’attesa stanno avendo un iter particolarmente lento e complicato. Se ne sono resi conto tutti - caro senatore - e anche lo stesso Gimbe e non solo, associazioni di categoria, strutture ospedaliere, medici e quant’altro.
E ricordiamo che questo va a danno dei cittadini italiani che non riescono ad accedere alle cure di cui hanno bisogno o devono ricorrere a strutture private a pagamento spesso molto onerose per curare delle patologie che altrimenti rischierebbero di peggiorare a causa dei tempi di attesa nel pubblico. Ecco che da qui nasce il fenomeno della povertà sanitaria che per fortuna fino a questo momento non avevamo ancora conosciuto. Ecco che da qui nascono i 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano a curarsi. Il richiamo alle interrogazioni parlamentari fa persino sorridere perché invitiamo il senatore a verificare i tempi di risposta o non risposta del ministero alle interrogazioni parlamentari, davvero degni delle liste di attesa.
Invece di pensare alla polemica politica, invitiamo il senatore di fratelli d’Italia e tutto il governo ad aprire un dibattito serio sia a livello parlamentare che di governo e predisporre una strategia seria per affrontare l’emergenza sanitaria in questo paese”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli Deputato Pd componente della commissione affari sociali della camera in replica alle dichiarazioni del senatore di fratelli d’Italia Francesco Zaffini.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Negare l'evidenza è ancora peggio dell'ammissione dei ritardi di applicazione di tutte le norme che propagandisticamente la destra ha fatto approvare dal Parlamento per dare l'illusione di voler arginare la crisi in cui versa la sanità pubblica. Il problema non è dunque la denuncia della Fondazione Gimbe per la mancata approvazione da parte del governo dei decreti attuativi per il taglio delle liste di attesa ma le volgari accuse che i parlamentari di destra rivolgono alla stessa Fondazione per aver fatto emergere la verità.
Tagli alle risorse per il sistema sanitario nazionale, corsie senza infermieri e medici, prenotazioni visite specialistiche impossibili anche per patologie gravi: questa è la triste realtà che si presenta davanti ai cittadini per l'incapacità (ma anche per una volontà) del governo e della destra che ha nella testa, così come per altri settori, come scuola ed istruzione, la necessità di favorire i grandi interessi privati.
La latitanza della Meloni è ormai cronica e difendere l'indifendibile è lo sport preferito. A rimetterci gli italiani, soprattutto le fasce più deboli, ai quali viene meno un diritto costituzionale.
Piena solidarietà alla Fondazione Gimbe per il coraggio e la determinazione nel portare avanti battaglie di interesse generale. Lo dichiara il deputato del PD, Silvio Lai
“Chiediamo la revoca del provvedimento del Ministero che ha portato al declassamento della Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane e de Monopoli della Liguria e dei suoi uffici territoriali. Non sono chiare le motivazioni della riorganizzazione dell’Agenzia. La direzione ligure è stata superata in termini di rilevanza da altre direzioni territoriali, tra cui Veneto e Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, Lazio e Abruzzo, che però gestiscono volumi di traffico commerciale in TEU nettamente inferiori (meno di un terzo per Veneto e Friuli Venezia Giulia, quasi un decimo per Emilia Romagna e Marche, e solo circa un trentacinquesimo per Lazio e Abruzzo). Il declassamento, poi, coinvolge anche importanti uffici provinciali, tra cui quelli di La Spezia e Savona. Il Ministro intervenga per rivedere questa classificazione riconoscendo alla direzione regionale Adm della Liguria il ruolo di primaria importanza che ricopre. Il Governo metta in atto tutte le azioni necessarie affinché la decisione assunta venga rivista, tenendo conto del ruolo cruciale che la Liguria riveste nel panorama logistico e commerciale del Paese.
La portualità rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico della Regione Liguria e dell’intero Paese. I porti liguri movimentano oltre il 50% del traffico container italiano (TEU - twenty-foot equivalent unit) e rappresentano i principali punti di entrata e uscita delle merci per l’Italia e contribuisce in maniera determinante alle entrate fiscali nazionali, generando circa 4,6 miliardi di euro in dazi e IVA. La Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la Liguria, è stata collocata nella IV fascia di importanza in una scala da I a VII, mentre dal 2001 era sempre stata classificata nella I fascia. Questo declassamento che impatti potrebbe avere sul funzionamento e sull’efficienza dei controlli doganali nei porti liguri? Il Governo chiarisca e dica quali iniziative intende adottare per garantire che la riorganizzazione dell’Adm non penalizzi la competitività del sistema portuale
Abbiamo presentato una interrogazione in merito alla Camera in cui chiediamo chiarimenti e di rivedere il provvedimento
L' evento è organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi e dall’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo. L’apertura dei lavori è affidata al sen. Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi a cui seguirà l’introduzione di Giancarlo Iodice della stessa Fondazione.
“E’ una occasione importante per riflettere con i portatori di interesse, i rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo sul tema di una necessaria riforma del gioco legale. Servono misure per allargare le distanze con l’illegalità che prospera in questo ambito e arginare il fenomeno devastante della ludopatia che trascina con se sempre più cittadini e le loro famiglie. Discuteremo in assoluta libertà partendo dai rispettivi punti di vista”, dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e coordinatore dell’Intergruppo che concluderà i lavori del convegno.
Con Vaccari, saranno presenti diversi esponenti politici che aderiscono all’Intergruppo: dai deputati Elena Bonetti (Azione), Virginio Merola (Pd) e Andrea Quartini (M5s) alle senatrici Elena Murelli (Lega) e Cinzia Pellegrino (Fdi).
Interverranno inoltre Filippo Torrigiani, consulente della commissione Antimafia, Marzio Govoni, presidente Fondazione Isscon/Federconsumatori, Antonello Turturiello e Angela Bravi per la Conferenza delle Regioni, Giulia Migneco, segreteria nazionale di Avviso Pubblico, Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe Confcommercio, Denise Amerini, della rete “Mettiamoci in Gioco”, Geronimo Cardia, presidente Acadi, Associazione Concessionari Giochi Pubblici e Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana.
“Viste le presenze, l’obiettivo, partendo dai dati, è quello di portare a sintesi unitaria, senza alcuna pregiudiziale, la discussione ed offrire al Parlamento i punti condivisi per una riforma diversa non più rinviabile”, conclude Giorgio Benvenuto, presidente Fondazione Bruno Buozzi.
“Il 27 gennaio 1945 l'orrore si presentò davanti agli occhi dei militari dell'Armata Rossa che entrarono per la prima volta, liberandolo, nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Un massacro sanguinario perpetrato contro ebrei, rom, sinti ma anche omosessuali, neri e disabili nel nome di una ignobile presunzione di superiorità di razza. Il nazismo poté contare sull'alleanza con il fascismo di Mussolini che assecondò, partecipando attivamente, la tirannia nazista ponendo fine ad ogni forma di libertà e democrazia nel nostro Paese.
Il Italia, il 5 agosto 1938 venne fondata la rivista "La difesa della Razza". Direttore Telesio Interlandi con al fianco il segretario di Redazione, Giorgio Almirante che ebbe a scrivere "Il razzismo ha da essere il cibo di tutti e per tutti" e che "non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue". D'altronde lo stesso Almirante negli anni '70 ribadì: "Non rinneghiamo niente del nostro passato. Io sono stato fascista e se le stesse circostanze potessero riprodursi, io farei certamente le stesse cose". Celebrare il giorno della memoria senza aver fatto i conti con un terribile passato è decisamente ignobile. Rigurgiti fascisti tornano a manifestarsi nel nostro Paese ben tollerati da una destra che mantiene nel suo simbolo la fiamma che evoca il ventennio. Cancellare il nome di Almirante da strade e piazze d'Italia, ben 81, l'ultima a Grosseto, rappresenterebbe la prima, anche se non unica, scelta che politica e istituzioni dovrebbero fare per affermare che c'è una storia condivisa che oggi commemora le vittime dell'Olocausto”. Lo scrive sui social il deputato del PD, Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.
“Sulle linee programmatiche segnalo che noi abbiamo lavorato in questi anni come Pd e consideriamo doveroso farlo per rafforzare l’Europa, consolidare il percorso e il processo di integrazione europea. Sa bene che alcuni partner di questo governo in Europa e Trump oltreoceano lavorano per indebolire l’Europa. Dazi, disinvestimento in difesa, passi indietro sul clima, passo indietro sulle fonti energetiche. Tutto questo rischia di minare l'integrazione europea. Come si colloca l’Italia in questo quadro? Noi ci chiediamo se vogliate difendere il futuro dell’Europa lavorando con i partner europei oppure immaginando un dialogo bilaterale che rischia di fare esplodere in mille pezzi la UE. Teniamo che il vostro obiettivo sia il secondo e siamo molto preoccupati. Finora il governo ha ottenuto un bilancio in Europa fallimentare: accordo al ribasso sul patto di stabilità, il Mes non è stato ancora ratificato e questo sta minando la credibilità del Paese oltre che la stabilità dell’eurozona e la difesa dei risparmi delle famiglie e dei risparmiatori europei, sui migranti non avete ottenuto una soluzione a Bruxelles e siete stati costretti a ricorrere a un escamotage pietoso con l’accordo con l’Albania anticostituzionale e anti europeo. Noi riteniamo doveroso lavorare per una mare nostrum europea, per canali regolari di accesso, redistribuzione tra i partner con il superamento del regolamento di Dublino. Voi avete un’idea di programma di lavoro europeo sulle migrazioni? A quando adozione dei provvedimenti attuativi sulla Bolkestain su cui avete fatto passi indietro rispetto alla vostra demagogia? Rafforzare l’Europa significa rafforzare la sua autonomia strategica, beni pubblici europei. Volete affidarvi a Starlink di Musk o lavorare per rafforzare i progetti delle infrastrutture comunitarie? Volete rafforzare l’Europa sociale e della salute? Voterete in futuro che il Next Generation UE diventi strutturale? Vi aspettiamo al varco su tutti questi temi”.
Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, nel corso delle comunicazioni del Ministro Foti sul PNRR e le politiche di coesione sulle relative linee programmatiche.
“È alle imprese agricole e alla loro capacità di misurarsi con i mercati globali con prodotti di qualità, certificati e sostenibili, che si deve il primo posto per valore aggiunto del comparto agricolo in Europa. Di cui tutti siamo contenti, figuriamoci. La propaganda governativa che vorrebbe attribuirsi il risultato è però davvero stucchevole, con il misero tentativo di mettere sotto il tappetto la polvere delle tante criticità che non sono state ancora affrontate e risolte”.
E’ quanto dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Basti pensare - aggiunge - all’inadeguatezze nell’affrontare, con misure resilienti e contrastanti, i mutamenti climatici che, di contro, Meloni, Salvini e Lollobrigida e pure Picchetto Frattin, continuano a negare, per continuare a sostenere i combustibili fossili, il cui esasperato utilizzo ha portato alla grave situazione di oggi con ripetuti disastri ambientali e danni al settore più vulnerabile l’agricoltura per 9 miliardi solo nel 2024. Danni che hanno fatto arretrare produzioni ed export dell’ortofrutta, con conseguente invasione dei mercati esteri a prezzi più vantaggiosi per i consumatori a detrimento della qualità e salubrità. Ed allora, ministro, certo gioiamo insieme, ma prima di mettersi una medaglia al petto e vendere fumo occupiamoci di quell’agenda piena di richieste e preoccupazioni che scrivono tutti i giorni le organizzazioni professionali agricole e le industrie della trasformazioni, a cominciare da piani strategici sul dissesto, dai ristori sulle emergenze, dai possibili dazi annunciati dall’amministrazione Trump, dalla lotta alla peste suina e le altre emergenze fitosanitarie, dalla necessità di garantire il ricambio generazionale in agricoltura anziché togliere gli incentivi, dal sostegno alle imprese per strutturare un diverso approvvigionamento energetico. Quando ci sono questi numeri nonostante tutto - conclude - servono i fatti per confermarli e migliorarli ancora e continuare a lavorare a testa bassa, non suonare la gran cassa nelle strade”.
"Il discorso di insediamento del neo presidente Trump, così come i proclami lanciati durante tutta la campagna elettorale, confermano le grandi preoccupazioni che abbiamo come democratici e che trovano conferma nell'annuncio delle linee programmatiche che intende portare avanti nei prossimi anni. La prima preoccupazione è di carattere economico e riguarda i dazi che Trump minaccia di applicare sui nostri prodotti e che rischiano di avere un effetto drammatico sull'economia europea ed italiana. E poi c'è un tema complessivo più ampio: Trump dà il là a un tentativo di assalto -come lui stesso lo ha definito- all'Europa perché il suo programma di governo mira chiaramente ad indebolire l'Ue. Penso, per esempio, al preannunciato disinvestimento nella difesa comune della Nato, che rischia di indebolire le potenzialità difensive dell'intera comunità europea. Penso anche al rapporto "privilegiato" con Elon Musk, sostenitore di forze politiche di ultradestra e di ispirazione neonazista, alle cui infrastrutture il governo Meloni sembrerebbe voler affidare anche un pezzo della comunicazione civile e militare, con rischi per la sicurezza dei dati e delle comunicazioni italiane. Se a questo aggiungiamo la fuoriuscita dagli accordi di Parigi sul clima e i proclami sul ritorno al passato rispetto alle politiche green di sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici, così come le dichiarazioni e i primi atti sul tema delle migrazioni, ecco che le ragioni delle nostre preoccupazioni appaiono più che fondate". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, a Calibro 8 su Radio Cusano Campus.
“Oggi raccontiamo l’esperienza positiva e concreta di due Aziende Sanitarie ospedaliere, quella di Modena e Bologna, impegnate a risorse date ad attuare interventi di umanizzazione delle cure e per migliorare la qualità dei servizi offerti, costruendo un sistema ospedaliero che si adatti meglio ai bisogni di tutti, con l'obiettivo di mettere al centro le persone, migliorare significativamente la qualità delle cure e il benessere complessivo di tutti gli attori coinvolti nel sistema sociosanitario. Spiace però constatare ciò che ormai tutti sanno e che la Fondazione Gimbe ha certificato da tempo, e cioè che la dotazione di risorse del Fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà al punto più basso mai toccato negli ultimi quindici anni: 6,05%, un livello sempre più lontano da quello dei Paesi dell’area Ocse e che ci colloca agli ultimi posti in Europa, soglia destinata scendere addirittura al 5,93% nel 2027. Ci fa piacere che il governo abbia voluto introdurre una sperimentazione sul tema che trattiamo oggi per i prossimi due anni, ma servirà immediata coerenza sulle risorse per farla funzionare. Ci auguriamo che le buone pratiche già in essere come quelle che presentiamo oggi possano servire da apripista”.
Così il segretario di Presidenza della Camera e deputato dem, Stefano Vaccari, in apertura del convegno ‘L'umanizzazione delle cure e la partecipazione attiva’, al quale ha inviato un video messaggio di saluto l’assessore alle Politiche per la Salute dell'Emilia-Romagna, Massimo Fabi, con gli interventi dei direttori delle due Aziende ospedaliere di Modena e Bologna, nonché medici e rappresentanti del volontariato impegnati sui progetti di umanizzazione.
“L’umanizzazione - ha detto il capogruppo Pd in commissione Affari sociali, Marco Furfaro, concludendo i lavori - non è un lusso. È una necessità, una priorità politica, un diritto. È il segno di una società che sceglie di mettere la persona al centro, non come slogan ma come realtà concreta. E per questo, oggi più che mai, è nostro dovere lavorare per un sistema sanitario che non solo curi, ma lo faccia rispettando e valorizzando l’umanità di chi lo attraversa, che sia un paziente, un medico o un infermiere. Purtroppo questo governo sta andando in una direzione opposta, è una delle più grandi differenze tra di noi. Oggi - ha concluso - abbiamo voluto far conoscere e discutere con queste eccellenze proprio perché pensiamo che la sanità debba tornare a mettere al centro le persone, la loro cura e il loro benessere”.
“Esprimo la mia totale solidarietà agli attivisti di Extinction Rebellion che sono stati vittime di un atto tanto vile quanto preoccupante. Gli insulti, le intimidazioni e soprattutto l’incisione di simboli di odio come le svastiche rappresentano un attacco inaccettabile non solo contro le persone coinvolte, ma contro i principi fondamentali della nostra democrazia. È necessario opporsi con fermezza a ogni forma di violenza e di intimidazione nei confronti di chi sceglie di agire pacificamente per il bene della comunità e per la salvaguardia del nostro pianeta. Non si possono mai tollerare episodi di odio e sopraffazione, e preoccupa che a compierli siano stati dei coetanei degli attivisti colpiti.” Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
“Come Partito Democratico di Venezia – afferma Monica Sambo, Segretaria PD Venezia -condanniamo con forza gli atti di aggressione e vandalismo che hanno colpito gli attivisti di Extinction Rebellion al Parco Piraghetto. L’intolleranza, l’odio e l’uso di simboli come la svastica non possono trovare spazio nella nostra città, che deve essere un luogo di dialogo, rispetto e partecipazione democratica. Esprimiamo vicinanza e solidarietà agli attivisti coinvolti e ribadiamo la nostra ferma volontà di sostenere chi lotta pacificamente per il futuro del pianeta e per i diritti di tutti. È indispensabile che le istituzioni locali e nazionali prendano una posizione chiara contro simili episodi e lavorino per promuovere una cultura di inclusione e rispetto reciproco.”
"Occorre garantire la cassa integrazione per tutti i lavoratori della Venator fino alla piena ripresa della produzione industriale. L'Unione Europea sta facendo la sua parte con l'attivazione dei dazi antidumping sul biossido di titanio proveniente dalla Cina ma una azienda fondamentale per l'industria italiana e per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio non può continuare a sopravvivere nell'incertezza. La Regione Toscana sta facendo la sua parte per attivare il tavolo di crisi, ora è la proprietà che deve fare piena chiarezza suo futuro al sito industriale": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani intervenendo oggi, sabato 11 gennaio, nel corso del consiglio comunale di Scarlino dedicato alla vertenza Venator.
“Ancora una volta il Governo usa il criterio dell’emergenza per intervenire nelle zone vulnerabili del Paese. Interventi spot senza alcuna programmazione e senza che il Sindaco e l’amministrazione comunale siano stati coinvolti; Dopo il decreto Caivano, il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un nuovo decreto che affida al commissario straordinario nominato per la città campana la redazione di un piano di interventi in sei quartieri a rischio: Rozzano, Roma Quartiere Alessandrino-Quarticciolo, Napoli Quartiere Scampia-Secondigliano, Orta Nova, Rosarno-San Ferdinando, Catania Quartiere San Cristoforo, Palermo Borgonuovo. Un altro decreto, come abbiamo appreso dalla stampa, che somma questioni diverse tra loro senza nessuna strategia chiara per favorire l’inclusione sociale, ridurre la criminalità, sostenere l’amministrazione comunale rispetto al tema dell’emergenza abitativa e contrastare il disagio, che colpisce molte delle periferie urbane”. Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
“Presenterò un’interrogazione per chiedere quali concreti strumenti il Governo intenda attivare per le sei aree, quali siano stati i criteri e i parametri oggettivi con i quali sono state individuate queste zone, caratterizzate da un aumento dei fenomeni criminosi al pari di molte altre in Italia, e che ora vengono indicati all’opinione pubblica nazionale come i luoghi della massima emergenza’ al pari di Caivano, con le inevitabili conseguenze in termini di immagine e ghettizzazione. E poi chiediamo – prosegue la deputata Pd - di essere messi a conoscenza degli interventi che si adotteranno per fronteggiare la situazione. Nel caso dei quartieri romani di Quarticciolo e Alessandrino c’era anche una giusta richiesta del Presidente di Municipio per istituire una cabina di regia che coinvolgesse tutti i livelli istituzionali, in primis ovviamente il Comune di Roma. Si è scelto invece di affidare tutto nelle mani di un commissario che viene da Caivano. Una scelta incomprensibile” conclude Michela Di Biase.
"La scomparsa di Jimmy Carter priva la comunità internazionale di un uomo di pace, premio Nobel nel 2002, che, con la fondazione del Carter Center e la sua instancabile dedizione, ha dimostrato quanto la tutela e la valorizzazione dei diritti umani in ogni angolo del pianeta siano un’assoluta priorità politica e una causa per la quale vale la pena spendersi con tutte le proprie forze.
Il presidente Carter, anche autore del libro «Palestina, pace non apartheid», non ha mai smesso di impegnarsi per la pace in Palestina e ha denunciato la violenza delle politiche di occupazione israeliane, sottolineando come negli Usa sia molto difficile accogliere qualsiasi analisi obiettiva sull’argomento.
Una figura di mediazione e dialogo della quale, in questo tempo segnato dalla violenza, si sentirà una forte mancanza".
Lo afferma Laura Boldrini, deputata PD e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.