“Follonica compie 100 anni: è un comune quindi relativamente giovane per la storia italiana ma ha dimostrato di rappresentare un punto di riferimento, a livello nazionale, di crescita sostenibile. In questo secolo è stata capace di coniugare l’aumento demografico con la salvaguardia di territorio ed ambiente e lo sviluppo economico ed occupazionale con la differenziazione integrata dei settori produttivi: da quello turistico-ricettivo a quello industriale (in primis le storiche fonderie Ilva), da quello artigianale a quello commerciale. Follonica grazie alla capacità ed alla lungimiranza dei suoi amministratori e al senso civico dei suoi cittadini è oggi un esempio di buon governo e coesione sociale. Il passato della cittadina è virtuoso ma il futuro è roseo: le potenzialità inespresse sono ancora molte e le opportunità significative”: è quanto dichiara il deputato Pd, Marco Simiani a margine delle celebrazioni per il centenario della fondazione del Comune toscano.
“Tanto i socialisti riformisti quanto i comunisti italiani dovettero operare per tenere insieme la prospettiva generale del cambiamento e del socialismo con scelte politiche immediate e concrete sotto la pressione di forti spinte massimaliste ideologiche o eversive capaci di confondersi e saldarsi con il fascismo stesso”, così un estratto di Roberto Morassut, oggi su L’Unità, per spiegare i motivi del prossimo convegno organizzato dalla Fondazione Matteotti (di cui il deputato Pd è vicepresidente), previsto il 13 giugno a Roma, presso la sala del Tempio di Adriano a Piazza di Pietra. L’incontro metterà a confronto le figure di Giacomo Matteotti ed Enrico Berlinguer, due leader, come spiega Morassut, “animati da un senso etico della loro missione”.
“Quello sulla Pa è un decreto inutile e dannoso. Inutile perché non risolve i problemi di mancanza di organico, di precariato e di adeguamento degli stipendi all’inflazione nella pubblica amministrazione; dannoso perché impedisce alla Corte dei Conti di vigilare sulla corretta attuazione del Pnrr. La destra continua a governare a colpi di decreto - mai urgenti, non omogenei ed uno alla settimana nei primi 8 mesi - esautorando il Parlamento e ignorando le continue raccomandazioni del Capo dello Stato”. Così la vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera Simona Bonafè, intervenendo oggi sulle dichiarazioni di voto del provvedimento.
“Nel decreto ci sono soltanto norme spot e nessun investimento per valorizzare la professionalità dei dipendenti pubblici ed elevare la qualità dei servizi essenziali alla persona, come scuola, sanità e pubblica sicurezza. Ci sono al contrario norme che non riguardano la Pa ma che compromettono l’esecuzione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: uno strumento che rappresenta oggi la maggiore opportunità per rilanciare il paese dopo la pandemia, la guerra, il caro energia e l’inflazione”: conclude Simona Bonafè.
“Nel 209esimo anniversario dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri vorrei rivolgere i miei più sentiti auguri a tutti i nostri uomini e donne in divisa che ogni giorno con coraggio, tenacia e dedizione si adoperano per la sicurezza della Nazione, spesso rischiando la propria vita. E vorrei rivolgere un pensiero anche a quegli uomini e donne che hanno perso la vita per salvare quella di qualcun’altro, e alle loro famiglie. Un grande augurio di buon lavoro a tutti voi”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
"L'atto intimidatorio a danno della sindaca di Villa San Giovanni è un gesto vigliacco da non sottovalutare. Al primo cittadino, Giusy Caminiti, va tutta la mia solidarietà. La politica si interroghi perché questo gesto vandalico si e’ verificato proprio adesso. Dobbiamo difendere gli amministratori coraggiosi come Giusy, che decidono di tutelare il proprio territorio e di agire nella legalità e nella trasparenza a vantaggi della propria comunita’ “. Lo scrive su Twitter il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“Sono stati effettuati gli accertamenti da parte di Anas sulle cause del cedimento del viadotto del comune Longobucco, in provincia di Cosenza, avvenuto dopo intense precipitazioni? Si stanno reperendo le risorse finanziarie necessarie per il tempestivo ripristino dalle viabilità sulla strada statale 177 e il conseguente completamento della strada ‘Sila-mare’, attraverso anche l’adozione di un provvedimento di urgenza ad hoc al fine di fare uscire dall'isolamento gli abitanti dell’intera valle del fiume Trionto?”.
Sono le domande rivolte al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, contenute nell’interrogazione presentata a prima firma da Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente, sottoscritta dalla presidente del Gruppo, Chiara Braga, e dai deputati Augusto Curti, Christian Diego Di Sanzo, Sara Ferrari e Nicola Stumpo.
“Il viadotto - si legge nell’interrogazione - è stato realizzato con fondi regionali dalla Comunità montana Destra Crati - Sila Greca, ora in liquidazione, inaugurato solo 9 anni fa e trasferito alla gestione Anas che, poche ore prima del crollo dello scorso 3 maggio, aveva chiuso cautelativamente la strada scongiurando così possibili vittime. Dopo il crollo della struttura e la conseguente chiusura al traffico, i cittadini del comune silano hanno promosso un incontro pubblico con più rappresentanti istituzionali per sollecitare la riapertura della SS177, la cui chiusura ha quasi isolato il paese della Sila cosentina dal resto della provincia. La strada statale è costata circa 80 milioni ed è ancora lontana dal completamento. Una volta ultimata, consentirà di collegare in sicurezza e in tempi brevi le aree interne dell'altopiano silano con la fascia costiera ionica cosentina”.
“L’ambasciata iraniana a Roma ha montato una telecamera sopra una forca. Si tratta di una chiara intimidazione contro chi manifesta fuori dall’ambasciata. Il governo italiano non tolleri questo sfregio e si faccia sentire con parole inequivocabili”. Lo scrive su twitter Lia Quartapelle, vicepresidente Pd in commissione Esteri di Montecitorio.
Dichiarazione di Simona Bonafe’, capogruppo Pd commissione Affari Costituzionali
“Dopo le raccomandazioni della Commissione ci auguriamo che il governo Meloni cambi decisamente passo su progetti e cantieri del PNRR, coinvolgendo pienamente il Parlamento sulle eventuali modifiche. Nonostante il Piano nazionale, come la stessa maggioranza ha certificato nel Def, rappresenti per il paese l’unica opportunità di crescita per i prossimi anni, l’atteggiamento della destra rimane confuso ed incomprensibile: con continui litigi tra ministri sull’utilizzo dei fondi, ritardi ed incertezze sugli interventi da realizzare o cancellare. I rilievi dell’Unione Europea di oggi rappresentano un alert da prendere in seria considerazione”: è quanto dichiara la deputata Pd Simona Bonafè.
“Condivido le raccomandazioni della Commissione UE sui tempi del Pnrr e spero che il governo italiano le faccia proprie finendo definitivamente il balletto di incertezze, ritardi, dichiarazioni e smentite a cui stiamo assistendo da mesi in un clima di grande confusione. Il ministro Fitto ha annunciato che relazionerà al Parlamento la prossima settimana. Un confronto che chiediamo da settimane e che, comunque, arriva d’obbligo con la relazione semestrale dei progetti. Mi auguro che porti in Aula un cronoprogramma chiaro insieme ad azioni per aiutare gli enti locali a realizzare i progetti, come le facilitazioni per il reperimento del personale chieste dall’Anci da almeno due mesi. Dovrà, soprattutto, dire chiaramente se e quali progetti il governo intende modificare nel piano. Ipotesi che non è stata scartata dall’Europa, ma che deve essere effettuata in tempi strettissimi per non perdere i fondi. Servono garanzie che questi eventuali cambi non influiscano sulla riconversione energetica e digitale, di cui l’Italia ha bisogno come il pane. Il governo sembra non comprendere l’importanza e l’urgenza del Pnrr e continua ad accumulare un ritardo estremamente preoccupante”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Antonella Forattini.
Basta ritardi. Neppure sul RepowerEu si è mosso nulla e il governo non ha ancora attivato nessuna interlocuzione concreta con l’Europa, non rispettando la scadenza sollecitata dall'UE del 30 aprile e dimostrando di essere in totale confusione sui progetti da presentare. Le raccomandazioni della Commissione confermano la necessità di accelerare. Il Pd aveva già chiesto con un’interpellanza urgente al governo Meloni di presentare il nuovo capitolo dedicato al RepowerEu all’interno del PNRR entro fine aprile e di condividere con il Parlamento tutti gli interventi da predisporre per utilizzare al meglio i 2,76 miliardi dell'Italia da investire in infrastrutture rinnovabili, energia sostenibile e comunità energetiche, per contrastare la povertà energetica e riqualificare la forza lavoro con competenze green. La decisione del governo di rimandare tutto all’ultimo treno del 31 agosto ci preoccupa molto perché rischia di aumentare le possibilità di perdere questa occasione fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici e per sostenere al meglio famiglie e imprese, non lasciandole sole nel fronteggiare la crisi e il caro energia.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
“Insieme alla fondazione Matteotti abbiamo voluto ragionare su alcuni tratti comuni delle personalità di Matteotti e Berlinguer, due figure oggi ancora molto popolari. E voglio rassicurare i compagni socialisti: in questa riflessione non c’è nessun tentativo di ‘comunistizzare’ Matteotti. Il primo tratto comune è il carattere fortemente etico della loro militanza, un carattere che purtroppo la politica di oggi ha perso. Matteotti si batte contro il Fascismo, spesso isolato, fino al sacrificio estremo: in quel famoso discorso che avrebbe dovuto pronunciare l’11 giugno alla Camera dei Deputati avrebbe di fatto denunciato la corruzione del regime. E questo è un elemento che si ritrova anche in Berlinguer, nella ‘questione morale’ che solleva contro il degrado della Repubblica e dei partiti”. Così il deputato e vicepresidente della Fondazione Giacomo Matteotti, Roberto Morassut, intervistato da Lanfranco Palazzolo su Radio Radicale.
“Un altro elemento - continua Morassut- è il rapporto stetto tra l’idealità socialista mai ridotta a opportunismo e concretezza dell’agire politico proprio degli innovatori, direi dei riformisti. Berlinguer è stato un leader comunista ‘revisionista’ (oggi o si può dire) che ha cercato di rimotivare le ragioni dell’orizzonte della sinistra in una società capitalista avanzata. Matteotti è stato un esempio di riformismo ‘alto’ mai ridotto ad opportunismo. Lo è stato: nel suo modo di vivere la lotta politica in cui non c’è divisione tra l’ideologia e il fare concreto. Infine entrambi in tempi, forme e accenti diversi, hanno lottato su due fronti. Contro il grumo reazionario dell’Italia e contro le derive massimaliste e violente della sinistra marxista. Questi aspetti rendono le due personalità, pur lontane nel tempo e nell’appartenenza politica, vicine nel modo di declinare alcuni aspetti della parabola del socialismo italiano del 900. Due motori di idealità ancora popolari e da celebrare in una epoca così povera e scarna di idealità ed etica nella politica È questo il senso dell’iniziativa che svolgeremo a Roma, a Piazza di Pietra, il prossimo 13 giugno”.
Per la Portovesme srl non è più tempo di raccomandazioni ma di impegni concreti. Il governo invece si sottrae. Per questo oggi, in sede di votazione del decreto bollette, non ho accettato la proposta del governo di trasformare un ordine del giorno, a mia firma e della collega Ghirra, in una raccomandazione sulla crisi della Portovesme. Non si possono prendere in giro oltre 1500 lavoratori, tra diretti e indiretti, che sono a casa senza alcuna tutela e nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione con un taglio deciso dei loro stipendi che non garantisce la dignità di vita a migliaia di famiglie. In realtà cosa si chiedeva? Di arrivare come in passato è avvenuto per altre aziende ad accordi bilaterali per la fornitura dell'energia elettrica vista l'assenza in Sardegna di un metanodotto. Al tempo stesso chiedevamo al governo di alzare il livello della trattativa ai massimi livelli manageriali internazionali per consentire di riattivare l'attività industriale. Il Governo si è invece girato dall'altra parte così come ha fatto finora la regione Sardegna.
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
Dichiarazione di Andrea Casu, deputato Pd
“Garantire a tutte le vittime della strada assistenza e servizi sul territorio utilizzando le risorse destinate dell’RC auto per non lasciare mai sole le persone colpite e le loro famiglie in nessuna fase, dall’assistenza legale alla riabilitazione. Questa è una priorità assoluta. Insieme ai colleghi Bakkali,Barbagallo, Ghio, e Morassut abbiamo presentato a novembre una proposta di legge sul tema e auspichiamo che tutte le forze politiche possano convergere nell’approvazione di un unico testo nei tempi più rapidi possibili”. Così il deputato Pd Andrea Casu, che stamane ha preso parte all’audizione in commissione Trasporti dei rappresentanti della Fondazione Luigi Guccione onlus e della Fondazione Michele Scarponi onlus, auditi in merito alle modifiche al codice della strada. “Abbiamo davanti una emergenza e una necessità”, ha aggiunto Casu. “Dobbiamo concludere al più presto l’iter della proposta salvaciclisti a prima firma Berruto e della nostra iniziativa per sostenere le vittime. E visto che, come dimostrano i dati presentati dalle Fondazioni audite oggi, i fondi ci sono, possiamo subito intervenire per mettere in campo nuovi strumenti concreti per utilizzarli al meglio.”
"La situazione in Emilia-Romagna e in particolare in Romagna è drammatica. Le precipitazioni dei giorni scorsi in quantità mai viste, che continueranno anche durante tutta la mattina di oggi, hanno provocato esondazioni, rotture di argini, allagamenti in tante città e comuni, con i primi deceduti e dispersi, che si aggiungono a quelle già capitate la settimana scorsa. Sono, siamo in contatto costante, come parlamentari del Partito Democratico, con il Presidente Bonaccini e la Regione, i nostri sindaci, la Protezione Civile, che non si stanno risparmiando per fare tutto il possibile per mettere in sicurezza le persone più coinvolte dagli allagamenti, attrezzare l’assistenza alla popolazione evacuata, riparare gli argini rotti, garantire i servizi essenziali. Sarà una giornata di passione e tensione pure oggi anche in altri territori come quello modenese, dove il colmo di piena dei due fiumi Secchia e Panaro è atteso per la serata e nel frattempo massima allerta e ridurre gli spostamenti per tutti. A loro e a tutti i Vigili del fuoco e delle altrui forze dell’ordine in servizio, alle colonne mobili di protezione civile arrivate dalle altre regioni a tutti i volontari di protezione civile il più grande ringraziamento con l’impegno massimo a fare di tutto per risarcire chi è stato colpito e a rimettere in sicurezza il territorio". Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari.
“Per la sete di poltrone il governo rischia di fare pasticci. La norma sulla riforma della governance delle fondazioni lirico-sinfoniche rischia di far saltare molti sovrintendenti gettando nel caos le fondazioni. Secondo questo decreto i sovrintendenti attualmente in carica che abbiano più di 70 anni entro il prossimo 10 giugno dovranno tout court cessare il loro incarico, senza una vera e propria motivazione. Suona veramente assurdo.
Anche la parte che riguarda le società quotate per i cda sembra essere piuttosto contorta. Non si comprende inoltre come mai ci sia questa discriminazione fra fondazioni liriche ed altri teatri e spazi della cultura. Per non parlare della Rai. Insomma sembrerebbe un altro modo da parte della destra al governo di far saltare direttori e dirigenti a loro non graditi”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai e Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e Cultura del partito.