31/07/2024 - 13:02

"Quello che da più parti e da diverso tempo si era paventato è successo: il conflitto in Medio Oriente si è ormai allargato. Stupisce chi parla ancora di "evitare l'escalation" perché è già in atto. Lo dimostra la strage di bambini drusi nel Golan, l'attacco di Israele a sud di Beirut nel tentativo di colpire il vice capo di Hezbollah, non è chiaro se riuscito o no, il missile lanciato da Israele a Teheran per uccidere Haniyeh, capo politico di Hamas.
Siamo davanti a gravi violazioni della sovranità di altri stati e, di conseguenza, del diritto internazionale che provocheranno delle reazioni mettendo a rischio non solo le popolazioni civili dei paesi coinvolti, cosa che sarebbe già grave, ma anche la stabilità di tutta l'area e oltre.
Le organizzazioni terroristiche non si combattono bombardando paesi stranieri e luoghi in cui, presumibilmente, si nascondono. I terroristi si catturano e si processano, secondo le regole dello stato di diritto e del diritto internazionale.
Rispettare la legalità internazionale è anche una necessità che abbiamo ribadito ieri, come Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina, con una lettera inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in cui le chiediamo di allineare l'Italia alle posizioni della Corte internazionale di giustizia, a partire dall'occupazione illegale che Israele sta portando avanti nei territori della Cisgiordania. Un'occupazione che viola perfino le leggi dello stesso Stato di Israele, ma che sta subendo un'accelerazione a scapito di migliaia di palestinesi cacciati delle loro case, arbitrariamente arrestati, picchiati e perfino uccisi.
Preoccupa molto quello che sta accadendo in Medio Oriente, da Gaza al Libano passando per l'Iran e che sta assumendo sempre di più i connotati di un conflitto regionale: uno scenario che la comunità internazionale deve, in ogni modo, evitare". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

25/07/2024 - 08:41

"Tra poche ore la presidente Meloni accoglierà a Palazzo Chigi il presidente israeliano Isaac Herzog, a poche ore dall'arrivo di Netanyahu negli Usa.
Ad accogliere il premier, a Washington, una grande protesta: l'occupazione pacifica del Campidoglio da parte della comunità ebraica statunitense che chiede la fine della vendita di armi a Israele, le annunciate assenze eccellenti in Parlamento da Kamala Harris a Nancy Pelosi insieme a circa 100 parlamentari democratici, decine di migliaia di persone all'esterno che manifestavano contro la sua presenza.

Manifestanti contro cui il premier israeliano ha usato parole offensive definendoli "stupidi", "utili idioti dell’Iran", e invitandole a vergognarsi.

Il mondo è indignato per quello che il governo israeliano sta facendo a Gaza e in Cisgiordania, per lo sterminio del popolo palestinese, l'avanzamento delle colonie illegali, l'uso della fame e della sete come armi di guerra.

Il mondo, tranne quei parlamentari repubblicani della principale potenza democratica che hanno tributato al premier israeliano perfino una standing ovation dimenticando i gravissimi crimini di guerra di cui si sta macchiando.

La Corte internazionale di giustizia ha chiaramente parlato di rischio di genocidio e condannato le politiche di annessione di territori palestinesi portate avanti da Netanyahu e dai suoi ministri di ultra destra.

Un'indignazione che non può più essere ignorata né da Netanyahu né dai leader dei paesi in cui le proteste animano le piazze, anche quelle delle comunità ebraiche come abbiamo visto a Washington, a Londra e in diversi altri paesi.

Non la può ignorare Israele e non la può ignorare neanche l'Italia dove la presidente Meloni sta per stringere la mano a Herzogh. E' l'occasione perfetta per dire chiaramente che l'Italia condanna la punizione collettiva imposta ai palestinesi di Gaza e l'esproprio illegale di case e terre che in Cisgiordania sta crescendo di giorno in giorno, con il chiaro obbiettivo di annettere l’intera Palestina.
Lo faccia, presidente Meloni, tenga fede a quanto stabilito dalla Corte dell'Aja: chieda formalmente a Herzogh di porre fine al massacro e di restituire ai palestinesi la terra che è stata loro illegalmente sottratta". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

19/07/2024 - 22:39

"La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che le colonie israeliane in Cisgiordania sono illegali e che l'occupazione a Gaza non è mai davvero finita nonostante i coloni siano stati ritirati.

Una sentenza che non ha precedenti: nessun tribunale internazionale aveva mai dichiarato illegale l'occupazione degli israeliani nei territori della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.

È quello che tante organizzazioni internazionali, ONG e associazioni di difesa dei diritti umani denunciano da tempo.

E c'è di più: la Corte riconosce anche che le pratiche e le politiche che Israele porta avanti nei territori occupati non solo sono discriminatorie verso i palestinesi, ma violano l'art 3 della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale che vieta la segregazione e l'apartheid.

Ne consegue che Israele deve porre fine all'occupazione e alle violenze perpetrate nei territori e che l'Onu e gli Stati membri devono adoperarsi perché ciò avvenga prima possibile.

Anche il governo italiano è tenuto a fare la sua parte e non può più continuare a coprire gli abusi del governo Netanyahu". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

04/07/2024 - 12:00

"Non dicano mai più "due popoli e due stati". Tajani, Meloni e qualsiasi esponente del governo e della maggioranza non vengano mai più in Parlamento a dire che sostengono la soluzione "due popoli e due stati", perché non è vero. Oggi la maggioranza ha respinto le mozioni di Pd, Avs e M5S che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina, un passo necessario e determinante perché in Medio Oriente si possa riavviare un processo di pace che consenta di vivere in pace, libertà e sicurezza sia agli israeliani  sia ai  palestinesi. Un passo già fatto da 146 Stati, da ultimo da Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia.
La maggioranza ha approvato la sua mozione: un testo vago che si trincera dietro le posizioni altrui, che rimanda al "muto riconoscimento". Come si può puntare su questo quando la posizione di Netanyahu e del suo governo di estrema destra è quella di non riconoscere mai uno Stato di Palestina?
Maggioranza e governo non hanno il coraggio di prendere una posizione  e costringono a un passo indietro il Parlamento che già nel 2015 aveva detto sì allo Stato di Palestina.
Una posizione pilatesca e rinunciataria di chi sceglie di non fare niente e volta le spalle allo Stato di Palestina. Niente che serva davvero ad arrivare alla pace, niente che induca concretamente al riconoscimento dello Stato di Palestina, niente che spinga Netanyhau e al suo governo di ultra destra a porre fine alla catastrofe in corso a Gaza con oltre 38mila morti il 70 percento dei quali donne e bambini. Si trincerano dietro l’aiuto umanitario "Food for Gaza" che rimane un palliativo per niente efficace rispetto alla catastrofe umanitaria che il popolo palestinese sta vivendo, mentre hanno interrotto tutti i progetti di associazioni e ong che da anni operano a Gaza.
Si assumono una grande responsabilità: quella di restare a guardare mentre un intero popolo subisce una punizione collettiva, crimini di guerra e un innegabile sterminio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

27/06/2024 - 17:37

"Apprendiamo che per l'onorevole Donzelli, fedelissimo di Giorgia Meloni, il limite da non superare è l'antisemitismo. Se ne deduce che, invece, il razzismo, l'evocazione del fascismo e del nazismo, il plauso ai Nar siano per Donzelli, dentro i limiti dell'accettabilità.
Che l'antisemitismo non sia, in alcun modo, tollerabile è ovvio. Ma l'odio verso gli ebrei è una logica conseguenza per chi urla "Sieg Heil" e inneggia a Mussolini. Non condannare con la stessa forza tutto quello che è emerso dall'inchiesta di Fanpage sui giovani di Fdi, e non prendere seri provvedimenti significa buttare fumo negli occhi sperando di salvare i rapporti con la comunità ebraica. Con quale coraggio Donzelli accusa di antisemitismo chi chiede la fine della guerra a Gaza? E con quale coraggio si scaglia contro la giornalista che ha condotto l'inchiesta accusandola di aver tradito "gli amici" per fare carriera?
Donzelli non provi a manipolare e mistificare la realtà per sviare l'attenzione dalle degenerazioni del suo partito. E Meloni, che accusa la sinistra di usare toni da "guerra civile", cos'ha da dire sulle minacce dei suoi "stupendi" ragazzi a Elly Schlein?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

24/06/2024 - 15:26

"Il governo Meloni continua a ripetere di essere a favore della soluzione "due popoli e due stati" in Medio Oriente: lo ha fatto di nuovo il ministro degli Esteri Tajani nell'ultima seduta congiunta delle Commissioni di Camera e Senato.
Ma se non vogliamo che resti una vuota dichiarazione di intenti bisogna riconoscere che al popolo palestinese è stato impedito per decenni di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione, sancito dalla risoluzione dell'Onu del 1947 che prevedeva già la nascita dello Stato di Palestina e che questa è una grave violazione del diritto internazionale" lo ha dichiarato oggi in discussione generale, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "E bisogna anche prendere atto che in Cisgiordania non c'è più alcuna continuità territoriale. Se al momento degli accordi di Oslo del 1993, infatti, c'erano circa 136mila coloni, oggi ce ne sono oltre 700mila insediatisi illegalmente nelle case e nelle terre dei palestinesi nell’indifferenza o col tacito consenso della comunità internazionale. Non c'è alternativa: per ripristinare la continuità territoriale senza cui non può esserci uno Stato, i coloni devono ritirarsi - ha sottolineato Boldrini -. Ma soprattutto non ci possono essere due popoli e due stati senza il riconoscimento dello Stato di Palestina su cui anche il mio partito ritiene importante presentare una mozione. Questa volontà, nel governo Meloni, non c'è: lo dimostrano i fatti. Lo dimostra l'astensione all'Assemblea generale dell'Onu quando si chiede di riconoscere la Palestina come membro effettivo, lo dimostra la non attuazione della mozione approvata già nel 2015 dal Parlamento, lo dimostra che lo hanno già fatto 146 paesi nel mondo ma non l'Italia".
"Meloni e Tajani fanno come don Abbondio: scappano e non si assumono le loro responsabilità. Continuare a ripetere "due popoli e due stati" senza fare nulla di concreto è un'enorme presa in giro, vuol dire solo alimentare un equivoco. E vuol dire non fare nulla per la pace - ha evidenziato ancora la deputata dem -. Se fosse già esistito lo Stato di Palestina forse non ci sarebbe stato neanche l’attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas e la carneficina a Gaza con oltre 37mila morti in gran parte donne e bambini".

11/06/2024 - 13:55

"Per la seconda volta, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza e l'immediato rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Solo la Russia si è astenuta sul testo proposto dagli Usa.
E proprio in queste ore arriva la notizia che Hamas ha accettato le condizioni ed è pronta a trattare sui dettagli.
Tocca a Israele, ora, l'ultima parola e sul governo di Netanyahu gli Usa in primis, ma anche tutti gli altri attori internazionali, devono esercitare la massima pressione.
Le risoluzioni dell'Onu vanno rispettate: non ci sono opzioni. Va fermata la carneficina del popolo palestinese, liberati tutti gli ostaggi e riconosciuto lo Stato di Palestina perché si lavori davvero alla soluzione di due popoli e due Stati". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

06/06/2024 - 12:16

"La notizia pubblicata da Haaretz e dal New York Times secondo cui il governo di Tel Aviv avrebbe commissionato ad una società specializzata un'operazione basata sulla diffusione di fake news destinata a deputati statunitensi per condizionare le decisioni degli Usa è grave e ci ricorda il modo di agire del protagonista di un'altra guerra in corso: Vladimir Putin.
E' anche così che Netanyahu tenta di screditare chiunque si opponga alla carneficina in corso a Gaza e chieda a gran voce il ripristino della legalità internazionale.
Lo sa bene il Procuratore generale della Corte penale internazionale, Karim Khan, contro cui sono state esercitate enormi pressioni e nei cui confronti si è tentata una massiccia campagna di discredito.
Una strategia che tenta di mistificare la realtà, ma che sta fallendo. Perché si può tentare di distorcere i fatti, ma non li si può nascondere del tutto.
Non si possono nascondere, ad esempio, le stragi di civili, come l'ultima avvenuta questa mattina in una scuola dell'Unrwa nel campo profughi di Nuseirat, bombardata dall'esercito israeliano e in cui sono morte almeno 37 persone tra cui diverse donne e bambini.
Davanti al perseverare del massacro, ha fatto bene il premier spagnolo Pedro Sanchez ad unirsi al processo aperto dal Tribunale internazionale di Giustizia dopo la denuncia del Sudafrica contro Israele per genocidio. Dopo aver riconosciuto lo Stato di Palestina, insieme all'Irlanda, alla Norvegia e alla Slovenia a cui, pare, seguirà anche la Slovacchia - Paesi che si aggiungono ad altri 140 Stati che lo hanno fatto in precedenza - Sanchez fa un altro passo coerente con la pretesa che si ripristinino il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale. Il governo italiano è il grande assente, non pervenuto, con una posizione di astensione alle Nazioni Unite che ne riflette il totale immobilismo politico.
Bisogna invece fare pressione affinché entrambe le parti accettino il cessate il fuoco, bisogna fermare la carneficina del popolo palestinese, pretendere il rilascio degli ostaggi israeliani e riconoscere lo Stato di Palestina". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

03/06/2024 - 13:20

"È la seconda volta che Hamas accetta una proposta di tregua avanzata dal presidente Biden e da altri attori internazionali. Anche questa volta Israele la respingerà assecondando le pretese sanguinarie dell'ala più estremista del suo governo? È fondamentale che in queste ore cruciali per Gaza tutti i leader internazionali facciano pressione su Tel Aviv affinché sugli interessi personali di chi è al governo prevalga la lungimiranza e si arrivi subito ad un cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e si pongano le condizioni per lo Stato di Palestina. Nessuno può chiamarsi fuori, neanche Giorgia Meloni che su quanto accade in Medio Oriente non spende nemmeno una parola". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

30/05/2024 - 11:07

"Gaza è diventata il cimitero dei bambini. Funzionari Onu che lavorano in aree di crisi da 30-35 anni riferiscono di non avere mai visto nulla del genere, su questa scala, con questa lunghezza.
La drammatica testimonianza di Jonathan Cricks, funzionario dell'Unicef appena rientrato da Rafah ci restituisce tutto il dramma e la sofferenza in atto a Rafah e in tutta la Striscia di Gaza. Davanti a tutto questo, gli Usa e l'Ue devono imporre il cessate il fuoco a Netanyahu. Si può fare con le sanzioni economiche, con la fine della vendita di armi, con la sospensione degli accordi commerciali e dell'accordo di associazione Ue-Israele. E si deve imporre ad Hamas il rilascio degli ostaggi. Solo così si può sperare di uscire da quest'inferno". Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata pd e Presidente del Comitato permanente della Camera, leggendo le parole di Cricks in un video pubblicato sui suoi canali social.

30/05/2024 - 10:57

"Ho sentito questa mattina Daniele De Paz, Presidente della Comunità Ebraica di Bologna. Credo che Bologna debba come sempre dimostrare di essere la città della pace, del dialogo, del contrasto ad ogni forma di antisemitismo. Guardo con preoccupazione il rischio che crescano conflitti e divisioni. Giusto contestare senza alcuna ambiguità le politiche dell'attuale governo di Israele, che si sta rendendo responsabile di una tragedia umanitaria a Gaza. Questo non deve significare mettere in secondo piano le responsabilità ed i crimini di Hamas, una organizzazione terroristica nemica della libertà.
Leggo che Fratelli d' Italia vuole impartire lezioni, senza averne certamente l'autorevolezza. Possono stare tranquilli. Il Sindaco Lepore e l'amministrazione comunale hanno sempre dimostrato a quali valori di pace, democrazia e dialogo ispirano la loro azione.
Sono convinto che ora la priorità sia aiutare il dialogo. Nella prospettiva di garantire insieme il diritto al popolo palestinese a vivere in un proprio stato, riconosciuto internazionalmente, ed il diritto alla sicurezza dello stato di Israele e del suo popolo. E per unire e non dividere la nostra comunità, in particolare in una città Medaglia d' Oro della Resistenza, che ha una lunga storia di apertura e di dialogo e di condivisione interreligiosa e interculturale". Così Andrea De Maria, deputato PD.

29/05/2024 - 18:27

"Il gesto del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che oggi ha esposto la bandiera della Palestina dal balcone della sede del Comune, è, di fatto, un appello per la pace, in perfetta continuità con la tradizione bolognese.
Quella bandiera rappresenta tutto un popolo a cui da decenni viene negato il diritto all'autodeterminazione e che a Gaza è colpito da attacchi militari indiscriminati ormai da 8 mesi. Ed è un omaggio ai civili che stanno morendo sotto le bombe dell'esercito israeliano, oltre che di fame e malattie. Sono ormai più di 36mila le vittime dell'offensiva che Netanyahu ha voluto in risposta al terribile attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre. Da mesi l'azione del governo israeliano è andata ben oltre l'autodifesa. E questo è sotto gli occhi di tutti ed è documentato negli atti della Corte penale internazionale e della Corte di giustizia internazionale. Quella bandiera è lì a ricordarci che dobbiamo pretendere il cessate il fuoco immediato, il ripristino del diritto internazionale e il riconoscimento dello stato di Palestina.
Per queste ragioni la scelta del sindaco Lepore merita supporto e apprezzamento. Auspico che il suo esempio venga seguito da tanti altri sindaci e sindache d'Italia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

29/05/2024 - 17:45

Interveniamo in quest'Aula, come facciamo ormai da diverso tempo, per chiedere al Governo di attivarsi con urgenza per una condanna netta della strage continua di civili, donne e bambini a Gaza che non hanno più rifugio perché anche nel loro rifugio precario rischiano di essere bruciati vivi; per il rispetto del cessate il fuoco chiesto dalle Nazioni Unite e lo stop all'utilizzo della fame come arma di guerra e lo sblocco degli aiuti umanitari che per i bambini fanno la differenza fra la vita e la morte e per il riconoscimento anche da parte del nostro Paese dello Stato di Palestina, come hanno già fatto altri Paesi. Non è più il tempo del silenzio: la comunità internazionale aumenti la pressione per il cessate il fuoco, per la liberazione degli ostaggi e per interrompere il disegno dell'orrore di Netanyahu. Il Governo italiano esca dall’inerzia, altrimenti porterà con sè il peso della sua indifferenza al massacro.

Così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio, dopo avere letto le parole di Jonathan Crickx funzionario Unicef di ritorno da Rafah, che ha definito Gaza "il cimitero dei bambini".

28/05/2024 - 20:31

"Sessanta raid su Rafah in appena due giorni, l'ultimo poche ore fa. I tank dell'esercito israeliano sono arrivati al centro della città dove si erano rifugiate un milione e mezzo di persone scappate dal resto della Striscia, ormai distrutta, e da dove nelle ultime tre settimane un milione di loro sono state costrette a scappare di nuovo, senza avere un posto sicuro perché a Gaza non c'è un posto sicuro.
Davanti all'indignazione globale dopo il bombardamento della tendopoli durante il quale 45 persone, donne e bambini, sono morte bruciate vive, Netanyahu ha parlato di "tragico errore": ma quale tragico errore? E' un attacco deliberato. A Rafah da due settimane è in corso l'offensiva nonostante tutti gli alleati avessero chiesto di non farlo perché avrebbe provocato una carneficina. Ora Gaza è "un inferno in terra", come l'ha definita l'Unrwa. Netanyahu e il suo governo continuano a macchiarsi di crimini di guerra, a mietere vittime innocenti e non si sta facendo abbastanza per fermarli. Il ministro degli Esteri Tajani ha dichiarato che Hamas "usa Rafah per creare ulteriori problemi attirando Israele dentro una trappola mediatica". Ma quale trappola mediatica, ministro? La trappola, quella vera, è quella in cui è rinchiusa la popolazione palestinese che da Gaza non può neanche uscire se volesse trovare rifugio altrove. La Striscia è sigillata e impermeabile perfino agli aiuti, ancora una volta bloccati fuori dal valico di Rafah dall'esercito israeliano.
Cos'altro deve succedere? Qual è la linea rossa che non può essere superata e oltre la quale potremo vedere una qualche azione che punti davvero a fermare Netanyahu?
Gli Usa e l’Ue lo costringano al cessate il fuoco immediato: le opzioni per farlo ci sono, a partire dalle sanzioni, dallo stop alla vendita di armi, dalla sospensione degli accordi commerciali e dell'accordo di associazione Ue-Israele. Questo immobilismo è insopportabile e genera rabbia e sdegno nell’opinione pubblica di tutto il mondo. A partire da giovani che nelle università di tanti Paesi protestano pacificamente contro questa colpevole indifferenza. Lo dico al governo italiano: ignavia, cinismo e opportunismo non sono più ammissibili. Il tempo è scaduto". Lo ha dichiarato intervenendo oggi in aula Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

27/05/2024 - 13:46

"Un inferno in terra" così l'Unrwa definisce Gaza dopo i raid di questa notte su Rafah. Raid, va precisato, che si sono abbattuti sulle tendopoli delle persone sfollate, cioè già fuggite ad altri bombardamenti.
Un attacco deliberato sui civili, sulle donne, sui bambini che ha causato decine di vittime e moltissimi feriti.
Un attacco in totale spregio dell'ordine della Corte internazionale di giustizia che aveva vietato ulteriori operazioni a Rafah.
Netanyahu e il suo governo continuano a macchiarsi di crimini di guerra, a mietere vittime innocenti e non si sta facendo abbastanza per fermarli.
Gli Usa e l’Ue lo costringano al cessate il fuoco: le opzioni per farlo ci sono, a partire dalle sanzioni e dallo stop alla vendita di armi. Questo immobilismo è insopportabile e genera rabbia e sdegno nell’opinione pubblica di tutto il mondo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

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