“Ma è il governo della Regione o le comiche? Come altro definire l’esecutivo di centrodestra guidato da Schifani che smentisce, atto dopo atto, il governo precedente, di centrodestra, guidato da Musumeci? Nei giorni scorsi nomine di sottogoverno a soggetti senza requisiti. E oggi, a pochi mesi dalle amministrative, si apprende che l’ufficio legislativo e legale della Regione avrebbe emesso un parere secondo cui Federico Portoghese, nominato al posto del sindaco, (di centrodestra) dimesso, non avrebbe i requisiti per ricoprire il ruolo affidatogli dal precedente governo (di centrodestra)”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito del parere negativo sulla nomina del commissario straordinario della città metropolitana di Catania, Federico Portoghese.
“Affrontiamo oggi una questione che di fatto è giocata completamente dal punto di vista percettivo che reale. La migrazione è percezione, da sempre. E ancora, quello che colpisce è l’indifferenza, la durezza spregiudicata, con la quale persone vengono usate come carne umana da dare in pasto al dibattito politico. Totale disprezzo verso quei valori che tanto abbiamo voluto per la nostra comunità nazionale e internazionale. Il decreto che il governo propone per la gestione dei flussi migratori incarna tutto ciò: pretende con la scusa dell’urgenza di giustificare un’idea di gestione dei flussi migratori che, di fatto, non avete. Per questa ragione presentiamo oggi questa pregiudiziale, affinché venga fermata una nuova ondata di disprezzo e noncuranza verso i diritti umani. Il governo, utilizzando l’immigrazione come arma di percezione, propaganda e distrazione di massa, ha scelto la decretazione di urgenza per introdurre regolamentazioni contraddittorie rispetto al diritto internazionale e non chiaramente definite”.
Così Toni Ricciardi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per esprimere il voto favorevole del Partito democratico alla pregiudiziale di costituzionalità al Decreto Immigrazione.
“L’assegnazione di un porto di sbarco lontano dalla posizione di salvataggio - aggiunge il deputato dem e storico delle migrazioni - come avvenuto in queste settimane, dove persone recuperate nel Mediterraneo centrale sono state fatte sbarcare ad Ancona, non solo causa innumerevoli disagi ai migranti, ma limita la presenza di navi di soccorso nelle aree a rischio e provoca un numero più alto di naufragi. Ma oltre il danno… la beffa ovvero la disposizione che impone alle Ong non solo di informare i migranti circa la possibilità di chiedere la Protezione internazionale dell’Ue, ma addirittura di raccoglierne i dati e di consegnarli alle autorità. Mi interrogo su quale sia la base logica e normativa che trasforma una nave che compie un’operazione Sar in un ufficio immigrazione. Questa disposizione è dunque inaccettabile - conclude Toni Ricciardi - e viziata da incostituzionalità”.
Dichiarazione di Chiara Braga deputata e responsabile Transizione ecologica del Pd
Siamo preoccupati dalla totale chiusura da parte del Governo sul problema della tassazione degli extraprofitti da impianti di energia rinnovabile di priorità degli enti locali. La norma attuale ha ripercussioni negative sul bilancio di circa 1200 Comuni, già duramente colpiti dal caro energia, con il rischio di un vero e proprio default del bilancio comunale. È assurdo che si voglia continuare a colpire i Comuni più virtuosi, che hanno investito in energie rinnovabili e che stanno impegnando proprio i maggiori proventi della vendita di energia pulita per garantire servizi essenziali e dare sostegno ai propri cittadini.
Dichiarazione di Roberto Morassut e Andrea Casu, deputati Pd
“Dalle audizioni del sottosegretario Butti e del ministro Urso sul tema della innovazione digitale, anche in relazione alle risorse del Pnrr, abbiamo tratto la netta percezione di una assenza di indirizzo strategico chiaro sull’obiettivo fondamentale di superare il divario digitale che oggi rappresenta il più grande ostacolo alla innovazione, allo sviluppo e alla riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali del Paese”. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Pd della commissione Trasporti Roberto Morassut e Andrea Casu dopo l’audizione del ministro Urso stamane in commissione alla Camera. Per Morassut “non c’è nessuna chiarezza sulla prospettiva di una rete nazionale davvero coordinata tra gli operatori in campo per il completando delle reti, soprattutto a fallimento di mercato. Vaghi e improvvidi i riferimenti del ministro Urso alla situazione di Tim e alle garanzie occupazionali derivanti dal processo di divisionalizzazione. Infine, ha sottolineato Morassut, non abbiamo chiaro con quale garanzie di sicurezza ambientale e sanitaria si intenda affrontare il tema dell’allineamento con l’Europa del livello di emissioni 5G”. Dal canto suo, il capogruppo del Pd in commissione Casu, ha definito “un errore molto grave che questo governo non abbia identificato, come invece hanno fatto tutti i principali governi europei, un ministro direttamente delegato alla transizione digitale”. “A distanza di un mese dall'audizione del Sottosegretario Butti – ha precisato Casu- siamo ancora in attesa delle risposte ai quesiti che abbiamo formulato e assistiamo oggi dal ministro Urso a una nuova relazione. È fondamentale che il Governo chiarisca chi fa che cosa in ambito del digitale e delle telecomunicazioni, perché l’opposizione deve sapere, come peraltro la maggioranza, con chi deve relazionarsi."
“Dispiace vedere che un tema così delicato e serio come l'autonomia differenziata venga strumentalizzato in termini propagandistici. Una bandierina da piantare nel terreno dell’elettorato leghista e di destra dietro al quale non c’è un reale disegno di sviluppo del Paese. Il Ministro Calderoli al posto di attaccare il PD dovrebbe, infatti, spiegare agli italiani perché ha inviato il testo del disegno di legge sull'autonomia alla Presidenza del Consiglio senza trasmetterlo prima in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata, evitando ogni confronto preliminare con gli enti territoriali interessati. E dovrebbe chiarire perché sulla definizione dei LEP, nonostante le nostre proposte emendative in Legge di bilancio, è stato completamente esautorato il Parlamento e non sono state previste le risorse adeguate per colmare i divari territoriali esistenti tra Nord e Sud nei servizi essenziali di cittadinanza, come scuola, sanità, assistenza, trasporto pubblico. Il Ministro dovrebbe poi assicurare formalmente che non ci sarà alcuna ipotesi di residuo fiscale. Fino a quando non saranno precisati questi aspetti in modo netto, ogni proposta di autonomia rischia soltanto di dividere definitivamente il Paese ai danni del Mezzogiorno, violando la nostra stessa Costituzione. Noi non lo permetteremo”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“Se l'utilizzo di un asterisco per definire la differenziazione di genere fosse la causa di licenziamenti si tratterebbe di un fatto gravissimo: verrebbero denigrate la dignità e la professionalità di una associazione che da anni garantisce la promozione di numerose attività culturali nel nostro territorio. Per chiarire la vicenda promuoveremo la presentazione di interrogazioni in tutti i livelli istituzionali: comunale, regionale e parlamentare”: è quanto dichiarano in una nota congiunta il deputato Pd Marco Simiani, l’assessore regionale Leonardo Marras e Davide Bartolini, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale sulla notizia emersa sui media nei giorni scorsi secondo la quale la Fondazione Grosseto cultura non avrebbe rinnovato all’associazione Clan la gestione del Polo Le Clarisse a causa dell’utilizzo, in una newsletter, di un asterisco per indicare contestualmente le attività di bambini e bambine.
“Sempre secondo la stampa questa decisione sarebbe maturata dopo una richiesta della Fondazione di diffondere una nota in cui Clan prendeva posizione contro l’asterisco. Va allontanato ogni dubbio su questo episodio: il Comune di Grosseto è partner istituzionale della Fondazione e sarebbe complice di una discriminazione folle e reazionaria. Sarebbe comunque altrettanto grave se l’obiettivo fosse quello, come sostiene qualcuno, di affidare tutti i servizi comunali relativi al settore cultura a strutture che non hanno ne l’esperienza, né le competenze per rivestire questi ruoli”.
“Da una parte il ministro Schillaci dice al Paese di prepararsi, emette ordinanze in cui ripristina la mascherina e misure severe. Dall’altra, il governo passa sopra il Parlamento con la ‘tagliola’ per premiare i no Vax, togliere gli strumenti di protezione nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa ed elimina il tampone obbligatorio per uscire dall’isolamento per i positivi. La cosa folle è che, con l’ordinanza del ministro, le persone positive che arrivano dalla Cina saranno tamponate e messe in quarantena se positive. Poi grazie al decreto Rave appena approvato dopo cinque giorni, le stesse persone saranno libere di andare in giro a diffondere il virus non sapendo, tra l’altro, se di una nuova variante. Un comportamento illogico, contraddittorio, irresponsabile perché fatto sulla vita delle persone. Lo dimostrano anche le defezioni di Forza Italia al momento del voto e le dichiarazioni di loro importanti esponenti di queste ore. Ci chiediamo come il ministro Schillaci possa continuare a sopportare le decisioni antiscientifiche prese dalla sua maggioranza”.
Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo del Partito democratico in commissione Affari Sociali.
“In campagna elettorale avete cavalcato le piazze no vax e arrivati al governo avete raccontato al Paese che la pandemia era finita. Abbiamo ospedali sotto organico, pronti soccorso che scoppiano e anziché assumere, avete definanziato la sanità pubblica e premiato i medici no vax. Era difficile dare un messaggio peggiore. Avete smantellato hub e alberghi per la quarantena. E ora, dove finiranno le persone che arrivano in Italia positive al Covid? Avete voluto commissariare la scienza, portando in quest'aula un decreto d'urgenza che non ha nessun fondamento scientifico. Il paradosso è che mentre una nuova ondata pandemica arriva dalla Cina a causa delle mancate vaccinazioni, voi eliminate l'obbligo vaccinale per il personale sanitario e premiate con un decreto i medici no vax.
Non solo, mentre disponete controlli negli aeroporti e la premier consiglia di utilizzare mascherine e fare tamponi, negli ospedali e nelle Rsa fate decadere tutte le misure di precauzione che hanno permesso finora di salvare vite. E oggi il fallimento di questa strategia è dimostrato dalla sua ordinanza per ripristinare le mascherine nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa. Non siamo noi a contestare il decreto, quindi, siete voi. Ministro si liberi della demagogia dei partiti che la sostengono e segua la scienza. La presidente Meloni ha detto che bisogna “fermarsi”. Bene, fermatevi e ritirate il decreto Rave. Potenziamo gli strumenti a disposizione a partire dai vaccini, e discutiamo come garantire il diritto alla salute alle persone, dai bambini ai più fragili. Ci troverete pronti a cooperare, ma facciamolo subito”.
Così il capogruppo Pd in commissione Affari sociali Marco Furfaro, intervenendo in Aula durante l’informativa del ministro Schillaci sulla situazione Covid.
“La decisione del ministro Roberto Calderoli di trasmettere il testo del disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziata alla presidenza del Consiglio è un vero e proprio strappo istituzionale. Il documento, di cui oggi non si conosce il contenuto, non è stato precedentemente inviato o discusso in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata, evitando ogni confronto necessario sul punto. E’ in questo modo che il governo intende affrontare il tema così delicato degli assetti istituzionali e costituzionali del nostro Paese? La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivide questa modalità di mancato confronto democratico? Già sulla definizione dei Lep, nonostante le nostre richieste emendative in Legge di bilancio, il Parlamento è stato completamente esautorato e non sono state previste le risorse adeguate per colmare i divari territoriali esistenti. Questa è l’ennesima dimostrazione della pericolosità della destra al governo, che si spinge a calpestare le fondamenta stesse della nostra democrazia”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“Finanziare e accelerare la realizzazione del corridoio stradale Tirrenico, definendo in tempi rapidi il passaggio di competenze tra Sat ed Anas. E’ necessario stanziare risorse certe per completare l'intervento viario tra Tarquinia-San Pietro in Palazzi, anche attraverso l'adeguamento della strada statale n. 1 - Aurelia, come già deciso nella scorsa legislatura. Il ministro Salvini si è impegnato pubblicamente in questa direzione, passi ora dalle parole ai fatti”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente, Marco Simiani, al governo in un ordine del giorno depositato sulla Legge di Bilancio.
“Dopo la pandemia, che ha cambiato anche le necessità di mobilità degli italiani, speravamo che le misure a favore del trasporto pubblico locale, della mobilità sostenibile e della portualità, avessero una visione e una prospettiva diversa. Invece i numeri e l’impostazione politica della manovra dicono il contrario". Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Valentina Ghio, della presidenza del Gruppo Pd, intervenendo durante la discussione generale sulla legge di Bilancio.
“Anche i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di settore - ha proseguito l’esponente Pd - hanno espresso grande preoccupazione per le sorti del trasporto pubblico. A fronte di 1 miliardo di risorse necessarie stimate, sono stati stanziati solo 100 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024, del tutto insufficienti per le esigenze del trasporto pubblico ed è stato respinto anche il nostro emendamento che chiedeva almeno 400 milioni dal 2023. Cancellato anche il bonus trasporti: un altro aiuto prezioso in meno per le famiglie. Definanziare le misure per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale è stato un ulteriore passo indietro: prima della manovra avevamo un fondo per le ciclabili di 47 milioni di euro per il 2023, adesso il fondo contiene 2 milioni per il 2023 nonostante le nostre richieste ben più alte. Mentre sul tema strategico della portualità non si evince una direzione chiara ma solo smantellamento di fondi esistenti, quali, ferrobonus, marebonus, fondo amianto e fondo smaltimento navi abbandonate. Tutte misure che erano finanziate, che abbiamo richiesto con nostri emendamenti e che oggi sono sparite”.
“Alle fine il quadro che emerge sui trasporti e la mobilità - ha concluso Ghio - ci appare carente e deludente, senza un pensiero di prospettiva, senza misure concrete che vadano incontro alle esigenze di spostamento dei cittadini, con un balzo indietro rispetto ai temi della sostenibilità, e non accoglie le esigenze manifestate dai sindaci delle principali città del nostro Paese. Ci troviamo di fronte a interventi limitati, cancellazione di percorsi virtuosi in essere, mancanza di visione di futuro. Crediamo si possa fare meglio e di più per sostenere la mobilità dei cittadini, la transizione ecologica e lo sviluppo di settori trainanti del nostro Paese”.
“Legge di bilancio, una mezza debacle del governo Meloni. Nessuna promessa elettorale, dall’aumento delle pensioni minime a 1000 euro alla flat tax per tutti, è stata mantenuta e i continui litigi tra i partiti di maggioranza hanno bloccato per giorni i lavori di Commissione, rendendo possibile il rischio di esercizio provvisorio. E’ stato dato spazio soltanto ai Pos ed ai condoni, mentre i temi decisivi per famiglie ed imprese come lavoro, sanità e scuola sono stati penalizzati. Il Pd ha mantenuto un atteggiamento serio e di forte pressione, ma questa destra ha dimostrato, arrancando, di avere grandi difficoltà nell'esercizio di governo.
Certo, il lavoro che abbiamo fatto e faremo qua in Parlamento è importante ma ci vuole anche altro. Ci vuole che torniamo protagonisti nel dibattito politico, nel paese e che definiamo che risposte dare a chi soffre e rischia di vedere peggiorare pesantemente la propria condizione sotto i colpi di una inflazione al 12% , dell'aumento del costo della vita e della precarizzazione. Se vogliamo dare un futuro alla Sinistra e al Paese non possiamo prescindere da questo. Il momento è ora”.
Lo scrive su Facebook Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro, commentando la Legge di Bilancio.
“Il Decreto legge 186/2022 affronta con misure purtroppo insufficienti la grave emergenza che si è determinata sull’isola d’Ischia, nel territorio del comune di Casamicciola, a causa degli eccezionali eventi del 26 novembre scorso. Occorre introdurre modifiche e integrazioni sostanziali in sede di conversione, anche sulla base delle proposte formulate dalla Regione Campania a tutti i gruppi parlamentari, perché si realizzi un’ampia convergenza su temi riguardanti sicurezza dei cittadini, difesa del territorio e ripresa delle regolari attività economiche e sociali. Occorre sostenere con forza l’azione del Commissario di governo, già impegnato sul fronte della ricostruzione post sisma del 2017, oggi chiamato ad affrontare la nuova emergenza post frana”.
Così i deputati campani del Gruppo Pd-Idp, Piero De Luca, Enzo Amendola, Stefano Graziano, Toni Ricciardi, Marco Sarracino e Arturo Scotto.
“Le modifiche - aggiungono - dovranno riguardare: la messa in sicurezza di aree ed edifici colpiti e la sistemazione provvisoria dei circa 500 nuclei familiari di cui è stata disposta l’evacuazione; l’approvazione da parte del Commissario del piano degli interventi urgenti e da parte dell’Autorità di distretto di un piano aggiornato e operativo di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, con priorità per uno stralcio riferito al territorio del Comune di Casamicciola; gli aiuti per le aziende e tutti i lavoratori colpiti dall’emergenza; i contributi per coloro che devono trovare sistemazioni definitive alternative; le procedure semplificate per la rimozione di fanghi e sedimenti; il potenziamento del personale preposto alle attività della struttura commissariale; il sostegno agli enti locali; il rafforzamento delle risorse per 400 milioni di euro fino al 2025, in favore della contabilità della struttura commissariale. Siamo impegnati in Parlamento - concludono - per verificare l’effettiva volontà del governo nel voler affrontare seriamente la grave situazione dell’Isola”.
Da Pd emendamento soppressivo allo spalma debiti
Dichiarazione di Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile Sport del partito Democratico
“Prima è uscito dalla porta, ora rientra dalla finestra: è il provvedimento impropriamente definito salva calcio, ma che per noi è il cosiddetto lodo Lotito.” E’ senza peli sulla lingua Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile dello sport per il partito Democratico che ha presentato, assieme al suo gruppo, un emendamento alla legge di bilancio, interamente soppressivo dello spalma debiti.
“Si tratta – attacca Berruto- di un condono mascherato – perché quell’emendamento alla legge di Bilancio altro non è che una forma surrettizia di sostegno al alcune società di calcio, che evidentemente non hanno brillato per il loro virtuosismo. E va cassato. Pertanto il Pd, a mia prima firma , ha già depositato un emendamento soppressivo a quello che possiamo tranquillamente chiamare “lodo Lotito”. Altro che “salva sport”, come lo si vuole chiamare. Basta ipocrisia, soprattutto nel mondo dello sport e chiamiamo le cose con il loro nome perché lo sport non ha certo bisogni di questi artifizi."
"Nella Legge di Bilancio non c'è assolutamente niente a favore dei lavoratori. Le uniche misure presenti, a partire dall'innalzamento dei voucher, rischiano di promuovere addirittura il precariato in numerosi settori".
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro della Camera, commentando la manovra finanziaria del governo.
"Nella manovra, nonostante le promesse elettorali, non ci sono norme per disincentivare le delocalizzazioni delle imprese, né novità sul salario minimo e l'equo compenso. Sui redditi dei lavoratori - conclude Fossi - la la maggioranza ha addirittura bocciato l'emendamento Pd sull'aumento del cuneo fiscale. Si definiscono 'destra sociale' ma qui di sociale non c'è nulla: c'è solo la destra".