07/10/2025 - 12:07

“Le parole del ministro Salvini sull’ipotesi del super dazio USA del 107% sulla pasta italiana destano profonda preoccupazione e anche parecchio sconcerto. Di fronte ad un attacco potenzialmente devastante per una delle eccellenze del Made in Italy, non basta sperare: servono azioni chiare, urgenti e incisive. Il governo non può limitarsi a vaghe “interlocuzioni”, mentre rischiamo di perdere quote di mercato costruite in anni di lavoro. Al netto dei miliardi promessi dal Governo per mettere in sicurezza il nostro sistema produttivo e mai arrivati, è grave l'incapacità e l'assenza di impegno per sostenere la capacità negoziale di Bruxelles rispetto all'amministrazione americana. Del resto questo è il Governo che ha già festeggiato l'intesa sui dazi delle scorse settimane. Ora basta. Non possiamo più tollerare generici propositi o viaggi estemporanei dei membri del Governo. È inaccettabile che si sottovaluti l’impatto che una misura del genere avrebbe su migliaia di imprese e lavoratori, soprattutto al Sud. Il governo riferisca subito in Parlamento sulle reali iniziative in corso. La difesa del Made in Italy non può essere un optional. Il passaggio dell'intervista di Salvini rievoca il titolo di una nota canzone, in ginocchio da Trump”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo PD in commissione politiche UE alla Camera, commentando le parole del Ministro Salvini in una intervista al Corriere della Sera.

06/10/2025 - 16:31

“Apprendiamo che l’amministrazione Trump vorrebbe mettere un dazio sulla pasta italiana del 107%. Un’azione scellerata contro il prodotto simbolo del Made in Italy, la pasta, che negli Stati Uniti è fra l’altro molto consumata e apprezzata. Chiediamo immediati chiarimenti al Governo italiano ed in particolare al Ministro Lollobrigida. Lollobrigida da che parte sta? Sta dalla parte dei dazi di Trump o dell’Italia e delle aziende italiane?”. Lo dichiara Alberto Pandolfo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

06/10/2025 - 15:23

“È inaccettabile che l’Italia subisca in silenzio un’aggressione commerciale senza precedenti come quella annunciata dagli Stati Uniti, che con dazi fino al 107% minaccia di mettere in ginocchio una delle eccellenze più riconosciute del nostro Made in Italy: la pasta, simbolo della nostra cultura agroalimentare, costruita con fatica da migliaia di imprese e lavoratori che oggi rischiano di essere spazzati via nel totale immobilismo del governo Meloni, troppo impegnata a compiacere Trump invece di difendere gli interessi strategici del nostro Paese”. Lo scrive in una nota Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche Ue alla Camera e neo segretario regionale del Pd Campania

“Siamo di fronte all’ennesimo atto di forza di un’amministrazione americana che ha preso di mira l’Italia approfittando della debolezza politica di un governo che non ha alzato la voce, non ha mosso un dito a Bruxelles e ha lasciato sole le aziende italiane. Se questa decisione entrerà in vigore, da gennaio le nostre imprese non potranno più esportare pasta negli Stati Uniti a condizioni sostenibili, verranno espulse da un mercato strategico da 670 milioni di euro l’anno. Davanti a questo scenario drammatico serviva un governo capace di battersi con serietà e credibilità in ogni sede istituzionale, invece ci ritroviamo con un esecutivo Il cui unico pensiero è non intaccare il rapporto con un’amministrazione che ci sta taglieggiando. Non possiamo accettare, rincara il dem, che il destino di un’intera filiera venga deciso fuori dai nostri confini mentre Roma tace e Washington detta le condizioni. Serve una reazione immediata, forte, un piano straordinario di difesa del Made in Italy, un’azione coordinata con l’Unione Europea e misure concrete di supporto per le aziende coinvolte, altrimenti sarà chiaro a tutti che il governo Meloni è solo spettatore inerte di una guerra commerciale che sta distruggendo il nostro sistema produttivo. Il tempo è finito, ora scelga da che parte stare: con l’Italia che lavora o con chi la vuole mettere in svendita”.

 

06/10/2025 - 14:49

Più che sovranità alimentare è sottomissione a Trump
“Se confermato, il rincaro del 107%, frutto della somma tra il dazio del 15% già in vigore e la maxi tariffa aggiuntiva, applicata dal Dipartimento del Commercio Usa che accusa arbitrariamente le aziende italiane di dumping, travolgerà uno dei prodotti simbolo del Made in Italy, la pasta italiana, che proprio negli USA ha il suo secondo più importante mercato di riferimento”. Lo dichiara Antonella Forattini, capogruppo Pd in commissione Agricoltura di Montecitorio, firmataria insieme ai componenti Pd della commissione Agricoltura, di una interrogazione al ministro Lollobrigida sulle misure che il governo intende adottare per tutelare la pasta italiana dalla minaccia americana del super dazio.

“È arrivato il momento che il Ministro metta in pratica la tutela della sovranità alimentare che ha voluto richiamare nella denominazione del dicastero, ma che per ora è soltanto una sterile etichetta. Più che sovranità, finora abbiamo visto sottomissione e debolezza verso l’amico Trump”, aggiunge Forattini.

“L’impatto sui consumatori americani fra l’altro sarebbe immediato; il costo di un piatto di pasta raddoppierebbe, spingendo le famiglie verso prodotti “Italian sounding”, ovvero imitazioni prive di qualità ma camuffate da italiane. Una deriva che, oltre a ingannare i consumatori, minerebbe il lavoro e gli investimenti di un’intera filiera”, conclude la capogruppo dem.

 

02/10/2025 - 15:17

"Questa notte Israele ha compiuto l'ennesimo reato fermando e, in alcuni casi, assaltando con idranti le barche della Global Sumud Flotilla in acque internazionali. Tra quelle barche ce n'erano alcune che battevano bandiera italiana e nostri concittadini erano anche su altre imbarcazioni. Un governo che si dice "patriota” dovrebbe condannare duramente un atto del genere. Pretendere che le persone a bordo fossero trattate in modo civile e che a nessuno venisse usata violenza è il minimo di tutela che uno Stato deve assicurare ai propri concittadini. Ma bisognava anche pretendere che non venissero arbitrariamente arrestate, visto che non hanno commesso nulla di illecito". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine delle comunicazioni del ministro Tajani oggi alla Camera.
"Non è tollerabile che a Israele tutto sia concesso in violazione di ogni norma del diritto internazionale, contro ogni principio di umanità, contro ogni regola della convivenza pacifica tra Stati. Perfino di attaccare e sequestrare in acque internazionali le imbarcazioni cariche di aiuti umanitari per Gaza e le persone a bordo - sottolinea -. E non è accettabile che, davanti a questo, il ministro degli Esteri non abbia in alcun modo espresso la necessità di difendere il diritto internazionale e la legittimità dell’operato della Flotilla".
"Invocare l'unità del Parlamento su un testo che riconosce la Palestina solo a condizione che Hamas si ritiri, è una provocazione: uno stato o si riconosce o non si riconosce, non ci sono se e ma, come hanno dimostrato tutti gli altri Paesi che lo hanno fatto anche recentemente all’Onu. Condizionare il riconoscimento alle decisioni di Hamas significa dare loro il potere di veto e la possibilità di portare a termine il loro disegno perché Hamas non ha mai voluto lo Stato di Palestina - rimarca Boldrini -. Un riferimento vago e indeterminato allo Stato palestinese è anche una delle grandi falle del piano di Trump che non è un piano di pace. E', al massimo, una tregua che allevia le sofferenze del popolo di Gaza e interrompe il genocidio. E questo è certamente un aspetto positivo. Ma per noi resta fondamentale l'autodeterminazione del popolo palestinese". "Sono loro che devono poter decidere cosa vogliono per il loro futuro, non Trump d'accordo con Netanyahu e sostenuto da Blair - conclude -. Per queste ragioni ci siamo astenuti sulle mozioni del governo".

01/10/2025 - 13:08

"La presidente del Consiglio ha evidentemente perso lucidità rispetto a quello che sta accadendo. Come si fa a sostenere che se l'accordo proposto da Trump e Netanyahu salta è per colpa della Global Sumud Flotilla che vuole arrivare a Gaza?
La missione è stata chiara fin dall'inizio: portare aiuti alla popolazione palestinese stremata e aprire canali umanitari strutturali perché si metta fine alla carestia e al genocidio.
Meloni dovrebbe fare pressione su Netanyahu perché interrompa l'assedio sulla Striscia che è illegale e consentire che gli aiuti arrivino alla popolazione stremata, oltre ad avere rassicurazioni sulla sicurezza della Flotilla.
Invece l'unica cosa che fa è aggredire la Flotilla e darle responsabilità che non ha. Che una delle più alte cariche dello Stato possa fare questo tipo di operazioni di capovolgimento della realtà è incredibile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

01/10/2025 - 09:34

"Il popolo palestinese subisce da due anni un vero e proprio genocidio, un martirio senza precedenti. Quindi la prospettiva di una tregua che almeno allevi le sofferenze degli abitanti di Gaza, che apra agli aiuti umanitari, che ripristini almeno le condizioni essenziali di vita, va accolta con favore". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un'intervista rilasciata oggi a "L'Unità"
"Quel piano è una base di partenza su cui ragionare, ma non possiamo non evidenziare come sia sbilanciato verso Israele e non coinvolga i palestinesi nella fase di transizione, come hanno fatto notare alcuni esponenti politici palestinesi - sottolinea -. Il che è abbastanza significativo: come si può decidere del futuro dei palestinesi senza includerli a pieno titolo? Inoltre non è lungimirante imporre a Gaza il controllo di un organismo presieduto da Trump e Blair senza includere a pieno titolo i palestinesi. E’ un approccio da più parti definito coloniale".
Secondo Boldrini "ha ragione Mustafa Barghouti che alla CNN, pur restando molto critico sul piano, ha dichiarato che l’urgenza in questo momento è fermare il genocidio e se il piano, come sembrerebbe, sancisce il fallimento del piano di Netanyahu della pulizia etnica della Striscia, è un fatto positivo. Il punto vero sono tutte le insidie che si nascondono in questo piano, come la possibilità lasciata a Netanyahu di ricominciare la guerra per qualsiasi ragione. Ad esempio, chi garantisce che, una volta rilasciati gli ostaggi, l’Idf non riprenda con la sua opera di distruzione"? "Dopo il vertice con Trump, Netanyahu ha dichiarato che il ritiro delle truppe sarà molto lento e graduale - conclude Boldrini -. Il giorno dopo aveva già cambiato idea: l’Idf controllerà la maggior parte della Striscia. Capisce che è un equilibrio molto precario e che può saltare con qualsiasi pretesto".

26/09/2025 - 12:39

“Quello che è accaduto il 22 settembre è un fatto straordinario: centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, rinunciando a una giornata del proprio stipendio, per testimoniare la loro posizione rispetto alla tragedia che sta accadendo a Gaza. Un gesto non scontato, che ha mandato un segnale fortissimo e che rappresenta l’Italia migliore, capace di schierarsi dalla parte giusta della storia”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza, intervistato sui canali social del deputati dem.

“Le grandi trasformazioni della politica – prosegue Mauri – sono sempre partite da segnali e simboli forti. Per questo il governo sbaglia quando liquida queste manifestazioni come inutili: al contrario, dimostrano che in questo Paese ci sono ancora valori profondi e una cultura politica di solidarietà che l’esecutivo oggi ignora, rifugiandosi nei tatticismi e nei formalismi”.

Sui disordini di Milano, il deputato dem è netto: “Li abbiamo condannati senza esitazione, perché le violenze contro le forze dell’ordine e le devastazioni che abbiamo visto sono inaccettabili. Quegli episodi tra l'altro hanno oscurato il segnale positivo delle manifestazioni pacifiche e offerto al governo il pretesto per distogliere l’attenzione dal vero messaggio della piazza”.

Infine, l’attacco all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “L’Italia resta isolata, insieme alla sola Germania, nel non riconoscere lo Stato di Palestina. È l’ennesima dimostrazione di un governo subalterno, incapace di assumere una posizione autonoma. Come un pupazzo controllato dagli Stati Uniti di Trump. Così il nostro Paese perde credibilità e un ruolo storico importante nel Mediterraneo e nel dialogo con il mondo arabo”.

 

23/09/2025 - 15:59

"La commemorazione di Charlie Kirk alla Camera dei deputati è una provocazione della destra che sta strumentalizzando un fatto gravissimo ed esecrabile, un crimine che non può avere giustificazioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della commemorazione che si è svolta nell'aula di Montecitorio.
"Trasformare Kirk in un'arma da scagliare contro gli avversari politici è, però, una strategia di chi pretende di denunciare la violenza di altri. Sono gli stessi che non hanno detto una parola quando a morire sotto il fuoco di un antiabortista sono stati la deputata democratica Hartman e suo marito - ricorda -. Kirk ha fatto dell’odio la sua bandiera e il testimone di quell'odio l'ha raccolto, al suo funerale, il presidente Trump che ha detto "io odio i miei avversari".
"Kirk non era un paladino della libertà - prosegue Boldrini -: era un paladino del razzismo, dell'omofobia, del sessismo. Nessuna di queste sue posizioni ne giustifica l'assassinio, in alcun modo. Ma non ne giustifica neanche la santificazione. In quali altri parlamenti europei è stato ricordato? In quello ungherese e in quello romeno. Commemorare alla Camera un uomo portatore di valori contrari alla nostra Costituzione è stata una forzatura insopportabile".
"Le destre italiane, Meloni e Salvini in primis, cavalcano questa vicenda per compiacere Trump e per trarre vantaggio politico da una narrazione violenta e aggressiva - sottolinea la deputata dem -. Tentano di ribaltare la realtà addossando ad altri l'odio politico, ma sono loro che hanno sempre usato un linguaggio violento e sessista. Loro hanno organizzato campagne di odio contro chi la pensa diversamente, contro le avversarie politiche, contro i migranti, le persone Lgbtqia+: che oggi ci facciano la lezione è veramente paradossale".
"Stanno usando questa vicenda drammatica in modo spregiudicato per alzare la tensione - conclude Boldrini -. Davanti a fatti di tale gravità, chi governa dovrebbe abbassare i toni, non gettare benzina sul fuoco con conseguenze pericolose e imprevedibili".

23/09/2025 - 15:58

“Vergognosi e ridicoli gli attacchi al sindaco di Rimini Jamil Sadhegolvaad che ha detto no al governo israeliano della guerra e del massacro”

Sulla Palestina è evidente che anche oggi c’è chi vuole fare confusione e usare le violenze di alcuni per oscurare le manifestazioni enormi di questi giorni. E lo si fa per assecondare di fatto Trump e Netanyahu e il governo di quest’ultimo; che vuole radere al suolo la Palestina, prendersi le sue terre, continuare il massacro di innocenti. Hamas va combattuta in ogni modo, anche con la forza, e chi sfascia e delinque, come a Milano, va condannato.  Ma ora basta. Stanno massacrando un popolo. E c’è un vittimismo aggressivo e un ribaltamento della realtà. Come l’attacco al sindaco di Rimini “accusato (ridicolo) di essere iraniano (per altro cosa falsa) e che viene messo nel mirino di attacchi filogovernativi israeliani per avere preso una posizione contraria alla presenza alla fiera del turismo TTG dell’ente di turismo del governo Netanyahu. Ha fatto bene.  È l’ente di un Governo che fa una guerra a un popolo che scappa a piedi nudi, con 20mila bambini sterminati. “Mi definisca cosa vuole dire bambino” o “Riviera Gaza sarà una miniera d oro che divideremo con Trump”. Sono solo alcune bestialità che è quasi impossibile commentare per la disumanità. Ma sono parole di chi sostiene il governo Netanyahu e del Ministro israeliano Smotrich. Avrebbero portato questi progetti, queste parole queste volontà al TTG? Si può ignorare quanto fa il governo di Israele? Va poi ricordato che alle fiere di Ieg dall’inizio del conflitto ucraino non è consentito alla Russia di intervenire per via delle sanzioni che l’Italia applica. E ora anziché sanzionare Israele, persino si attacca  personalmente il sindaco Jamil Sadegholvaad sindaco di  una città già martoriato dalle bombe e ricostruita sulla pace tra i popoli, sindaco che pone un tema di pace in Palestina. A questo punto è bene che Se il governo scapperà dalle sanzioni a Israele e non riconoscerà due popoli due Stati allora siano Comuni e Regioni d’Italia a fare ciò che il governo non fa. Ogni Regione e Comune dovrebbe riconoscere con un proprio atto lo Stato di Palestina. Non un solo atto simbolico. Ma un inizio. Il punto politico è che la Meloni non fa nulla e regge il moccolo a Netanyahu e Trump.  Su 193 paesi Onu ,152 riconoscono la Palestina. Anche Spagna, Francia, Inghilterra e tutto il mondo anglosassone tranne gli USA. Solo l’Italia e la Germania dicono no a sanzioni e no a sospendere l ‘accordo di partneriato con Israele.  Ai tedeschi e alla Meloni chiediamo “Avete un complesso su Israele per quello che è accaduto nei campi di stermino e per leggi razziali? L’Italia democratica non ce l’ha quel complesso. Perché resisteva, era deportata e uccisa insieme agli ebrei. Bene allora i sindaci e i comuni di Romagna e d’Italia  che con atti e gesti si battono per la pace e non hanno paura neanche delle minacce e del ribaltamento dei fatti che li accusa.

Così Andrea Gnassi, deputato Pd ed ex sindaco di Rimini.

 

22/09/2025 - 17:20

Comunicazioni Tajani non sono concessione ma fondamento democrazia

“Apprendiamo che, solo dopo le forti sollecitazioni delle opposizioni e la volontà di bloccare l’Aula in assenza di risposte, il Ministro Tajani è disponibile a rendere comunicazioni su Gaza il 2 ottobre. Non si tratta di una concessione, ma del fondamento della democrazia” così una nota dei capigruppo Chiara Braga (Pd), Riccardo Ricciardi (AVS), Luana Zanella (AVS). “È in ogni caso molto grave – proseguono - che il Governo partecipi a un vertice internazionale come quello che si aprirà a New York senza avere comunicato al Parlamento la propria linea e, se ancora una volta sarà schiacciato sulle posizioni di Trump, senza avere la minima idea di come fermare il massacro di Gaza. Mentre in tutta Europa, alla vigilia di voti significativi, i governi stanno prendendo iniziative concrete in Italia viviamo una vera anomalia democratica, con la Presidente del Consiglio Meloni che continua a sottrarsi al dibattito parlamentare”, concludono.

 

22/09/2025 - 13:58

"Centinaia di migliaia di persone stanno manifestando in 75 città di tutta Italia per dire basta al genocidio e per pretendere che il governo prenda una posizione chiara e netta contro le politiche di sterminio di Netanyahu.
Mentre anche i paesi del G7 stanno cominciando a riconoscere lo Stato di Palestina, Meloni e Tajani si trincerano dietro un insensato "non è il momento", allo scopo di compiacere Benjamin Netanyahu e Donald Trump.
E sappiamo bene quale sia la posizione reale del ministro Tajani: ce l'ha mostrata "Piazza pulita" giovedì scorso. Per lui la Palestina non esiste e quindi l'Italia non la riconoscerà.
Un'ipocrisia che alimenta la complicità del governo con il genocidio. Da mesi, però, è chiaro da che parte stanno le italiane e gli italiani: dalla parte del popolo palestinese e del suo diritto all'autodeterminazione e alla giustizia, come confermato anche negli ultimi giorni dalle centinaia di manifestazioni tenutesi in tutto il paese con una enorme partecipazione". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

18/09/2025 - 14:51

"Gli Usa stanno mettendo in atto una vera e propria strategia persecutoria nei confronti di chi difende i diritti del popolo palestinese e il diritto internazionale e lo sta facendo con  l'odioso strumento delle sanzioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"E' successo al procuratore capo della Corte Penale internazionale, Karim Khan, e ad altri 8 giudici della stessa Corte che hanno emesso i mandati di cattura internazionale contro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro Gallant - sottolinea Boldrini -. E' successo alla relatrice speciale Francesca Albanese, prima rappresentante dell'Onu a subire questo trattamento, punita per la collaborazione con la CPI e per avere denunciato, nei suoi rapporti, i crimini commessi da Israele e la complicità nel genocidio contro il popolo palestinese di grandi aziende anche statunitensi. Ed è successo con 4 Ong palestinesi colpevoli, per gli Usa, di avere collaborato con la Cpi". "In questo modo - denuncia la deputata dem - il presidente degli Usa Donald Trump mira a smantellare non solo la Corte penale internazionale ma l’intero sistema della giustizia internazionale che ha lo scopo di tutelare le vittime di crimini contro l’umanità, di guerra, e di genocidio".
"Su nessuno di questi provvedimenti il governo italiano ha espresso una posizione: l'inerzia è ormai la cifra politica di Meloni e dei suoi ministri quando si tratta di Palestina - prosegue -. Ma noi riteniamo che questo silenzio sia inaccettabile specialmente quando a subire le pesantissime conseguenze delle sanzioni c’è una cittadina italiana che viene lasciata sola a fronteggiare una situazione che non ha precedenti". Per questo, insieme alle colleghe Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio e Rachele Scarpa e ai colleghi Mauro Berruto e Stefano Vaccari, abbiamo presentato una interrogazione per chiedere all'esecutivo che faccia pressione sugli Usa per revocare le sanzioni e sull'Ue perché adotti, come già è accaduto in altre occasioni, il "Regolamento di blocco" che rende inefficaci le sanzioni stesse fuori dagli Stati Uniti" conclude.

16/09/2025 - 15:56

“Occorre lavorare con più forza e dare un segnale a Netanyahu: cessate il fuoco. Purtroppo da parte del nostro Governo questa forza non c’è così come manca un’aperta condanna”.

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta a Tagadà su La7.

“L’Europa deve fare di più, ma se non si riesce è anche perché manca una spinta da parte di alcuni Paesi del G7, come l’Italia, per costruire un reale percorso di pace - ha proseguito la deputata dem - Abbiamo sempre avuto un ruolo fondamentale nella mediazione internazionale, riprendiamocelo”.

“La politica deve reagire, esattamente come hanno fatto alcuni Paesi, dicendo ad esempio che occorre riconoscere lo Stato di Palestina. Altrimenti si tratta solo di fare la voce forte con i più deboli, chinandosi davanti a Trump e Netanyahu” ha concluso Gribaudo.

 

16/09/2025 - 13:35
"Le parole pronunciate da Mario Draghi a un anno dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività dell’Unione Europea sono lucide, coraggiose e impongono una riflessione seria. L’Europa ha bisogno di un salto di qualità, di un cambio di passo radicale. Siamo in una fase storica in cui l’alternativa non è più tra più Europa o meno Europa, ma tra un’Europa in grado di contare nel mondo o un continente marginale, spettatore delle grandi sfide e tensioni globali. I governi nazionalisti di destra stanno impedendo le necessarie riforme necessarie per l'Unione Europea, mostrando peraltro una subalternità dannosa nei confronti dell'amministrazione Trump che sta penalizzando le nostre economie e destabilizzando l'equilibrio politico internazionale. 
Solo un’Europa davvero integrata avremo la possibilità di difendere il nostro modello sociale, tutelare le nostre libertà, affrontare da protagonisti la transizione digitale, quella ambientale, le sfide energetiche e tecnologiche, i conflitti internazionali.
 
Senza una vera integrazione europea, senza istituzioni comuni più forti e legittimate, l’Italia non sarà più sovrana: sarà più debole, più esposta, più fragile. Il Governo metta da parte le proprie divisioni interne e gli equilibrismi ideologici. Si assuma la responsabilità di sostenere, con convinzione, una nuova stagione costituente per l’Unione europea". Lo dichiara in una nota il deputato Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche UE.

 

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