Lo stop ai fondi del Pnrr previsti per la gigafactory di Termoli, annunciato oggi dal ministro Urso, è una pessima notizia, che è il risultato dell’incertezza del governo sulle politiche industriali legate all’automotive. È necessario invece procedere senza esitazione alla realizzazione della gigafactory, per questo chiediamo a Stellantis di rafforzare l’attuale produzione di motori e al governo di mantenere a disposizione di Termoli i fondi indispensabili al rilancio di un nuovo progetto industriale per rilanciare lo stabilimento e salvaguardare l'occupazione.
Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive di Montecitorio.
Maserati scontate per dipendenti in Cig è provocazione
“Il governo riferisca in parlamento su Stellantis e sulla politica industriale dell’automotive” lo ha chiesto la vicepresidente del Pd, Chiara Gribaudo nel suo intervento in aula alla Camera in cui ha stigmatizzato la lettera inviata dal management di Stellantis ai dipendenti in Cig per comunicare la possibilità di acquistare una nuova Maserati a prezzi scontati. “Mandare una lettera di questo tipo ai lavoratori di Mirafiori impegnati sulla linea Maserati - che sono stati in cassa integrazione nel primo trimestre dell’anno e poi in contratto di solidarietà con riduzione dell’orario dell’80% fino al termine del 2024 - è una provocazione: un insulto che deve essere condannato con nettezza, anche dal governo perchè che dimostra l’atteggiamento di chiusura del management a ogni forma di dialogo con le parti sociali. Il governo – ha aggiunto Gribaudo – riferisca in parlamento su Stellantis, e più in generale sulla strategia di politica industriale dell’automotive”.
“Al rientro dalle ferie i lavoratori di Stellantis di Pomigliano si sono ritrovati con 4 venerdì di cassa integrazione mensili ma con l’obbligo di produrre lo stesso numero di Panda. 3000 a settimana. Siamo davanti a una interpretazione singolare della settimana corta: non si lavora il venerdì, si produce di più in meno giorni, si tolgono soldi dalle tasche dei lavoratori. E’ una scelta molto grave. Chiediamo che il Governo faccia pressioni su Stellantis perché questa decisione venga rivista e soprattutto si mantengano le promesse su Pomigliano con l’arrivo di altri due modelli di auto. Non è accettabile che si faccia cassa sempre sui lavoratori che perderanno ben duecento euro al mese dal loro stipendio”. Lo dichiarano in una nota congiunta Arturo Scotto e Marco Sarracino rispettivamente capogruppo e membro della commissione lavoro di Montecitorio.
“Cinquemila imprese, un milione e duecentomila addetti e un fatturato a due cifre sul PIL. Un settore strategico per l'economia nazionale a maggior ragione nel contesto della transizione ecologica. Possiamo guardare con fiducia alla capacità del comparto di affrontare le sfide della trasformazione ma il compito del decisore politico è di accompagnarla con strumenti adeguati, una visione chiara e scelte concrete di politica industriale”. E’ quanto scrive Vinicio Peluffo, deputato, e capogruppo del Pd in Commissione Attività produttive della Camera, in un articolo sul blog del sito della Fondazione Demo, la fondazione culturale del Pd. “Il parco dei veicoli circolanti nel nostro Paese è fra i più vecchi ed inquinanti d’Europa ed è urgente aumentare l’infrastruttura per la mobilità sostenibile – sottolinea Peluffo – Il governo Meloni ha ereditato dal precedente governo risorse significative: ci sono quelle del PNRR (800 milioni di euro per finanziare due linee di contratti di sviluppo e la dotazione del Fondo che finanzia progetti di batterie e progetti di sviluppo della filiera dell'idrogeno) e quelle stanziate col Fondo Automotive, originariamente quantificate in 8,7 miliardi”. La domanda è come il Governo Meloni intenda usare tali risorse: l’azione di Governo è apparsa, sin qui, confusa, contraddittoria e inefficace, oscillando tra una politica di incentivi piegata alle esigenze di Stellantis da un lato e la ‘minaccia’ di orientare gli stessi incentivi in favore di un secondo produttore dall’altro”.
“Nel 2023 sono state prodotte in Italia appena 450.000 autovetture a fronte di 1.580.000 immatricolazioni, le linee dello stabilimento di Mirafiori sono ferme, 2.260 dipendenti andranno in cassa integrazione”, scrive ancora Peluffo. “Se l’andamento riscontrato nel 1° trimestre 2024 verrà confermato nei prossimi mesi la produzione complessiva, con i veicoli commerciali, si attesterà poco sopra le 630 mila unità al di sotto delle 751 mila del 2023 (…). Gli impegni dell’a.d. Carlos Tavares nell’ultimo incontro con i sindacati non hanno sciolto i dubbi e resta la necessità di un accordo complessivo sullo sviluppo del settore auto in sede istituzionale”. Conclude Peluffo: “E’ necessario sviluppare strumenti di sostegno finalizzati a favorire l’acquisto di vetture a basse emissioni dal lato della domanda e a sviluppare la filiera dell’elettrico dal lato dell’offerta, così come l'attrazione di investimenti stranieri e la realizzazione di un ecosistema della filiera per favorire l'Italia come sede di attività di lavorazione di semiconduttori e di produzione di batterie e del loro riuso e riciclo. In questo quadro diventa un obiettivo anche lo stabilimento sul territorio nazionale di un secondo produttore”.
“Il Governo finora si è attardato in una polemica continua con le decisioni europee, puntando a deroghe e dilazioni ma questa non è una politica industriale, non è neppure una strategia degna di un Paese manifatturiero ed avanzato come il nostro. Serve, al contrario, una politica industriale degna di questo nome per accompagnare i lavoratori, sostenendo la formazione e la riqualificazione professionale degli addetti nel settore dell’automotive per garantirne la continuità occupazionale ed evitare quanto più possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali. Fare gli interessi nazionali significa portare a casa risultati per tutelare la capacità competitiva del sistema-paese, non proroghe ma strumenti economici, finanziari e regolatori”.
Dichiarazione di Andrea Orlando , deputato Pd e già ministro del Lavoro e Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività Produttive
Ma il ministro Urso c’è o ci fa? Continua a ripetere che serve produrre almeno 1 milione di autovetture per utilizzare a pieno tutti gli stabilimenti italiani e mantenere intatta la produzione e l’indotto di automotive nel nostro paese. Ma Stellantis , che nel frattempo ha chiuso l’accordo con la cinese Leapmotor per portare le proprie auto anche Italia , continua a ripetere che le vendite languono perché mancano gli incentivi. Pronta replica del ministro Urso che accusa Stellantis di chiedere solo incentivi ma non di assicurare un milione di auto prodotte, e che gli incentivi sono subordinati solo alla produzione in Italia e siccome non c’è, il ministro è alla disperata ricerca di un secondo produttore. Alla fine del giro, ritornati al punto di partenza, avremo Stellantis che venderà auto cinesi in Italia da settembre, senza produrle da noi; le vendite che caleranno perchè il governo non eroga gli incentivi promessi - peraltro derivanti da risorse già stanziate dal governo Draghi- e il ministro Urso che continua ad essere preso in giro da Stellantis che fa come gli pare. Che teatrino avvilente.”
“Uno sciopero necessario visto lo sgretolamento di uno dei comparti economici più importanti del Piemonte. Da vent’anni assistiamo ad un impoverimento del tessuto industriale, con conseguenze drammatiche sull’intero indotto, sull’occupazione e sulla coesione sociale.” Dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera.
“La Regione scende in piazza? Peccato che Cirio governa da cinque anni senza che ci siano stati passi in avanti sul piano industriale. Abbiamo visto tanti momenti di photo opportunity ma nessun cambio di passo. Da un anno e mezzo il “governo dei patrioti” esprime anche il ministro delle Imprese e del made in Italy ma è evidente che non ha idea di come tutelare gli interessi nazionali di questo comparto.” conclude la deputata Dem.
“Su Stellantis ormai siamo davanti a una politica degli esuberi e dell’incremento della cassa integrazione: non vediamo all’orizzonte alcuna iniziativa di rilancio dell’automotive come promesso dal governo. Il ministro Urso sono mesi che fa annunci ed interviste. Ma ormai ci stiamo rassegnando al fatto che l’Italia dei sovranisti ha deciso di dismettere un settore strategico”.
Così il capogruppo della commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“La totale assenza di strategia del governo trova conferma sul destino di Stellantis e più in generale nel settore dell’automotive con l’annuncio di ulteriori esuberi e un futuro di cassa integrazione. Dopo mesi di chiacchiere, chiediamo che Urso - oltre ad annunciare tavoli che rischiano di apparire solo formali - spieghi quale è la strada che intende intraprendere. Dopo un anno e mezzo di governo della destra manca ancora al nostro Paese uno straccio di politica industriale in un settore decisivo per l’Italia”.
Lo dichiarano i deputati democratici Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd, e Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro.
“La totale assenza di una politica industriale da parte del governo Meloni, in particolare nel settore automotive, oggi si è palesata nel corso della discussione alla Camera sulle mozioni presentate dal Pd e da altri gruppi dell’opposizione. Siamo di fronte ad un esecutivo privo di idee e di iniziative sul caso Stellantis ma ancor più deludente il ministro Urso è stato per quanto riguarda la transizione ecologica e la riconversione industriale, ad esempio per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Oggi, ancora una volta, Urso è stato evanescente”. Lo dice il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, a margine della discussione generale alla Camera sulle mozioni relative all’automotive.
“Di fronte alla sfida del cambiamento climatico e della conversione all’elettrico - aggiunge – che riguarda non solo i motori ma molti dei processi produttivi su cui puntano il mondo industriale e le politiche comunitarie, il polo industriale di Termini Imerese potrebbe rappresentare un nodo strategico anche per la componentistica elettrica ed elettronica, che l’Italia ha bisogno di sviluppare al massimo. Purtroppo – conclude – anche su questo dobbiamo registrare che non c’è alcuna azione concreta degna di potere essere apprezzata”.
Per sostenere l’importante filiera dell’automotive chiediamo al governo Meloni una radicale inversione della sua azione sin qui debole e ambigua. È necessario che l’esecutivo si attivi nelle sedi istituzionali europee per sostenere e valorizzare il ruolo strategico dell’intero settore perché sia adeguatamente supportato nei prossimi anni, con politiche, strumenti e risorse aggiuntive per la riconversione delle imprese e la riqualificazione dei lavoratori. Chiediamo inoltre al governo di impegnarsi per favorire il rapido superamento delle situazioni di crisi industriale per evitare licenziamenti dei lavoratori e la delocalizzazione di importanti aziende e di adoperarsi affinché Stellantis mantenga in Italia non solo la produzione ma anche i settori della progettazione, dal momento che il design italiano è riconosciuto come elemento di grande valore in tutto il mondo. Serve un’azione decisa di politica industriale per essere anche attrattivi per nuovi investitori e sostenere la graduale transizione della filiera dei servizi dell'automotive, con appositi e mirati interventi finalizzati a favorire la riconversione delle produzioni e la realizzazione di prodotti innovativi.
Così Federico Fornaro, della presidenza del gruppo PD alla Camera, intervenendo in Aula.
“Apprendiamo dall’amministratore delegato di Fiat, Olivier Francois, che il modello della Panda si produrrà a Pomigliano fino al 2027. Prendiamo atto di questa notizia ma chiediamo che Stellantis venga in parlamento ad illustrare non solo questo piano ma tutto ciò che si prospetta in termini industriali e produttivi per ciascun impianto presente in Italia. È necessario fare chiarezza e in tempi rapidi. Per questo auspichiamo che i presidenti delle commissioni lavoro e attività produttive congiuntamente promuovano questa audizione” così i deputati democratici Marco Sarracino, Arturo Scotto e Vinicio Peluffo.
“Non abbiamo avuta alcuna risposta concreta da parte del ministro Urso su quali impegni ha assunto il governo riguardo la produzione di autovetture in Italia e sul progressivo disimpegno di Stellantis. Sulla politica industriale il governo naviga a vista”. Così il deputato democratico, Vinicio Peluffo, al termine del question time alla camera di oggi. “In Italia - ha sottolineato Peluffo - esiste un gap spaventoso tra auto immatricolate, che sono oltre un milione e 400 mila, e auto prodotte, che sono circa 450 mila. Davanti a questi dati reali, il Governo si presenta con impegni fumosi che non trovano poi soluzioni concrete e che ricadono sulle spalle dei lavoratori come drammaticamente testimoniato dalle linee dello stabilimento di Mirafiori ferme fino al 3 marzo, dai 2.260 dipendenti che andranno in cassa integrazione e dall'interruzione delle attività a Melfi”, ha concluso Peluffo.
“Il Partito Democratico si batte per difendere il sacrosanto diritto al lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori. L'incontro di stamattina lo testimonia. Il nostro obiettivo è aiutare a salvaguardare il sito di Pomigliano per difendere l'occupazione e la tenuta di un sito industriale strategico per il Sud e per l'intero Paese. Un'eventuale riduzione o chiusura della produzione produrrebbe un danno sociale drammatico incalcolabile, tenuto conto anche delle ricadute sul sito di Pratola Serre e sulle oltre 400 industrie dell'indotto collegate. Il Governo è stato finora completamente assente su questa vicenda ed in generale sulle politiche industriali. Ha fatto solo propaganda ma nessuna azione concreta. Il nostro Paese non si difende scrivendo Made in Italy nella denominazione del Ministero delle Imprese, ma con interventi economici e strategie efficaci. Chiediamo che il Governo intervenga subito, convocando l'azienda, per un Piano industriale serio e concreto. Non c'è tempo da perdere.”
Lo ha dichiarato il deputato dem Piero De Luca nell'intervento durante l'iniziativa del Pd sulla vertenza Stellantis a Pomigliano D’Arco.
Ancora incertezze su futuro stabilimenti Mirafiori e Pomigliano
“Non abbiamo avuto alcuna risposta dal Governo sul destino di Stellantis in Italia. Al contrario, ci troviamo davanti a una vera e propria diserzione. Alla nostra interrogazione non è arrivata nessuna rassicurazione sulla necessità del vincolo tra incentivi e livelli occupazionali nè un messaggio che dica chiaramente che c’è una politica di rilancio del settore. Il Governo si era impegnato a stimolare la produzione un milione di autoveicoli l’anno, siamo largamente sotto. E la prospettiva di chiusura o di ridimensionamento di stabilimenti come Mirafiori e Pomigliano non è stata affatto fugata. Mancano soluzioni che vadano oltre le rassicurazioni sugli ammortizzatori sociali senza però alcuna proposta concreta per evitare che questa divenga cronica. Meraviglia che chi parla di patria ogni giorno a fini propagandistici non sappia che non esiste alcuna grande nazione al mondo senza una industria manifatturiera. Non c’è al momento alcuna data su un tavolo con l’azienda e i sindacati: lo abbiamo chiesto e continuiamo a chiederlo” così i deputati democratici Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Chiara Gribaudo Mauro Laus, Marco Sarracino.
“Siamo estremamente preoccupati per il futuro degli stabilimenti Stellantis di Pomigliano e Mirafiori, dopo le dichiarazioni di Tavares che paventa tagli per i mancati sussidi statali all’acquisto di auto elettriche. Il Governo batta un colpo e intervenga subito convocando azienda e sindacati. Bisogna fare di tutto per evitare una chiusura che sarebbe drammatica da un punto di vista economico e occupazionale, anche ragionando di un intervento diretto dello Stato nell'azionariato della società".