03/04/2024 - 20:00

Il voto di oggi non cancella l'alone dei rapporti oscuri tra Lega e Russia Unita

“Noi chiediamo di togliere la fiducia al ministro Salvini e di allontanarlo dal governo in virtù dei rapporti opachi che ha tenuto e continua a tenere con la Russia. Giorgia Meloni è stata la prima a pensare che la Lega mantenesse quei rapporti e la sua scelta è stata ovvia: nessun esponente della Lega occupa nel governo posizioni chiave in tema di difesa, esteri, affari europei e sicurezza nazionale. Ogni volta che votate la fiducia a questo governo ribadite quella scelta”. Così Lia Quartapelle, deputata dem, è intervenuta ieri in Aula a Montecitorio, in dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier Matteo Salvini per i rapporti con il partito di Vladimir Putin, Russia Unita.

“C'è un accordo - ha continuato Quartapelle - tra la Lega e Russia Unita di Putin, firmato nel 2017 e rinnovato tacitamente dopo l'invasione dell'Ucraina. La Lega ieri ha sconfessato politicamente quell'accordo ma, in realtà, non c'è nessun atto formale che lo ritiri. Senza questo, quel rapporto non ha avuto fine”.

“Tra Lega e Putin ci sono molti atti e un patto che dicono una cosa sola: il ministro Salvini in questi anni si è fatto megafono per diffondere la propaganda di un regime totalitario. Il voto di oggi non cancella l'alone dei rapporti oscuri e limacciosi tra Salvini e la Russia di Putin e non lava nessuna coscienza” ha concluso Quartapelle annunciando il voto favorevole del Partito Democratico alla mozione di sfiducia.

03/04/2024 - 12:32

“Non possiamo permetterci stanchezze o tentennamenti nel sostegno all’Ucraina, ovvero nella difesa di un popolo aggredito. Ne va del rispetto della sovranità e autodeterminazione di questo popolo, ma anche dei princìpi fondamentali della Ue e della nostra Costituzione come la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti umani. Ci siamo impegnati in questo senso in Europa e per questo motivo critichiamo l’atteggiamento schizofrenico del Governo che si muove come un giano bifronte. Con un vice premier, Tajani, che ha una postura in linea con gli impegni assunti finora, e un altro, Salvini, che si ostina ad avere da anni un comportamento ambiguo verso Putin e il suo regime. Da ultimo ricordo le frasi di congratulazioni all’indomani del voto in Russia che non sono cancellabili di fronte a smentite “obbligate” e di pura forma. Questa è la ragione per cui abbiamo presentato una mozione di sfiducia: la posizione di Salvini indebolisce ed imbarazza infatti il Governo e, inevitabilmente, l’Italia a livello internazionale. È indispensabile che la linea del Governo in politica estera sia netta e priva di divisioni, altrimenti diventiamo inaffidabili ed irrilevanti, come purtroppo sta accadendo da mesi a questa parte”. Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Affari europei a Montecitorio, intervenendo a “Il Rosso e il Nero”, su Rai Radio1.

24/03/2024 - 11:12

Mosca, Boldrini: "Vicinanza a vittime e popolo russo. No ad ulteriore escalation di violenza."
"Il numero delle vittime innocenti del terribile attentato a Mosca a distanza di due giorni continua ad aumentare. Le immagini che abbiamo visto sono angoscianti.
Condanno fermamente ogni atto terroristico compiuto contro civili inermi ed esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, ai tantissimi feriti e al popolo russo che sta vivendo un momento di grande dolore e preoccupazione.
E mentre si stanno ancora chiarendo le responsabilità di quanto accaduto nel teatro moscovita, è necessario che nessuna strumentalizzazione venga compiuta e che i tragici fatti di venerdì scorso non diventino motivo per un'ulteriore escalation di guerra né in Ucraina né altrove". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

24/03/2024 - 10:43

Dichiarazione di Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera
“La destra italiana di oggi non solo è divisa e litigiosa ma è anche la più grande mistificazione della storia.” Cosi Stefano Graziano, capogruppo Pd in Commissione Difesa della Camera, commenta ad Agorà la riunione dei sovranisti europei convocati a Roma da Salvini. “Il nostro vicepremier – attacca l’esponente del Pd-  pensa solo a chiusure e a limitare i diritti dei  cittadini europei e si appresta a una campagna elettorale da estremista alleandosi con la fascista Le Pen contro Von der Layen. A Meloni chiediamo: da che parte sta l’Italia? Cosa fa la nostra presidente del Consiglio davanti a questa alleanza  che anziché rafforzare l’idea di una Europa più forte, magari lavorando per una difesa comune europea, per dare più diritti ai propri cittadini, favorendo una inevitabile transizione ecologica  e digitale, ecco: che fa la premier Meloni? Di fronte a una possibile,  pericolosissima, escalation del conflitto tra Russia e Ucraina , l’Italia e l’Europa non possono assolutamente marciare divise e permettersi di avere lacerazioni così profonde e gravide di conseguenze . Serve una scelta di campo netta tra chi alimenta la visione espansionista di Putin e chi vuole dare ai cittadini italiani ed europei un futuro di pace e di sviluppo”.

20/03/2024 - 15:11

Clamoroso ritardo del Mit su attuazione Pnrr, dati Corte dei Conti inequivocabili

"Il prossimo Consiglio europeo è chiamato ad assumere decisioni fondamentali. La preoccupazione è che l’Italia, con la presidente Meloni al Governo, non sia in grado di giocare un ruolo da protagonista.
Come può l’Italia sostenere davvero l’Ucraina ed assumere un ruolo decisivo per la pace se ogni giorno il Vice Presidente del Consiglio Salvini rilascia dichiarazioni imbarazzanti? Come possiamo credervi se c’è una parte del Governo che si complimenta con Putin per la vittoria in elezioni che sono chiaramente condizionate e non libere davvero? Il Governo ha il dovere di chiarire quale sia la sua posizione politica e quella del vicepremier Salvini. Altrimenti queste tensioni e decisioni ci indeboliscono a livello internazionale ed europeo". Lo ha detto in Aula Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue, a proposito delle comunicazioni della presidente del Consiglio Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

E sulla questione di Israele Piero De Luca ha aggiunto: "Bisogna fare ogni sforzo per proteggere la popolazione palestinese innocente e inerme. Sarebbe un errore grave aggiungere vittime innocenti palestinesi alle vittime innocenti israeliane. Invitiamo Il Governo a sostenere ogni iniziativa per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza. Basta violenza. Tacciano le armi. Si aprano i valichi per gli aiuti umanitari e si avvii un’iniziativa di de-escalation per aprire una conferenza di pace che ponga fine al conflitto attraverso una soluzione politica, quella dei “due popoli e due Stati”. Non vi sono altre strade percorribili".

"Sulle riforme in materia economica bisogna essere credibili e attuare il Pnrr - ha proseguito Piero De Luca -; i dati che la corte dei conti ha emanato nelle scorse ore irritano la presidente del consiglio ma sono dati reali. Siamo indietro in modo clamoroso con l'attuazione del piano, questa è la verità. Il Mit di Salvini è al 15 per cento della spesa rispetto alle risorse ottenute e avete fatto tagli drammatici certificati su settori decisivi quali sanità e asili nido, state sbagliando strada. Il pnrr è arrivato grazie al Pd e grazie al lavoro che David Sassoli ha fatto in Europa dando vita ad un piano, il next generation, che non era mai esistito finora e grazie a lui abbiamo portato 200 miliardi in Italia. Non possiamo dimenticare che il governo Meloni ha votato contro quel piano! Vi chiediamo serietà e responsabilità in Europa perché solo da lì possiamo riportare democrazia, diritti ed economia".

12/03/2024 - 15:43

“Sin dal primo momento abbiamo fatto ogni sforzo possibile - come Italia e come Europa -  affinché si ponesse fine all’aggressione di un regime, quello russo, ad un Paese democratico, libero e sovrano come l’Ucraina. Da subito abbiamo espresso vicinanza alla popolazione con 13 pacchetti di sanzioni europee, con ogni tipo di sostegno, umanitario, economico e anche militare. Sia chiaro: su questo non possiamo permetterci nessuna stanchezza e nessun tentennamento. Dobbiamo insistere sulla strada che porta ad un immediato cessate il fuoco. È la premessa indispensabile per avviare una soluzione diplomatica che porti ad una pace giusta e duratura. Ma è necessario che si fermi subito l'aggressione del regime russo”. Così Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche europee alla Camera dei deputati intervenendo a Coffeebreak su La7.

08/03/2024 - 14:09

"Senza parità non ci può essere una essere democrazia compiuta. Fino a quando esisteranno donne che devono abbandonare il lavoro dopo essere diventate madri, donne che guadagnano meno dei loro parigrado uomini, escluse dai vertici nei luoghi di lavoro, costrette a vagare da un ospedale all'altro per interrompere una gravidanza, molestate nelle università, sui mezzi pubblici, uccise perché volevano interrompere una relazione , non ci sarà una democrazia compiuta.
E finché non sarà chiaro che il patriarcato è un problema culturale e strutturale e come tale va affrontato seriamente, non ci sarà uguaglianza.
Per tutte queste ragioni, l'8 marzo è per le donne ancora una giornata di lotta e rivendicazione, ovunque. Sia per quelle chi vivono in Italia, Germania o negli Usa, sia e soprattutto per quelle che resistono nei luoghi di guerra, a Gaza come in Ucraina o nella Repubblica democratica del Congo, così come nei regimi totalitari, in Russia come in Iran o in Afghanistan.
Fino a quando una sola donna, ovunque nel modo, sarà discriminata e oppressa, non ci sarà vera parità per nessuna e noi continueremo a batterci". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

07/03/2024 - 18:18

“Fermo restando la libertà di espressione e di manifestazione delle proprie idee, la foto di Jorit che abbraccia Putin è uno schiaffo per chi crede nella democrazia. Ci sono princìpi inviolabili, valori insindacabili di libertà, rispetto dei diritti umani, sovranità dei popoli, pace, che vanno difesi e salvaguardati ogni giorno. L'aggressione inaccettabile di Putin all'Ucraina mette in discussione tutti questi valori fondamentali. Il tentativo di riscrivere confini territoriali con le armi, i crimini commessi sul campo, gli attacchi ai civili non sono atti di fronte ai quali è possibile far finta di nulla o girarsi dall'altra parte. Per non parlare della soppressione violenta di ogni forma di opposizione interna. Per questo dico a Jorit che il suo abbraccio, le sue dichiarazioni, sono gravissime e rappresentano una ferita profonda per chi crede e lotta per la democrazia e la libertà” così il deputato democratico, capogruppo nella commissione Affari europei della camera, Piero De Luca.

06/03/2024 - 19:25

“L’esercito russo dice che ha bombardato un obiettivo militare. In realtà erano il presidente Zelensky e il premier greco, Mītsotakīs, che andavano a onorare le vittime di un altro attacco russo. Ci sono 5 morti. Putin guida un regime terrorista che non conosce limiti”. Così la deputata democratica, Lia Quartapelle.

05/03/2024 - 14:08

Il Partito democratico ha votato a favore della missione difensiva Aspides nel Mar Rosso, a garanzia della libertà e della sicurezza della navigazione, e di quelle che prevedono interventi aggiuntivi in Ucraina e in Medio Oriente. Ma non possiamo rimanere indifferenti al grido di disperazione che viene dalla striscia di Gaza e dal confine con l’Egitto. Proprio in queste ore una delegazione di parlamentari tra cui molti esponenti del Pd, ci racconta di una strage silenziosa dovuta alla mancanza di medicinali e di generi alimentari. Per questo nella nostra risoluzione avevamo chiesto che nella missione Levante ci fosse il ripristino dei fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi all'Unrwa per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo l'accesso illimitato alle cure. Colpisce la reazione di chiusura del governo soprattutto alla luce delle parole del ministro Tajani che a proposito della situazione a Gaza aveva parlato di “catastrofe umanitaria” e si è invece presentato in Aula con pochi fondi e molti tagli alla presenza attiva dell’Italia in quell’area.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

05/03/2024 - 13:23

Pd chiede più fondi per aiuti umanitari, iniziative diplomatiche e difesa merci

"Vorrei mandare un saluto affettuoso ai colleghi della delegazione Pd che si trovano in questo momento a Rafah per testimoniare gli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e soprattutto il cessate il fuoco, tema fondamentale. E vorrei anche esprimere gratitudine alle donne e agli uomini delle forze armate, che danno prestigio e forza nelle missioni internazionali di pace". Così Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, intervenendo in Aula in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.

"Il Partito democratico voterà si alle tre missioni - ha spiegato con chiarezza Stefano Graziano - quella sull'Ucraina, Aspides e Levante, ma con delle raccomandazioni al governo. Noi del Pd avevamo presentato in commissione 4 emendamenti, di cui due approvati, ma due bocciati. Eppure erano importanti tutti e 4, avevano un valore. I due bocciati riguardavano sostanzialmente l'aumento degli aiuti umanitari a Gaza (a 3 milioni avevamo aggiunto altri 5 milioni) e in più avevamo chiesto che questi soldi venissero liberati per l'agenzia Unrwa. Quindi sostanzialmente dei 10 milioni dichiarati dal ministro degli Esteri ieri in una intervista al momento ne risultano solo 3. E non possiamo dire che i restanti 7 arriveranno in seguito, è una bugia, perché l'emergenza c'è oggi a Gaza, non fra un mese o 3 mesi o 6 mesi".

In particolare sulle missioni Aspides e Levante Graziano ha detto: "Il crinale è molto delicato nella striscia di Gaza, e se non si gestiscono con intelligenza le missioni che stiamo portando avanti, rischiamo di produrre una escalation. Il ministro ha detto che c'è una catastrofe umanitaria, allora perché no Unrwa? Perché non aumentare i soldi per gli aiuti umanitari? La missione Aspides vuole proteggere la libera navigazione e le merci, è una missione difensiva; Levante è una missione umanitaria, le due si tengono se l'una rafforza l'altra. Quindi è importante dare segnali forti e chiari, aumentando la nostra azione diplomatica non con la timidezza che abbiamo visto in commissione al Governo. Dobbiamo essere forti e chiari in particolare su difesa della libertà delle merci, aiuti umanitari e iniziativa diplomatica. Queste sono le motivazioni per cui noi continuiamo a dire si, ma auspichiamo che il Governo accolga le nostre raccomandazioni per fare di più e meglio", ha concluso il dem.

05/03/2024 - 11:00

La risoluzione presentata dal Gruppo del partito democratico autorizza la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali Aspides in Mar Rosso, Levante in Medioriente e il proseguimento della missione civile dell'Ue in Ucraina e impegna il governo “a farsi promotore di una azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella Striscia di Gaza e a sostenere un’azione diplomatica, nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente, il cessate-il-fuoco a Gaza e la pace nell’intera regione”.

Ecco il testo integrale della risoluzione del Pd

La Camera,
premesso che,
con l’entrata in vigore della legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, l’Italia si è dotata di uno strumento normativo che ha innovato il procedimento di deliberazione delle missioni internazionali, pur restando nelle funzioni del Parlamento il fondamentale potere di «autorizzare» nuove missioni internazionali o la loro proroga ai sensi dell’articolo 2, comma 2; la legge ha trasferito al Governo, nella fase di programmazione e istruttoria, la scelta delle missioni internazionali da avviare o da prorogare, ma la fase decisionale è rimasta nella disponibilità esclusiva delle Camere che possono negare l’autorizzazione;

l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico – il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti – e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea;

nell’anno in corso, il quadro geopolitico internazionale oltre ad essere condizionato dal protrarsi dell’invasione Russa dell’Ucraina, che ha riportato un conflitto di natura “tradizionale” in Europa, ha visto aggiungersi lo scoppio della crisi mediorientale a seguito dell’attacco terroristico condotto da Hamas con l’uccisione di oltre 1.200 civili, il perpetrarsi di stupri e torture e, infine, il rapimento di più di 200 cittadini israeliani e stranieri, anche europei, condotti a Gaza come ostaggi;

a seguito degli attacchi terroristici il Premier israeliano Netanyahu ha annunciato un assedio totale della Striscia di Gaza, autorizzando la più grande mobilitazione militare del Paese dalla guerra dello Yom Kippur del 1973, prima nel Nord e successivamente nel Sud della Striscia che ha già comportato l’uccisione di oltre 30mila persone, di cui il 70% minori e donne;

il Medio Oriente si trova a vivere una profonda instabilità politica e militare, con azioni e provocazioni che stanno determinando un'escalation regionale, a partire dagli scontri al confine tra Israele e Libano, dalla Siria; e dagli attacchi nel Mar Rosso da parte dei ribelli yemeniti Houti sostenuti dall'Iran;

al quadro già drammatico e in un’area tradizionalmente caratterizzata da elevata instabilità e volatilità, occorre aggiungere gli attacchi subiti dalle navi mercantili in navigazione nel Mar Rosso da parte di un gruppo armato di ribelli yemeniti filo-iraniano, gli Houthi, che ha trasformato lo stretto di Bab al Mandeb in una tratta a grande rischio per i numerosi attacchi condotti contro navi e mercantili in transito nel Mar Rosso e che sono stati condannati, lo scorso gennaio, dalla risoluzione 2722 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (con 11 voti a favore e 4 astensioni di Russia, Cina, Algeria e Mozambico). Il Consiglio ha chiesto l’immediata cessazione degli attacchi, poiché stanno ostacolando il commercio globale “e minano i diritti e le libertà di navigazione, nonché la pace e la sicurezza regionale”; ribadendo il diritto degli Stati membri, in conformità con il diritto internazionale, di difendere le proprie navi dagli attacchi, compresi quelli che minano i diritti e le libertà di navigazione;

il perdurante e massiccio blocco della libera navigazione sulla rotta di Suez costituisce un attacco sostanziale agli interessi commerciali strategici e alla sicurezza dell'Unione europea e danneggia in modo sostanziale il nostro Paese e gli altri Paesi del Mediterraneo;

difatti, attraverso il Canale di Suez si calcola che passi il 16% delle importazioni italiane. Confartigianato ha stimato che il rischio di attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen alle navi che attraversano lo Stretto di Bab el-Mandeb è costato, nel trimestre che va da novembre 2023 a gennaio 2024, 8,8 miliardi di euro in termini di perdite suddivise tra 3,3 miliardi, cioè 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni, e 5,5 miliardi, vale a dire 60 milioni al giorno, per l’impossibilità di approvvigionarsi di prodotti manifatturieri;

il Consiglio Affari Esteri della UE ha varato ufficialmente in data 19 gennaio 2024 l’operazione EuNavFor Aspides sulla base della proposta formulata da Italia, Francia e Germania al fine di proteggere il traffico mercantile in tutta l’area, da Hormuz a Bab el-Mandeb e fino a Suez;

la missione europea Aspides è pianificata per operare un anno salvo ulteriori estensioni e si coordinerà con l’operazione navale europea Eunavfor Atalanta attiva in funzione anti-pirateria nel Golfo di Aden e Oceano Indiano;

Aspides è configurata come una missione difensiva che prevede l’uso delle armi al solo fine di protezione del traffico mercantile e per intercettare eventuali droni, missili e barchini esplosivi diretti contro le navi;

il quartier generale dell’operazione è situato a Larissa, in Grecia, il comando operativo è affidato al commodoro greco Vasilios Griparis mentre il comando delle forze in mare è assegnato al contrammiraglio Stefano Costantino, imbarcato sul cacciatorpediniere Caio Duilio;

considerando che,

la missione Levante invece è volta ad assicurare la protezione delle forze schierate, in particolare UNIFIL e MIBIL, e sostenere l’evacuazione di contingenti, le NEO di connazionali e di Paesi like minded e la fornitura di aiuti umanitari compreso lo schieramento di una capacità sanitaria. L’area geografica dell’Operazione è la seguente; Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, Libano, Egitto, Giordania, Cipro, EAU, Qatar e regione del Mediterraneo Orientale;

purtroppo, la situazione umanitaria all’interno della Striscia è al collasso. L’OMS ha definito la striscia di Gaza una zona di morte. Secondo il World Food Programme, nel nord della striscia 1 bambino ogni 6 sotto i due anni soffre la fame. Dal 7 ottobre a Gaza sono entrati circa 10mila camion con aiuti umanitari. Più o meno la quantità che prima della guerra entrava ogni mese. Nelle ultime settimane il numero di convogli che hanno attraversato i valichi di Rafah e Karem Shalom è diminuito. A gennaio è stato negato l’accesso al 56% delle consegne, rispetto al 14% del periodo da ottobre a dicembre;

dunque ribadiamo il nostro appello al governo affinché sostenga ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia- così come già approvato dalla mozione 1/00233 presentata dal Partito Democratico poche settimane fa;
continuiamo ad affermare con forza, soprattutto dinanzi all’avvio di una missione navale europea, che si è registrata fin qui una scarsa assertività e un colpevole ritardo nell’iniziativa diplomatica dell’Unione europea, anche di semplice coordinamento con i tentativi di dialogo promossi dai Paesi arabi, le cui interlocuzioni principali stanno avvenendo con l’Amministrazione americana, come testimoniano le reiterate missioni nella regione del Segretario di Stato Anthony Blinken; 
dopo anni di inerzia, la comunità internazionale e l’Unione europea devono recuperare un ruolo attivo nella risoluzione della crisi in Medio Oriente, seguendo le indicazioni del suo Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, sostenendo le componenti più avanzate delle società israeliana e palestinese, nella ripresa del processo di pace e della soluzione politica dei “due popoli, due Stati”, anche rafforzando le iniziative di dialogo coi paesi terzi dell’area o da essi promosse;
nell’esaminare tale missione Levante, sollecitiamo, inoltre, nuovamente il governo a ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi nell’anno in corso all’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo altresì l’accesso illimitato alle cure- anche alla luce dello sblocco da parte della Commissione europea di una prima tranche da 50 milioni- di euro degli 82 previsti per il 2024- all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), dopo che, a fine gennaio, aveva sospeso il suo sostegno all’agenzia in seguito alle accuse riguardo il coinvolgimento di 12 membri del personale negli attacchi di Hamas di ottobre scorso;

l’Italia ha, difatti, una lunghissima tradizione di presenza attiva in Palestina, in West Bank come a Gaza, di organizzazioni della cooperazione allo sviluppo, ma la loro attività rischia oggi di arrestarsi a causa dei tagli del Governo italiano: nel 2021, vi erano destinati 15 milioni per i progetti di sviluppo e 5,2 milioni per l’emergenza umanitaria; nel 2022, rispettivamente, 16,3 milioni e 3,6; nel 2023, invece, solo 11 milioni esclusivamente destinati all’emergenza umanitaria, con il conseguente congelamento di dieci progetti a Gaza e in West Bank, proprio nel momento in cui sarebbero stati più necessari;

auspichiamo dunque che il governo preveda ulteriori risorse finanziare, già all’interno della missione stessa, per sostenere l’implementazione degli aiuti umanitari a Gaza, anche attraverso le organizzazioni internazionali a partire da World Food Programme (WFP) e UNRWA, sia recuperando le somme attribuite ad attività di cooperazione e sviluppo per il Medio Oriente per l’anno 2023  e non spese a causa della difficoltà ad operare nel contesto regionale a seguito del conflitto a Gaza,  sia implementando ulteriormente le somme stanziate per le attività di cooperazione civile-militare e per la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza;
considerando, altresì, che,
il Partito Democratico ha chiesto al Governo, anche con la mozione 1/00233 approvata lo scorso 13 febbraio, l’impegno a sostenere, all'interno di una cornice europea, con un mandato difensivo definito, a protezione della libertà di navigazione e in dialogo con altri attori regionali, le iniziative volte a garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso, così come sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation regionale e la pace in Medio Oriente;
chiediamo all’Europa un’iniziativa politica più incisiva che, oltre alle missioni previste, attivi tutti i canali diplomatici con l’obiettivo di celebrare – come proposto nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27 ottobre 2023 – una Conferenza internazionale di pace che ponga fine al conflitto in Medio Oriente e di promuovere, in tutte le sedi multilaterali, una missione internazionale di interposizione a Gaza, che coinvolga i paesi arabi, sotto l’egida delle Nazioni Unite;

propongono all’Assemblea di autorizzare per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 la partecipazione dell’Italia alle seguenti tre nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 26 febbraio 2024 (Doc. XXV, n. 2), di seguito riportate:

EUROPA
Partecipazione di personale di magistratura alla missione civile dell’Unione europea denominata EUAM Ukraine (European Union Advisory Mission) in Ucraina (scheda n. 34-bis/2024);

ASIA
Dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 13-bis/2024), impegnando il Governo a farsi promotore di una azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella Striscia di Gaza;
Proroga dell’impiego di un dispositivo multidominio in iniziative in presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso e Oceano Indiano nord-occidentale (scheda 26-bis/2024), impegnando il Governo a sostenere una azione diplomatica, nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente, il cessate-il-fuoco a Gaza e la pace nell’intera regione.

24/02/2024 - 11:13

“Due anni dalla barbara aggressione dell'Ucraina. Come Partito Democratico abbiamo condannato da subito con nettezza, senza ambiguità, questo attacco vergognoso, le violenze perpetrate, i crimini commessi. E ci siamo impegnati perché fosse assicurato dall'Italia, insieme alla UE e alla comunità internazionale, pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie, alla popolazione ucraina. L'Europa non ha lasciato solo questo Paese adottando, sia pur superando con fatica talvolta veti interni, sanzioni e azioni straordinarie di aiuto mai messe in campo finora. La battaglia per la resistenza, la libertà, la sovranità dell'Ucraina, è la battaglia per la libertà dell'intera Europa, per la difesa dei nostri diritti fondamentali, dei nostri valori di dignità e democrazia. Abbiamo tutti il dovere di continuare a supportare senza sosta, senza esitazioni, l’Ucraina per ottenere un cessate il fuoco immediato e l'avvio di una forte azione negoziale per una soluzione diplomatica che porti ad una pace giusta e sicura. Ne va del nostro futuro” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.

24/02/2024 - 09:31

"Esattamente due anni fa la Russia di Putin invadeva arbitrariamente l'Ucraina attentando alla sua indipendenza e alla sua integrità territoriale. È iniziata così una guerra sanguinosa che continua a mietere migliaia di vittime civili ucraine e vittime militari di entrambe le parti, che ha provocato un esodo di massa soprattutto di donne e bambini in fuga dal conflitto e la distruzione di intere città.
 A distanza di due anni da quel tragico giorno l'unica strategia che l'Ue e gli Usa hanno messo un campo nel tentativo, giustissimo, di sostenere l'Ucraina è stata l'invio di armi. Strategia che, peraltro, è oggi messa a dura prova anche a causa delle resistenze dei repubblicani statunitensi.
 E a distanza di due anni nessuno ha un'idea precisa su come porre fine a questo conflitto né sono in corso reali e concreti negoziati di pace.
 La guerra è il terreno di Putin e non saranno le armi a fermarlo: a fermarlo deve essere una seria e tenace azione diplomatica internazionale, finora assente, che veda protagonisti i leader mondiali, favorita dal pieno sostegno dell'UE e degli USA. Senza questa azione è difficile intravedere una luce alla fine del tunnel". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

20/02/2024 - 15:22

"Sono giornate complicate, per Salvini: prova a difendere l'indifendibile.
L'ultima per non urtare il suo modello Putin è che la verità su Navalny la può stabilire solo la magistratura russa.
Questo per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio sulla sua fedeltà allo zar di Mosca con il cui partito, Russia Unita, la Lega ha ancora in piedi un accordo di collaborazione siglato nel 2017, rinnovato nel 2022 e mai ufficialmente smentito.
E d'altronde, come dimenticare quando diceva di voler cedere "due Mattarella per mezzo Putin"? E quando si fotografava sulla Piazza Rossa con il volto di Putin sulla maglietta sperando di attrarne l'attenzione ed essere ricevuto? Anche in Polonia glielo hanno ricordato, quando andò al confine con l'Ucraina, appena invasa, sperando di arrivare da eroe e finendo da zimbello.
Un personaggio imbarazzante, tanto più che ora è il vicepresidente del Consiglio, uno dei massimi rappresentanti del Paese. L'unica a non provare imbarazzo è Giorgia Meloni che non dice una parola e lo tiene al suo posto. Forse in memoria dei "bei vecchi tempi" in cui anche lei applaudiva a Putin da cui, ora, deve prendere le distanze. O almeno farcelo credere". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

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