26/10/2024 - 16:10

"Il messaggio che arriva dalle sette piazze che si sono mobilitate oggi in tutto il Paese per chiedere pace e disarmo è molto forte. Il governo italiano non può fare finta di nulla. Decine di migliaia di cittadini hanno sfilato pacificamente per chiedere che la diplomazia riprenda a parlare, che il cessate il fuoco sia una priorità. Nel giorno in cui l’Onu dichiara che l’intera popolazione a nord di Gaza rischia di morire per gli effetti drammatici della guerra a partire dall’emergenza sanitaria è ora che si dica a Netanyahu di fermarsi. Non è accettabile un tale livello di impunità e di disprezzo per regole basilari del diritto internazionale”. Lo ha detto il deputato dem Arturo Scotto, che oggi a preso parte alla manifestazione per la pace a Firenze intitolata "Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora".

24/10/2024 - 19:02

"Hanno tra i 19 e i 28 anni, sono israeliani e palestinesi e hanno una cosa in comune: rifiutano la guerra. E per questo pagano un prezzo altissimo.
Sofia Orr, israeliana di 19 anni, ha subito 85 giorni di carcere per essersi rifiutata, sono le sue parole, "di prendere parte all'occupazione e ora al genocidio" del popolo palestinese. Daniel usa un nome di fantasia e parla protetto da una mascherina perché teme ritorsioni come l'arresto e il licenziamento perché ha scelto di non arruolarsi nell'Idf. "In Israele ci sono manifestazioni contro la guerra che vengono represse con arresti - ha raccontato -. Le persone vengono sorvegliate e la polizia interviene anche solo per un post che esprime empatia per i bambini uccisi a Gaza". Sono rappresentanti di Masarvot, rete di attivisti israeliani nata nel 2015 contro l’occupazione della Palestina che sostiene gli obiettori di coscienza. E poi c'è Tarteel Yasser Al Junaidi, giovane donna palestinese di Hebron, in Cisgiordania, e attivista di "Community Peacemaker Teams - Palestina" che ha sottolineato il clima pesante in cui i palestinesi trascorrono la loro esistenza. "Cresciamo nella violenza sapendo che le nostre voci non saranno mai ascoltate e che le nostre vite non hanno valore. Per questo che noi palestinesi nasciamo naturalmente attivisti". "A Hebron la vita è durissima: ai checkpoint vengono controllati fisicamente anche i bambini che vanno a scuola e le nostre manifestazioni pacifiche sono soffocate con la violenza. Chiediamo ai governi europei di fare pressione perché questo cessi," è stato il suo appello.
Le loro voci di attivisti pacifisti e non violenti sono state ascoltate questa mattina al Comitato diritti umani della Camera, che presiedo, e oggi pomeriggio in una conferenza stampa voluta dalla Rete italiana pace e disarmo e dal Movimento nonviolento che li sta accompagnando in un tour in tutta Italia nell'ambito della campagna di obiezione alla guerra.
Storie di grande coraggio e forza di giovanissimi che si ribellano con strumenti non violenti e che vogliono costruire la pace tra israeliani e palestinesi. "Senza giustizia non ci sarà pace" hanno detto. E per avere giustizia chiedono che la comunità internazionale fermi Netanyahu e la sua guerra. E chiedono che i loro diritti di obiettori vengano tutelati. Sono loro "la meglio gioventù" che può davvero porre le basi per un futuro migliore fondato sul rispetto reciproco e la convivenza civile e è a loro che andrebbe passato il testimone.
Presenteremo un'interrogazione per chiedere al governo cosa intenda fare affinché il governo israeliano riconosca l'obiezione di coscienza e garantisca il diritto di espressione a chi invoca la pace. Inoltre chiederemo che a chi come queste ragazze e a questi ragazzi si rifiuta di prestare il servizio militare di ottenere lo status di rifugiato nel nostro Paese". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

23/10/2024 - 14:26

“Chiediamo al ministro Tajani come intenda fare pressione sul governo israeliano affinché consenta alle persone che hanno già ricevuto il nulla osta per il ricongiungimento familiare di uscire da Gaza e recarsi presso l’Ambasciata italiana al Cairo per ottenere il visto per motivi familiari”.  Così la deputata del Pd Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri firmata da tutti i componenti del gruppo PD in commissione Esteri. 

“Nel mese di febbraio 2024 diverse famiglie palestinesi provenienti da Gaza, con numerosi bambini malati e feriti dai bombardamenti israeliani, sono giunte in Italia attraverso il corridoio sanitario organizzato dal Governo italiano. A molte di queste persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato e sono state inserite nel sistema di accoglienza SAI. Alcune Prefetture, ad esempio di quella di Firenze, hanno rilasciato il nulla osta al ricongiungimento familiare per i parenti che sono ancora a Gaza, ma non possono recarsi presso l’Ambasciata italiana al Cairo per richiedere il visto di cui hanno diritto perché non viene consentito loro di uscire dalla Striscia. Il 9 ottobre 2024 alcuni genitori delle bambine e dei bambini giunti in Italia da Gaza con il corridoio sanitario, hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprimendo tutta l’angoscia che provano nel temere che i loro cari ancora a Gaza possano cadere vittime dei bombardamenti che stanno incessantemente distruggendo le loro città e i loro villaggi e uccidendo ancora migliaia di persone innocenti e chiedendo aiuto per consentire ai loro congiunti di raggiungere l’Italia in sicurezza. Il governo si attivi per togliere queste famiglie separate dalla guerra da una condizione ingiusta e dolorosa.

22/10/2024 - 11:32

Vergogna, 80 tonnellate da mesi ferme a Genova

“E’ semplicemente una vergogna che da mesi siano stoccati 80 tonnellate di aiuti per Gaza a Genova raccolti dalla Ong Music for Peace e non riescano ad arrivare a destinazione. Sono il frutto di contributi di giovani lavoratori pensionati che in maniera generosa e disinteressata hanno sposato una causa umanitaria. Da troppo tempo, nonostante interrogazioni parlamentari e tante sollecitazioni, si aspetta uno sblocco degli aiuti. Nel frattempo veniamo a conoscenza da un’intervista del ministro Tajani che proprio dal porto di Genova partiranno 15 camion di aiuti per Food for Gaza. Benissimo, ma non si capisce perché questa missione non tenga affatto conto del lavoro di Music for Peace. Chiediamo risposte vere”.

Così il deputato democratico, Arturo Scotto, incontrando i volontari e i responsabili dell’Ong Music for Peace a Genova.

17/10/2024 - 18:48

"Dopo il capo politico, Haniyeh, anche il capo militare di Hamas, Sinwar, è stato ucciso in un raid dell'Idf, a Rafah. Entrambi, per altro, oggetto di una richiesta di mandato di cattura internazionale da parte della Corte penale dell'Aja.
Questo, comunque, significa che Hamas stessa è decapitata, al prezzo di 43mila palestinesi uccisi a Gaza, tra cui 17mila bambini. Per Netanyahu è sufficiente perché cessi il fuoco, finisca il massacro del popolo palestinese e venga finalmente accolta la richiesta dei familiari degli ostaggi di aprire una trattativa per farli tornare a casa? La comunità internazionale non faccia cadere questa ennesima richiesta, non lasci sole queste famiglie e il popolo palestinese. Basta guerra". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

16/10/2024 - 18:19
"Il 7 ottobre è stato un trauma per il popolo israeliano. Anche la nostra organizzazione ha subito perdite e alcuni di noi hanno perso amici e parenti. Ma il governo ha manipolato questo trauma per perseguire la sua agenda ideologica". Con queste parole è cominciata l'audizione al Comitato diritti umani della Camera, da me presieduto, di Sarit Michaeli, rappresentante di B'Tselem la più grande ONG israeliana che si occupa delle violazioni dei diritti umani nei territori occupati. 
La liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco sono, secondo Michaeli, urgenti e il presupposto di base per potere pensare ad un piano per il futuro.
La responsabile di B’Tselem ha raccontato di quanto terribile sia stato quest'anno, con la guerra che Netanyahu ha intrapreso contro tutto il popolo palestinese attuando una vera e propria vendetta con crimini di guerra, attacchi indiscriminati e blocco degli aiuti umanitari. La rappresentante della ONG israeliana ha spiegato come l'obiettivo del governo sia rendere inabitabile il nord di Gaza per permettere all'estrema destra di insediare nuove colonie dopo aver cacciato i palestinesi, il "piano generale" come viene chiamato. Al contempo - ha sottolineato - in Cisgiordania ogni giorno i coloni e l'esercito cacciano le persone dalle loro case e attaccano gli agricoltori che in questa stagione tentano di raccogliere le olive, unica fonte di reddito rimasta.
Un governo che non si farà fermare dalle esortazioni e dagli appelli, ha sottolineato, ed è per questo che la comunità internazionale, che finora ha avuto un atteggiamento attendista, deve fare pressioni e azioni concrete. Netanyahu non ascolta neanche la propria opinione pubblica che chiede un negoziato per liberare gli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi. Un recente report, pubblicato proprio da B'Tselem, ricostruisce un quadro agghiacciante della condizione delle persone palestinesi detenute nelle carceri israeliane. "Il governo ha trasformato il sistema penitenziario in veri e propri campi di tortura" ha detto Michaeli. 
Ma Netanuahy non vuole negoziati e non vuole il cessate il fuoco: vuole prolungare la guerra il più possibile e finché potrà lo farà. Questa per B'Tselem è una certezza. Per questo Michaeli ha rivolto un appello accorato: servono pressioni esterne sul governo e proprio gli stati amici come l'Italia hanno il dovere di fermare Netanyahu. E di farlo subito. L'inverno è alle porte e a Gaza le persone sono senza case, senza ripari, senza medicine: sarà un'ecatombe". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

16/10/2024 - 14:17

"Stop bombing Gaza - stop genocide". Per avere esposto un cartello  con questo messaggio nel suo banco al mercato del Comune di Desio, l’apicoltore Marco Borella si è visto fare una multa da 430 euro.
Un provvedimento che ha tutto il sapore del tentativo di limitare la libertà di espressione di Marco Borella.
La multa riporta, infatti, la violazione dell'art.23 del codice della strada che regola l'esposizione di cartelli, insegne, manifesti che ostacolino ostacolino la viabilità o la segnaletica stradale o che contengano messaggi razzisti, discriminatori, offensivi, razzisti o sessisti.
Ma nessuna di queste circostanze riguarda lo striscione esposto da Borella perché era rivolto verso l'interno del mercato, quindi non verso il traffico automobilistico, e perché conteneva un chiaro messaggio di pace e non violento.
Per queste ragioni ho presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Rivolgo a Borella la mia solidarietà e vicinanza, e ritengo che il suo messaggio sia assolutamente condivisibile: milioni di persone sfilano nelle strade di  tutto il mondo con lo stesso cartello per dire basta alla carneficina in corso a Gaza. Così come abbiamo fatto e continueremo a fare molti di noi parlamentari.
Siamo davanti alla volontà di impedire a un libero cittadino di esprimere la sua opinione, pacifica e non lesiva nei confronti di nessuno e questo non è accettabile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

16/10/2024 - 11:35

“Abbiamo chiesto un atto concreto del governo per il riconoscimento dello Stato di Palestina come hanno fatto altri paesi europei. E nel ribadire la condanna dei crimini commessi dal governo d’Israele a Gaza e in Libano, chiediamo il blocco totale della fornitura delle armi. Bisogna andare oltre gli impegni generici della Premier Meloni” lo ha detto questa mattina Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenendo a Radio Anch’io.

“Serve una reazione molto più forte che l’Italia può garantire anche grazie alla storia di relazioni diplomatiche che ci lega al Medio Oriente – ha proseguito Braga – Chiedere il riconoscimento della Palestina significa rafforzare gli attori alternativi oggi indeboliti, come l’Autorità Nazionale Palestinese e gli organismi internazionali che agiscono nella regione, per costruire condizioni di pace messi sotto attacco da Netanyahu”.

Quanto alla nomina del Ministro Fitto nella Commissione Europea, Braga ha chiarito che “ascolteremo tutti i commissari e poi valuteremo a differenza di quanto fece la Meloni nel 2019 quando chiamò in piazza gli italiani contro la nomina di Gentiloni. Sappiamo già da oggi che con la nomina di Fitto perdiamo un portafoglio molto consistente, che priva l’Italia di investimenti comuni che del resto Meloni in Europa contrasta. Certo, Fitto non si presenta con un buon biglietto da visita perché, a differenza di quanto afferma la Premier, l’Italia non è il paese più virtuoso sui fondi del Pnrr di cui al momento risultano utilizzati solo 10 miliardi di euro su 40. E comunque non accettiamo lezioni da chi ha nella sua maggioranza forze che hanno già votato contro la Von der Layen e che si apprestano a farlo contro la Commissione” ha concluso la capogruppo del Pd.

15/10/2024 - 17:36

Il prossimo Consiglio è chiamato a prendere decisioni fondamentali in un momento di grande tensione internazionale. Si occuperà anzitutto della situazione in Medio Oriente. L’attacco israeliano contro le basi Unifil è un atto inaccettabile, una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Ciò che sta accadendo a Gaza è un massacro intollerabile che va oltre il legittimo esercizio della difesa. È ora di lavorare per un immediato cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi, e il rilancio del processo di pace, sostenendo gli appelli all’embargo di armi a Israele e adoperandosi anche per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Vi chiediamo di confermare in Consiglio gli impegni presi finora per sostenere l’Ucraina con tutte le forme di assistenza necessarie. È fondamentale però che l'Europa avvii anche uno sforzo negoziale maggiore per una soluzione diplomatica di pace, una pace giusta e sicura. Un altro tema centrale sarà la gestione dei flussi migratori. Dopo anni di slogan tra “porti chiusi” e “blocchi navali”, avete dovuto fare i conti con la realtà di un fenomeno epocale che richiede soluzioni strutturali. Se vuole fare passi avanti presidente Meloni, lavori a Bruxelles non a Tirana, le soluzioni si ottengono in Europa e con l’Europa. Il Consiglio discuterà poi di competitività e governance economica. Tanto del lavoro da fare è indicato nei report di Enrico Letta e Mario Draghi, che ringraziamo per il loro straordinario contributo. Perché noi tra le idee di Letta e Draghi o quelle di Orban e Le Pen, non abbiamo dubbi su quale scegliere per il bene dei nostri cittadini e il futuro dell’Europa. Abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa Presidente per difendere gli interessi dei nostri cittadini. Questo è il percorso che vi invitiamo ad intraprendere a partire dal prossimo Consiglio.

Così il capogruppo Pd in commissione Politiche europee Piero De Luca, intervenendo in Aula sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.

11/10/2024 - 17:11

"Le dure reazioni internazionali, inclusa quella del ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, all'attacco dell'esercito israeliano al contingente Unifil delle Nazioni Unite, sono giuste e condivisibili  ma, come prevedibile, non sortiscono alcun effetto. Oggi registriamo ulteriori, preoccupanti, aggressioni contro i Caschi Blu con altri due feriti di cui uno grave. Come ha detto ieri Romano Prodi, attaccare l'Onu equivale ad attaccare il mondo intero: una mossa inammissibile e intollerabile.
Ha ragione Crosetto a parlare di crimini di guerra. E' così. Ed è quello che denunciamo da un anno. E' un crimine di guerra attaccare un contingente di peacekeeping come è Unifil, voluto a suo tempo anche da Israele, e sono crimini di guerra i bombardamenti indiscriminati compiuti su Gaza mietendo oltre 42 mila vittime tra cui 17mila bambine e bambini, molti dei quali neonati. E' un crimine di guerra uccidere 170 giornalisti. E' un crimine di guerra sparare e uccidere 226 operatrici e operatori umanitari dell'Onu, come altri appartenenti ad ONG internazionali. E' un crimine di guerra bombardare scuole, ospedali, ambulanze. E' un crimine di guerra affamare un'intera popolazione impedendo l'ingresso di sufficienti aiuti umanitari dentro la Striscia di Gaza. Ed è illegale occupare, assaltando case e uccidendo le persone, intere porzioni della Cisgiordania che le risoluzioni Onu attribuiscono alla Palestina. Tutti questi fatti, che violano il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale vanno condannati allo stesso modo.
Netanyahu e il suo governo di ultradestra commettono reati gravissimi sostanzialmente indisturbati e, anzi, ricevendo forniture di armi dai paesi alleati con le quali colpiscono civili inermi.
Giusta la condanna di Crosetto, ma il momento delle parole è finito da tempo. Bisogna passare ai fatti: basta armi a Israele, sanzioni a Netanyahu e ai suoi ministri e sospensione dell'accordo di Associazione tra Ue e Israele. Lo chiediamo nell’appello rivolto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen #StopCrimesInPalestine su change.org firmato da decine di migliaia di persone che non tollerano più questa situazione". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

11/10/2024 - 12:49
"A Gaza i bambini vivono nel sangue. È come in Giappone 80 anni fa". Sono le parole di Toshiyuki Mimaki, massimo rappresentante di Nihon Hidankyo, l'organizzazione giapponese premiata con il Nobel per la Pace per il suo impegno sul disarmo nucleare.
In un momento in cui la guerra sembra essere diventata l'unico modo per dirimere le controversie tra gli stati e la minaccia nucleare entra nel dibattito come un'opzione tutt'altro che remota, il Nobel per la pace assegnato al movimento dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, è un'ottima notizia.
La battaglia per il disarmo nucleare è più attuale che mai e questo Nobel lo conferma.
Ho conosciuto personalmente alcuni degli Hibakusha, come vengono chiamati i sopravvissuti giapponesi alle bombe atomiche, durante i miei viaggi a Hiroshima, l’ultimo nell’aprile del 2023 nell’ambito del Forum dei  parlamentari del G7 per l’eliminazione delle armi nucleari promosso dalla campagna ICAN. Ho parlato con uomini e donne che portano ancora sui loro corpi i segni di quegli ordigni micidiali e che non hanno mai smesso di impegnarsi e di raccontare l'orrore di quei giorni e di quello che ne è seguito. Un lavoro strenuo di testimonianza sulla strada verso la pace di cui il Nobel di oggi è il coronamento. Questo Nobel sia anche da stimolo a tutti gli Stati, inclusa l’Italia, che ancora non lo hanno fatto, a ratificare il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW).L’ Intergruppo della Camera per il disarmo nucleare che coordino non smetterà di chiedere al governo italiano di compiere questo fondamentale passo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per il disamo nucleare.

 

10/10/2024 - 17:24

"L'attacco dell'esercito israeliano contro il contingente Onu Unifil, nel sud del Libano, è inaccettabile. Come fa il ministro  Guido Crosetto a parlare di "incidente" quando apprendiamo dallo stesso ministro della Difesa che l’esercito israeliano ieri sera ha preso di mira il sistema di video sorveglianza, l'illuminazione e il sistema radio del quartier generale del contingente internazionale dove si trovano anche i nostri soldati? Oggi, poi, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco all'interno della base dove due soldati sono rimasti feriti, per fortuna, lievemente. Dunque si tratta di aggressioni deliberate che vanno condannate con fermezza.
Dopo avere attaccato l’Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, tentando di ostacolarne il lavoro e di delegittimarla con pesanti accuse, dopo avere definito l'Onu "una palude antisemita" e il Segretario generale Guterres "persona non grata", ora il governo israeliano colpisce la missione di peacekeeping delle Nazioni unite di stanza in Libano. Ieri, insieme all'Intergruppo per la pace tra Israele e a Palestina, abbiamo incontrato la responsabile di Unrwa per l'Europa, Marta Lorenzo Rodriguez, che ci ha riferito di un quadro drammatico a Gaza e non solo dal punto di vista umanitario. Alcuni progetti di legge in discussione alla Knesset, il parlamento di Tel Aviv, punterebbero addirittura a classificare l'Unrwa come "organizzazione terroristica" e, in buona sostanza, a impedire all'agenzia qualsiasi attività in Israele e in Palestina.
E' evidente che ci sia un disegno preciso che punta a screditare l'Onu e a smantellare il sistema multilaterale, il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, un tentativo che va fermato immediatamente da parte di tutti gli Stati. Il mondo non può ritornare indietro, alla legge del più forte. La comunità internazionale agisca immediatamente e senza esitazioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

07/10/2024 - 10:15

"Un anno dopo il feroce attacco terroristico compiuto da Hamas contro cittadine e cittadini israeliani innocenti che sconvolse il mondo intero e non solo Israele, il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime di quel giorno e agli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Niente può giustificare l'uccisione di donne, bambini, persone inermi, né le violenze e le torture inflitte dai miliziani. Le immagini delle ragazze sanguinanti trascinate sui pick-up, dei feriti e dei corpi senza vita rimarranno per sempre impressi nella nostra mente. Il 7 ottobre scorso tutti abbiamo affermato il diritto di Israele a difendersi. Quello che è seguito a quella mattina ha presto acquisito però il senso della vendetta e non della difesa con conseguenze diventate devastanti per l’intero Medio Oriente. La reazione indiscriminata del governo israeliano ai danni della popolazione civile di Gaza e della Cisgiordania e l’allargamento delle azioni militari al Libano e a territori di altri paesi hanno totalmente destabilizzato l’intera regione con rischi enormi dalla portata non prevedibile. Oggi più che mai, nell’anniversario della strage commessa da Hamas, bisogna ribadire la necessità di far tacere le armi, giungere ad un cessate il fuoco, liberare gli ostaggi e mettere in atto un piano che conduca all’autodeterminazione del popolo palestinese. Solo così si potranno ottenere quelle necessarie condizioni di sicurezza per consentire a israeliani e palestinesi di vivere in una prospettiva di pace". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

07/10/2024 - 09:29

Un anno fa la strage di 1200 persone uccise in poche ore da Hamas ha sconvolto il popolo israeliano e il mondo intero. Un anno dopo il ricordo si somma all’angoscia per un conflitto che ha provocato un numero inaccettabile di vittime anche nel popolo palestinese e sta dilagando in tutto il Medio Oriente. Liberare gli ostaggi, fermare l’aggressione di Gaza e in Libano, combattere i rigurgiti di antisemitismo. Israele non è Netanyahu e la Palestina non è Hamas. Per troppo tempo abbiamo lasciato al proprio destino una terra difficile sperando che l’inerzia giovasse alla convivenza. Non è stato così. Ora è il tempo della diplomazia proprio perché tutto sembra perduto. Perché la soluzione di due popoli e due stati è l’unica che può vincere e dare un futuro ai bambini israeliani e a quelli palestinesi. L’Italia deve impegnarsi di più per un protagonismo dell’Europa che sappia far valere la ragione sulle armi, lo sforzo per la pace sulla ineluttabilità della guerra.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

03/10/2024 - 18:01

"Vogliamo ringraziare di cuore le 30mila persone, a cui si è unito anche Patrick Zaki, che in appena una settimana hanno già sottoscritto su Change.org l'appello #StopCrimesInPalestine che va nella direzione della pace, del rispetto dei diritti e dell’umanità.
È grazie a tutti coloro che sono sensibili a quanto accade nel mondo e vogliono agire, che le cose possono cambiare". Lo dichiarano il prof. Massimo Amato, storico ed economista, Laura Boldrini, deputata ed ex Presidente della Camera dei deputati, e Gianni Giovannetti, giornalista promotori dell'appello.
"Dato il tragico evolvere della situazione in Medio Oriente - sottolineano -, abbiamo inserito nel testo una esplicita menzione agli eventi del Libano, anch’essi strettamente legati ai massacri di Gaza, all’occupazione pluridecennale della Palestina e al mancato diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione".
Già nel giorno del suo lancio, giovedì 26 settembre scorso, l'appello è stato inviato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere di passare dalle parole ad azioni concrete: stop all'invio di armi a Netanyahu che le usa contro i civili, sanzioni per il premier israeliano e i suoi ministri e sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele che si basa sui diritti umani.
La pagina dell'appello viene, inoltre, costantemente aggiornata con testimonianze provenienti da Gaza per far capire come si vive in quei luoghi.
"Affinché l’attenzione sul tema rimanga alta chiediamo a tutte e tutti di aiutarci a diffondere l'appello - concludono i promotori- perché più si estende, più si rafforza e più sarà possibile raggiungere l'obbiettivo".

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