"Siamo sconcertati ma, dopo le ultime vicende, non stupiti, dalla decisione del governo di non firmare il documento in cui 79 Stati che aderiscono alla Corte penale internazionale condannano la scelta di Trump di sanzionare i giudici, i funzionari della Cpi e i loro familiari, che stanno indagando sui crimini commessi dai soldati Usa in Afghanistan e da quelli israeliani nella Striscia di Gaza. Come l'Italia, tra i paesi dell’Ue, solo Ungheria e Repubblica Ceca.
Un ordine esecutivo che deve essere condannato perché mette in grave pericolo chi lavora nella Cpi, la Corte stessa e, di conseguenza, il diritto internazionale. Come ci avevano spiegato, preoccupati, i vertici dell'Aja durante la nostra recente visita, a pagare saranno le vittime di crimini contro l'umanità, di crimini di guerra e di genocidio che chiedono giustizia.
Come si può assecondare una tale sciagurata scelta che riporta il mondo indietro di 80 anni, condannandolo alla barbarie più assoluta? E' una vergogna che offende l'Italia intera e la sua storia". Lo dichiarano le deputate e i deputati del PD Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Rachele Scarpa e Arturo Scotto che hanno visitato la Corte a dicembre scorso.
“Meloni continua a tacere e scappare. Non è tollerabile che si nasconda dietro la pantomima di Nordio e Piantedosi. Per questo, chiediamo ancora con forza che la Premier venga in Parlamento per chiarire le ragioni e le dinamiche ancora oscure che hanno condotto alla liberazione di un pericoloso criminale come Almasri. Non possiamo accettare gli attacchi o i tentativi di delegittimazione nei confronti della Corte Penale Internazionale. A maggior ragione dopo le ultime dichiarazioni di Trump. Cosa ne pensa Meloni. Perché non parla più da giorni? Lo statuto della Corte è stato sottoscritto a Roma. L'Italia, come ha fatto oggi Ursula Von Der Leyen per l'UE, deve difendere con forza questo presidio di legalità internazionale.”. Così il capogruppo democratico nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
Non per essere noiosi e ripetitivi, ma Meloni dov’è? Asserragliata nel Palazzo li vede, non dico le agenzie di stampa, ma almeno i siti di informazione? C’è una storia di spionaggio che coinvolge giornalisti e servizi, la Presidente della commissione europea costretta a intervenire a difesa della Corte penale internazionale, una lettera di 79 paesi contro le sanzioni di Trump alla stessa CPI che l’Italia non firma, la vicenda Almasri ancora tutta lì con implicazioni gravissime per le istituzioni, e lei da giorni non parla. Nemmeno più sui social, dove di solito ama fare interventi unidirezionali, senza domande e senza obiezioni. È ora che esca allo scoperto, che ci metta la faccia, come le piace dire, per rispondere al paese su questioni delicatissime di interesse nazionale.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera dei deputati.
“I dazi possono essere potenzialmente devastanti per il sistema economico europeo, ma a mio avviso il pericolo vero, il vero obiettivo dell'amministrazione Trump è quello di mettere fine a uno dei cardini della nostra democrazia: il principio del multilateralismo. Che la globalizzazione selvaggia dovesse essere oggetto di revisione critica, credo sia una cosa su cui tutti siamo d'accordo, tuttavia, utilizzare la diffidenza che tanti cittadini hanno nei confronti del fenomeno della globalizzazione per attaccare quello che ci ha consentito di uscire dalla Seconda Guerra Mondiale, quindi un concetto di condivisione tra istituzioni internazionali, penso sia rischioso e che questo avvenga, peraltro, sotto la spinta di un gruppo di tecnocrati finanziari che hanno prosperato sulla globalizzazione selvaggia, da Musk in testa, è davvero inquietante”. Lo ha detto il deputato dem Claudio Stefanazzi, componente della commissione Finanze, intervistato sui canali social dei deputati Pd.
“L'Europa – ha concluso Stefanazzi - dovrebbe, come ha detto la von der Leyen, rispondere Innanzitutto in maniera compatta. Ho paura che la nostra premier abbia un'idea diversa, e il fatto che esponenti del governo insistano sull’opportunità negoziare con Trump, credo sia il modo più sbagliato per affrontare la situazione. Trump deve capire che dall'altra parte ha un monolite e questo monolite non è intenzionato a discutere di alcuni principi fondamentali. I dazi non sono la risposta alla crisi che l’economia mondiale sta attraversando e certamente l'addio al multilateralismo non è una ricetta percorribile”.
"Via i palestinesi da Gaza. E' questo il piano di cui hanno discusso Donald Trump e Benjamin Netanyahu nel loro incontro alla Casa Bianca. Al posto delle case, delle scuole, degli ospedali che vanno ricostruiti perché le persone possano viverci, sorgerà la "riviera del medio oriente".
Un progetto di vera e propria pulizia etnica: non c'è altro modo per definirlo, a cui i palestinesi si oppongono con tutte le loro forze. Ma a cui sono fermamente contrari anche Egitto e Giordania, così come l’Arabia Saudita che ha immediatamente ribadito "l'inequivocabile rifiuto” della violazione dei diritti del popolo palestinese, incluso il tentativo di spostarlo altrove, e che invece, chiede lo Stato di Palestina in cambio della normalizzazione dei rapporti con Israele.
L'Europa cosa dice? Cosa intende fare per garantire il diritto dei palestinesi a vivere nella loro terra e ad avere uno stato indipendente, come previsto dalla risoluzione ONU del 1947 ?
Non si può certo restare a guardare davanti alla cacciata di un popolo dalla propria terra e alla sua totale eliminazione". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Donald Trump Junior ha violato le norme italiane ed europee partecipando ad una battuta di caccia nella laguna di Venezia lo scorso dicembre? Aveva tutti i titoli autorizzatori per poter esercitare la caccia in Italia? La battuta di caccia è avvenuta nel rispetto di tempi, orari e specie cacciabili oppure, come si evince da video ed immagini, sono state abbattute specie protette, come ad esempio un esemplare di casarca (la Tadorna ferruginea Pallas)?”.
Sono le premesse di un’interrogazione parlamentare a prima firma dell’on. Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, sottoscritta anche dai deputati dem, Forattini, De Maria, Manzi, Simiani, Ferrari, Rossi, Fornaro, Roggiani, Ghio, Graziano.
L’attività venatoria in Italia è regolata dalla legge 157/92 e dalle leggi regionali applicative ed è una concessione che lo Stato rilascia ai singoli cittadini che posseggono determinati requisiti (porto d’armi, tesserino venatorio, polizza assicurativa, tasse di concessione). Nel caso di utilizzo di armi di proprietà, nel rispetto delle norme italiane, occorre anche l’autorizzazione delle autorità predisposte all’introduzione, al traporto e all’utilizzo delle suddette armi ai fini della pratica venatoria. Su tutto questo dovrà riferire al Parlamento il ministro Piantedosi, perché non sarebbe tollerabile che vi siano cittadini privilegiati rispetto ad altri ed anche per contestare ai diretti interessati le eventuali infrazioni commesse, anche di carattere pe
“Da fonti stampa si apprende che Donald Trump Junior, nello scorso mese di dicembre 2024, avrebbe partecipato ad una battuta di caccia in Italia verosimilmente nella laguna di Venezia e che abbia ucciso diverse quaglie e anatre, tra cui una Casarca, uccello molto raro in Europa, per la cui uccisione è prevista una sanzione penale. Si ricorda inoltre che l’attività venatoria è vietata ai non residenti in Italia, evidentemente sprovvisti di tesserino di caccia e che il rispetto dei limiti di carniere previsti dal calendario venatorio per ogni specie, dalle immagini del video non appaiono essere rispettati. Vorremo ricordare che l'Italia non è una colonia del potente di turno o di suo figlio. La famiglia Trump non pensi di trattarci come stanno facendo con il Messico o la Groenlandia e, soprattutto, che non siamo disposti a rimanere a capo chino davanti ad atti di bracconaggio”. Così si legge nell'interrogazione presentata al ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin dai deputati dem Eleonora Evi, Sara Ferrari e Marco Simiani con cui si chiede come intenda intervenire a tutela delle specie e delle aree naturali protette e per garantire il pieno rispetto della legislazione italiana in materia di caccia da parte di cittadini stranieri, anche al fine di contrastare il fenomeno del turismo venatorio.
“L’annuncio di nuovi dazi sulle esportazioni europee da parte di Donald Trump rappresenta un attacco diretto alle nostre imprese e un grave tentativo di dividere l’Unione Europea. Un’iniziativa che rischia di colpire duramente il Made in Italy, mettendo a rischio migliaia di aziende e posti di lavoro nel nostro Paese.” Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
“Serve una risposta forte e unitaria da parte dell’Unione Europea per difendere i settori strategici del nostro export, dall’agroalimentare alla meccanica, fino alla moda e al farmaceutico. La presidente Meloni deve dirci chiaramente da che parte sta”, aggiunge Graziano.
“Sono oltre 44 mila le imprese italiane potenzialmente colpite dalla guerra dei dazi annunciata da Donald Trump e a rimetterci saranno maggiormente i settori del farmaceutico, agroalimentare, meccanica, automotive, e moda, con un impatto dai 4 ai 7 miliardi di euro di riduzione dell'export. È chiaro il progetto di Trump di indebolire l’Europa e l’Italia, di dividere gli stati membri. E la Meloni non ha deciso da che parte stare. Si dice che sia ambasciatrice di Trump in Europa ma ricordiamo alla presidente Meloni che se pensa a soluzioni separate tra gli Stati membri andrà ad indebolire l’Europa senza ottenere risultati e sarà piuttosto il grimaldello per scardinare l'economia europea ed italiana. Il paradosso di una premier presunta sovranista che danneggia le aziende italiane e gli interessi nazionali. La premier Meloni a questo punto deve decidere da che parte stare. Noi ribadiamo che dobbiamo restare uniti in Europa per proteggere le nostre aziende”. Lo dichiara Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.
“Trump e Musk stanno smantellando con violenza il contributo USA alla solidarietà e cooperazione globale. L’uscita dal WHO, lo stop a tutti i programmi di aiuto, l’incertezza su usaid (l’account ieri è stato sospeso) sprofonderanno i paesi più poveri nella povertà e pandemie”. Lo scrive su X Lia Quartapelle vicepresidente pd in commissione Esteri di Montecitorio, che aggiunge: “ Per l’Italia, che da sempre lavora per il dialogo e la cooperazione, l’avanzare dell’isolazionismo ed egoismo è un pericolo: aumenterà la povertà, l’instabilità, le migrazioni. Ho presentato un’interrogazione che chiede ad Antonio Tajani come reagirà alle decisioni di Trump”.
“Il modello Albania è un esempio solo nella compressione del diritto d’asilo. Abbiamo visitato il centro di Gjader dove domattina alle 9 cominceranno le udienze di convalida dei 43 migranti ancora trattenuti. Nel primo pomeriggio è ripartito il migrante passato alla procedura ordinaria ma non siamo riusciti a conoscere le ragioni di questo passaggio. Non siamo riusciti ad avere conferma di quanti abbiano già avuto un colloquio con il proprio avvocato difensore assegnato d’ufficio, nonostante lo straordinario lavoro delle forze dell’ordine e del personale dell’ente gestore impegnate, perché evidentemente le procedure troppo strette nei tempi in un territorio straniero rendono troppo difficoltoso il pieno esercizio del diritto di difesa. La fretta di Giorgia Meloni di dare un segnale politico forzando ancora una volta la mano sul diritto internazionale all’indomani della liberazione del torturatore libico sta nuocendo proprio a persone che dai campi gestiti dai trafficanti di esseri umani sono scappati che rischiano adesso di affrontare l’udienza senza aver mai avuto un colloquio con il proprio difensore Nella furia di correre dietro a Trump Giorgia Meloni sta riportando indietro le lancette della storia d’Europa”. Così in una nota i democratici Andrea Casu, Nadia Romeo e Marco Simiani in missione il Albania per il gruppo parlamentare del Pd.
“Il Ministro Schillaci con la sua risposta ha dato del bugiardo o del incompetente al vicepremier Salvini che dice che l'Italia dà 100 milioni all'Oms quando i numeri oggi lei forniti parlano di una cifra attorno a 25,8 milioni. Sempre Salvini cita Trump, 'capo internazionale dei sovranisti' come modello da seguire per la sua scelta di far uscire gli Usa dall'Oms. Qui il vero problema è quello di non seguire la gara della follia e lei ministro ce lo conferma ”. Così il deputato dem Nico Stumpo in replica al ministro della Salute Orazio Schillaci durate il Question time alla Camera.
“Con la pandemia – continua il parlamentare Pd - ci siamo resi conto che la salute non si può ascrivere ai problemi di una regione o una nazione ma è un problema mondiale. Acquistando i vaccini, più che mai abbiamo anche capito l'importanza dell'Europa. Alla faccia dei no-vax o di chi vorrebbe portarci indietro nel tempo”. “L'Oms può avere delle imperfezioni ma pensare di uscirne e restare da soli a difenderci significa non capire la storia né il momento in cui ci troviamo. La proposta di questo governo ci porta in un posto dove non vogliamo vivere”, conclude Stumpo.
“Sulla sanità il Governo fa solo chiacchiere, proclami di grandi interventi e grandiose intenzioni, che finiscono sempre per dare ragione a chi ritiene che il pensiero sia solo quello di ridimensionare la sanità pubblica”. Così Silvio Lai, deputato Pd, membro della commissione bilancio ed esperto di materie sanitarie, commenta l’ultima relazione indipendente di Gimbe sul decreto liste d’attesa.
“Prima la legge di bilancio che finanzia in maniera insufficiente la sanità pubblica, aggredita da decine di norme ad hoc di vari esponenti della maggioranza per i fini più svariati, poi di recente la corsa ad inseguire Trump nell’uscita dall’OMS, in mezzo il decreto liste d’attesa con i decreti attuativi al palo”, prosegue Lai.
“Al 29 gennaio 2025 un solo decreto attuativo è stato approvato mentre 5 sono al palo o scaduti e tra questi c’è quello del superamento del tetto di assunzione del personale che richiede l’applicazione della nuova metodologia di valutazione del fabbisogno di personale che Agenas ha definito ma non ha l’ok del Governo che evidentemente subisce pressioni e ricatti. Ma oltre il merito ci chiediamo se il ministro Schillaci voglia continuare a lungo a fare la foglia di fico in sanità per un Governo che aggredisce la sanità pubblica, liscia il pelo ai no vax e alle fantasie antiscientifiche, e lascia senza tutela i cittadini”, conclude Lai.
“Nonostante tutti i problemi che ci sono nel Paese, evidentemente la priorità del governo e della Presidente Meloni è quella di portare avanti questo assurdo braccio di ferro contro la magistratura. Dopo la riforma sbagliata della separazione delle carriere, ecco ripartire l’operazione Albania, che è oggettivamente un’operazione già fallita, un enorme spreco di risorse pubbliche per costringere alcuni migranti a fare avanti e indietro per il Mediterraneo. La Presidente Meloni deve smettere di inseguire le politiche di Trump e cercare in Europa una soluzione comune per affrontare seriamente insieme il grande tema delle migrazioni”. Lo ha detto il deputato del Pd, Andrea Casu intervistato a Montecitorio.
“Giorgia Meloni sbaglia direzione. Invece di guardare sempre a quello che fa Trump dovrebbe cominciare a occuparsi del destino dell’Italia e dell’Europa. Giusto che il governo italiano decida, ma deve farlo sempre nel rispetto della Costituzione e delle leggi. Non si può pensare ad un potere senza alcun controllo”, ha aggiunto Andrea Casu.
"Quando la battaglia contro il Covid ci insegnava il valore della sanità pubblica, della prevenzione e della ricerca scientifica Salvini combatteva le mascherine e non ha imparato nulla. Per questo oggi vuol fare uscire l’Italia dall’Organizzazione mondiale della sanità: a lui interessa solo farsi bello con Trump e non lasciarlo solo con la Meloni. Se vuole davvero aiutare la Sanità italiana costringa il suo governo a mettere le risorse per eliminare le liste d’attesa e consentire agli italiani di curarsi".
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.