29/05/2025 - 14:10

Potevate scegliere tra la propaganda e la gogna del diritto. Avete scelto la propaganda avrete la gogna.

“Il governo poteva scegliere tra la propaganda e la gogna del diritto: avete scelto la propaganda, avrete la gogna. Ha bocciato decine di ordini del giorno che chiedevano tutela dei diritti e ha fatto suo solo uno, quello sulla castrazione chimica. Un tragico ritorno alla pena corporale, sepolta nel passato più remoto, in barba allo Stato di diritto e alla funzione rieducativa della pena”. Lo ha detto in Aula il deputato dem Gianni Cuperlo, nel corso nel corso delle dichiarazioni di voto al decreto sicurezza.

“Voi illudete i cittadini dicendo che risponderete ad una domanda di sicurezza, cosa che non accadrà, ma in cambio pretendete e state per ottenere con un voto di fiducia, una quota della loro libertà, la libertà di manifestare, la libertà di impiegare il proprio corpo in battaglie non violente per l'affermazione di un diritto negato. Anche esperti ONU, hanno sollevato dubbi gravissimi sulla compatibilità del decreto con i trattati internazionali sottoscritti dall’Italia. Parliamo di figure autorevoli: Gina Romero, Irene Khan, Mary Lawlor, e altri relatori speciali che chiedono di rispettare i diritti fondamentali, e denunciano norme vaghe, applicazioni arbitrarie, e il rischio di discriminazioni verso minoranze, migranti, rifugiati”.

“Non siamo alla vigilia di un nuovo fascismo – ha concluso Cuperlo - ma alcune pulsioni nostalgiche riemergono, come in un riflesso involontario. Ricordate però le parole di Giuseppe Dossetti: ogni regime autoritario nasce da un’iniezione di paura, a cui si offre un antidoto solo apparente. Voi, oggi, iniettate paura e chiedete libertà in cambio. Così non solo rendete l’Italia più ingiusta: la rendete meno libera. E questo, prima o poi, vi verrà chiesto di spiegarlo”.

 

29/05/2025 - 13:42

“La storia della rana bollita viene spesso usata per raccontare il pericolo del riscaldamento del pianeta, la temperatura sale lentamente, il pianeta si scalda sempre di più e senza nemmeno accorgercene finiamo stecchiti come la rana nella pentola. Ma questa storia si presta a descrivere piuttosto bene anche quello che può accadere quando da democrazia liberale ci si trasforma in democratura. Al posto della temperatura che sale mettiamo i diritti che scendono, che si comprimono e vengono lentamente cancellati”.

Così la deputata del Pd, Eleonora Evi, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sul Dl Sicurezza.

La libertà di dissentire e manifestare - aggiunge - viene a poco a poco soffocata. Si creano nuovi reati, si aumentano le pene, si puniscono con il carcere anche le azioni di disobbedienza civile. Dal reato di blocco stradale che diventa penale e punisce con il carcere chi protesta in modo pacifico e con il proprio corpo, penso agli ecoattivisti per il clima o ai lavoratori a cui questo governo sta dicendo, ‘state zitti’, ‘non disturbate’. O ancora la misura del daspo urbano che può scattare con una semplice denuncia, per arrivare alla norma oscena che manderà dietro le sbarre donne incinte e neomamme accanendosi così sui bambini, altro che difesa dell’interesse superiore del minore. E poi un capolavoro di pura propaganda. Azzerate il comparto della canapa made in Italy. Per la vostra ottusità - conclude - migliaia di agricoltori e imprese dall’oggi al domani sono senza lavoro. Tutto per portare avanti la vostra crociata basata su fake news e pregiudizi. Complimenti”.

 

 

29/05/2025 - 13:20

«Mi sento convocato, oggi, non solo per esprimere un voto, ma per ricordare a quest’Aula, che ogni provvedimento normativo deve interrogarsi sulla sua legittimità, non soltanto sulla sua legalità formale”. Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Luciano D’Alfonso, durante la dichiarazione di voto sul decreto Sicurezza.

”Non è sufficiente – ha proseguito l’esponente dem - che una norma sia conforme alle procedure: essa deve anche promuovere i diritti fondamentali della persona, rispettare la vita e la dignità umana. Anche Montesquieu spiega che davanti al diritto non giusto esiste il diritto di reagire e di resistere. San Tommaso D'Aquino spiega che davanti a ciò che non è giusto, occorre affermare il diritto di reagire. Non è giusto qualificare come reato la resistenza passiva, non è giusto perché non è mai accaduto e quando accade genera panpenalismo”.

“Questo testo – ha concluso D’Alfonso – tipograficamente rappresenta l’opposto del diritto giusto. I nuovi meccanismi introdotti, compresi i CPR, generano luoghi dove i diritti si affondano, dove scompare la persona. Siamo davanti a una rottura dell’ordinamento. È una deriva che produce solo panpenalismo e inefficienza, un diritto punitivo che non riesce nemmeno a funzionare. Non si costruisce uno Stato di diritto moltiplicando pene inapplicabili. Così si va verso la desuetudine delle leggi, verso l’inefficacia dell’ordinamento. Fermatevi. Riflettete sulla gravità delle vostre scelte. C’è ancora tempo per un ripensamento che salvi il senso della responsabilità. Questo provvedimento non finirà oggi: continueremo a denunciare la sua debolezza, la sua ingiustizia, la sua inconsistenza”.

 

29/05/2025 - 13:11

“Il dl Sicurezza è il manifesto del cinismo, del sadismo e dello strabismo della destra. Un passo verso Orban. Sono giustizialisti con i giustiziati dalla vita e garantisti con i garantiti da una vita grazie al cognome che portano e dal conto in banca che hanno. Tant’è che la loro linea politica è condoni agli evasori e manette ai poveracci. Il reato di blocco stradale porta l’Italia a un passo da Orban. Si criminalizza il dissenso degli studenti e dei lavoratori. Per 48 ore li abbiamo bloccati in Parlamento. Continueremo a farlo oggi e nel Paese nelle prossime settimane. Stanno trasformando l’Italia in una democrazia autoritaria”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

29/05/2025 - 13:02

“Il dl Sicurezza è il manifesto del cinismo, del sadismo e dello strabismo della destra. Un passo verso Orban. Sono giustizialisti con i giustiziati dalla vita e garantisti con i garantiti da una vita grazie al cognome che portano e dal conto in banca che hanno. Tant’è che la loro linea politica è condoni agli evasori e manette ai poveracci. Il reato di blocco stradale porta l’Italia a un passo da Orban. Si criminalizza il dissenso degli studenti e dei lavoratori. Per 48 ore li abbiamo bloccati in Parlamento. Continueremo a farlo oggi e nel Paese nelle prossime settimane. Stanno trasformando l’Italia in una democrazia autoritaria”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

29/05/2025 - 12:39

"La maggioranza e il governo hanno definito questo decreto una svolta politica epocale, non una semplice norma tecnica: fine alle mafie, sicurezza nelle periferie, soluzione definitiva all’immigrazione. E allora mi domando: se sono davvero così certi della sua efficacia, perché hanno respinto il mio ordine del giorno che chiedeva di monitorarne gli effetti? Di cosa hanno paura?". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Mauro Laus, durante l’esame del decreto sicurezza.

"ll mio ordine del giorno – ha evidenziato l’esponente dem – non contestava il decreto, non ne chiedeva la modifica. Chiedeva solo che, entro un termine ragionevole, il governo presentasse una relazione al Parlamento con i dati sugli sbarchi, sulla localizzazione e sulla gestione dei nuovi CPR, e sulla loro distribuzione sul territorio. Si trattava di una richiesta trasparente, istituzionale, simile alle clausole valutative che nelle buone leggi servono a capire se una norma funziona davvero”.

“La valutazione degli effetti delle leggi non è un tecnicismo – ha concluso Laus - ma un presidio democratico. In un sistema afflitto da ipertrofia normativa, da decreti scritti in fretta, la clausola valutativa rappresenta un argine culturale e politico. Non si può legiferare senza assumersi la responsabilità di rendere conto. Una legge è buona se funziona, non solo se annuncia. Il rifiuto del monitoraggio è un segnale preoccupante: forse la maggioranza teme che i dati raccontino un’altra storia, quella di CPR costosi, inefficaci, con gravi criticità sanitarie e giuridiche. Pochi rimpatri, molti abusi, tanta propaganda. Non si rafforza la sicurezza negando al Parlamento il diritto di sapere. Chi crede davvero nell’efficacia delle proprie scelte non ha paura della verifica. Ma chi si affida solo alla propaganda rifugge ogni confronto. E questa domanda, prima o poi, sarà riproposta dai cittadini”.

 

29/05/2025 - 12:18

“Sarà per i continui battibecchi interni alla maggioranza, per l’esito deludente delle amministrative o per la crescente perdita di credibilità, ma il ministro Salvini sembra aver completamente perso lucidità. Se la Premier Meloni ha davvero a cuore la sicurezza del Paese, lo richiami immediatamente all’ordine”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari europei alla Camera, commentando le ultime dichiarazioni del vicepremier contro il Consiglio d’Europa. “Anche oggi – prosegue De Luca – il ministro dell’Interno si scaglia contro il Consiglio d’Europa in una polemica inutile e insopportabile, finalizzata soltanto a cercare visibilità e a far dimenticare che la sua vicinanza alle forze dell’ordine o ai temi della sicurezza si limita ai post sui social e a qualche esternazione da palcoscenico. Mentre mancano, ancora una volta, i fatti concreti”.

De Luca critica duramente "l’assenza di contenuti reali nel cosiddetto “decreto sicurezza”, un provvedimento puramente demagogico e propagandastico che, da un lato, fa scivolare il Paese verso una deriva illiberale da Stato di polizia, criminalizzando il dissenso, condannando i figli delle detenute madri, reiterando nel danno erariale inutile e disumano dei centri in Albania, e, dall'altro, non contiene nessuna misura vera per la prevenzione né per il personale delle forze dell’ordine: è privo delle assunzioni promesse e dello scorrimento delle graduatorie, tanto sbandierati ma puntualmente disattesi. Salvini – conclude De Luca – insieme a suoi colleghi di governo continua a inseguire un nemico al giorno per distogliere l’attenzione dalla realtà dei fallimenti sul tema della sicurezza ma anche sui problemi economici e sociali che toccano la carne viva dei nostri cittadini. Si fermino".

 

29/05/2025 - 12:07

“La sicurezza in questo decreto viene vista attraverso il vostro storytelling come un elemento di paura, come elemento di grave emergenza nazionale, dove ogni volta lo scontro è fra cittadini ed istituzioni.

E invece il significato della parola sicurezza lo dà proprio la costituzione della Repubblica che nell’articolo due riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali.

La sicurezza è parte di noi e della nostra quotidianità. E non è solo aumentare i presidi delle forze dell’ordine che ringrazio per il loro lavoro e impegno quotidiano, ma anche un’azione di proposta, attraverso la costruzione di infrastrutture sociali, di scuole aperte tutto il giorno, di dare una risposta diversa alle difficoltà sociali, con strumenti culturali, che creano una comunità consapevole e non una comunità divisa, non azioni repressive verso i cittadini. Ecco noi dobbiamo modificare questo storytelling, dobbiamo riuscire ad essere diversi e lo stiamo dimostrando, di essere diversi da voi”. Lo ha detto in Aula Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, dichiarando il parere fermamente contrario del Pd al dl sicurezza.

 

29/05/2025 - 11:42

“Il vero e unico obiettivo di questo decreto è quello di reprimere le proteste, anche quelle pacifiche, una cosa assurda. Questo decreto invece di decreto sicurezza dovrebbe chiamarsi decreto repressione, delle proteste, del dissenso, della resistenza passiva. Si criminalizza anche lo sciopero della fame. Se una manifestazione blocca una strada si può essere puniti fino a due anni di reclusione.

Questo paese da democratico sta scivolando pericolosamente in uno stato di polizia. Se si protesta in modo pacifico per le condizioni di vita degradanti dentro le carceri o nei centri di detenzione si arriva ad una pena fino ad 8 anni! Nessuna soluzione per i problemi sociali, per il contrasto alla povertà.

Non si ottiene così la sicurezza! La sicurezza si ottiene con la prevenzione, rimuovendo le cause sociali del disagio e del malessere, stando vicino a chi soffre, favorendo la cultura della solidarietà che come dice la costituzione è un dovere inderogabile. Ripeto la cultura della solidarietà, non quella del manganello che è la vostra cultura.

Questo decreto, con l’aumento delle pene e dei reati e con tutte le norme liberticide che contiene, sta trasformando il nostro stato democratico in uno stato di polizia e noi siamo fermamente contrari a tutto questo”. Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Laura Boldrini, dichiarando il parere fermamente contrario del Pd al dl sicurezza.

 

29/05/2025 - 11:02

“Questo decreto è inutile e non servirà a garantire la sicurezza del nostro Paese, ma è anche pericoloso per le libertà costituzionali. Questo decreto sicurezza è la vostra coperta di Linus per non occuparsi delle vere emergenze del Paese, che sono la produzione industriale in calo, i giovani laureati che scappano dall’Italia perché non trovano lavoro, i prezzi alle stelle dell’energia.
Sicurezza non è aumentare il numero dei reati, le pene, i bambini con le loro madri in carcere. La sicurezza è mettere nelle condizioni i nostri Comuni di far fronte ai problemi sociali ed economici, è una strategia di prevenzione. E invece voi avete tagliato risorse importantissime ai Comuni, e lo farete per i prossimi sette anni, risorse che sarebbero servite proprio ad affrontare tutti i problemi che riguardano la sicurezza, come la riqualificazione urbana, le politiche sociali. Voi avete fatto questo e altri decreti cavalcando la vostra furia ideologica ma senza fare assolutamente nulla di concreto per i cittadini”. Lo ha detto in Aula Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del gruppo Pd alla Camera, dichiarando il parere fermamente contrario del Pd al dl sicurezza.

29/05/2025 - 10:54

"L'articolo 31 del dl sicurezza o, meglio, del dl repressione, è forse il peggiore di tutti. E' quello che si occupa dei servizi segreti ed è, di fatto, la legalizzazione del terrorismo di Stato". Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, intervenendo la notte scorsa nell'aula di Montecitorio. "Parliamo della possibilità che, con una firma della presidente del Consiglio, un agente dei servizi segreti può creare e dirigere organizzazioni terroristiche con finalità sia di terrorismo internazionale che di eversione dell'ordine democratico e può fabbricare e detenere materiale esplodente - ha denunciato Boldrini". Una cosa di una gravità assoluta, nel Paese della strage di piazza della Loggia, di cui proprio ieri ricorreva l'anniversario, di Ustica, della strage di Bologna, di piazza Fontana. E sono state proprio le famiglie delle vittime delle stragi a denunciare per prime queste norme di un provvedimento che rappresenta la più significativa svolta autoritaria del governo Meloni".
"Un articolo così grave non è stato neanche possibile discuterlo perché il governo ha messo la fiducia sul decreto, tagliando il dibattito parlamentare e gli emendamenti - ha concluso la deputata dem -. Allora ho presentato un ordine del giorno, ma anche su questo il parere del governo è stato contrario. Veramente indecente".

29/05/2025 - 10:53

Botta e risposta in aula, nella notte, tra il deputato del Partito Democratico Andrea Casu e il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, durante la discussione dell’ordine del giorno a prima firma della Vice Presidente del Partito Democratico Gribaudo, che chiedeva una concreta assunzione di responsabilità politica da parte del governo a favore dei lavoratori di Polizia, e non solo a chiacchere da spot elettorale.

L' odg chiedeva in particolare l'impegno all'avvio nel tempo del necessario scorrimento integrale della graduatoria di merito del concorso interno per titoli ed esami per 411 posti da Vice Ispettore della Polizia di Stato che vede attualmente 3.008 candidati idonei non vincitori, nonché lo scorrimento di tutti i concorsi per esami della Polizia di Stato.

Una misura necessaria, secondo il Partito Democratico, per far fronte all’attuale grave e lacerante carenza di più di 8.000 unità negli organici del solo ruolo ispettori della Polizia di Stato.

La proposta, però, non è stata accolta dal Governo, dando vita a un acceso confronto in Aula, che si è rinnovato anche questa mattina. In quell’occasione, il democratico Casu ha mostrato al sottosegretario Molteni un tweet della Presidente Meloni, risalente a quando era all’opposizione, in cui chiedeva con forza lo scorrimento delle graduatorie e impegni precisi per la sicurezza del Paese. “Dobbiamo garantire più sicurezza per i cittadini – scriveva Meloni nel 2015 – e dobbiamo farlo partendo dallo sblocco delle assunzioni del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico dal ripristino del turn over al 100% e dallo scorrimento delle graduatorie presenti, perché ci sono tanti giovani idonei non vincitori in attesa di essere chiamati”.

“Quelle promesse – ha sottolineato Casu – sono state clamorosamente tradite una volta arrivati al governo. La sicurezza non si garantisce lasciando migliaia di idonei non vincitori in attesa di stabilizzazione e facendo, scadere le graduatorie dei concorsi per i nuovi agenti, mentre gli organici delle Forze dell'ordine sono evidentemente al collasso”. Casu ha poi evidenziato come, di fronte a questi continui tentennamenti dell’esecutivo, siano “apparsi questa notte sui social dello stesso Molteni centinaia di commenti critici da parte di cittadini e operatori del settore, che si sentono traditi dalle scelte del Governo. Non è solo il Partito Democratico ma sono i vostri stessi elettori a ricordarvi il vostro fallimento perché la sicurezza – ha concluso Casu – non si rafforza tenendo in carcere i bambini, affossando la canapa industriale o introducendo nuovi reati e aggravanti. La sicurezza si costruisce assumendo gli ispettori e gli agenti di Polizia che servono oggi”.

 

29/05/2025 - 10:41

“Il dl Sicurezza è una porcata. Un testo antidemocratico approvato da una maggioranza cieca e ottusa che ritiene di impedire qualunque cosa, trasformandoci in uno stato di polizia. Non c’è altro termine per definire una norma che vieta la protesta pacifica in piazza attuando un blocco stradale o contro un’opera pubblica prevedendo pene pesanti anche se a protestare sono gli studenti. E c’è chi in pieno delirio da onnipotenza di regime si è spinto a presentare anche ordini del giorno farneticanti per chiedere l’introduzione della castrazione chimica”.

Lo dichiara il deputato Anthony Barbagallo, al termine di una lunga maratona d’Aula durante la quale il governo ha incassato la fiducia sul contestato Dl Sicurezza.

“Continueremo a opporci in ogni modo - aggiunge - di fronte alla deriva antidemocratica di questo governo che non ascolta e vuole silenziare le proteste inasprendo le pene, introducendo nuovi reati, alcuni dei quali francamente al limite dell’incostituzionale”.

 

29/05/2025 - 10:01

“Dopo dieci anni, per la prima volta, i dati del ministero dell'Interno segnalano un aumento dei reati di violenza: è la prova evidente del clamoroso fallimento delle politiche del governo in materia di sicurezza”. Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, intervenuto in Aula durante l’esame degli ordini del giorno al decreto Sicurezza, nella seduta fiume chiusa all'alba.

“Invece di fermarsi per correggere la rotta – prosegue l’esponente dem – l’esecutivo accelera verso il muro, proponendo un decreto che stravolge il nostro Codice Penale con decine di nuovi reati, spesso pericolosi, in molti casi inutili, ma certamente inefficaci per migliorare la sicurezza reale dei cittadini. Questo provvedimento non prevede un solo euro per investimenti in sicurezza. È l’ennesima conferma che non si vuole intervenire in modo concreto, ma solo alimentare una propaganda sterile”.

“La maggioranza - ha concluso Gianassi - ha bocciato un ordine del giorno a mia prima firma che impegnava il governo a finanziare i Comuni, vero primo avamposto delle politiche di prevenzione sul territorio. È lo stesso governo che con la legge di bilancio ha sottratto oltre 7 miliardi di euro agli Enti locali. Altro che sicurezza questa è il decreto dell’insicurezza”.

 

28/05/2025 - 18:34

"E' di oggi la notizia che la procura del tribunale per i minori di Genova ha chiesto il processo per uno studente di 16 anni accusato di avere stuprato una compagna di 15 anni a scuola. L'ennesimo caso di violenza contro una giovanissima donna che, al netto di cosa decideranno i giudici, deve richiamarci tutte e tutti all'urgenza di interventi concreti di nelle scuole. Interventi che prevedano l'educazione sessuale e all'affettività. Se vogliamo parlare di sicurezza e anche di sicurezza delle donne, dobbiamo parlare di formazione ed educazione.
Niente di tutto questo è previsto nel decreto repressione, che la maggioranza si ostina a chiamare "decreto sicurezza". Repressione del dissenso, repressione della protesta, repressione della resistenza passiva. C'è, invece, un ordine del giorno della Lega che rimette in campo la malsana idea della castrazione chimica. Come se lo stupro fosse il frutto di una disfunzione e non un esercizio di potere, una volontà di sottomissione e umiliazione, un esercizio di possesso del corpo della donna. Questa perversa mentalità non si supera certo con la castrazione chimica ma con un profondo lavoro culturale. Purtroppo l'idea di sicurezza della maggioranza è questa: reprimere quando i reati sono già avvenuti. Mai prevenire, mai educare, mai preoccuparsi di arrivare prima di avere una vittima e un carnefice. Solo l'ennesima bandierina ideologica: 14 nuovi reati e nuovi aumenti delle pene. Molto rumore per non risolvere alcun problema". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

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