20/11/2025 - 14:40

“L’opposizione unita sul consenso informato sconfigge il governo Meloni, grazie anche all’autosabotaggio della maggioranza”. Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, intervistata per i canali social dei deputati dem, apre così la sua analisi dopo la battuta d’arresto dell’esecutivo sul testo che introduce il consenso preventivo delle famiglie per le attività di educazione sessuale nelle scuole. “L’intervento del ministro Valditara, totalmente scomposto e fuori contesto, ha ulteriormente compattato le opposizioni, che già in commissione avevano dato battaglia sugli emendamenti, cercando di cambiare il testo nel merito con proposte serie”, afferma.

“Ci si chiede – aggiunge l’esponente Pd - cosa spaventi il governo Meloni dell’educazione alla sessualità. Forse la conoscenza, che la destra teme in più di un settore, come dimostrano molte scelte in materia di istruzione. Subordinare le attività a una procedura burocratica di consenso rende tutto più complicato e rischia di colpire proprio quei ragazzi e quelle ragazze che hanno più bisogno di informazioni perché non hanno altri strumenti dove recuperarle, anche all’interno delle famiglie. Non sono solo le opinioni delle opposizioni a ribadirlo, ma l’Oms e l’Unesco che richiamano la centralità e la necessità di questi interventi, che riguardano non solo nozioni di anatomia ma la relazione affettiva, l’educazione al rispetto e all’equilibrio nei rapporti tra uomini e donne. Valditara ha della scuola un’idea ottocentesca, fuori tempo e lontana dalla realtà. Le prime esperienze sessuali avvengono spesso in età molto precoce e molte famiglie da sole non riescono a fornire strumenti educativi adeguati".

“Ostacolare l’educazione affettiva e sessuale – conclude Manzi - crea una frattura ancora più profonda tra scuola, famiglie e adolescenti, penalizzando i più fragili. Così si spingono ragazzi e ragazze a cercare risposte su internet, con informazioni spesso precarie o poco qualificate, invece di garantire percorsi seri e necessari dentro le scuole. L’educazione affettiva e sessuale è un diritto, non un tabù e il Paese non può permettersi una scuola che guarda al passato mentre i giovani cercano strumenti per capire se stessi e le proprie relazioni”.

 

17/11/2025 - 09:54

Chi segnala un abuso non può essere preso di mira in un Paese civile

“A Castel Volturno il segretario cittadino del Pd, Alessandro Buffardi, ha ricevuto delle gravissime minacce solo per aver denunciato un fatto altrettanto grave: alcune studentesse della scuola alberghiera, che si stava occupando occupando dell’accoglienza di un evento pubblico, sono state messe a fare volantinaggio e propaganda politica per una candidata di Forza Italia. Una strumentalizzazione indecente da parte della destra che non ha perso occasione di sfruttare un evento pubblico come campagna elettorale, strumentalizzando giovani studenti come veicolo di propaganda elettorale e scambiando uno spazio educativo per una piazza elettorale.

Alla denuncia del segretario cittadino del Pd sono arrivate minacce pesanti, rivolte ad Alessandro e alla sua famiglia, nel tentativo di zittirlo e costringerlo a rimuovere quel post.

La mia solidarietà va innanzitutto alle studentesse, che con ogni probabilità hanno accettato quella richiesta in buona fede.
E la mia solidarietà va ad Alessandro perché continui con la sua attività, senza farsi intimidire da nessuno.

Non si transige: gli studenti non sono strumenti di propaganda e chi denuncia un abuso non può diventare il bersaglio di minacce.

Chi ha minacciato dovrà assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Basta con le minimizzazioni. In un paese civile, chi segnala un abuso, chi esprime un’opinione, chi svolge il proprio dovere nel pieno rispetto della legge non può essere preso di mira. Prevaricazione e prepotenza sono metodi inaccettabili, che tutti, indistintamente, devono respingere senza alcun tentennamento.

Non si arretra di un passo”. Lo scrive sulle sue pagine social il deputato del Pd e capogruppo in commissione Difesa di Montecitorio, Stefano Graziano.

 

12/11/2025 - 17:59

“Da due giorni stiamo esaminando un provvedimento molto delicato, quello relativo al consenso informato in ambito scolastico. In queste giornate siamo sempre intervenuti nel merito, esprimendo le nostre perplessità sul testo e sui vari emendamenti, formulando proposte di modifica e interventi volti a migliorare il provvedimento. Ebbene, dopo due giorni di discussione, si è presentato in Aula il ministro Valditara, che evidentemente ha ritenuto opportuno prendere parte ai nostri lavori. Tuttavia, non lo ha fatto per ascoltare ciò che avevamo da dire o per contribuire al confronto. In dieci minuti, o poco più, il ministro è riuscito a non ascoltare, a intervenire per dire all’opposizione che si doveva vergognare, e subito dopo ha lasciato l’Aula. È un atteggiamento profondamente irrispettoso nei confronti di questa Istituzione. Quando si giura sulla Costituzione, bisognerebbe avere rispetto per il Parlamento, e questa mattina quel rispetto non è stato dimostrato”.

Così intervenendo in Aula la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Simona Bonafè.

“Noi - ha aggiunto - non solo non ci vergogniamo del nostro lavoro, ma non possiamo nemmeno considerare delle vere scuse quelle che il ministro sta facendo filtrare attraverso i giornali. Se si leggessero i verbali dei lavori di questa mattina, sarebbe chiaro a tutti che di scuse non si è trattato. Per queste ragioni, riteniamo che non vi siano le condizioni per proseguire serenamente l’esame di un provvedimento così delicato. Chiediamo dunque che venga convocata la Conferenza dei Capigruppo. In ogni caso - ha concluso - continueremo a stigmatizzare questo atteggiamento irrispettoso e anti istituzionale del ministro con tutti gli strumenti e le sedi che avremo a disposizione”.

 

12/11/2025 - 16:11

Meloni resta ferma e isola l’Italia.

“La sentenza della Corte di Giustizia Europea è chiarissima: gli Stati membri devono garantire un salario minimo adeguato, perché in Europa non possono esistere lavoratori poveri. Ancora una volta, però, il governo Meloni sceglie di voltarsi dall’altra parte, come ha già fatto sul riconoscimento dello Stato di Palestina e su altre grandi questioni europee. Anche sui salari, l’Italia resta un passo indietro”. Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo del Partito Democratico in commissione Lavoro alla Camera.

“Questa manovra – prosegue l’esponente dem – non migliora le retribuzioni, non sostiene chi vive di lavoro e colpisce soprattutto i lavoratori con qualifiche basse. Oggi in Italia ci sono oltre quattro milioni di persone che, pur lavorando, restano sotto la soglia di povertà. Ma queste persone non sono sole perché il PD è al loro fianco: sotto i 9 euro l’ora non è lavoro, è sfruttamento. È un sistema che usa la fatica delle donne e degli uomini per gonfiare i profitti di pochi”.

“La frammentazione del mercato del lavoro – conclude Scotto - e l’80% dei nuovi contratti a termine sono il segno di una precarietà strutturale che deprime i salari e il potere d’acquisto. Questa sentenza ci dice che un’Europa sociale è possibile, ma servono scelte coraggiose: togliere il diritto di veto, investire in welfare, sanità pubblica e scuola, non nel riarmo. Senza una rete di diritti sociali, le democrazie europee si indeboliscono e crescono i nazionalismi”.

 

12/11/2025 - 13:45

“Resto molto colpita di come il ministro Valditara sia sorpreso dalla legittima correlazione tra la violenza sulle donne e l'educazione sessuale nelle scuole. Offende le opposizioni invece di rispondere nel merito e farci capire se anche per lui c'è una strettissima correlazione e che è necessario investire sull'educazione all'affettività per evitare quella violenza che determina troppe morti di donne. Il governo ha addirittura difficoltà a pronunciare la parola 'affettività' o la definisce come un mostro da evitare. Educazione e rispetto reciproco sono gli obiettivi su cui lavorare. Lo stesso rispetto che oggi il ministro Valditara non ha dato all'Aula di Montecitorio”. Lo dichiara la deputata Pd, Michela Di Biase durante la discussione del ddl sul consenso informato alla Camera.

 

12/11/2025 - 13:44

“È impossibile proseguire con i lavori parlamentari, non ci sono le condizioni: le parole del ministro Valditara sono troppo gravi. Per questo chiediamo la convocazione di una capigruppo per capire come procedere.” Lo ha dichiarato la vicepresidente vicaria del Partito Democratico alla Camera, Simona Bonafè, appellandosi al presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Abbiamo ascoltato insulti e parole offensive”, ha concluso Bonafè.

12/11/2025 - 13:42

“Oggi è accaduto qualcosa di inaudito in Aula: il ministro Valditara, quello che dovrebbe sovrintendere l'educazione e la formazione pubblica, ha insultato i parlamentari dell'opposizione. Poi se n'è andato via da Montecitorio dopo una pseudo lezione sbagliando su tutta la linea su un provvedimento, il suo, che è molto chiaro laddove parla del divieto 'in ogni caso' di educazione sessuale nella scuola primaria e dell'infanzia. Chi è che non ha mai letto questo provvedimento? Valditara dovrebbe tornare in Aula e scusarsi con il Parlamento per le gravi offese rivolte, esca dalle ossessioni ideologiche e inizi ad ascoltare i bisogni della scuola e fornire le risposte di cui i ragazzi hanno bisogno”. Così in una nota la deputata e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.

12/11/2025 - 13:28

“L’intervento del ministro Valditara presenta tre problemi. Il primo riguarda il merito, perché ha voluto dare una versione del provvedimento che non corrisponde al testo che stiamo discutendo. Il secondo è di metodo, perché ha scelto di offendere in aula le opposizioni. Il terzo, sempre di metodo, riguarda il comportamento di andarsene durante il dibattito. Penso davvero che il ministro debba delle scuse, non a noi dell’opposizione, ma a tutta l’aula del Parlamento. Scuse indispensabili per poter riprendere l’esame del testo in modo sereno.”

Così il Deputato del Partito Democratico, Andrea De Maria, intervenuto oggi in aula.

 

12/11/2025 - 13:23

“Il ministro ha confuso quest’aula con le classi scolastiche, che lui immagina come dei pollai e non come luoghi di discussione e confronto. Utilizzando quella parola, “vergogna”, nei confronti dell’opposizione, nei fatti ha descritto cosa pensa di una classe di studenti che magari non sono d’accordo con la sua impostazione. Ne emerge un’idea profondamente antidemocratica sia del ruolo del Parlamento, sia del rapporto tra Parlamento e Governo, e sicuramente anche di come in questo Paese si costruisce l’educazione.” Lo dichiara il Deputato del Partito Democratico Arturo Scotto, intervenuto oggi alla Camera.

 

12/11/2025 - 13:11

“Spero davvero che l’intervento di Valditara abbia grande diffusione, perché spiega meglio di mille provvedimenti il suo atteggiamento. Spiega tutto il suo bullismo istituzionale, autoritarismo, oscurantismo. Altro che “malati di democrazia”: il ministro dell’Istruzione, viene in Parlamento a vomitare insulti e giudizi sui suoi avversari politici per poi scappare a gambe levate senza accettare confronti. In psicologia si parlerebbe di un atteggiamento passivo-aggressivo; forse, in questo caso, si tratta di un comportamento passivo-regressivo. Credo che la “vergogna” sia quella di vedere la scuola di questo paese nelle mani di questo ministro. Per fortuna, però, la scuola italiana è molto migliore del suo ministro.” Lo dichiara il Deputato del Partito Democratico Mauro Berruto intervenuto oggi alla Camera.

12/11/2025 - 13:03

“Sono gravi e irresponsabili le parole e le accuse rivolte dal Ministro Valditara ai rappresentanti delle opposizioni. Vorrei ricordare al ministro Valditara quanto è scritto nel comma 4 del testo originario del suo disegno di legge: 'per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria sono escluse in ogni caso le attività didattiche e progettuali nonché eventuali attività aventi ad oggetto temi attinenti all'ambito della sessualità'. Ebbene, il governo sta vietando nelle scuole di fare quei progetti che le stesse scuole stanno facendo da anni sull'educazione sessuale”. Lo dichiara la deputata e capogruppo Pd in Commissione Cultura, Irene Manzi rivolgendosi al ministro Valditara durante la discussione sul ddl sul consenso informato. “Le Indicazioni nazionali che il ministro ricorda fanno riferimento esclusivamente alla trasmissione di conoscenze relative alla conoscenza dell’apparato riproduttivo, ma questo non è sufficiente – sottolinea la parlamentare -come ci ricordano l’organizzazione mondiale della Sanità e l’Unesco vanno affrontate tematiche quali la consapevolezza di sé, la capacità di costruire relazioni rispettose e competenze per proteggersi e prendere decisioni informate, educazione alle emozioni, alle relazioni”.
“Valditara esca dalla dimensione della propaganda, cominci ad ascoltare la voce che arriva dalle scuole e dalle famiglie e stia al merito delle questioni. Il governo vieta attività qualificanti all'interno delle scuole e se ne deve assumere politicamente la responsabilità”, conclude Manzi

 

12/11/2025 - 13:02

“Il ministro ci aveva già dato qualche indizio sul suo approccio non solo alle istituzioni, ma anche al mondo dell’educazione, e lo fece qualche tempo fa, appena nominato ministro. Disse che umiliare un ragazzo o una ragazza poteva essere uno strumento utile per educarlo. Ecco, oggi, anche qui, non solo ha umiliato se stesso, ma ha umiliato l’istituzione che rappresenta. Noi chiediamo scuse, non ricostruzioni mistificate. Chiediamo che legga la norma, perché leggendo quel comma 5 si capisce una cosa molto chiara: nella gerarchia delle fonti, le linee guida non possono superare una legge dello Stato. Ed è in questo luogo che si legifera. Abbia quindi rispetto della Camera e dell’istituzione che rappresenta.” Lo ha dichiarato la deputata del Partito Democratico, Ouidad Bakkali, intervenuta in Aula durante il dibattito sul consenso informato.

 

12/11/2025 - 12:53

 

“Irrispettoso del Parlamento e soprattutto delle opposizioni, il ministro Valditara fa un comizio arrogante, offende il Parlamento usando parole inappropriate, gridando ‘vergognatevi’, poi gira le spalle e se ne va. Invece di lavorare insieme sull’educazione all’affettività”. Così il gruppo del Partito democratico sta intervenendo in Aula per stigmatizzare le parole indegne del ministro Valditara, che ha detto alle opposizioni “vergognatevi” e poi subito dopo ha lasciato l’Aula.

“Il ministro Valditara - stanno affermando i deputati - chieda scusa”.

 

12/11/2025 - 12:50

"Sono rimasto sorpreso dalla viltà del ministro Valditara, che è venuto in Aula a fare il gradasso e poi ha preferito andarsene, evitando il confronto. Si è creata una frattura profonda tra il Governo e il Parlamento, proprio su un tema che dovrebbe unirci nella lotta contro la violenza di genere e nella promozione del rispetto reciproco. Invece, il ministro e la destra continuano a sottrarsi al dibattito e a proporre soluzioni che non affrontano il problema alla radice. Serve coraggio politico e responsabilità istituzionale per investire davvero nell’educazione al rispetto, nella prevenzione e nella formazione delle nuove generazioni. È su questo terreno che si misura la serietà di chi dice di voler combattere la violenza di genere." Lo dichiara in una nota il Vice Capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Toni Ricciardi.

 

12/11/2025 - 12:30

“Il ministro Valditara su un provvedimento così delicato che è sulla pelle della scuola e dei nostri studenti prima si permette di offendere l'opposizione, poi balbetta delle scuse poco credibili e alla fine volta le spalle e se ne va. Questa è la sintesi del loro senso di democrazia parlamentare e civile”. Lo dichiara Patrizia Prestipino Deputata del PD e docente delle scuole superiori, a seguito dell’intervento del ministro Valditara in Aula.

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