10/05/2024 - 10:32

“Sul Pnrr l’accoppiata Meloni Fitto fa flop, a un mese dal termine dei nuovi target di giugno, solo il 28% degli investimenti viaggia nei tempi previsti” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca, commenta l’analisi condotta per il Sole 24 Ore dall'Osservatorio Recovery Plan di Fondazione Promo Pa e Università di Tor Vergata. “Purtroppo, come abbiamo già denunciato nei giorni scorsi, il raggiungimento dei 39 obiettivi della sesta rata è seriamente a rischio e questo è molto preoccupante perché compromette molti investimenti in tutta Italia e potrebbe far saltare l'erogazione della rata da 9,5 miliardi. Sarebbe un disastro che si aggiunge ai danni provocati dai tagli della rimodulazione già operata da Fitto. Chiediamo quindi al govern

08/05/2024 - 19:27

“Fitto continua purtroppo a prenderci in giro senza chiarire dati e senza fornire nessuna indicazione precisa sull'utilizzo dei fondi europei. Non si smentisce il taglio completo di almeno 4 miliardi di progetti dalla revisione del Pnrr. Niente rispetto al pagamento della quinta rata già ridotta di 7,5 miliardi rispetto al programma iniziale. Nulla sullo stato di attuazione degli interventi per gli obiettivi della sesta rata. Conferme sui tagli per noi immotivati e sbagliati alle case ed ospedali di comunità. Se a questo aggiungiamo la cancellazione della decontribuzione Sud, il fatto che la Zes ancora non ha avviato la misura del credito d’imposta, che 4 regioni sono ancora in attesa dell'erogazione degli FSC, il quadro diventa davvero drammatico soprattutto per il Mezzogiorno. Basta favole! Ora aspettiamo risposte e azioni concrete. Altrimenti i danni saranno irreparabili” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.

08/05/2024 - 16:27

“Sui morti sul lavoro i numeri continuano a crescere ma la prevenzione ed i controlli non aumentano. Gli ultimi drammatici episodi confermano come il governo non riesca a mettere in campo misure e soprattutto risorse efficaci per contrastare una strage infinita. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte ma l’appello all’unità di intenti lanciato del sottosegretario Durigon oggi a Montecitorio deve poi concretizzarsi nel dibattito parlamentare: un dibattito che questa destra, anche recentemente sulla sicurezza sul lavoro e nel decreto Pnrr, prosegue a mortificare. Se la premier Meloni continuerà sulla sua finta narrazione di un paese in crescita che sta assicurando solo buona occupazione, diritti garantiti e salari onorevoli sarà difficile trovare soluzioni comuni e la colpa degli incidenti sarà addossata sempre e comunque (come ha fatto pubblicamente l’imprenditore di Carrara del marmo Alberto Franchi) alla superficialità degli stessi lavoratori”: è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi nel corso della discussione della interrogazione sulla sicurezza sul lavoro svolta oggi a Montecitorio.

07/05/2024 - 15:31

"Chiediamo una informativa urgente al Governo che venga a riferire sul monitoraggio, sulle verifiche di attuazione degli investimenti dei fondi ingenti del Pnrr in Liguria, alla luce della vicenda emersa questa mattina e che coinvolge le istituzioni liguri, dopo che la Procura della Repubblica di Genova con la direzione distrettuale antimafia ha emesso questa mattina un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente della regione, del capo di gabinetto, dell'ex presidente dell'autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale, di alcuni imprenditori e alcune figure vicine al clan Cammarata. I reati contestati sono rilevanti e lo scenario che si sta configurando è molto grave e preoccupante. Con i necessari e doverosi accertamenti delle autorità competenti, con la presunzione di innocenza che deve essere applicata anche in questo caso, il collasso istituzionale di queste ore ci preoccupa in primo luogo per la necessità di fare chiarezza sui fatti, ma anche di monitorare gli interventi per assicurare che gli impegni e gli investimenti del Pnrr rispettino i tempi dovuti. Pertanto ribadiamo la richiesta di una informativa urgente su questo al governo, perché informi il Parlamento su cosa intenda fare in merito". Lo ha detto intervenendo in Aula, Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, chiedendo una informativa urgente al Governo alla luce dell'inchiesta di Genova emersa questa mattina.

07/05/2024 - 13:50

“Siccità in Sicilia, la montagna ha partorito il topolino. Il governo Meloni infatti dichiara finalmente lo stato di emergenza ma per fronteggiare l’emergenza sul’Isola stanzia soltanto 20 milioni. Questo asse Roma-Palermo – due governi di centrodestra – è una vera e propria sventura per la nostra Isola che, si accinge alla stagione estiva tra le più calde e secche degli ultimi decenni, nel totale immobilismo di chi siede a Palazzo d’Orleans, come Schifani e di lo ha preceduto e ora è ministro della Protezione civile”. Lo dichiara il segretario e del PD Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo che sull’argomento ha presentato un Odg, approvato dall’Aula, che impegna il governo a finanziare i 27 progetti individuati dal commissario straordinario per la siccità per un importo di 829 milioni di euro.
“Ma le responsabilità del centrodestra  - prosegue - sono palesi ed è bene ribadirlo: è presidente Musumeci, infatti, nel 2021 quando 31 progetti, valore crca 360 milioni di fondi PNRR,  per il miglioramento del settore irriguo sono stati  sonoramente bocciati. Mentre Schifani si presenta col cappello in mano a Roma e ottiene solo spiccioli quando dovrebbe battere i pugni per ottenere, oltre allo stato di emergenza, più risorse ed il finanziamento dei 27 progetti individuati dal commissario straordinario per la siccità per un importo di 829 milioni di euro. Un livello di inadeguatezza tale  - conclude - da non riuscire a realizzare un intervento a Ponte Barca, sul fiume Simeto, dove da settimane vengono dispersi decine di litri di acqua al secondo destinata all’uso irriguo a causa di una falla”.

06/05/2024 - 16:36

“La sanità pubblica e territoriale è un caposaldo del Partito Democratico: lo dimostra l’impegno in Toscana con la proposta di legge in Consiglio regionale, le mozioni e le raccolte firme nei territori, ma lo si evince anche dal lancio della ‘Legge Schlein’ sulla sanità pubblica che chiediamo di calendarizzare quanto prima alla Camera. In Toscana,  a dicembre dello scorso anno, a fronte del mancato riconoscimento di risorse che tutti i governi precedenti avevano riconosciuto, abbiamo deciso di aumentare l’addizionale IRPEF su alcune fasce sociali. Una scelta importante, non scontata e neanche facile, presa per salvare e conservare l’impianto della sanità pubblica toscana, un’assunzione di responsabilità forte che ci permette oggi di essere qui a dire come, a distanza di qualche mese, le prestazioni sanitarie stiano migliorando, sul PNRR la Regione sia puntuale e tutti gli extra-lea sono garantiti”, così Emiliano Fossi deputato Pd e segretario Dem della Toscana.

06/05/2024 - 13:05

“Chiediamo l’immediata calendarizzazione della nostra proposta di legge sulla sanità a prima firma Schlein. È urgente che venga calendarizzata e discussa in Aula perché il governo Meloni sta facendo dei disastri, strizzando l'occhio al privato e disinvenstendo sul ssn pubblico,  semplicemente perché non gli interessa salvaguardare il diritto alla salute per tutti. Ce lo chiedono le associazioni, gli ospedali, i professionisti, i cittadini. Non possiamo non ascoltare la voce dell’Italia che chiede a gran voce più fondi e più investimenti per la sanità pubblica. Già i fondi del Pnrr destinati alla sanità sono stati in parte cancellati e reindirizzati su altre voci di spesa. Il Governo sta tentando di privatizzare la sanità senza considerare che in tutta Europa stanno raggiungendo degli standard molto più alti che in Italia. Chiediamo che la maggioranza voti la nostra proposta di legge per il bene del Paese, per una sanità più giusta per tutti”. Lo dichiara la deputata del Pd, Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali della Camera.

06/05/2024 - 12:40

Meloni sta distruggendo il ssn. Disastro Pnrr 500 case e ospedali cancellati

"Chiediamo l'immediata calendarizzazione alla Camera della Legge del PD a prima firma Schlein. Il testo propone di aumentare gradualmente la spesa per la sanità fino a raggiungere stabilmente la media europea del 7,5% sul Pil e di abolire il tetto di spesa per il personale, realizzando un piano straordinario di assunzioni. Attualmente il Ssn è fortemente sotto finanziato. Addirittura al 2025 il finanziamento ordinario scenderà al 6,2% del Pil. Il Governo Meloni sta distruggendo il nostro sistema sanitario, non investe in ricerca e nella prevenzione e soprattutto sta demolendo i servizi sanitari regionali. Continui tagli, come il disastro sul Pnrr con 500 case ed ospedali di comunità cancellati dalla destra. Senza considerare l'impatto devastante che avrebbe l'autonomia differenziata proprio sulla sanità. Per il Partito democratico il tema della salute universale è fondamentale per assicurare percorsi di diagnosi e cure per tutti i cittadini, al nord, al centro e al sud d'Italia. La Legge Schlein vada in discussione il prima possibile e la voti anche la maggioranza. E' urgente e indispensabile adeguare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale agli standard dei Paesi europei avanzati, perché un Ssn che funziona tutela la salute, ma contribuisce anche alla coesione sociale". Lo dichiara Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.

03/05/2024 - 20:08

“Ancora una volta il ministro Fitto si dice stupito dalle dichiarazioni delle opposizioni che denunciano l'eliminazione della misura di decontribuzione al Sud. In realtà siamo noi ad essere sempre più sconvolti dalle azioni sue e del suo governo, che prima adotta misure che distruggono il Mezzogiorno e  poi promette futuri ‘aggiustamenti’. È un film che abbiamo già visto con il Pnrr e la Zes. Una presa in giro non più sopportabile. Fitto la smetta di fare come Alice nel Paese delle meraviglie quando è il primo complice del disastro che sta provocando il suo governo al Sud  e all'unità nazionale”. Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione bicamerale Questioni regionali.

03/05/2024 - 14:45

“Continua l’opera distruttrice di Raffaele Fitto. Dopo il sostanziale azzeramento del fondo perequativo infrastrutturale, i tagli del Pnrr e l’accentramento di Zes e politiche di coesione, con l’ultimo decreto Fitto cancella con un tratto di penna una misura fondamentale per le imprese meridionali. ‘Decontribuzione Sud’, voluta dal PD e dall’ex ministro Giuseppe Provenzano, ha dimostrato enorme utilità per l’economia del Mezzogiorno, coinvolgendo 4 milioni di lavoratrici e lavoratori e consentendo alle aziende del Sud di fare assunzioni e rendere stabili posti di lavoro prima precari. Dal 1 luglio altri 3,3 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno, tante sono le risorse destinate annualmente alla misura, si volatilizzano. Nel frattempo, il sistema economico del Mezzogiorno d’Italia non solo si impoverisce sempre di più , ma vede sempre piu’ allontanarsi ogni possibilità  di colmare il gap di competitività  col resto d'Italia e d’Europa”.

Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.

29/04/2024 - 16:00

“Mentre si discute della possibilità che la riforma Calderoli sull’autonomia differenziata abbia un’effettiva efficacia a causa delle risorse da destinare ai Lep, il governo Meloni in realtà ha già stravolto l’assetto del sistema di programmazione della spesa. Lo ha fatto attraverso quattro interventi normativi scanditi con regolarità inquietante, la riforma del Pnrr, quella dei fondi Fsc, la Zes e l’abolizione del Fondo perequativo infrastrutturale, che definiscono una nuova governance nazionale in capo alla presidenza del Consiglio di tutte le risorse da programmare e da spendere nel Mezzogiorno. Quindi, se la Lega insegue il mito del Nord indipendente, il governo Meloni ha di fatto creato un commissariamento del Mezzogiorno con echi neo corporativi e che sostanzialmente determinerà, nella migliore delle ipotesi, un’Italia con a Sud una centralizzazione assoluta di programmazione e investimenti e al Nord probabilmente una fantomatica libertà tutta da verificare. Il vero scambio non è tra premierato e autonomia, ma tra un Mezzogiorno asservito alle clientele elettorali di Fratelli d’Italia e un Nord in cui c’è ancora da capire cosa succederà nella realtà”.

Così il deputato dem della commissione Finanze, Claudio Michele Stefanazzi, intervenendo in Aula durante la discussione generale sull’Autonomia differenziata.

29/04/2024 - 11:39

“Siamo contrari a questo testo sull’autonomia differenziata. Intanto di 2400 emendamenti ne sono stati discussi e votati solo 70, meno del 3 per cento. Ma nel merito assistiamo al ruolo del parlamento e della sua funzione legislativa completamente svuotata dal centralismo sia del governo nazionale che di quello regionale. E ancora la determinazione dei Lep, il regionalismo competitivo, l’istruzione parcellizzata, il fatto di aver usato una legge ordinaria e non di rango costituzionale per trattare questo provvedimento sono tutti segnali che sappiamo porteranno ad una sempre maggiore diseguaglianza fra il Nord e il Sud, fra regioni più avanzate e regioni meno. Non si rispettano nemmeno i dettati del Pnrr, che dovrebbero colmare le diseguaglianze con il Mezzogiorno e le aree interne ma quelle risorse vengono spostate da un’altra parte. Questa riforma ricalca pedissequamente quanto già dichiarato dal ministro Calderoli nel lontano 1994 quando scrisse in un suo libro dal titolo evocativo «Mutate Mutanda» che sarebbe venuto a Roma per distruggere il SSN, e quando qualche tempo dopo dichiarò che l’Italia è come un corpo in cancrena, bisogna tagliare le parti malate, in alto, all’altezza di Pesaro. Ebbene così come il ministro Calderoli dimostra la sua coerenza politica, il Pd esprime tutto il suo disprezzo per la narrazione costruita. Sono 30 anni che la Lega sostituisce la questione settentrionale a quella meridionale.

Infine, la maggioranza abbia rispetto e memoria della loro storia e non dimentichi le parole di Giorgio Almirante, quando nelle sedute del 26-27 gennaio del 1970 disse che se le regioni fossero diventate luoghi di legislazione e di spesa politicizzata, il debito pubblico sarebbe scoppiato. Il debito esplose a partire dal 1975 e 50 anni dopo, probabilmente la storia gli ha dato ragione”.

Lo ha detto in Aula Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo PD alla Camera, relatore di minoranza sull’Autonomia differenziata.

24/04/2024 - 12:25

“Dopo aver aumentato l’Iva sui prodotti dell’infanzia e sugli assorbenti, aver limitato l'accesso al bonus per le mamme, con un esonero contributivo solamente per le donne che lavorano a tempo indeterminato, aver tolto i vincoli di occupazione femminile e giovanile dal Pnrr, non aver rinnovato il bonus occupazione per i giovani under 36 e per le donne, ecco il definitivo smantellamento di Opzione Donna. I dati Inps odierni certificano che questo strumento è ormai applicabile ad un numero esiguo di donne, solo 1.276, che non hanno più altri modi per poter lasciare anticipatamente il lavoro. Ancora una iniziativa contro le donne. Ma che male hanno fatto alla presidente Meloni le donne?”.

 

Lo dichiara la deputata democratica, Debora Serracchiani, della segreteria nazionale del Pd.

23/04/2024 - 17:59

“Il Def è una cambiale in bianco sul futuro del Paese. Per evitare contraccolpi elettorali la destra ha evitato di definire i contenuti programmatici del Def e anche sul quadro macroeconomico tendenziale non va meglio. La previsione del Pil all’1 per cento contraddice tutte le stime fatte da Bankitalia, Europa e Fmi e la crescita del debito pubblico e del deficit apre ad un possibile prossima procedura di infrazione Ue”:

 

Lo dichiara la vice presidente del Gruppo Pd alla Camera, Simona Bonafè, sul parere relativo al Documento di Economia e Finanza votato in I Commissione.

“Il governo - aggiunge - non esplicita inoltre alcuna decisione sulle grandi priorità come la sanità, la scuola, il lavoro, gli investimenti e la politica industriale e gli enti locali. Non vi è nessuna anticipazione sulle misure da confermare che scadranno a fine anno come il taglio Irpef, il taglio dei contributi previdenziali, la detassazione del welfare aziendale e dei premi di produttività, la riduzione del canone Rai, il differimento di plastic e sugar tax, il rifinanziamento della legge Sabatini per gli investimenti e più in generale per la competitività del Paese. Quello che è certo - conclude - è che quando finirà la crescita, dovuta sostanzialmente all’attuazione del Pnrr, su cui pure ci sono ritardi dovuti alla riprogrammazione in atto, l’Italia rischierà la recessione”.

21/04/2024 - 16:49

“Ho accettato la proposta di Elly Schlein di candidarmi alle prossime elezioni europee.

Con tutto quello che sta succedendo, fare di tutto per costruire l'alternativa è un dovere e dalle elezioni europee deve e può venire un segnale importante di cambiamento, perché anche in quest'occasione si confronteranno due idee di futuro.

Abbiamo bisogno di un'Europa più forte e più umana.

Più forte e presente perché si dice spesso che "l'Europa non c'è", ed è molte volte vero.

Ma non c'è per colpa dei nazionalismi e del prevalere degli egoismi degli Stati.

Invece bisogna avere il coraggio di fare riforme che rendano l'Europa pienamente protagonista: dall'abolizione del diritto di veto all'aumento del bilancio, per dotarci di politiche comunitarie anche nel campo sociale, della difesa, della politica estera e delle strategie industriali.

Serve un’Europa all’avanguardia nel mondo nelle politiche green, che sono una grande opportunità per creare sviluppo e lavoro, e non un freno come sostengono le destre.

E poi, un'Europa più umana: che crei giustizia per le persone e per il pianeta.

Che difenda la pace e fermi le guerre.

Che sia un'Europa utile a creare lavoro di qualità e non sfruttamento.

Che sia vicina alla condizione umana di solitudine di tante e di tanti.

Che difenda i diritti delle donne e dei giovani.

Noi del centrosinistra lo abbiamo fatto, ottenendo con il Pnrr investimenti per il lavoro, l'inclusione sociale, la formazione, l'innovazione e la transizione energetica. Ma poi si è fermato tutto per colpa degli egoismi nazionali.

Ecco perché è importante esserci e mobilitarsi in tutti i modi possibili.

Ricordo benissimo che 5 anni fa, prima delle scorse elezioni europee, ne parlavo con un uomo straordinario.

Avvertivamo il pericolo che Marie Le pen potesse diventare il nuovo Presidente del Parlamento Europeo.

Abbiamo combattuto uniti e insieme a tante e tanti abbiamo vinto, e quell' uomo è diventato lui il Presidente del Parlamento Europeo: David Sassoli.

Faccio quindi un appello: bisogna mobilitarsi, tutte e tutti!

Nelle case, nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, nelle università: indignarsi non basta, dobbiamo accettare con passione la sfida e, anche questa volta, cambiare in meglio il corso della storia”. Così su facebook il deputato del Pd, Nicola Zingaretti.

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