“La Ugolini in confusione: si complimenta con Bucci, che lascia il ruolo di sindaco di Genova per assumere la guida della Regione Liguria, e critica De Pascale, che da sindaco di Ravenna si candida a presidente della Regione Emilia-Romagna. È vero che la Ugolini ha iniziato la campagna elettorale definendo “lager” le strutture sociosanitarie per anziani dell’Emilia-Romagna, salvo poi scusarsi. Tuttavia, concludere la campagna in modo ancora più confuso di come era iniziata è già una notizia: solitamente ci si migliora col tempo. Attaccare De Pascale, accusandolo di cercare “poltrone” (sic!) solo perché, al termine di due mandati come sindaco straeletto dai cittadini di Ravenna, si candida a presidente della Regione, mentre si elogiano le scelte di Bucci, passato da sindaco di Genova alla presidenza della Liguria, rivela un vuoto di argomenti, scarsa lucidità e confusione.
A questo punto, dietro il rifiuto della Ugolini di confrontarsi con gli altri candidati, sembra davvero nascondersi un’impreparazione di merito, che si sottrae di fronte a un giovane sindaco competente. L’Emilia-Romagna avrebbe meritato di valutare anche le proposte della Ugolini, anziché soltanto assistere a dichiarazioni che, peraltro, finiscono per ritorcersi contro di lei” così in una nota il deputato democratico Andrea Gnassi.
“Il governo dica con chiarezza se vuole difendere gli uffici postali o se ha intenzione di farli chiudere”, lo chiede la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione Trasporti Valentina Ghio dopo le ultime notizie di stampa che a Genova parlano del rischio di chiusura di cinque uffici postali.
“Il 25 settembre scorso durante un’audizione in Commissione Trasporti alla Camera l’amministratore delegato di Poste presentando il Piano industriale, aveva assicurato, a nostra specifica domanda, che non erano previste chiusure di sportelli, ma al massimo una rimodulazione sulla base di richieste precise. Ora invece scopriamo che non è così, sicuramente per la Liguria, e ci chiediamo se anche in altre regioni si stanno pianificando nuove chiusure. La preoccupazione per le scelte che il governo sta portando in questi mesi su Poste è grande, dopo la conferma di un ulteriore ingresso di privati in Poste, scelta che ha generato apprensione tra lavoratori e sindacati, che in prima battuta non sono neanche stati coinvolti nelle decisioni.
Gli sportelli postali sono fondamentali non solo perché erogano un servizio importante, ma perché rappresentano un presidio per i territori, sia nei piccoli paesi a rischio di spopolamento, sia nei quartieri delle grandi città, che spesso hanno una mobilità congestionata e poco praticabile, soprattutto per gli anziani. Ho presentato un’interrogazione alla Camera, insieme ai deputati Orlando, Barbagallo, Bakkali, Casu, Morassut, Pastorino, per chiedere al governo di parlare in modo chiaro del futuro di Poste italiane e scongiurare ulteriori chiusure a un servizio necessario e vitale per i cittadini”, conclude Ghio.
Sette mesi per l'attività ispettiva: senza un quadro chiaro si rischia la paralisi. Quella che doveva essere un’operazione urgente e celere è diventata un’operazione lumaca”
Nessuna risposta concreta dal Vice Ministro Rixi sull’esito delle ispezioni dei commissari nel Porto di Genova. Il governo prende tempo e rimanda la scadenza a fine anno. Quella che doveva essere un’operazione urgente, da risolvere in tempi brevi - vista anche l’importanza del settore per la Liguria e per il Paese - a oltre cinque mesi dall’avvio, è ancora in alto mare e si ipotizza una prima risposta a fine anno, dopo sette mesi.
Bisogna superare questa incertezza giuridica ed economica al più presto, per tutelare lavoratori e imprese. L'urgenza con cui era partito il lavoro della commissione, evidenziato dalle dichiarazioni del MIT, che annunciava un percorso in tempi rapidi per non pregiudicare lavoro e scadenze, ne dimostra l'importanza, ma proprio la rapidità è quella che è stata più disattesa.
Non vorremmo che il ritardo dell'esito dell'ispezione diventasse un pretesto per rinviare scelte e mantenere lo status quo della stagione precedente.
È necessario definire al più presto il quadro, per superare il rischio di paralisi delle attività portuali. Bisogna adoperarsi perché emerga in modo chiaro e trasparente quelle che sono le prospettive future perché non ci siano incertezze rispetto alle prossime scadenze e investimenti in atto e soprattutto per la tutela di tutti i lavoratori. Così la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente commissione trasporti Valentina Ghio, dopo la risposta del vice Ministro Rixi alla sua interrogazione sull’esito dell’attività della commissione ispettiva nel Porto di Genova dopo l’inchiesta giudiziaria
“Marco Bucci ha vinto le elezioni in Liguria perdendo nella “sua” Genova e recuperando i voti di scarto nel feudo di Scajola, quello che viveva in una casa senza sapere chi gliela aveva regalata”. Lo scrive su X il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Marco Bucci ha vinto le elezioni in Liguria perdendo nella “sua” Genova e recuperando i voti di scarto nel feudo di Scajola, quello che viveva in una casa senza sapere chi gliela aveva regalata”. Lo scrive su X il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“A poco più di quarantott’ore dal voto in Liguria votare il presidente di un parco nazionale significa solamente occupare delle poltrone e non avere a cuore l’importanza e la complessità di un parco nazionale come quello delle cinque terre dove in particolare le comunità locali e la regione dovranno essere fortemente coinvolte nel progetto di gestione e di tutela”.
Lo dichiarano i deputati della commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani e Valentina Ghio del Pd, Ilaria Fontana e Roberto Traversi del Movimento 5 Stelle, Angelo Bonelli di AVS, Daniela Ruffino di Azione, che non hanno partecipato al voto in commissione dichiarando che “è evidente che questa è una forzatura da parte del centrodestra che teme di perdere le elezioni regionali. La destra continua con la lottizzazione delle aree protette piazzando un esponente della Lega. Le opposizioni hanno chiesto con forza di evitare di votare un presidente di un parco nazionale così importante a pochi giorni di distanza dal voto ma la maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Una scelta scellerata di cui la maggioranza è responsabile e di cui dovrà dare spiegazioni ai cittadini, agli enti locali e alla regione”.
“Un biennio nero, quello di Giorgia Meloni, con tinte molto grigie: si autocelebrano, ma tirano a campare. E fanno la faccia feroce con poveri, precari e fragili, mentre chiudono sempre un occhio davanti ai corrotti e i prepotenti. I numeri sull’occupazione ci dicono che cresce la precarietà, il part-time involontario e l’intermittenza. Le misure messe in campo vanno in questa direzione: dall’eliminazione delle causali sul lavoro a termine alla liberalizzazione del lavoro somministrato, passando per l’incremento dei voucher. Infine, il no al salario minimo rappresenta il condensato del cinismo sociale di una destra che pensa solo a condonare gli evasori”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, a margine di un’iniziativa in Liguria a sostegno di Andrea Orlando.
"Oggi il Sindaco Bucci, candidato di Giorgia Meloni in Liguria, arriva addirittura a ritenersi più competente dell'ex Capo della Polizia Gabrielli sul tema della sicurezza.
Suggeriamo a Bucci di non esagerare, perché è sempre spiacevole veder sprofondare nel ridicolo chi ha incarichi istituzionali".
Lo dichiara il deputato democratico Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Partito Democratico.
Vicinanza alla Liguria colpita in questi giorni da effetti gravissimi del maltempo. La messa in sicurezza di territori fragili e un nuovo modello di sviluppo che freni il consumo scellerato di suolo devono tornare centrali nelle politiche della Regione. Il Governo investa di più in prevenzione anziché tagliare ancora una volta nella legge di bilancio le risorse per il contrasto al dissesto idrogeologico.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“La situazione della sanità ligure è drammatica; è tra le regioni peggiori del centro-nord Italia per l'applicazione dei Lea, passando dall'ottavo posto del 2019 al 13esimo del 2022. E' tra le regioni che registra il maggior numero di partenze tra i malati con il 13,7 per cento dei cittadini che si rivolgono fuori regione per le prestazioni sanitarie. E' la regione che ha un dato di costo per quanto riguarda la mobilità sanitaria che è passato da 51 milioni del 2020 a 115 del 2023. Due liguri su tre scelgono di operarsi fuori regione soprattutto a causa di lunghe lista d'attesa che a volte arrivano a superare i 12 mesi ed è la regione con una spesa pro capite a carico delle famiglie più alta a livello nazionale, con un costo del 10% superiore alla media nazionale. Numeri sconcertanti aggravati dai mancati investimenti del governo. La drammatica verità è che la sanità in Liguria è peggiorata in modo impressionante a causa delle privatizzazioni selvagge, dei mancati investimenti sulla sanità pubblica, nessun ospedale realizzato nonostante le promesse e interi reparti gestiti con personale a gettone. Abbiamo chiesto al governo cosa intenda fare per garantire il diritto alla salute e alla prestazioni sanitarie come garantito dalla Costituzione ai cittadini liguri. La risposta, purtroppo, non ci rassicura e le scelte per la legge di bilancio certificate oggi da Giorgetti con briciole destinate alla sanità pubblica non fanno che confermare questa tendenza. Intanto la sanità ligure è al collasso e il governo se ne lava le mani con la regione abbandonata a se stessa” così la Deputata democratica Ilenia Malavasi nel corso del question time di oggi con il ministro Schillaci alla Camera.
“Le risposte del ministro Schillaci confermano il fatto che il governo ha abbandonato la Liguria e non vuole affrontare una gravissima situazione sanitaria. Il ministro cita un decreto 'liste d'attesa' che non è mai stato finanziato e si dimentica di quei 150mila liguri che, in una regione piccola, rinunciano alle cure per l'inadeguatezza del sistema. Anche i numeri della manovra di Bilancio confermano le mistificazioni portate avanti in queste settimane dal governo: gli annunciati 3,5 miliardi per la Salute sono stati ridotti a soli 880 milioni per il prossimo anno”. Lo dice la deputata ligure Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera nella replica al question time al ministro Schillaci.
“Tutto questo – continua la parlamentare - si traduce in briciole per la Liguria, proprio dove la spesa sanitaria è ben oltre la media delle altre regioni. Otto mesi di attesa per una colonscopia o dieci per un ecodoppler sono solo uno spaccato che evidenziano il tracollo della sanità pubblica in Liguria”. “Le risposte dell'attuale governo ligure sono state miopi e sbagliate a partire dalla privatizzazione selvaggia. Le risposte del governo Meloni sono addirittura peggiori: preferite buttare 880 milioni per deportare migranti in Albania anziché sostenere la salute dei cittadini e abbandonate al proprio destino le persone più deboli perché prive di un adeguato portafoglio. Questo centrodestra ha deciso di abbandonare al proprio destino la parte più fragile della popolazione. E in Liguria, se uniamo i dati sulla sanità a quelli di Unioncamere, che ci vedono ultimo posto in Italia nella crescita delle aziende e primi per fuga di giovani, appare chiaro che i risultati di questi nove anni di governo di centrodestra non solo sono stati fallimentari, ma tragici. Questo impone una svolta decisa e determinante" , conclude Ghio.
"La decisione del Comune di Genova e della Regione Liguria di non costituirsi parte civile nel processo per voto di scambio politico-mafioso è molto grave, ma perfettamente coerente con la scelta del sindaco Bucci di continuare a non parlare di mafia e legalità e a fare finta di niente. Tant’è che nelle sue liste ci sono persone indagate in quella stessa inchiesta," afferma in una nota Debora Serracchiani, responsabile nazionale giustizia del PD e componente della commissione Antimafia. "Siamo fortemente preoccupati da queste decisioni che piegano le istituzioni a interessi di parte, e chiederemo che l'Antimafia faccia piena luce su tutta questa vicenda. Una cosa è evidente: Bucci continua a strizzare l'occhio a quel sistema di potere che ha portato la Liguria al disastro in questi anni."
“Ho sentito il dibattito di ieri tra i candidati della regione Liguria e sono rimasta impietrita” afferma la Vicepresidente nazionale del PD Chiara Gribaudo.
“Come al solito - prosegue Gribaudo - la destra di fronte ai grandi problemi non è in grado di trovare soluzioni ma solo di scaricare responsabilità. E in questo caso addirittura di colpevolizzare le persone che non hanno figli”
“Bucci - spiega la deputata dem - ragiona da stato etico, offensivo per milioni di persone che hanno vite, esperienze e dolori per i quali chi si candida a governare una regione dovrebbe solo avere rispetto, anzi proporre ricette per sostenere la natalità e le donne in percorsi di vita e lavoro sempre più complicati. Bucci dà uno schiaffo a quelle coppie che non hanno potuto avere figli. Dire che chi fa figli contribuisce al successo della società è oscurantista, per nulla liberale.”
Infine il doppio appello di Chiara Gribaudo: “Mi auguro che Bucci chieda scusa a tutte le donne e che intervenga anche la Presidente Meloni per dire se condivide questo pensiero dal momento che Bucci stesso rivendica di essere stato scelto proprio da lei”
“Le recenti dichiarazioni di Marco Bucci, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, riflettono una visione retrograda della società e una preoccupante concezione della sfera degli affetti, che sembrano essere piegati a un'idea di "servizio sociale" per la natalità. L'idea di Bucci che solo "chi fa figli contribuisce al successo della nostra società" rischia di dividere e marginalizzare chi, per scelta, impossibilità o necessità, non ha figli, con una retorica che tende a criminalizzare queste persone. Un pensiero superficiale, che offende le donne e gli uomini di questo paese. Questa visione, portata avanti da Bucci, che si vanta di essere il candidato scelto direttamente dalla Presidente Meloni, appare lontana infatti da un approccio realmente inclusivo e rispettoso della libertà individuale. Sarebbe importante sapere cosa pensa la Presidente Meloni di questa impostazione, dato che promuovere una società equa e solidale non può prescindere dal rispetto e dalla libertà delle scelte personali e dalla comprensione delle difficoltà che le famiglie si trovano ad affrontare”. Così in una nota la deputata democratica, componente della commissione affari sociali della Camera, Ilenia Malavas
Non è facendo sentire in colpa chi non ha figli che si risolve il problema della natalità. Le parole del candidato della destra in Liguria Marco Bucci ricordano più lo stato etico che la rivoluzione liberale e sono offensive per tutte le donne. Da chi si candida a governare una Regione ci saremmo aspettati ricette per sostenere il lavoro femminile, proposte per un welfare capace di accompagnare percorsi di vita e lavoro sempre più complicati. Servirebbe rispetto e non frasi da medioevo come quelle che abbiamo sentito da Bucci. Sono certa che anche nel centrodestra si vorrà chiedere conto di parole deliranti.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
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