"Il sottosegretario Sgarbi è formalmente indagato per furto di opera d'arte ma invece di difendersi accusa con parole violente, sessiste e volgari la deputata Irene Manzi, nel silenzio del governo e dei parlamentari della destra. E' questa l'immagine della cultura del nostro paese che vuole dare il Ministro Sangiuliano e la premier Meloni?": è quanto dichiara il deputato del Partito Democratico Marco Simiani.
“Gli hanno perquisito casa, sequestrato materiale, iscritto lui stesso nel registro degli indagati e ha ancora il coraggio di offendere. Sgarbi oggi prende di mira Irene Manzi, a cui va la mia solidarietà, con una lunga sequela di insulti di chiara impronta sessista perché non accetta le critiche ad un comportamento inaccettabile. Il Ministro Sangiuliano prenda atto di avere un problema ai Beni Culturali e lo rimuova”. Così in una nota Valentina Ghio, vicecapogruppo del Pd alla Camera.
“Sessista, maschilista e inadeguato. Ecco chi è Sgarbi, un sottosegretario che insulta sulle pagine di giornali e sui social la deputata Manzi, a cui va la solidarietà mia e di tutto il gruppo del Pd, perché vuole buttarla in caciara. Le offese a una collega preparata e attenta vorrebbero farci dimenticare che su di lui è aperta un’inchiesta per autoriciclaggio di un quadro del 600 rubato. Chi usa certe espressioni nei riguardi delle donne, di un’avversaria, non dovrebbe avere cittadinanza nelle istituzioni. E’ ora che il Ministro Sangiuliano prenda atto che Il personaggio Sgarbi non è compatibile con la funzione che ricopre e lo allontani al più presto dall’incarico”. Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Giulio Santagata è stato tra i protagonisti assoluti di una importante fase politica ed istituzionale che ha visto cambiare profondamente la politica e le istituzioni in Italia e in Europa. Il suo sguardo da economista prima nella sua Regione e poi da consigliere del presidente Prodi a Palazzo Chigi e a Bruxelles da Presidente della Commissione, gli ha consentito di riconoscere la politica quale strumento fondamentale per cambiare e migliorare la vita delle persone. Membro della Camera dal 2001, prima nella Margherita e poi nel Pd, con ruoli di primo piano nel Governo, aveva coordinato la stesura del programma elettorale e delle campagne elettorali con i quali l'Ulivo prima e l'Unione poi, vinsero sfide elettorali che sembravano impossibili anche solo da giocare”.
Così Stefano Vaccari, deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, intervenendo in Aula per ricordare la figura di Giulio Santagata.
“C’è un filo conduttore - ha aggiunto - che ha segnato l'impegno parlamentare di Santagata: la grande determinazione e la costante ricerca di favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte della politica, intuendo con anni di anticipo l’arrivo di quell’ondata di populismo che ha ancora di più divaricato il rapporto tra cittadini e istituzioni. Santagata lavorò molto su questo aspetto e la sua attività politica e istituzionale, spesso lontana dai riflettori della propaganda e della comunicazione, si evidenziò in due occasioni simboliche: la Fabbrica per il programma e i Comitati per l'Italia che vogliamo. Con grande generosità pensò a questi due strumenti partecipativi rivolgendosi soprattutto ai giovani e uscendo dagli schemi chiusi e poco attrattivi, propri dei partiti in crisi. È stato un autentico riformista - ha concluso - che ha saputo combinare la radicalità delle scelte con la necessità di trovare soluzioni concrete e attuabili”.
Sangiuliano riferisca alla Camera
“Quanto avvenuto alla Fondazione Teatro di Roma è molto grave. I rappresentanti di Regione e Ministero hanno compiuto un vero e proprio blitz per la nomina del nuovo direttore - nonostante il parere del Presidente del Cda e della rappresentante del Comune di Roma, socio di maggioranza e proprietario degli immobili.
Una nomina che, quanto apprendiamo, sarebbe avvenuta su input del presidente della commissione cultura della Camera che, per primo, ha rivendicato la scelta nel più assoluto silenzio del Presidente della Regione Lazio e dello stesso Ministro. Noi vorremmo che il ministro Sangiuliano riferisca in parlamento sul caso e ci dica chi ha dato e in quali sedi indicazione di voto al componente del Cda espresso dal MiC e quali sono le motivazioni”. Lo ha detto la capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio, Irene Manzi, che ha aggiunto: “davanti alle dichiarazioni del presidente della commissione cultura della Camera, circa il suo ruolo di vigilanza operativa sui teatri stabili e le istituzioni culturali, chiediamo inoltre al presidente Fontana se ritiene che il presidente Mollicone abbia agito nel rispetto delle sue reali prerogative”.
“Le dichiarazioni del presidente Mollicone confermano il suo intervento sulla nomina del direttore del Teatro di Roma. Ma a che titolo è intervenuto Mollicone?” Lo chiede la capogruppo democratica in commisisone Cultura alla Camera, Irene Manzi, che aggiunge: “non risulta che il presidente della commissione cultura di Montecitorio abbia poteri operativi sulle nomine dei direttori dei teatri. Visto il silenzio di Sangiuliano presenteremo una interrogazione urgente per fare luce su quanto accaduto a Roma”.
Gravi parole sottosegretario “comandiamo noi, fatevene una ragione”
“Non abbiamo mai visto un rappresentate del governo rivolgersi al parlamento dicendo ‘comandiamo noi, fatevene una ragione’, chiederemo al presidente Mollicone, oggi palesemente in imbarazzo e lo ringraziamo per essere intervenuto, e anche al Ministro Sangiuliano di richiamare formalmente il sottosegretario Mazzi durante un question time alla Camera accusandoci di “autoritarismo culturale” e “amichettismo nella selezione della classe dirigente” e chiudendo il suo intervento dicendo “comandiamo noi, fatevene una ragione”. Sono parole molto gravi per un rappresentante del governo che, al pari dei ministri, ha giurato di essere fedele alla Repubblica e di esercitare le funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione”. Così una nota dell’intero gruppo del partito democratico della Commissione Cultura della Camera dei deputati.
Caso David non è l’unico, ministro punta a occupazione cultura
“Nonostante il tentativo di nascondere l’evidenza, il sottosegretario Mazzi ha confermato l’azione del ministro Sangiuliano che punta a politicizzare la presenza del Governo nelle istituzioni culturali, a partire dalla Fondazione Accademia Cinema italiano, premi David di Donatello. Il MiC sta infatti proponendo, in tutta Italia e a diverse istituzioni culturali, di modificare gli statuti per cambiare le modalità di selezione del rappresentante del Mic che non sarà più un dirigente apicale del ministero ma una figura direttamente indicata dal ministro, se non lui stesso. Una netta politicizzazione di istituzioni che non dovrebbero essere imbrigliate e che dovrebbero restare fuori dalle tentazioni della destra di occupazione della cultura”. Così la capogruppo democratica in commissione cultura della camera, Irene Manzi commenta la risposta che il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzo, ha dato alla Camera a una interrogazione parlamentare presentata dal gruppo dem sul caso Premio David di Donatello.
Mantenere deleghe a Sgarbi sfregio a tutela e sicurezza patrimonio culturale
“Il silenzio del ministro Sangiuliano, che non ha proferito parola nel corso del dibattito su un provvedimento che porta la sua firma, è la conferma che la sua presenza in aula alla Camera era dovuta solo a coprire gli imbarazzi sul caso Sgarbi dal momento che il sottosegretario ancora detiene la delega al sicurezza del patrimonio culturale italiano. Siamo davanti a una situazione surreale che sta compromettendo la reputazione italiana nella tutela e salvaguardia dei beni culturali. Sangiuliano prenda coraggio e batta un colpo con la presidente Meloni, la permanenza di Sgarbi al Collegio Romano è uno sfregio all’onorabilità internazionale del nostro paese e del suo patrimonio culturale”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
Dibattito surreale, Sgarbi ha ancora la delega alla sicurezza del patrimonio culturale
“La delega alla sicurezza del patrimonio culturale è ancora attribuita al sottosegretario Sgarbi e oggi il ministro Sangiuliano si presenta alla Camera per coprire l’imbarazzo di dover discutere di un provvedimento che inasprisce i reati al patrimonio, proprio mentre il suo sottosegretario delegato è indagato con accuse pesantissime sulle stesse tematiche. Siamo davanti a una situazione surreale: con quale credibilità il governo pensa di tutelare i beni culturali, quando non è neanche in grado di fare chiarezza sulla condotta del sottosegretario che dovrebbe occuparsene?”. Così il deputato democratico Andrea Casu che è intervenuto in apertura dei lavori alla Camera dove si discute proprio di inasprimento delle pene per i reati contro i beni culturali e paesaggistici.
“Basta tentennamenti, Meloni e Sangiuliano smettano di proteggere Sbarbi”. È duro il commento della capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, alla nota della procura di Macerata che conferma che il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi è indagato per il reato di autoriciclaggio di beni culturali di cui all'articolo 518-septies del codice penale.
“Sono accuse
molto gravi che, se confermate, si sommano a una situazione già compromettente per un responsabile delle istituzioni. Meloni e Sangiuliano smettano di tentennare, le indagini avranno il loro corso ma è indubbio che siamo davanti a un caso politico e sono troppo fresche le ferite subite dal patrimonio artistico e bibliotecario italiano per colpa della mala gestione”.
Un uomo determinato e lucido che ha sempre lavorato per l’unità delle forze popolari e progressiste. Di Giulio Santagata ricorderemo l’esempio, la politica come passione, il confronto come anima di ogni progresso. Alle famiglia la vicinanza delle deputate e dei deputati del Pd.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
È con dolore, orrore e rabbia che apprendo dell’ennesimo femminicidio, avvenuto a Riese Pio X, nella provincia di Treviso. La ferita di quanto successo a Giulia Cecchettin e decine di altre donne è ancora fresca dentro di noi, e di nuovo il nostro territorio diventa teatro della violenza mortale di un uomo su una donna. Voglio esprimere le mie condoglianze più sincere alla famiglia e ai cari della vittima, e ribadire la necessità di impegnarci per fermare questa strage, conscia che le parole non bastano più. Dobbiamo agire subito, ora, non so cosa altro debba succedere per farci capire l’assoluta priorità di questo problema.
“Complimenti ed auguri di buon lavoro ad Eike Schmidt, nuovo direttore del museo e Real Bosco di Capodimonte. Un incarico prestigioso per un sito straordinario ed unico al mondo. Mi auguro però che vengano smentite categoricamente le voci di un suo possibile coinvolgimento in politica nei prossimi mesi, in particolare con la candidatura a sindaco di Firenze. Sarebbe inopportuno ed irrispettoso nei confronti della città di Firenze e della città di Napoli che lo accoglierà a breve. Se fosse confermata una simile ipotesi, sarebbe l'ennesimo successo e colpo di genio del Ministro Sangiuliano dopo la vicenda del San Carlo.
Così il deputato del Pd Piero De Luca.