05/03/2025 - 16:07

“L'Europa ha bisogno di una vera e propria difesa comune. Come Partito Democratico lo sosteniamo da tempo e riteniamo che l’Unione europea debba rafforzare la propria autonomia strategica con investimenti congiunti in sicurezza e difesa europea.” Così il deputato Piero De Luca, capogruppo PD in commissione Politiche dell’Ue, durante un’intervista sui canali social dei deputati dem.

De Luca ha evidenziato le criticità del piano presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che “le proposte attuali sono inadeguate a garantire un vero rafforzamento della difesa comune europea. Servono maggiori risorse e fondi europei destinati a investimenti strategici congiunti in industria, ricerca, infrastrutture e tecnologia. Solo così si potrà costruire una difesa europea efficace e non più rinviabile.”

Il deputato dem ha poi commentato le discussioni sulla possibile creazione di una forza comune europea di 20 mila soldati da dispiegare in Ucraina, una proposta che ha suscitato perplessità in diversi Paesi, compresa l'Italia. “Il problema – ha affermato De Luca – è che il nostro governo non ha una linea politica chiara a livello europeo e internazionale. La presidente del Consiglio continua a tacere di fronte alle provocazioni di Trump, che punta a indebolire l’Europa con dichiarazioni inaccettabili, mentre nel governo regna la confusione: Tajani si è espresso a favore del piano della Commissione, Salvini invece lo osteggia dopo aver applaudito alle dichiarazioni dell’ex presidente USA contro Zelensky. “In questo scenario – ha concluso De Luca – l'Italia rischia di perdere peso e credibilità sulla scena politica internazionale. È necessario che il nostro Paese torni a essere protagonista in Europa, sostenendo con forza un progetto di difesa comune che garantisca sicurezza, stabilità e benessere ai cittadini europei.”

 

 

05/03/2025 - 12:49

"L’Europa ha speso in aiuti militari, umanitari e finanziari all’Ucraina più degli Stati Uniti. Eppure, non ha avuto nessuna influenza sulla guerra ed è stata esclusa nelle discussione di queste settimane da Trump, con il risultato di lasciare Zelensky e l’Ucraina è in balia dei ricatti del miliardario americano. Qualcuno ha la responsabilità di domandarsi perché l'Europa sia così ininfluente? Non sarà scrivendo in modo compulsivo sui social che aiuteremo l’Ucraina, ma con aiuti concreti e assumendo un ruolo di forza nello scenario internazionale. E non si acquisisce forza attraverso il riarmo degli Stati nazionali, ma dando la possibilità all’Europa di diventare un soggetto politico con un suo esercito e una sua forza militare. L’Europa è già sulla carta una potenza politica, economica, e militare. Chi ha a cuore la pace e la sicurezza degli ucraini e degli europei, deve operare per far diventare tutto questo realtà. Va bene investire in sicurezza, ma per un esercito e una difesa comune, non per riarmare i singoli Stati. Sarebbe demenziale. O qualcuno pensa che armare, per esempio,  l’Italia fino ai denti, sia una forma di deterrenza verso Putin? Siamo seri, per favore. Chi è contro la difesa comune, finisce per fare il gioco di Trump. Perché è esattamente quello che vuole il Presidente americano: un’Europa debole, divisa.  Siamo in tempi in cui c’è in ballo la sicurezza mondiale, i dati sensibili di cittadini, disuguaglianze atroci e rischio di nuove guerre. Per questo serve l’Europa, qui ed ora. A chi dice che è utopia, ricordo che sono gli stessi che ci hanno portato fino a qui. Solo che il realismo dal divano, mentre la gente muore sotto le bombe, non funziona più". Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, in collegamento a l'Aria che tira su La7 sul piano di riarmo europeo.

04/03/2025 - 14:42

“Purtroppo, l’unico segno di vita recente manifestato dalla Presidente von der Leyen è l’appello a ‘riarmare’ l’Europa a prescindere da una politica estera comune. Le élite europee non offrono alcuna lettura autocritica sul perché siamo arrivati qui, sulla rinuncia dell’Ue a usare la leva diplomatica accanto al principio di deterrenza nei confronti di Putin, inseguendo l’illusione di alcuni settori dei democratici americani secondo cui si poteva persino vincere la guerra. Fino al paradosso di regalare la parola pace a Trump e ai suoi sodali criptofascisti. Un capolavoro di stupidità e improntitudine. Vorrei inoltre ricordare che un’economia di guerra è esattamente l’acqua nella quale la destra nuota meglio. Da sempre. Perché società che si militarizzano coincidono con società più autoritarie”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, intervistato da L’Unita’.

 

03/03/2025 - 17:17

“Giorgia Meloni continua a raccontare frottole al Paese. Parla di un’Italia che non c’è mentre tutto i dati ci parlano di una crisi alle porte che farà molti danni all’economia. E non sono ancora arrivati i dazi di Trump! I risultati del Governo sono scarsi con una frenata del Pil che ci porta vicini alla crescita zero. Nonostante i soldi del Pnrr l’Italia resta il vero malato dell’Eurozona dove si moltiplicano le aziende che chiudono, dove il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi viene mangiato dall’inflazione reale e dal caro bollette, dove interi pezzi di industria vengono svenduti. Dopo due anni e mezzo il fallimento è sotto gli occhi di tutti”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

03/03/2025 - 13:58

"L'Oscar come miglior documentario a "No Other Land", frutto del lavoro di registi palestinesi e israeliani, che parla della violenza dei coloni e delle politiche di annessione di Israele in Cisgiordania, è una bellissima notizia. Non solo perché squarcia il velo sulla realtà drammatica che stanno vivendo i territori occupati dove recentemente oltre 40mila palestinesi sono stati cacciati dalle loro case, centinaia di persone uccise e case distrutte. Ma anche per le parole dei suoi autori, il palestinese Basel Adra e l'israeliano Yuval Abraham. Parole di condanna durissima, ma anche di speranza per una soluzione politica che rispetti entrambi i popoli e permetta a Israele e Palestina di vivere in pace e sicurezza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Non stupisce la reazione del ministro della Cultura di Israele, Miki Zohar, che stigmatizza l'Oscar - sottolinea la deputata dem -: il governo di Tel Aviv non vuole che si sappia la verità di quello che succede in Cisgiordania come non voleva che si sapesse quello che accadeva a Gaza, ragione per cui ha impedito ai giornalisti internazionali di entrare a fare il loro lavoro. Tutto viene letto come un attacco a Israele, ma a morire sotto le bombe, a dover lasciare le loro case, a subire l'aggressione dei coloni e dell’esercito israeliano sono i palestinesi".
"La notizia arriva mentre dal Medio Oriente Netanyahu fa sapere di avere bloccato gli aiuti umanitari per Gaza. “Finiti i pranzi gratis”, ha ammonito con disprezzo - prosegue Boldrini - . Un anno fa esatto, con una delegazione di cinquanta persone tra  parlamentari, accademici, attivisti delle Ong e giornalisti eravamo al valico di Rafah, al confine con l'Egitto, e abbiamo visto con i nostri occhi le centinaia di tir carichi di aiuti fermi fuori da Gaza, magazzini pieni di beni di prima necessità, farmaci, dispostivi medici accatastati perché le autorità israeliane ne impediva l'accesso. Abbiamo visto l’utilizzo della fame come arma di guerra: solo una delle tante violazioni del diritto internazionale perpetrate da governo israeliano". "La tregua - conclude - aveva aperto uno spiraglio di speranza, ma l'evoluzione dei fatti e l'appoggio incondizionato di Trump a Netanyahu rischiano di far vacillare tutto".

 

 

02/03/2025 - 21:59

“Le immagini di ieri dallo Studio ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia. Meloni deve spiegare al paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare laquestione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo”.

Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo PD alla Camera dei deputati e al Senato.

 

02/03/2025 - 21:54

“Una scena paradossale si è consumata alla Casa Bianca. Trump aggredisce il presidente di uno Stato invaso dalla Russia di Putin. La ragione? Motivi economici che avvicinano Trump e Putin pronti a spartirsi il bottino di guerra a danno dell'Ucraina. Solo questo? No, c'è pure una idea diversa di democrazia, dove a capo c'è un padrone e non certo aneliti di libertà e giustizia sociale. Trump può contare su una Europa incerta, incapace di recitare un ruolo da protagonista e il suo obiettivo di annientarla sta prendendo campo. Poi c'è l'Italia con i silenzi imbarazzanti e le mezze parole della presidente Meloni che vorrebbe un vertice senza citare l'Europa, ma solo gli Stati Europei e con il tifo a petto scoperto di Salvini verso Trump. C'è molto da fare e da lavorare anche in un contesto di debolezza dei partiti socialisti e riformisti. Ma una cosa è certa. Devono tornare a parlare le piazze e le coscienze democratiche”.

Lo dichiara il deputato PD, Silvio Lai.

 

02/03/2025 - 21:53

“Alla Casa Bianca quello che avrebbe dovuto essere un vertice di pace si è trasformato in una vile aggressione verso un popolo che ha subito l'invasione delle truppe di Putin. Per non dispiacere al suo mentore, Giorgia Meloni, dopo la vigliacca aggressione di Trump e Vance a Zelensky, propone un vertice tra Stati Uniti, Stati Europei e alleati. Nessun richiamo all'Europa, nessuna presa di distanza, a differenza di quanto dichiarato dai leader degli altri Paesi occidentali, dalle modalità con le quali Trump, mosso da intendimenti egemonici e commerciali, vorrebbe imporre la pace addossando le responsabilità al Paese aggredito e non certo al Paese aggressore”.

Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Addirittura - aggiunge - il vice premier Salvini si spinge oltre ed esulta per il comportamento di Trump. Per i democratici, i liberali e i progressisti europei è il momento dell'unità, perché non c'è solo da combattere per giungere all'obiettivo di una pace giusta, ma anche per rafforzare il valore universale della democrazia, basato su libertà, diritti e giustizia, che Trump e i suoi accoliti vorrebbero scardinare in ragione di una ottica devastante legata alla affermazione del sovranismo e degli interessi del grande capitale. È il momento - conclude - di tornare nelle piazze per far avanzare l'Europa unita, nel segno delle indicazioni di Altiero Spinelli e David Sassoli”.

 

28/02/2025 - 20:05

"Una tenaglia a favore di telecamere: Trump e Vance davanti a tutti i media assaltano Zelensky, rinfacciandogli gli aiuti e ribadendo più volte che è un irriconoscente e che deve ringraziare gli Stati Uniti. Una situazione paradossale, un capovolgimento della realtà, come se fosse Zelensky l’aggressore che non ha più carte da giocare e quindi deve accettare qualsiasi cosa gli venga proposta. Non è un negoziato: è un ricatto. Trump la pace l’ha già fatta con Putin. L’Ucraina, per lui, può solo capitolare. L'Europa reagisca. Unita.". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

28/02/2025 - 19:18

“Un'aggressione diplomatica vergognosa in diretta tv. Rispetto per un popolo aggredito e solidarietà a una nazione invasa sono merce rara per Trump. Alla Casa Bianca il mondo alla rovescia: i più forti che colpiscono solo i deboli. Nel silenzio degli alleati di Trump in Italia” così il capogruppo democratico nella commissione Esteri della camera, Enzo Amendola.

 

28/02/2025 - 19:17

"Fermate Salvini. Questo suo continuare a dire che sui dazi bisogna trattare con Trump come singoli stati è una prospettiva suicida. Le economie degli stati europei sono fortemente interconnesse tra loro: anche se l'Italia riuscisse ad avere un qualche trattamento migliore di altri, subirebbe le conseguenze di misure più pesanti contro paesi come la Germania. Un esempio su tutti: la componentistica delle automobili tedesche, è prodotta in gran parte in Italia. Dazi pesanti sulle auto tedesche avrebbero ricadute pesantissime anche in Italia. Solo una risposta unitaria dell'Europa può salvare anche il nostro Paese. Continuare a parlare di singoli accordi come della soluzione del problema dazi porta solo l'Ue a sbattere che è il vero obiettivo di Trump a cui evidentemente il leader della Lega vuole dare una mano contro gli interessi di tutti gli europei, italiani compresi. Fermate Salvini!" Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

28/02/2025 - 18:04

Da lunedì 3 marzo Laura Boldrini, deputata PD e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per il disarmo nucleare, sarà a New York per partecipare al terzo meeting degli stati parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) che si svolgerà fino al 7 marzo presso l'Onu. Il meeting, organizzato da Ican, campagna promotrice del trattato, arriva in un momento cruciale e cioè nell'anno dell'80esimo anniversario del lancio dell'atomica su Hiroshima e Nagasaki. Ma anche in un'epoca in cui la corsa al riarmo sembra la strategia predominante nella politica estera mondiale.
Durante la sua permanenza a New York, Boldrini incontrerà anche realtà della società civile impegnate nell'accoglienza dei migranti, nella battaglia per i diritti delle persone LGBTQIA+ e nella tutela della parità delle donne, tutti ambiti molto colpiti dalla nuova amministrazione Trump che sta erodendo ampi spazi democratici e civili della vita statunitense. Inoltre si confronterà con studentesse e studenti della Columbia University su temi riguardanti i diritti umani, ruolo delle Nazioni unite e politica internazionale.

28/02/2025 - 16:06

Presentata interrogazione dopo incontro Salvini-inviato Trump

“Salvini mercoledì ha incontrato l’inviato di Donald Trump per l’Italia, Paolo Zampolli. Peccato che secondo fonti stampa questa nomina non sia mai arrivata al MAECI, che dovrebbe approvarla formalmente, né a tutte le istituzioni coinvolte. Salvini ha agito a nome del governo, riconoscendo la nomina, o ha scavalcato Meloni e Tajani per avvicinarsi a Trump? Aspettiamo una risposta ufficiale da Tajani”.

Così dichiara Quartapelle sul ruolo di Paolo Zampolli, nominato inviato personale di Donald Trump di cui neanche l’ambasciata americana a Roma sa nulla, dopo aver presentato un'interrogazione insieme all'On. Porta. “Le relazioni internazionali - aggiunge - devono essere trasparenti e istituzionali, non gestite con iniziative personali che creano confusione e opacità. I cittadini hanno diritto a sapere chi rappresenta altri paesi e a quale titolo. Il Ministro degli esteri che è titolare dei riconoscimenti cosa ne pensa? È una scelta ufficiale oppure un incontro a titolo personale?”.

 

27/02/2025 - 18:29

Ucraina, Europa, lavoro, cittadinanza, bollette: di questo abbiamo parlato oggi alla Direzione del Pd.
Ci aspettano ora appuntamenti importanti, impegni parlamentari e campagne sui territori. A cominciare da quella per i Referendum. Il PD è pronto a fare la sua parte per incalzare il Governo nelle iniziative a favore della pace, contro l’arroganza di Trump e lo schiacciamento sulle sue posizioni da parte di Meloni; accanto a famiglie e imprese per ridurre i costi dell’energia; vicino alle lavoratrici e ai lavoratori per il salario minimo, la sicurezza sul lavoro, i congedi paritari. Pronti ad impegnarci per combattere paure e insicurezze del paese e a costruire un’alternativa vera alla destra.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati

 

27/02/2025 - 18:23

"Due anni fa ci davano per morti e invece siamo qui, in piena forma, il primo partito dell'opposizione. Ho apprezzato che Elly Schlein abbia iniziato la sua relazione da un'analisi dello scenario internazionale che stiamo vivendo, condannando fermamente le parole del vice presidente della Knesset che ha parlato dei palestinesi di Gaza come "feccia e subumani" auspicando l'eliminazione degli adulti. E la ringrazio per avere condannato altrettanto fermamente il raccapricciante video di Trump su Gaza "riviera del Medio Oriente".". Lo ha dichiarato, intervenendo alla direzione del Pd, Laura Boldrini, deputata dem e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

"Se siamo tornati a crescere è perché abbiamo una linea politica chiara: lo è sull'immigrazione, avendo preso le distanze dalla stagione dei memorandum con la Libia, lo è sulle questioni sociali che riguardano da vicino le vite delle persone: il salario minimo, la sanità pubblica, le crisi aziendali sulle quali le lavoratrici e i lavoratori sanno che sanno che siamo al loro fianco - ha proseguito -. Questo impegno ci porta naturalmente a sostenere i cinque referendum della CGIL, in perfetta coerenza con le nostre scelte per un lavoro stabile e sicuro, oltre che per la riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana per quei ragazzi e quelle ragazze che sono nati e cresciuti in Italia".
"Ora serve meno timidezza sulla tassazione dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari: i fondi per il welfare vanno cercati dove ci sono - ha sottolineato Boldrini -. E serve anche che il Pd spinga il Partito socialista europeo e l'Ue a una risposta compatta e ferma alle pulsioni autocratiche degli Usa di Trump dove i pilastri dello stato di diritto stanno pericolosamente vacillando con l'attacco al diritto internazionale, i licenziamenti in massa di dipendenti pubblici e delle agenzie federali, le deportazioni di migranti, l'annullamento delle politiche per le persone LGBTQIA+, l'offensiva contro la libertà di stampa e l'autodeterminazione delle donne. Difronte a questa minaccia, l'Europa come ha reagito? Finora si è limitata a parlare solo di alzare la spesa militare magari pensando che ogni Stato debba riarmarsi fino ai denti, forse comprando le armi dagli Usa. Questa non è difesa comune e non è la risposta adeguata alla gravità del momento che impone un'elaborazione politica che manca". "Questi temi devono essere al centro del dibattito, anche pensando a mobilitazioni pubbliche per costruire, insieme, proposte politiche concrete che arginino questa deriva e dare un futuro alle nuove generazioni". ha concluso.

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