Amendola e Simiani: governatore è un disastro per la dignità dei cittadini lucani
“L’audizione del Presidente Bardi, in qualità di Commissario per l’emergenza idrica in Basilicata, è stata imbarazzante e lesiva della dignità dei cittadini lucani. Convocato alla Camera su esplicita richiesta del PD per discutere il DL Emergenze e il PNRR, abbiamo assistito a un mero esercizio retorico, condito da promesse future che suscitano più timore che speranza: un mattinale più che un’audizione” Così dichiarano in una nota i deputati del PD, Enzo Amendola e Marco Simiani. “Nessuna risposta concreta – aggiungono – è arrivata sui temi cruciali. Abbiamo ascoltato solo descrizioni di problemi ormai noti, come la dispersione idrica, come se Bardi non fosse il Governatore della Basilicata da sei anni. Inoltre, nessuna chiarezza è stata fornita riguardo il rapporto con Acque del Sud e sulla possibilità di garantire alla Regione un ruolo di peso nella governance della società del MEF.”
I deputati sottolineano come, in assenza di interventi strutturali immediati, da Bardi politiche inadeguate, l’unico sollievo sia venuto dalla recente pioggia e neve: “se il meteo non fosse ‘venuto in soccorso’, i cittadini lucani avrebbero pagato un prezzo altissimo per l’inerzia e la mancanza di programmazione del governo regionale. “I lucani – concludono Amendola e Simiani – meritano risposte concrete e immediate. Chiediamo un piano dettagliato e trasparente degli interventi urgenti per scongiurare il ripetersi delle drammatiche situazioni degli ultimi mesi. L’evasività e la retorica non bastano più”.
“Nell’ambito dell’aggiornamento 2023 del contratto di programma 2022-2026, parte Investimenti tra RFI e il MIT, le risorse non ancora impegnate e quindi rimodulabili – 2502 milioni – per la realizzazione di opere vitali per il rilancio della regione Lazio sono state definanziate dal governo nazionale. Si parla delle tratte Cesano-Vigna di Valle sulla Roma-Viterbo, Roma-Pescara, Capannelle-Ciampino, Lunghezza-Guidonia e della chiusura dell'anello ferroviario della Capitale. La legge di bilancio 2025, per copertura dei maggiori fabbisogni degli interventi in realizzazione e alla prosecuzione delle opere in corso ha incrementato di 1.158 milioni di euro l’autorizzazione di spesa per il finanziamento del contratto di programma. Chiediamo quindi di recuperare le risorse ridotte per le opere del Lazio destinando loro le risorse messe a disposizione dalla legge di bilancio.”. Così si legge nell'interrogazione dei deputati Pd al ministro Salvini con cui si chiede di garantire ai cittadini della regione Lazio che nell’aggiornamento del Contratto di Programma 2022-2026, le risorse previste dalla legge di Bilancio vengano destinate ai progetti già contrattualizzati e oggi definanziati con il primo atto integrativo. L'interrogazione è stata firmata da Andrea Casu, Marco Simiani, Paolo Ciani, Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut, Matteo Orfini e Patrizia Prestipino. “Sosteniamo convintamente a livello nazionale l’iniziativa politica già avviata a livello regionale dal PD Lazio e siamo pronti a mobilitarci in ogni sede per chiedere garanzie immediate al Governo, anche presentando emendamenti al prossimo DL emergenze e PNRR.
Anche l’Ufficio parlamentare di bilancio lancia l’allarme sui ritardi del governo nell’attuazione del Pnrr. Questa volta per l’incapacità di spendere le risorse del piano, l’Italia rischia di perdere 26mila nuovi posti negli asili nido. Un duro colpo per le famiglie, soprattutto nel Sud, e un ulteriore disincentivo per la natalità, che ha già un dato sempre più basso nel nostro Paese.
Il governo Meloni sta mettendo a rischio la crescita economica del nostro Paese e l’utilizzo di risorse cruciali per il futuro. Come Partito Democratico lo denunciamo da mesi e abbiamo chiesto al ministro Foti di venire a chiarire in Parlamento. Non si risolvono i problemi del Pnrr con revisioni continue, tagli e rinvii. È ora che il governo si dia una mossa, altrimenti si rischia un clamoroso fallimento.
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.
“La spesa per realizzare i nidi è clamorosamente in ritardo. Fallire questo obiettivo vuole piantare in asso decine di migliaia di mamme e papà che lavorano. Dal governo ci aspettiamo un impegno raddoppiato per un obiettivo irrinunciabile che non può essere rimodulato” così su X la vicepresidente della commissione esteri della camera, la deputata democratica, Lia Quartapelle.
Dichiarazione di Maria Stefania Marino, deputata Pd
“Per valorizzare il sito archeologico di Noto Antica (in provincia di Siracusa) e proseguire il programma degli scavi servono risorse certe" e per questo ho presentato un emendamento al Decreto Cultura, attualmente in discussione a Montecitorio".
“Quello di Noto è un Parco Archeologico straordinario, che fa parte del patrimonio Unesco e dove gli scavi, seppur parziali, hanno portato alla luce straordinari reperti di numerose epoche storiche e di enorme valenza artistica e culturale. Recentemente, sono stati avviati nuovi lavori, finanziati con il Pnrr, ma sono necessarie nuove risorse anche per il prossimo triennio al fine di recuperare pienamente tutti i reperti presenti e restituire alla fruibilità pubblica l’intera area”.
"L'Ospedale di Comunità che doveva sorgere nel quartiere Tor Marancia, a Roma, al posto di un’opera incompiuta, non si farà. La Regione Lazio guidata da Rocca taglia, a seguito della rimodulazione del Piano operativo regionale, i fondi per la realizzazione dell'unico Ospedale di Comunità previsto un territorio vasto e articolato della città, il Municipio VIII”. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Partito Democratico, Roberto Morassut e Patrizia Prestipino.
“Nella scorsa legislatura- continuano i deputati- l’ex presidente Nicola Zingaretti aveva deciso di sfruttare l'opportunità del PNRR, rispondendo alla necessità di maggiore integrazione sociosanitaria e di rafforzamento dell'offerta di servizi per quartieri che l'attendono da anni. Dei sei milioni di euro stanziati dalla Giunta Zingaretti non rimangono che rimodulazioni e tagli, riguardo i servizi previsti ascoltiamo solo dichiarazioni e promesse senza progetti e tempistiche”.
“ È la conferma che il centrodestra non ha a cuore la Sanità in Italia e nel Lazio: si dicevano pronti a governare, ma l'unica cosa che sono riusciti a fare é stata cancellare progettualità e utilizzare le risorse PNRR senza visione, equità e competenze”, concludono i parlamentari dem.
“La Commissione Europea lancia un allarme chiaro: i ritardi del Governo Meloni nell’attuazione del Pnrr mettono a rischio la crescita economica del nostro Paese e l’utilizzo di risorse cruciali per il futuro,” dichiara il capogruppo democratico in commissione affari europei della Camera, Piero De Luca (PD).
“Come Partito Democratico lo denunciamo da mesi. Ieri abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti al Ministro Foti proprio su questo tema. Le verità raccontate dai ministri Fitto e Foti si sciolgono come neve al sole davanti ai fatti: il Governo non fa nulla per accelerare la messa a terra degli investimenti, sottovalutando gravemente l’importanza di un Piano decisivo per la coesione, la competitività e l’equità del Paese.
Non si risolvono i problemi del Pnrr mettendo la testa sotto la sabbia, con tagli e rinvii. È ora che il Governo si dia una mossa, altrimenti si rischia un clamoroso fallimento. Il PD continuerà a vigilare per tutelare gli interessi degli italiani.”
Ministro chiarisca quali interventi intende cancellare. A rischio asili nido, infrastrutture e studentati
“Il Partito Democratico ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Tommaso Foti, per sapere quali interventi del PNRR saranno oggetto della nuova revisione, rimodulazione o stralcio a seguito delle decisioni del governo e non saranno più finanziati. Inoltre, si chiede di conoscere il quadro completo sullo stato di attuazione degli investimenti”. L’interrogazione, a prima firma del capogruppo in Commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca, è stata sottoscritta anche dalla capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, e dal capogruppo in Commissione Bilancio, Ubaldo Pagano. I democratici chiedono inoltre di sapere “quali iniziative il governo intenda promuovere per accelerare l'attuazione dei progetti e degli investimenti in ritardo, così da rispettare il termine del 30 giugno 2026 previsto per la conclusione del programma.” L’interrogazione prende spunto dai ritardi significativi evidenziati nella relazione semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, presentata il 9 dicembre 2024 dalla Corte dei Conti che ha rilevato forti scostamenti nell’avanzamento finanziario del Piano rispetto al cronoprogramma: “Al 30 settembre 2024 – sottolinea la Corte dei Conti – la spesa effettiva raggiungeva 57,7 miliardi, ossia solo il 30% delle risorse totali e poco più dei due terzi di quelle programmate entro l’anno”. In risposta a questi scostamenti – sottolineano i democratici - il ministro Foti, in una recente intervista televisiva, ha manifestato l’intenzione del governo di affrontare i ritardi accumulati non migliorando la capacità di spesa, ma riducendo gli obiettivi finali di alcune misure ed eliminandone altre, ritenute irrealizzabili nei tempi. Una scelta profondamente sbagliata anche perché le risorse verrebbero dirottate verso misure con maggiore capacità di assorbimento di cui però il parlamento non ha ancora avuto notizia. L’atto parlamentare evidenzia infine che le modifiche proposte riguarderebbero interventi relativi a edilizia pubblica, studentati universitari, asili nido e scuole, oltre a numerosi progetti infrastrutturali. Tra questi, la realizzazione del primo lotto della nuova linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, che verrebbe sostituito con altre tratte e successivamente finanziato tramite fondi nazionali non vincolati temporalmente.
“Consiglio a chi festeggia il dato della disoccupazione "mai così bassa" di leggere nella nota ISTAT anche il dato sulla crescita degli inattivi (+115 mila nel trimestre)” lo dichiara la vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo.
“In Italia - continua Gribaudo - sempre più persone si ritirano dalla platea degli attivi, e questo riduce, ovviamente, il tasso di disoccupazione. A questo dato va aggiunto inoltre il dato della cassa integrazione, in crescita secondo gli ultimi dati INPS.”
Prosegue ancora la Deputata dem: “Direi che grazie agli investimenti del PNRR il Paese e l’occupazione tengono, ma l'assenza di ulteriori investimenti pubblici nelle ultime due leggi di Bilancio non disegna prospettive positive e l’importante numero di crisi industriali da Nord a Sud non fa altro che aggiungere preoccupazione.”
“Infine, ancora una volta, non viene affrontato il tema dei salari e del lavoro povero. In Italia molte persone vivono in condizioni di povertà nonostante abbiano una occupazione. Il Governo si preoccupi della qualità del lavoro che si crea, si preoccupi del tema dei salari a partire dal salario minimo che ha appena bocciato, anziché festeggiare dati che sono in chiaroscuro” conclude l’onorevole Gribaudo.
"Sulla crisi idrica in Sicilia il governo rischia di fare purtroppo l'ennesimo buco nell'acqua, utilizzando peraltro fondi che dovrebbero essere impiegati per altre finalità": è quanto dichiara la deputata PD Maria Stefania Marino sul nuovo Decreto Pnrr pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che prevede anche la ristrutturazione degli attuali dissalatori di Trapani, Porto Empedocle e Gela, per un totale di 100 milioni di euro di Fondi di Sviluppo e Coesione.
"La mancanza di acqua in Sicilia è ormai cronica: gli interventi del governo sono parziali e tardivi. Se le nuove strutture per desalinizzare l'acqua non saranno pronte entro la prossima primavera sarà un disastro annunciato, mentre rimane l'incognita sui costi energetici di questi impianti che rischiano di aggravare bollette già in crescita. Sono stati inoltre dimenticati interi territori, come le provincie di Enna e Caltanissetta, che ad oggi registrano le difficoltà peggiori. Senza dimenticare che uno dei problemi maggiori (legato alle perdite delle tubature che nell'isola superano in alcune zone il 60 per cento) non viene nemmeno affrontato. Cercheremo di lavorare per migliorare le norme nel corso del prossimo esame parlamentare del Decreto": conclude.
Le deputate del partito democratico Rachele Scarpa e Sara Ferrari si dichiarano “sconcertate” dalla risposta all’interrogazione sulla diga del Vanoi, ricevuta in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati dalla viceministra Gava. “Finalmente abbiamo avuto risposta all’interrogazione del 10 ottobre per sapere dal Ministro dell’ambiente se fosse a conoscenza delle problematiche riguardanti il progetto di realizzazione di una diga sul torrente Vanoi e quali iniziative di competenza intendesse adottare in relazione al progetto, per garantire la sicurezza idrogeologica delle province di Trento e Belluno. Il Ministero ha dimostrato di non essere aggiornato e di non conoscere affatto la situazione. Nonostante abbia concesso un finanziamento al Consorzio Brenta proprio per progettare quell’opera e nonostante la Giunta Zaia abbia inserito nel 2023 al primo posto delle priorità della regione Veneto sul PNRR proprio quest’opera, con una richiesta di finanziamento di 150 milioni. Nel frattempo si è avviato il percorso di dibattito pubblico, sono state evidenziate tutte le criticità legate al rischio idrogeologico, è emersa con chiarezza la contrarietà della Provincia autonoma di Trento (anche per invasione delle competenze autonomistiche) e della provincia di Belluno, come di tutti i comuni dell’area interessata, nonché di 13.000 abitanti della zona. Sono state raccolte circa 1000 osservazioni proprio nel percorso del dibattito pubblico di cui il governo dovrà farsi carico perché è ad esso che compete l’ultima parola. Sappiamo che ad oggi l’invaso non è previsto tra le priorità del Commissario anti siccità. Il Ministero si è limitato a dire che al momento non risultano richieste di finanziamento “riconducibili all’intervento in parola e non è pervenuta alcuna istanza di valutazione ambientale relativa al progetto”, e non fornendo alcun tipo di elemento conoscitivo sul percorso in atto. “E’ preoccupante che al Ministero ne sappiano meno di noi: scrivono che ci sarà un dibattito pubblico che in realtà si è appena concluso!” hanno commentato le deputate dem.
O le nascondono i tagli oppure lei non usa bene la calcolatrice.
“Oggi la presidente Meloni ha detto che le opposizioni, sulla sanità, non sanno usare la calcolatrice, perché oltre alle risorse ordinarie andrebbero aggiunte anche le risorse del Fondo di coesione e i 750 milioni di euro in più del PNRR. Delle due l’una, o la Premier nella calcolatrice usa il più al posto del meno oppure al governo non le hanno detto che con la revisione del PNRR le risorse alla sanità sono state tolte e per ben 1,2 miliardi di euro che erano destinati alla misura 'ospedale sicuro' con conseguente taglio di oltre un terzo delle case della comunità e degli interventi negli ospedali. E aggiungo che questi soldi sono stati coperti dal fondo sulle infrastrutture ospedalieri e solo a partire dal 2027, proprio con questa Legge di bilancio. Quindi per i prossimi due anni i cantieri aperti e avviati non sono coperti. Per saperlo Presidente, magari hanno temuto a dirle la verità". Lo scrive sui social il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio richiamando il rapporto della Corte dei conti.
“La maggioranza ha bocciato il mio emendamento, sottoscritto da AVS, M5S e Azione, per abbattere la cosiddetta "tampon tax".
Una tassa odiosa che rende persino il ciclo mestruale un lusso e che le donne sono costrette a pagare per usufruire di beni di prima necessità come gli assorbenti.
Il mio emendamento alla legge di bilancio avrebbe ridotto l'Iva su questi prodotti dall'attuale 10% al 4%. A causa del voto contrario della destra, non è stato possibile.
E così, mentre gli italiani possono acquistare il tartufo fresco con un'Iva agevolata, le donne non possono fare altrettanto per gli assorbenti.
Prima lo smantellamento di Opzione Donna, poi i 114.000 posti tagliati agli asili nido dal PNRR, in seguito l'ok agli anti-abortisti nei consultori, adesso questo: quello della destra è un attacco sistematico ai diritti e al corpo delle donne.
Obbedienti, zitte, buone, meglio ancora se a casa e magari in cucina. È così che FdI, Lega e Forza Italia immaginano e vogliono ancora le donne. Non ve lo consentiremo”. Lo scrive sulle sue pagine social Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali di Montecitorio a proposito della bocciatura dell’emendamento PD alla manovra a sua prima firma che proponeva l’abolizione della tampon tax.
Bonafè, crisi è sotto gli occhi di tutti, ora governo deve intervenire
“Governo battuto sull’ordine del giorno a firma della deputata democratica Simona Bonafè che impegna il governo a introdurre nel primo provvedimento utile le opportune disposizioni in favore del comparto moda, finalizzate a riconoscere la cassa integrazione straordinaria per le imprese fino a 15 lavoratori anche per l'anno 2025, nonché ampliare la platea dei lavoratori cui riconoscere l'estensione della cassa integrazione straordinaria anche per i lavoratori delle imprese facenti parte degli altri Codici Ateco strettamente correlati con i settori già indicati, così come segnalato dalla XI Commissione della Conferenza delle regioni al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. “La crisi della moda è sotto gli occhi di tutti, solo il governo faceva finta di non vederla, adesso l’esecutivo deve prendere atto e intervenire immediatamente” ha detto la democratica Simona Bonafè.
“La tragedia di Calenzano impone di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Adesso è toccato a Eni, ma non dobbiamo dimenticare Brandizzo, Suviana, Casteldaccia, che hanno coinvolto Rfi, Enel, Amap. Nelle società partecipate c’è un problema e non bastano i pannicelli caldi. La politica è in ritardo e deve smetterla di girarsi dall’altra parte. Siamo dinnanzi a un decreto che non affronta i nodi del Paese. Anche sugli ammortizzatori non ci siamo. Abbiamo ottenuto noi la proroga di quattro settimane nel settore della moda, perché l’emendamento si era perso nel Porto delle nebbie della dinamica tra Mef, ministero del Lavoro e Ragioneria dello Stato. Non possiamo più limitarci ad una questua fuori la porta del ministro Giorgetti per un po’ di soldi, quando siamo davanti alla crisi di un comparto che merita un intervento strutturale. Ciò che è insopportabile è questa destra non trova i soldi per gli ammortizzatori, ma non si fa problemi a condonare 100 milioni di multe ai No Vax. Queste sono le loro priorità. Servirebbe uno strumento universale che garantisca la transizione senza perdere un posto di lavoro. Un nuovo Fondo Sure in grado di aiutare i lavoratori ad attraversare un 2025 pericolosissimo. Siamo già a oltre il più 23 per cento di Cig rispetto allo scorso anno. Nell’automotive i numeri sono impressionanti. Eppure in Stellantis negli ultimi tre anni si sono divisi 23 miliardi di dividenti e hanno caricato sulla collettività 700 milioni di Cig
Non è accettabile”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in merito alla discussione sul Dl Pnrr.