09/07/2025 - 12:48

“Sul caso Almasri è necessario fare chiarezza e che il governo venga in Aula per un'informativa urgente. Quando il 5 febbraio il ministro Nordio venne in Parlamento a spiegare quanto accaduto, rimanemmo colpiti dalle sue parole che non facevano luce sui fatti. La liberazione di Almasri è stato un chiaro esempio del rapporto 'particolare' che il governo Meloni ha con la Libia e con chi oggi in quel Paese detiene il potere: un rapporto che non fa onore al nostro Paese.  La vicenda Almasri ha peraltro umiliato un'attività di polizia e di intelligence che aveva portato all'arresto di un uomo su cui pesavano accuse di crimini contro l'umanità. Arrestato in Italia e ricondotto in Libia con un volo di Stato ad attenderlo c'erano festeggiamenti: Nordio ha provato a spiegarci che questa è la 'normalità'. Lo dichiara il deputato Paolo Ciani, vicepresidente del Gruppo Pd/Idp.
“È un fatto gravissimo – sottolinea il parlamentare - perché da ciò che emerge il ministro ha mentito al Parlamento ed il Governo ai cittadini. Oggi apprendiamo che la sua capo di gabinetto era al corrente già dalla domenica di tutto e che la vicenda andava trattata in maniera 'riservata' per una rapida soluzione. Impossibile non abbia informato il Ministro ed il resto del Governo”. “Non è questo ciò che le persone torturate da Almasri si aspettavano da un Paese democratico come l'Italia, non è questo ciò che noi ci aspettiamo dal governo e dalle istituzioni della nostra Repubblica”, conclude Ciani.

09/07/2025 - 12:20

“Sulla vicenda Almasri avevamo già denunciato in Aula in occasione della mozione di sfiducia contro  Nordio che la difesa del ministro era stata il festival delle omissioni e delle reticenze, ma quello che oggi emerge sui giornali è scandaloso e oltrepassa i limiti della decenza. Leggiamo che il ministero era informato ben prima di quanto aveva solennemente dichiarato in Aula il ministro Nordio, che la scelta della liberazione è dunque tutta politica e che veniva raccomandato massimo riserbo all'interno degli uffici.
Siamo in presenza di una vicenda indegna che ha umiliato il nostro Paese sul piano internazionale, della quale il ministro e il governo Meloni portano una clamorosa responsabilità politica e dinanzi alla quale le dimensioni del ministro Nordio sono il minimo sindacale.”
Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio.

02/07/2025 - 16:05

È grave il tentativo del ministro Nordio di tirare per la giacchetta il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere il decreto sicurezza, decreto peraltro tutto sbagliato. Si tratta di un comportamento inaccettabile da parte di un ministro che dovrebbe piuttosto spiegare perché la giustizia italiana è al collasso. La verità è che Nordio, anziché affrontare i tanti problemi della giustizia, impiega il suo tempo per attaccare le opposizioni e la magistratura. Colpisce, poi, il tono con cui il ministro affronta il tema drammatico del sovraffollamento carcerario: ricette semplicistiche, annunciate da anni e sempre con superficialità, che ignorano la complessità del problema e la necessità di riforme strutturali. Il Ministro Nordio conferma purtroppo l’inadeguatezza al ruolo che ricopre.

Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio. 

 

02/07/2025 - 12:35

“Nordio fa un altro scivolone istituzionale trascinando il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere un decreto del Governo che ha scritto lui stesso, e questo è profondamente scorretto. Occorre una gran malafede anche solo per citare il Presidente in relazione a valutazioni tecniche non gradite formulate dall’Ufficio del Massimario della Cassazione. Il primo a doversi preoccupare di eventuali rilievi di incostituzionalità è proprio il Ministro”. La deputata e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani replica al ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito all'intervento del Massimario della Cassazione sul decreto Sicurezza.

“Il dato è che ancora una volta – aggiunge Serracchiani - Nordio attacca la magistratura, in modo scomposto e allarmante, confermando un’impostazione ideologica che vuole delegittimare il ruolo della magistratura e a piegare la giustizia agli interessi della maggioranza”.

“Tecnicamente dilettantistica e moralmente riprovevole la banalizzazione del sovraffollamento carcerario che – sottolinea la deputata dem – a un anno dal decreto Carceri continua a peggiorare nello strumentale disinteresse del Governo e tra le chiacchiere del Guardasigilli”.

 

02/07/2025 - 12:20

“Non ci sorprende affatto che anche l’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione sollevi seri dubbi di legittimità costituzionale sul decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni. È quanto da tempo sosteniamo e che, con coerenza, ribadiscono costituzionalisti, penalisti, le Camere penali e ora l’autorevole Ufficio del massimario della Corte di Cassazione”.
 Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico.

“È singolare – prosegue l’esponente dem – che il presidente del Consiglio e il ministro Nordio si dicano stupiti o addirittura increduli di fronte a questi rilievi. Al contrario, ci saremmo aspettati maggiore rispetto per i principi costituzionali da parte di chi ha la responsabilità di aver scritto il provvedimento, visto che si tratta di un testo del governo. Il ministro Nordio, magistrato per quarant’anni, invece di liquidare con sarcasmo il parere della Cassazione, dovrebbe preoccuparsi del livello sempre più basso di qualità normativa raggiunto dal suo governo. Il decreto Sicurezza non fa sicurezza. Introduce misure che nulla hanno a che fare con la tutela dei cittadini e molto con la propaganda. Si passa da un panpopulismo emozionale a un vero e proprio sadismo penale: carcere per donne incinta e bambini, la pena per la resistenza passiva, la repressione del dissenso civile e pacifico. Si colpiscono lavoratori in presidio come accaduto a Bologna, smentendo le promesse fatte in Aula da esponenti della stessa maggioranza”.

“La denuncia del presidente Mattarella sulla drammatica condizione degli istituti penitenziari – conclude Serracchiani – impone al governo un cambio di passo che finora è mancato. Il decreto
Carcere, tanto sbandierato, si è rivelato inutile. Le carceri italiane restano sovraffollate, le condizioni di vita e di lavoro sono intollerabili. I suicidi tra detenuti e agenti sono un segnale drammatico. Il Partito Democratico continuerà a vigilare, a presentare interrogazioni, a ispezionare gli istituti e a chiedere soluzioni concrete. Il ministro Nordio si svegli”.

 

01/07/2025 - 10:13

A Modena situazione catastrofica, ripristinare dignità

“La Costituzione italiana, all’articolo 27, stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Nelle carceri italiane avviene tutt’altro. Sovraffollamento, assenza di servizi, strutture fatiscenti, personale insufficiente sono fatti che segnano negativamente la vita di tutti, reclusi e personale.  Autorevolmente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilevato le abnormi criticità. Dal governo però, a cominciare dal ministro Nordio, solo parole di circostanza che non lasciano intendere alcuna iniziativa di immediato intervento. Anzi, l’unico obiettivo del governo è quello di dare l’impressione che si occupa di sicurezza aumentando pene e reati e nominando commissari che gestiscono la routine. Invitiamo Nordio e la presidente Meloni a visitare gli istituti penitenziari. Vadano anche a Modena, dove sono stato con la senatrice Rando e il consigliere comunale Luca Barbari e si troveranno di fronte, nonostante il prezioso lavoro svolto dalla direzione, dalla polizia penitenziaria e dagli operatori sanitati e sociali, ad una situazione catastrofica. Più della metà di detenuti in più, ora 586. Nelle celle la temperatura supera i 50 gradi perché l’impianto elettrico è vetusto e non sopporta il carico di ventilatori aggiuntivi, vi sono infiltrazioni d’acqua negli interrati. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Nordio per sapere come intende risolvere le gravissime e diversificate problematiche e se non ritiene di attivare un piano straordinario di intervento per la casa circondariale di Modena, per ripristinare la dignità umana oggi negata, promuovendo al contempo trasparenza, umanità ed equità nel trattamento dei detenuti, aumentando altresì la dotazione di personale oggi rapportato alla capienza originaria, e mettendolo nelle condizioni di svolgere al meglio il loro prezioso lavoro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Ecoreati e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

 

13/06/2025 - 13:32

Siamo totalmente insoddisfatti della risposta del governo alla nostra richiesta di conoscere le motivazioni che hanno portato il ministro della Giustizia a non trasmettere alla procura generale di Roma, come legge e trattati internazionali prevedono, la documentazione richiesta dalla Corte penale internazionale che ha di fatto bloccato l'operatività del mandato di arresto internazionale di Putin e altri cinque ricercati accusati di crimini contro l’umanità. E avremmo voluto sapere quale sia stata la valutazione del governo nel non rispettare gli obblighi internazionali derivanti dall'adesione dell'Italia allo statuto di Roma della corte penale internazionale, considerando tale decisione un vulnus per la credibilità dell'Italia nel sistema di giustizia penale internazionale.
Il governo non ci può venire a dire che non essendo previsto il transito di queste persone sul suolo italiano, allora il ministro Nordio si può arrogare il diritto di non procedere a trasmettere la documentazione alla procura di Roma. È come se dicessimo che il reato del furto noi non lo prevediamo nel nostro ordinamento e casomai lo prevederemo solo nel momento in cui si dovesse manifestare. Voi siete il governo che con l'ultimo decreto sicurezza sta introducendo un reato al giorno e non ci venite a dire che non avete avvertito la necessità di mettere a posto le carte per esser pronti ove mai questa fattispecie si dovesse concretizzare, perché voi ipotizzate che Vladimir Putin e i soggetti sui quali cade questo provvedimento non possano avere intenzione di transitare in Italia. Renderemmo un grande servizio all'immagine e alla credibilità del nostro paese se evitassimo che le opposizioni fossero costrette a dover venire in aula a chiedere se avete rispettato gli obblighi di un trattato, di una corte, di un principio del diritto internazionale nel quale questa Repubblica si riconosce proprio perché è stato siglato a Roma. Vi invitiamo veramente a metter mano con attenzione a questa vicenda perché il clima geopolitico internazionale necessita di tanta sicurezza preventiva e questo paese non può essere impreparato nei confronti di criminali di guerra. 

Lo ha detto Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera intervenendo in aula durante l’ interpellanza urgente al governo.

 

06/06/2025 - 19:13

"Sui rave party Nordio continua a rilanciare una bufala quando dice che grazie alla sua norma i rave party sono spariti. Evidentemente qualcuno al ministero gli nasconde la rassegna stampa altrimenti saprebbe che ce ne sono ancora molti in giro per l’Italia; basterebbe leggere i giornali che ne danno conto”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi.

 

"Peraltro ci vuole coraggio a vantarsi di una norma così assurda che prevede addirittura 6 anni di galera per chi organizza un raduno musicale illegale quando nello stesso codice penale reati più gravi sono puniti con pene assai inferiori.

Stendiamo invece un velo pietoso sulla coerenza di Nordio che oggi celebra questa assurda norma e solo fino a poco fa diceva che l’errore della destra è quello di pensare di garantire la sicurezza inventando nuovi reati e nuove sanzioni.”

 

06/06/2025 - 16:14

"I numerosi problemi logistici, strutturali e di sovraffollamento del carcere di Livorno continuano a creare numerosi disagi a detenuti e personale. Dopo l'interrogazione parlamentare presentata nei mesi scorsi che denunciava criticità evidenti e costanti abbiamo purtroppo verificato che nulla è cambiato": così i deputati Pd Debora Serracchiani e Marco Simiani dopo aver visitato oggi il penitenziario le Sughere insieme al Segretario dei Giovani Democratici della Provincia di Livorno Fernando Taddei.

"Le due sezioni recentemente ristrutturate non sono ancora agibili perché necessitano di ulteriori lavori, iniziati peraltro oggi e sui quali è necessario monitorare per garantire tempi di realizzazione rapidi. Nel frattempo infatti sono stati chiuse altre sezioni e gli indici di sovraffollamento sono aumentati esponenzialmente. E' inoltre fondamentale stanziare le risorse per realizzare una nuova mensa e la ristrutturazione sala polivalente, oggi inagibile, oltre ad aumentare il personale di polizia penitenziaria che è attualmente la metà di quello previsto".

 

03/06/2025 - 16:25

Scrittore perseguitato dal governo algerino non si fida del nostro Paese

“Lo scrittore algerino Kamel Daoud rischia il carcere in Algeria per reati di opinione. Faccio mio l’appello della sua editrice italiana Elisabetta Sgarbi: il governo italiano intende lasciar cadere il mandato di cattura internazionale contro di lui?” così, sui social, la vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, Lia Quartapelle, che presenterà un’interrogazione parlamentare ai ministri Nordio, Tajani e Giuli per sapere come il governo intenda intervenire per proteggere lo scrittore algerino, perseguitato dal suo governo. Daoud ha infatti annunciato che non sarà presente alla Milanesiana perché teme che l’Italia non lo tuteli dalla richiesta di estradizione.

 

29/05/2025 - 15:50

Democratici presentano interrogazione a Nordio e Schillaci

La responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani e i componenti democratici della commissione giustizia della Camera,  Federico Gianassi, Michela Di Biase, Marco Lacarra e Rachele Scarpa hanno presentato un’interrogazione ai Ministri della Giustizia e della Salute per denunciare le gravi carenze sanitarie nella Casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere.

Un gruppo di detenuti ha scritto al direttore dell’UOC Sanità Penitenziaria segnalando “una grave insufficienza di accesso alle cure e ai trattamenti medici da ormai quasi due anni”, tra cui “l’assenza quasi totale di medici generici”, “l’inadeguata assistenza per pazienti oncologici” e “la sospensione delle cure per diabetici da oltre un mese”.

I detenuti lamentano inoltre “una non sufficiente presenza del dirigente sanitario” e denunciano l’assenza di reparti ospedalieri adeguati. Il reparto sanitario esterno è infatti collocato in un ospedale privo di pronto soccorso, con la conseguente necessità di continui trasferimenti anche per prestazioni di base.

Serracchiani evidenzia la crisi complessiva del sistema penitenziario e chiede ai ministri Nordio e Schillaci “se non ritengano, ciascuno per le proprie competenze, di dover adottare immediate misure volte a verificare le condizioni della gestione della salute nella Casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua e ad intervenire adeguatamente e con sollecitudine, mettendo a disposizione personale e spazi adeguati, al fine di garantire il diritto alla salute costituzionalmente protetto.”

 

28/05/2025 - 16:25

“Nella sua veste di conferenziere, il ministro Nordio discetta di casi di cronaca con una imbarazzante leggerezza. Si occupa della tragica vicenda di Garlasco, suggerisce alle donne minacciate di violenza di rifugiarsi in chiesa o in farmacia e assiste silente alle intollerabili esternazioni del fido Delmastro. Non contento, ogni giorno annuncia mirabolanti riforme della giustizia che dovrebbero ridurre la durata dei processi. E infatti riduce i tempi delle intercettazioni, abolisce i reati, reintroduce la prescrizione e annuncia che le sentenze saranno inappellabili. Con buona pace del diritto, della Costituzione e dei Codici. Piuttosto si preoccupi del fatto che il Giudice di Pace di Busto Arsizio ha fissato la prossima udienza al 7 luglio 2031. E la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere su questo non serve a niente” così la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

 

23/05/2025 - 19:48

“Da Feltri parole inaccettabili e sessiste”. Il partito democratico ha presentato una interrogazione parlamentare in vigilanza Rai per sapere dal Presidente e dall’Amministratore delegato della RAI, “quali opportune e tempestive iniziative intenda assumere con urgenza la Rai che in qualità di servizio pubblico e di principale azienda culturale del Paese, non può derubricare un episodio di tale gravità e per evitare che possano ripetersene di analoghi”. L’interrogazione si riferisce alla trasmissione “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, condotta da Piero Chiambretti e andata in onda su Rai 3 il 22 maggio  in cui si faceva riferimento alle infelici espressioni del Ministro Nordio che ha consigliato alle donne vittime di violenza di rifugiarsi in chiesa o in farmacia. Il conduttore - scrivono i democratici - si domandava dove avrebbero potuto andare le donne vittime di violenza se avessero trovato chiese e farmacie chiuse. Al che Feltri commentava: “A casa mia. Se sono bone”.

Siamo davanti - aggiungono i dem - a una evidente, vergognosa ed inaccettabile frase sessista e violenta, che colpisce tutte le donne vittime ogni anno di violenza e di maltrattamenti, che offendono la memoria di tutte le donne uccise per mano di un uomo, e che evidenziano ancora una volta come, colpevolmente, anche da parte del servizio pubblico, non sia adeguatamente compresa la gravità di certe espressioni.

Inoltre - sottolineano - è di tutta evidenza che quanto affermato da Vittorio Feltri durante il programma in oggetto viola apertamente sia il Contratto nazionale di servizio tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la Rai - Radiotelevisione italiana S.p.a che all’articolo 2 comma 2 prevede espressamente che “L'offerta di servizio pubblico deve essere improntata (…) al contrasto di ogni forma di violenza, discriminazione e discorsi d'odio”, sia il Regolamento della Agcom contro Hatespeech ("Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona ai sensi dell'articolo 30 del Decreto Legislativo 8 novembre 2023, n. 208)”. L’interrogazione è stata presentata con la prima firma di Ouidad Bakkali, a cui seguono quella del capogruppo Stefano Graziano e di tutti i componenti dem in vigilanza.

 

23/05/2025 - 14:07

"Ho visitato oggi la casa circondariale di Grosseto per verificare le condizioni sia dell'istituto sia dei detenuti. Pur essendo una struttura piccola, soffre dei problemi di tutto il sistema carcerario italiano. Su una capienza regolamentare di 15 persone, al momento sono ne sono detenute 26 che in alcune circostanze diventano 30. E prossimamente potrebbero arrivare a 33, come richiesto da una recente nota. Stiamo parlando del doppio: un numero che incide pesantemente sulla possibilità di svolgere attività trattamentali adeguate che permettano percorsi di recupero indispensabili a reinserire i detenuti nella società e scongiurare il rischio di recidiva. Nonostante gli ammirevoli sforzi della direttrice Maria Teresa Iuliano e del personale, la carenza degli spazi rimane determinante. Come sappiamo, il problema del sovraffollamento riguarda tutte le carceri italiane. Ma a fronte di questo il governo Meloni, invece di pensare misure risolutive, continua a inventare nuovi reati e ad alzare le pene. Lo fa anche con il cosiddetto "decreto sicurezza" che dovremmo chiamare "decreto repressione". Un provvedimento che prevede, tra l'altro, nuovi reati per i detenuti anche in caso di resistenza passiva, cioè totalmente non violenta.
Anche sul fronte del personale, nel carcere di Grosseto ci sono delle carenze. In particolare mancano almeno due persone per la contabilità e questo compromette, tra le altre cose, la possibilità dell'uso dei fondi disponibili. Inspiegabilmente, nonostante le richieste della direttrice, Grosseto è stata esclusa dalle liste di mobilità e dalle sedi disponibili per il concorso recentemente bandito. Su questo presenterò una interrogazione parlamentare al ministro Nordio per capirne le ragioni". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della visita oggi alla Casa circondariale di Grosseto.

 

21/05/2025 - 17:13

“Come può il ministro Nordio tollerare che Delmastro continui a detenere la delega all’amministrazione penitenziaria dopo quanto emerso nelle motivazioni della sua condanna? Parliamo di un ambito delicatissimo, direttamente connesso alla sicurezza nazionale. Non si può ignorare che il sottosegretario Delmastro abbia agito autonomamente, forzando gli uffici del DAP, violando la riservatezza di atti sensibili e mettendo in pericolo non solo la sicurezza nazionale, ma anche attività delicate per la prevenzione e repressione di gravi reati, nonché le persone impegnate nelle stesse". Lo ha dichiarato in Aula alla Camera la responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani, che nel suo intervento ha chiesto al ministro Nordio di riferire con urgenza in Parlamento. “I giudici sono stati chiari – ha proseguito Serracchiani – Delmastro era consapevole della natura riservata delle informazioni che ha divulgato. Ma nonostante questo, ha anteposto gli interessi del suo partito a ogni altra considerazione, piegando verità e giustizia alla logica di appartenenza. Il ministro Nordio – aggiunge la deputata del PD – deve venire in Parlamento a spiegare come intenda tutelare la sicurezza nazionale e salvaguardare la credibilità del Ministero della Giustizia. Le motivazioni della sentenza indicano chiaramente che l’operato degli uffici è stato piegato alla difesa del sottosegretario. Non si può guidare la giustizia nel Paese mentre si coprono atti di tale gravità. Delmastro deve dimettersi.”

 

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