31/07/2025 - 20:00

"Dal Governo Meloni ancora uno schiaffo al Sud: dalla nuova analisi sull’attuazione delle opere strategiche Pnrr - Pnc emerge infatti un taglio di oltre 11 miliardi di euro, frutto del definanziamento di interventi fondamentali per Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, tra cui la AV Salerno–Reggio Calabria, la Palermo–Catania e il nodo ferroviario di Bari": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani

"È l’ennesima sottrazione di risorse senza alcun rafforzamento delle opere esistenti, abbassando la percentuale al di sotto del 40 per cento delle risorse finanziate nel Mezzogiorno per uniformare il gap infrastrutturale: vengono però definanziate opere al Sud per trasferire risorse al Nord. Una strategia che si aggiunge al taglio della decontribuzione Sud, del fondo perequativo infrastrutturale e della sanità. La destra al governo sta affossando il Sud, con il silenzio complice del neo sottosegretario Sbarra. Ci batteremo in Parlamento e nei territori per restituire ai cittadini meridionali ciò che spetta loro: investimenti, diritti e pari dignità": conclude.

 

31/07/2025 - 17:04

Sarracino (Pd): ’Intollerabile’, Report Anac-Cresme-Camera ribalta la propaganda del governo

Ora basta, non se ne può più. E’ intollerabile l’accanimento del governo Meloni contro il Mezzogiorno. Dal rapporto sullo stato di attuazione delle opere strategiche finanziate dal Pnrr emerge un taglio alle infrastrutture del sud colpendo ancora una volta in particolar modo la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Siamo dinanzi all’ennesima ingiustificata sottrazione di risorse senza prevedere alcun rafforzamento delle opere esistenti, che si aggiunge al taglio del fondo perequativo infrastrutturale, al taglio di decontribuzione sud, ai tagli alla sanità e agli enti locali operati da una destra che verrà ricordata per essere la più antimeridionalista della storia repubblicana. Ovviamente tutto avviene nel silenzio del neo sottosegretario al sud Luigi Sbarra, complice dell’ennesima vergogna che evidentemente nel suo vecchio lavoro non avrebbe mai potuto accettare. Ci batteremo in Parlamento e nei territori affinché quelle risorse vengano immediatamente restituite ai cittadini del sud che non possono essere considerati di serie B.

 

31/07/2025 - 16:19

“È gravissimo che fondi europei destinati all’agricoltura possano finire, anche indirettamente, a soggetti russi sottoposti a sanzioni internazionali. Per fare piena luce su ciò che sta accadendo in Toscana ho presentato un’interrogazione parlamentare”. E’ quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana sulle inchieste giornalistiche emerse in questi giorni e relative ad aziende vinicole toscane, formalmente italiane ma riconducibili agli oligarchi Konstantin Nikolaev e Roman Trotsenko, che avrebbero beneficiato di oltre un milione di euro tra fondi Pac e Pnrr.
“Si tratta di soggetti sanzionati che, grazie a strutture societarie opache, aggirerebbero i divieti UE e riceverebbero risorse pubbliche. Un fatto inaccettabile che danneggia l’agricoltura onesta, l’immagine del Made in Italy e la credibilità nell’uso dei fondi europei. La Corte dei Conti ha infatti già chiarito che, a norma dei regolamenti comunitari, i soggetti sottoposti a sanzioni non dovrebbero poter ricevere finanziamenti. L’interrogazione chiede al governo di verificare la reale proprietà delle aziende, accertare eventuali irregolarità e recuperare le somme indebitamente erogate”, conclude Fossi.

30/07/2025 - 15:42

“Manca un mese alla ripresa dell’anno scolastico ma le criticità restano tutte irrisolte”. È quanto dichiara Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, commentando l’approvazione del cosiddetto “decreto Università”.

“Il testo approvato definitivamente ieri alla Camera – spiega l’esponente dem – è un mosaico disorganico: tante piccole misure, nessuna risposta ai nodi strutturali del sistema scolastico e universitario. Non si recuperano i tagli della legge di bilancio, non si affrontano temi strutturali relativi a ricerca e università. Denunciamo l’assenza di una visione di lungo periodo, in particolare per il sistema universitario: il governo continua a ignorare la questione del precariato nella ricerca. Anzi, l’ emendamento Occhiuto, approvato al Senato poche settimane fa, ha indebolito le tutele per i ricercatori, contravvenendo agli impegni del PNRR e aprendo a nuove forme di precarizzazione”.

“Non è solo un problema di risorse – conclude Manzi – ma di strategia. La maggioranza ha appena scoperto l’emergenza del precariato al CNR, ma è stato il Partito Democratico, insieme ad altre forze d’opposizione, a stanziare fondi in legge di bilancio per avviare la stabilizzazione personale precario. Dal governo, invece, nessun piano, nessuna prospettiva oltre il 2026, anno di scadenza del Pnrr. Servono investimenti strutturali, non misure spot. La qualità della scuola e della ricerca devono essere una priorità nazionale, non un tema secondario da affrontare a colpi di decreti tampone”.

 

29/07/2025 - 12:52

Come sempre la Fondazione Gimbe ci offre un’analisi seria e indipendente sullo stato di attuazione del Pnrr nel comparto della sanità e i dati non sono per nulla confortanti. Ne viene fuori la fotografa della realtà e non il racconto della stessa, e la necessità di una maggior sinergia tra i livelli istituzionali. Chiediamo che si attivi immediatamente una collaborazione stretta tra Governo e Regioni per non sprecare l’opportunità che i fondi del Pnrr ci hanno dato. Si abbini l’adeguamento di risorse per il futuro, investendo in personale e tecnologia per non vanificarne l’impiego. In gioco c’è la tenuta del servizio sanitario nazionale e il principio di universalità della cura. Un impegno che va assunto dalla politica tutta, come auspica Gimbe, ma che deve necessariamente partire dal Governo. Noi non faremo mancare il nostro apporto di proposte concrete e costruttive.

Così Gian Antonio Girelli, deputato Pd della Commissione Affari Sociali della Camera.

 

29/07/2025 - 12:19

“Il nuovo report della Fondazione GIMBE fotografa una realtà allarmante: la Missione Salute del PNRR è ferma, l’82% delle risorse non è stato ancora speso e 5 obiettivi su 14 sono in ritardo. Un quadro impietoso che conferma l’ennesimo fallimento nella gestione del Piano, dove al rispetto formale delle scadenze evidentemente non corrisponde alcun reale avanzamento degli investimenti.

Purtroppo non si tratta di una sorpresa, ma dell’eredità diretta di una gestione fallimentare prima con Fitto e oggi aggravata da un approccio ancora più inefficace da parte di Foti. A pagarne il prezzo sono i cittadini, soprattutto nelle Regioni più fragili, dove crescono disuguaglianze e ritardi. Il tempo è quasi scaduto, e chi ha responsabilità politiche non può più continuare a nascondersi dietro formalismi o silenzi istituzionali” – così il capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.

 

28/07/2025 - 08:43

“Piantare alberi e valorizzare i crediti di carbonio rappresentano azioni concrete e prioritarie per contrastare il cambiamento climatico e rafforzare i servizi ecosistemici locali. In Italia, per incidere significativamente sulla riduzione della CO₂, servirebbero decine di milioni di alberi in più rispetto ai 6,6 milioni previsti dal PNRR. In questo contesto, strumenti come il Registro nazionale dei crediti di carbonio e il nuovo Regolamento UE 2024/3012 offrono un’opportunità reale per coniugare sostenibilità ambientale ed economia verde": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.

“Con un ordine del giorno approvato dalla Camera nei giorni scorsi ho chiesto al governo l’adozione immediata delle linee guida per la certificazione forestale e per la valorizzazione dei sistemi agro-silvo-pastorali, fondamentali anche per contrastare l’emergenza idrogeologica che colpisce il nostro paese. Investire negli alberi, garantendo la salvaguardia dell'attuale patrimonio boschivo e la conservazione forestale, non è solo una misura ambientale, ma una leva per migliorare la qualità della vita urbana, creare valore economico attraverso i crediti di carbonio e costruire territori più sicuri e resilienti. Il governo non perda altro tempo": conclude.

 

18/07/2025 - 14:26

“Nonostante la costruzione del Ponte Milena sulla SS189, sia stata annunciata nel 2020, gli automobilisti delle province di Agrigento e di Caltanissetta continuano a percorrere una arteria regolamentata da semaforo a senso unico alternato e in pessime condizioni. Le ripercussioni sul tessuto economico e sociale e il conseguente isolamento sono diventate particolarmente gravi. Ciononostante il ministro Salvini, anche nella sua recente vista in Sicilia, continua a parlare solo del Ponte sullo Stretto trascurando il resto della viabilità di competenza governativa, che in Sicilia è al collasso. Solo ieri il ministro è stato a Caltanissetta per inaugurare il ponte sul viadotto di San Giuliano, ma del Ponte Milena nessuna traccia o evoluzione”. Così si legge nell'interrogazione presentata oggi dal deputato Pd Peppe Provenzano (e sottoscritta dai deputati Iacono, Barbagallo e Marino) al ministro delle Infrastrutture sulle legittime sollecitazioni del territorio e delle forze sociali, al fine di realizzare con un cronoprogramma certo per la costruzione del Ponte Milena.
“Sarebbe doveroso – sottolinea il parlamentare dem - che il peggior ministro d'Europa venisse in Sicilia non a fare passerelle ma a spiegare perché il governo abbia tagliato i fondi FSC per la Sicilia per destinarli alla propaganda sul ponte sullo stretto, eliminato i fondi PNRR  per i lotti della Ferrovia PA-CT, e perché abbia trasferito 900 milioni destinati alle strade della Sicilia alle regioni del nord”, conclude Provenzano.

16/07/2025 - 17:44

“Il numero delle interruzioni sulle linee ferroviarie e i minuti di percorrenza sono aumentati del 20% solo nel 2025. Il 'grande' piano di informazione di RFI si basa solo di comunicare ai passeggeri che gli orari dei treni nei mesi estivi saranno allungati: un'inefficienza conclamata senza alcuna incidenza sui costi dei biglietti e senza alcun indennizzo per gli utenti, puniti senza motivo e costretti, soprattutto per i trasporti sulle aree interne, ad optare per i trasferimenti su gomma. Evidentemente il ministro Salvini vuole fare un altro mestiere, forse andare al dicastero dell'Interno. Di sicuro ai Trasporti non è idoneo, né capace”. Lo dichiara il deputato Roberto Morassut in replica al ministro Salvini durante il Question Time alla Camera.

“Il problema dei cantieri – sottolinea l'esponente dem - era già noto all'inizio del mandato del governo ed è grazie al PNRR, che Salvini come segretario della Lega ha sempre contrastato, se oggi è possibile portarli avanti. Certo andavano programmati e coordinati per un efficiente servizio della rete ferroviaria. E invece con il ministro Salvini, tutto il sistema e le sue criticità non sono mai stati programmati”. “Vanno ringraziati i lavoratori del comparto ferroviario per la loro professionalità e gli utenti che devono, ogni giorno, subire i disagi di una disastrosa gestione del ministro dei Trasporti”, conclude Morassut.

 

16/07/2025 - 14:33

“Le dimissioni del vicesindaco di Pisa testimoniano il caos tutto interno ad una destra che pensa soltanto agli incarichi senza alcun rispetto verso le comunità che governano. Soltanto ieri in Commissione Trasporti della Camera Raffaele Latrofa rassicurava infatti sulla sua compatibilità di esponente nella giunta del capoluogo toscano, che riveste da anni, ed il nuovo ruolo di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale (l’ente gestisce gli scali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) dimenticando comunque come la distanza notevole tra le due città, la complessità delle diverse responsabilità e le problematiche contingenti e logistiche non fossero un impedimento già insormontabile al doppio incarico. All’improvviso ha deciso però di dimettersi tradendo la fiducia degli elettori e creando, proprio per l’importanza delle deleghe assunte in particolar modo nei lavori pubblici e nella qualità urbana ed anche alla luce dei progetti del Pnrr non ancora conclusi, evidenti e inaspettati problemi alla città. Pisa sta infatti vivendo una fase difficile a causa di continui problemi di sicurezza pubblica, aggravati dal degrado urbano ma invece di rispettare il mandato elettorale Raffaele Latrofa ha gettato la spugna”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd Simona Bonafè, Ylenia Zambito e Marco Simiani.

10/07/2025 - 17:00

“Ancora una volta Meloni e Salvini voltano le spalle a migliaia di pendolari soprattutto della Toscana ma anche di Umbria e Lazio, colpiti dai disagi quotidiani causati dal disastro ferroviario lungo l’asse Firenze-Roma. Parliamo di ritardi cronici, treni soppressi, coincidenze saltate, viaggiatori abbandonati in stazione: una situazione indegna per un paese che parla di infrastrutture strategiche e Pnrr, ma che nei fatti sacrifica i servizi essenziali per migliaia di studenti, lavoratori e famiglie”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Marco Simiani sul loro ordine del giorno al Decreto Infrastrutture respinto dall’Aula di Montecitorio.
“La nostra era una proposta concreta - continuano i parlamentari dem - sottoscritta da 31 sindaci e da migliaia di cittadini che da mesi denunciano il trasferimento sistematico dei treni regionali e intercity sulla ‘linea lenta’. Chiedevamo tre impegni concreti: sospendere l’applicazione di una delibera folle dell’Autorità di regolazione dei trasporti, convocare un tavolo interregionale di crisi, e prevedere misure di compensazione per chi è costretto a subire i danni. Tutto è stato respinti a scapito dei servizi pubblici. "Non possiamo accettare che chi governa ignori le istanze di territori interi e continui a ragionare solo in termini di rendita infrastrutturale, penalizzando la mobilità di chi ogni giorno usa il treno per vivere, per lavorare, per studiare. Noi continueremo a batterci in Parlamento e sul territorio, al fianco dei sindaci, dei comitati e dei cittadini, per pretendere rispetto, trasparenza e un servizio ferroviario degno di un paese civile. Il governo oggi ha perso un’occasione per ascoltare. Ma la mobilitazione non si ferma”, concludono  Fossi, Bonafè, Gianassi e Simiani.

 

10/07/2025 - 13:56

«È un drammatico bollettino di guerra alla giustizia sociale quello che emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat nel Rapporto 2025 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Più di un quarto degli indicatori registra un peggioramento e oltre il 20% è in stagnazione, sia nel breve che nel lungo periodo. Un segnale inequivocabile: il Governo Meloni non guida l’Italia verso un futuro più equo, sostenibile e inclusivo, ma rallenta ogni possibile azione in questa direzione».

Lo dichiara il deputato del PD Silvio Lai, membro della Commissione Bilancio della Camera.

«Il quadro tracciato dall’Istat è il riflesso di due anni e mezzo di politiche sbagliate e miopi. Si è parlato molto, ma si è fatto poco o nulla per rafforzare la sanità pubblica, mentre i tempi di attesa crescono e la spesa privata aumenta. Sulla parità di genere si è arretrati, con tagli ai sostegni per l’infanzia e nessun investimento serio sul lavoro femminile. Sul fronte ambientale, si continua a consumare suolo, a ignorare la crisi climatica, a non finanziare le aree protette. L’acqua si disperde nelle reti obsolete, soprattutto al Sud, e non si fa nulla per rimediare. Le istituzioni locali sono state lasciate sole, senza risorse né riforme. Invece di sostenere la coesione sociale e ambientale, il Governo ha scelto l’arretramento».

«Meloni e i suoi ministri - prosegue Lai- parlano di crescita e competitività, ma tagliano investimenti pubblici, ignorano la giustizia sociale e aumentano la precarietà. Il PNRR viene modificato senza trasparenza, i fondi di coesione rallentano, e le Regioni affrontano da sole la transizione. Altro che Agenda 2030: qui c’è un’agenda regressiva».

«Per invertire la rotta - conclude il parlamentare Dem- servono atti concreti. Va approvata una legge quadro nazionale per l’attuazione degli SDGs. Deve essere istituito un fondo nazionale per le transizioni ecologiche e sociali.

È necessaria una revisione della fiscalità che favorisca l’inclusione, l’innovazione e la giustizia ambientale.

E bisogna misurare ogni politica pubblica con gli indicatori di benessere equo e sostenibile.

Solo così potremo riportare l’Italia sulla strada dell’Agenda 2030 per lo sviluppo equo e sostenibile».

 

04/07/2025 - 15:10

“Superare i ghetti e sconfiggere il caporalato: è questo l’obiettivo che la politica deve darsi.” Così Antonella Forattini, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a margine del convegno sui diritti dei lavoratori in agricoltura, organizzato da FLAI Cgil ed EFFAT a Foggia in cui ha chiesto al governo ‘un cambio di passo’. “Ringrazio FLAI Cgil per aver organizzato questo importante momento di confronto, ma soprattutto per il lavoro instancabile che porta avanti nei ghetti, al fianco di migliaia di lavoratori definiti ‘invisibili’, solo perché irregolari. Ma invisibili non sono. Li vediamo nei campi, il frutto del loro lavoro lo troviamo nei nostri mercati, arriva nei nostri piatti. Non possiamo continuare a ignorare ciò che accade nelle campagne o accorgercene solo di fronte alle tragedie. Le risorse del PNRR per il superamento dei ghetti vanno utilizzate: servono abitazioni dignitose, percorsi di inclusione, formazione, alfabetizzazione. Bisogna dare dignità a questi lavoratori e sottrarli ai ricatti dei caporali attraverso percorsi concreti di regolarizzazione”.

 

02/07/2025 - 12:36

Il governo Meloni continua ad autocelebrarsi vantando primati immaginari nell’attuazione del Pnrr. La settima rata arriva, ad esempio, solo dopo un'ennesima corposa revisione del Piano e con sei mesi di ritardo. La spesa, e quindi l'attuazione pratica degli investimenti, è ferma a poco più del 30 per cento. Un clamoroso fallimento finora. Quanto ai target, finora il nostro Paese ha raggiunto 334 traguardi e obiettivi del piano, considerando anche i 64 collegati alla settima rata. Questo significa che la percentuale di completamento del Pnrr italiano è intorno al 54,4 per cento. Ma al contrario di quanto sostiene la premier la percentuale italiana non è la più alta tra i 27 Paesi Ue: Francia e Danimarca, infatti, hanno percentuali di avanzamento maggiori, pari rispettivamente all’81 per cento e al 62 per cento. Lo stesso rispetto al primato sui fondi incassati: i 140,4 miliardi di euro equivalgono al 72,2 per cento del valore complessivo del PNRR. Ma secondo i dati ufficiali, questa è la seconda percentuale più alta tra i 27 Paesi Ue, dietro alla Francia, che ha già ricevuto quasi l’85 per cento dei fondi previsti dal proprio piano. Allora, in questo momento con progetti che rischiano di saltare definitivamente, ci aspetteremmo dal governo meno propaganda e più lavoro e azioni concrete per completare un piano strategico ed evitare il grave rischio che la spesa non si riesca a completare entro il termine previsto del 2026.

Così Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.

 

02/07/2025 - 11:44

Mentre le comunità locali continuano a farsi carico dei bisogni dei territori, il Governo Meloni impone nuovi tagli che rischiano di compromettere la tenuta sociale e istituzionale del Paese.

È questo il senso dell’iniziativa promossa dall’On. Nadia Romeo, parlamentare del Partito Democratico, e dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani, che mercoledì 2 luglio, alle ore 16.00, terranno una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati sul tema “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali – Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio dei Comuni”.

Accanto alla deputata Romeo e al portavoce del Coordinamento, Virgilio Caivano, interverranno Elena Maria Gubetti, sindaca di Cerveteri (Roma), Nicola Zanca, sindaco di Gaiba (Rovigo), e Alessandro Gisoldi, tra i promotori della proposta di legislazione differenziata per i piccoli Comuni.

Nel corso della conferenza verrà lanciato l’allarme sui tagli indiscriminati previsti dalla manovra finanziaria: oltre 3 miliardi di euro sottratti agli enti locali tra il 2025 e il 2029. Si tratta di misure che colpiscono in modo particolare i Comuni più piccoli, cancellando risorse vitali per garantire servizi essenziali, manutenzione delle opere pubbliche, interventi per le fasce più deboli e contrasto allo spopolamento.

Ma l’incontro non sarà solo occasione di denuncia. I promotori presenteranno anche proposte concrete per invertire la rotta: dalla riallocazione delle risorse inutilizzate del PNRR al rifinanziamento del Decreto Crescita, fino all’avvio di una nuova stagione legislativa per i piccoli Comuni, fondata su semplificazione, autonomia e responsabilità.

In particolare, la proposta di legislazione differenziata, elaborata dal Coordinamento, punta a riconoscere una cornice normativa più adatta alla realtà dei piccoli centri, per garantire loro strumenti specifici, risorse adeguate e maggiore capacità decisionale.

Per i Comuni italiani, e per l’Italia intera, non è più il tempo dei tagli, ma delle scelte coraggiose.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale della Camera dei Deputati.

 

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