24/11/2023 - 14:37

Dichiarazione di Ouidad Bakkali e Valentina Ghio deputate Pd

“Il governo ha colpevolmente respinto un  emendamento e un ordine del giorno presentato con i colleghi della Commissione Trasporti al Decreto Proroga Termini - dichiarano le deputate PD Ouidad Bakkali e Valentina Ghio - che chiedeva di estendere anche al 2024 i contributi al lavoro portuale previsti dall'articolo 199 del Decreto Rilancio del 2020.” Lo dichiarano le deputate Pd Ouidad Bakkali e Valentina Ghio che aggiungono:  “durante le audizioni per le risoluzioni tutti i rappresentanti del mondo del lavoro e delle imprese portuali hanno ribadito la necessità e l'urgenza di un sostegno economico importante che in questi anni ha permesso di mantenere i livelli occupazionali e garantire il lavoro a centinaia di persone”. “I contributi , istituiti in piena emergenza Covid a maggio 2020 e prorogati dopo lo scoppio della Guerra in Ucraina, - proseguono le deputate Pd - sono stati fondamentali per rimanere in equilibrio in una congiuntura difficile. Ora - aggiungono - l’emergenza non è conclusa, le conseguenze della guerra, di inflazione e rincari energetici sono ancora in atto e risulta incomprensibile come mai il governo abbia deciso respingere la richiesta di reiterare alle imprese portuali questi contributi che si sono dimostrati fondamentali. È del tutto evidente che in questo modo si espongono i lavoratori a un futuro incerto e senza garanzie”.
Per Bakkali e Ghio, “non si capisce come mai si privino le imprese portuali di contributi fondamentali, mettendo a rischio di incertezza tanti lavoratori e lavoratrici portuali. Chiediamo al Governo di ripensarci e di sostenere la proroga di questi incentivi e dare una risposta a tutto il mondo del lavoro portuale che, senza queste risorse, ha grandi e fondate preoccupazioni di tenuta occupazionale del settore. Serve rendere questo strumento di sostegno alle imprese portuali strutturale o almeno pluriennale”. Concludono Ghio e Bakkali.

23/11/2023 - 18:50

“Non possiamo negare che il processo di integrazione europea abbia subito una battuta di arresto. E che sia il momento di guardare avanti. Ma per farlo dobbiamo ricordare che l’Europa unita nasce per dare risposta al dramma della Seconda Guerra Mondiale. Come soluzione in grado di creare sviluppo e benessere e di assicurare pace. I risultati raggiunti sono stati tanti. Eppure, di fronte al mutare della situazione internazionale, la Ue non è stata in grado di tenere pienamente il passo e questo ha creato delle diseguaglianze che stiamo pagando con l’emergere di forze nazionaliste che ne mettono in discussione l’esistenza stessa. Non possiamo permettere che accada. Non possiamo lasciare tutto com’è. Nè lasciare che i governi nazionalisti abbiano la meglio e ci riportino indietro. Dobbiamo spingere il processo di integrazione europea il più possibile e per farlo dobbiamo accelerare le riforme istituzionali che regolano la governance europea - penso all’eliminazione del diritto di veto che paralizza spesso le azioni del Consiglio impendendo o rallentando decisioni fondamentali per il benessere di tutti gli Stati membri. Ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare per più forti politiche comuni nei settori economici, della sostenibilità ambientale, della difesa, delle politiche migratorie, dello sviluppo. La storia degli ultimi tempi, con il Covid e la guerra in Ucraina, ha evidenziato che l’unica risposta possibile alle difficoltà del nostro tempo è quella comune. È quella europea”,  Così Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche Ue intervenendo all’incontro “Il rosso e il verde per il futuro dell’Europa”.

10/11/2023 - 14:30

Quando il salario minimo arriverà in Aula a fine novembre, il governo dovrà prendersi le sue responsabilità: per adesso abbiamo assistito solo ad un arroccamento ideologico che nasconde l’incapacità di proporre soluzioni alternative in grado di dare risposte ai 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri.
Anche per questo domani saremo in piazza a Roma con i nostri militanti, con le realtà sociali, con le forze politiche che hanno aderito, per rendere evidente che un’alternativa c’è. Un’alternativa a un governo che è stato in grado di presentare una legge di bilancio contro tutte le generazioni: contro i giovani che rivendicano il diritto allo studio, contro le donne penalizzate nel lavoro e nella famiglia, contro i lavoratori che vedono ridotte redditi e pensioni. Saremo in piazza per chiedere più soldi per la sanità perché il diritto alle cure va garantito a tutti e non solo a chi può accedere al privato.
Sono certa che domani saremo in tanti a piazza del Popolo a difendere il Parlamento da una proposta di riforma istituzionale che lo umilia e marginalizza il ruolo del Presidente della Repubblica
E poi saremo in piazza per la pace, per chiedere un’iniziativa forte dell’Europa per il dialogo, In Ucraina come in Medioriente dove si torni a rendere credibile lo scenario dei due popoli due Stati.

Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenuta a Radio Immagina.

10/11/2023 - 12:28

Dichiarazione di Andrea Casu, dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera

“La presidente Giorgia Meloni deve rispondere in parlamento, non può più eludere la domanda che le rivolgiamo da settimane: se durante la telefonata c’è stata una preoccupazione da parte sua e ci sono stati ben 40 giorni prima che altre fonti esterne dessero la notizia di questa telefonata cosa è avvenuto nel frattempo? Che verifiche sono state effettuate e che esito, eventualmente, hanno dato? E prima della telefonata, se è vero che l’unione africana aveva avvisato del pericolo anche il Governo italiano, cosa è stato fatto?” Così il deputato Pd Andrea Casu nel corso dello svolgimento stamane in Aula di una interprellanza urgente al governo sulla vicenda che ha portato alle dimissioni del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi.
"Non possiamo accettare - ha proseguito Casu- che siano fonti estere a superare così agevolmente i nostri filtri e poi a divulgare una simile conversazione. Che altri soggetti possano decidere in futuro quando far precipitare i titoli di borsa o quando farci scivolare in una crisi politica. Perchè se sono vere le dichiarazioni del sottosegretario Fazzolari l’attacco della propaganda russa in atto mette a rischio la tenuta delle nostre istituzioni e di questo dobbiamo confrontarci in Parlamento non attraverso agenzie di stampa. Se invece non è vero un simile argomento non può essere agitato solo per coprire e giustificare le azioni della Presidente. Il Pd vuole sapere cosa è successo in quei 40 giorni. Perché se sono state fatte tutte le verifiche del caso e hanno dato esito positivo, ci sono una serie di responsabilità che non possono essere scaricate su un singolo capro espiatorio. La nobiltà delle dimissioni di un singolo non può cancellare una catena imbarazzante di errori che coinvolgono certamente anche altri soggetti. E se invece le richieste della Presidente non hanno avuto risposta perché Giorgia Meloni non l’ha sollecitata? Quante altre verifiche su situazioni non chiare sono in corso?- ha proseguito Casu- Sono quesiti che il parlamento ha il dovere di affrontare. E la presidente Meloni non può più sfuggire anche alla responsabilità politica sul contenuto di quello che ha detto riguardo la guerra per la difesa dell’Ucraina, i rapporti con la Francia e le altre valutazioni che hanno guadagnato le prime pagine della stampa internazionale. E riguardano anche un tema su cui evidentemente c’è una fragilità enorme del nostro sistema paese. Gli ultimi dati ci dicono che nell’ultimo anno quasi il 98% delle imprese italiane ha subito almeno un cyber attacco. I nostri dati sensibili e strategici sono a rischio. E se siamo così vulnerabili persino ai vertici delle istituzioni nazionali mentre grazie all’innovazione i nostri nemici hanno a disposizione strumenti sempre più efficaci per poter bucare i nostri già fragili sistemi difensivi, noi vogliamo sapere cosa sta facendo il governo per alzare la guardia degli investimenti, degli interventi, dei protocolli a difesa della sicurezza nazionale. Non possiamo accettare una risposta d’ufficio come quella fornita oggi dalla sottosegretaria Castiello che ha ripetuto in Aula quello che abbiamo già letto sui giornali. Ci deve essere una assunzione di responsabilità politica da parte della premier che però non sta avvenendo. La Presidente Giorgia Meloni - ha concluso Casu- continua a non risponderci e a fuggire da ogni occasione di confronto parlamentare, dal premier time che chiediamo da mesi insieme a tutte le opposizioni alle interpellanze in cui viene direttamente chiamata in causa come oggi. Da parte nostra continueremo a chiederle chiarezza.”

27/10/2023 - 17:43

"Mi auguro che la manifestazione per tutelare tutta la popolazione civile nel conflitto in Medio Oriente, prevista per oggi in piazza dell'Esquilino alle 18.30 sia molto partecipata.
C'è un grande bisogno di riportare al centro del dibattito i temi della pace in un periodo in cui, invece, viviamo grandi tensioni e conflitti, a Gaza come in Ucraina e in tanti altri posti nel Mondo.
L'iniziativa di oggi è convocata da Amnesty International e AOI (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale) e hanno aderito decine di altre associazioni: una società civile che non si stanca mai di chiedere la fine di ogni conflitto e il rispetto dei diritti umani in ogni angolo del Pianeta. Purtroppo non potrò esserci per impegni già presi da tempo e mi auguro che sia un'occasione di riflessione senza tentativi di strumentalizzazione né di esasperazione dei toni. Spero pure che partecipino numerosi altri esponenti politici e, nel rispetto della natura civica dell'appuntamento, si dia in questo modo un segnale chiaro e inequivocabile sulla volontà, anche della politica, di adoperarsi per affermare la pace". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

14/10/2023 - 09:21

Gaza prigione a cielo aperto, dobbiamo salvare i civili

“La situazione dell’Italia e dell’Europa rispetto alla guerra fra Israele e Palestina è molto delicata. Dopo la guerra russa ucraina e tutta la situazione del nord africa con tunisia e sudan, con il tema  dell’immigrazione e delle mancate politiche di integrazione, e la tensione molto alta fra Kosovo e Serbia che spesso viene sottovalutata, noi come Italia e come Europa ci ritroviamo in una condizione di estremo pericolo. Un intervento militare a ridosso del Libano, dove sono coinvolti circa 1500 militari italiani, potrebbe portare a conseguenze disastrose e inimmaginabili”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, ospite di Agorà su Rai tre.

“Va fatto un lavoro strutturato per isolare Hamas, combatterla militarmente, creare corridoi umanitari per i civili, condannare Hamas in modo netto cosi come tutta la comunità internazionale ha fatto, ma soprattutto dobbiamo isolare pesantemente l’azione terroristica di Hamas - ha aggiunto Graziano -. Oggi il problema del popolo palestinese è esattamente Hamas. Lo stesso fatto che non hanno fatto evacuare la popolazione e la vogliono utilizzare come scudo umano è segno di un’azione folle, di un posizionamento ideologico terroristico al pari dell’Isis”, ha spiegato il dem.

“Ci vuole un grande sforzo di diplomazia internazionale per isolare Hamas, costruire corridoi umanitari per fare uscire i civili da Gaza che è diventata una prigione a cielo aperto”, ha concluso Graziano.

10/10/2023 - 10:43

“C’è un rischio molto alto di una escalation militare in Medio Oriente e oltre; bisogna ragionare con estrema prudenza perché un’allargamento del conflitto sarebbe un problema molto serio, considerando già quello che sta succedendo in Sudan, nella zona del Sael, la guerra russa-ucraina, in Kosovo, Serbia. Il tema fondamentale oggi è che nei confini dell’Europa c’è il rischio di estensione del conflitto molto alto. Per questo dobbiamo condannare fermamente l’azione di Hamas e agire in modo unitario. L’Europa e la comunità internazionale deve spingere per fermare l’escalation”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, ospite di Sky Start.

“Noi come Partito Democratico abbiamo offerto la nostra disponibilità alla maggioranza per una mozione unitaria in Parlamento - ha proseguito Graziano-. Abbiamo apprezzato le parole del ministro Tajani, la comunità internazionali si attivi  per fermare l’escalation militare e non dimentichiamo che bisogna fornire aiuti umanitari dall’Europa. Non possiamo abbandonare ed affamare la popolazione civile nei luoghi del conflitto. Il principale problema oggi dei palestinesi - ha concluso Graziano- è esattamente Hamas.

Alla domanda se ci sarà una mozione unitaria Graziano risponde: “spero e scommetto sul si”.

05/10/2023 - 10:51

"Un documento del CNEL presieduto da Renato Brunetta che, chi l'avrebbe mai detto, accoglie le obiezioni del governo e sentenzia che il salario minimo, in Italia, non è poi così necessario: il titolo giornalistico di oggi diventa, dunque, “affossato il salario minimo”, e il governo spera così, forse, di aggirare il Parlamento, che gli italiani dimentichino e non se ne parli più. Innanzitutto chiedo, nuovamente, perché deve essere il CNEL a fare ciò che il Ministro del Lavoro e la maggioranza di governo non stanno facendo: prendersi la responsabilità della contrarietà a destra sul salario minimo e affrontare questa battaglia dove va affrontata, in Parlamento. Nel merito del documento presentato ieri dal CNEL stesso, poi, non c’è molto da dire: utilizza, per argomentare la non necessità del salario minimo, dati risalenti al 2019. Prima del Covid, prima della guerra in Ucraina, prima dell’inflazione, ma comunque dopo 30 anni in cui salari si sono ridotti. Dal 2019 a oggi è cambiato tanto, se non tutto: se ne accorgono, se non è in grado di farlo la destra, le italiane e gli italiani che vivono ogni giorno la contrazione del loro potere d’acquisto e che in queste ore continuano a sottoscrivere la nostra raccolta firme per chiedere che la proposta di legge delle opposizioni diventi legge. Questo documento ha il sapore di fuga, di temporeggiamento, di vera e propria presa per il CNEL. La destra smetta di nascondersi e affronti la prossima settimana la discussione sul salario minimo nella sede preposta: il Parlamento". Lo dichiara la deputata del Pd, Rachele Scarpa.

01/10/2023 - 17:41

Dichiarazione di Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera

Robert Fico, leader del Partito Direzione-socialdemocrazia e vincitore delle elezioni anticipate  in Slovacchia è incompatibile con i valori e i principi del socialismo europeo e mi auguro che la dirigenza dei socialisti europei decidano la sua espulsione”. Così Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione Difesa della Camera  a margine della Festa provinciale dell’Unità di Napoli i  svolgimento alle Terme di Agnano.
Le recenti esternazioni di Fico nei riguardi dell’Ucraina - ha aggiunto Graziano - sono gravissime e  in profonda contrapposizione con le decisioni assunte in tutte le sedi del socialismo europeo.” Affrontando invece le recenti tensioni tra Serbia e Kosovo, Graziano ha affermato che “Italia e Europa possono e devono giocare un ruolo fondamentale per pacificare quell’area.” Per l’esponente del Pd “occorre rafforzare il ruolo della Nato, incrementando la sua forza di interposizione e di pace. Mi auguro – ha concluso Graziano- che i ministri Tajani e Crosetto perseguano senza ostacoli tale obiettivo”.

13/09/2023 - 19:55

X di Alessandro Zan, deputato Pd

A Salvini ricordo che un atto di guerra è quello di Putin, di cui lui colleziona t-shirt, contro l’Ucraina. Quello che sta accadendo a Lampedusa è il totale fallimento di questo governo - l’ennesimo - sulle politiche migratorie. Non scarichi responsabilità che sono solo loro.

07/09/2023 - 19:52

“In un momento in cui il governo dimostra di avere le idee molto confuse sul futuro dei porti, con Tajani che parla di privatizzazione, Musumeci che auspica l’autonomia differenziata e il governo che frena le fughe in avanti dei sui ministri senza riuscire a centrare nessun obiettivo, la risoluzione dei Porti che come Gruppo PD alla Camera abbiamo presentato fa ordine e affronta i diversi aspetti necessari per la realizzazione di un sistema portuale pubblico, aperto, competitivo e regolato, mettendo al centro, a differenza della risoluzione di Fratelli d’Italia, la tutela del lavoro portuale e della sicurezza dei lavoratori. Una misura che riteniamo fondamentale visti i numerosi incidenti sul lavoro che anche in area portuale si continuano a registrare, l‘ultimo pochi giorni fa a Genova. Serve formazione del personale e rinnovo dei protocolli di sicurezza anche alla luce dei tanti cantieri interferenti, e sblocco del fondo sul pensionamento”, dichiara alla Festa dell’Unità a Ravenna Valentina Ghio, vicecapogruppo PD alla Camera e componente della Commissione trasporti. Presenti anche i deputati dem Paola De Micheli, Ouidad Bakkali, e Davide Gariglio e tutti i rappresentanti del mondo associativo e sindacale di settore.

“È importante - prosegue Ghio - affrontare questo percorso ora perché - nonostante i porti italiani con gli oltre 200 miliardi di euro di import-export rappresentino il 25 per cento del valore del trasporto marittimo mondiale - la pandemia e la guerra in Ucraina hanno avviato un diverso approccio all'economia globale. La tendenza alla regionalizzazione di diversi processi e la sfida dei nuovi corridoi europei richiedono riflessioni nuove e un approccio attualizzato, non possiamo farci trovare impreparati. Serve dare al Sistema portuale l’adeguata solidità alle necessità di investimenti infrastrutturali sostenibili, di digitalizzazione e innovazione tecnologica, di risoluzione delle criticità della governance in una direzione di maggiore efficienza e semplificazione amministrativa. Con questa risoluzione il messaggio che vogliamo dare come Pd è che il percorso normativo sulla portualità portato avanti dalla legge 84 del 94 e poi nel 2016, ha bisogno di essere attualizzato e semplificato, ma senza stravolgimenti, anche dal punto di vista della governance. I punti fermi riguardano il mantenimento del ruolo pubblico dei soggetti gestori, ma ribadendo la necessità di una definizione compiuta di una politica portuale nazionale nel Paese, per evitare frammentazioni o nuovi processi di precarizzazione del lavoro. Nella Risoluzione proponiamo semplificazioni nel processo di regolazione e controllo che devono essere svolti da un ente prevalente di riferimento, attraverso una ricomposizione in capo al MIT di tante funzioni oggi spezzettate fra varie autorità e la tutela del lavoro e degli equilibri occupazionali nei porti, con l'adozione compiuta della legge sulla regolamentazione dell'autoproduzione dei servizi. Lo sblocco a tutti i livelli delle Zone Logistiche semplificate, la cui mancata partenza sta precludendo sviluppo e lavoro in tanti territori. Quello di oggi è stato un confronto aperto e costruttivo, recepiremo molti dei contributi portati dai qualificati interlocutori sindacali e associativi presenti e li porteremo nella discussione sulla risoluzione prevista dalla settimana prossima in Commissione Trasporti alla Camera".

13/08/2023 - 09:51

“Ancora bambine e bambini tra le vittime degli ultimi attacchi russi a Ivano-Frankivsk e Zaporizhzhya. La guerra di aggressione contro l’Ucraina non si ferma e non risparmia vittime innocenti. Ha ragione Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, non è ‘normale’ e non deve esserlo”.

Lo scrive su Twitter Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

28/07/2023 - 16:51

Il gruppo Pd in commissione Esteri, prime firmatarie Lia Quartapelle ( vice presidente della Commissione ) e Laura Boldrini,  ha presentato Risoluzione in Commissione

“Il governo italiano deve attivarsi immediatamente affinché l’Italia si faccia realmente promotrice di una iniziativa internazionale che, sotto l’egida delle Nazioni Unite e coinvolgendo i paesi G7 e i paesi del sud globale, metta a disposizione navi per scortare via mare i carichi di grano ucraini attraverso le acque territoriali della Bulgaria e Romania verso la Turchia.” È quanto scrivono,  in una risoluzione presentata in commissione Esteri, le deputate Pd Lia Quartapelle e Laura Boldrini. Le parlamentari Dem osservano  che “l'accordo che consente agli ucraini di esportare grano verso il Mar Nero, firmato tra Russia e Ucraina, con la mediazione della Turchia, è scaduto lo scorso 17 luglio, e non è stato rinnovato e la Russia ha deciso di interrompere il patto , in maniera del tutto unilaterale”. Quartapelle e Boldrini aggiungono  inoltre che “la reazione della comunità internazionale è stata immediata: gli Stati Uniti, tramite l’ambasciatore alle Nazioni Unite, hanno definitivo lo stop russo all’export di grano «un atto di crudeltà». Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha messo in guardia sul fatto che la mossa della Russia «la pagheranno milioni di esseri umani». La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha parlato di una «mossa cinica da parte della Russia», sottolineando che Bruxelles sta lavorando «per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo. I corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali». Infine, Quartapelle e Boldrini rilevano che “con lo stop unilaterale dell’accordo sul grano, la Russia sta cercando di strangolare l’economia ucraina. L’Ucraina esporta più del 50% della propria produzione di grano via nave. Si tratta della principale voce di esportazioni del paese, che ha visto il proprio PIL ridursi del 30% a causa dell’aggressione russa. Dalle esportazioni ucraine dipende la sicurezza alimentare di più di 400 milioni di persone nei paesi più poveri dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia.  Non si può permettere che la Russia- concludono le parlamentari Dem-  ricatti l’Ucraina e affami le nazioni più fragili”.

 

19/07/2023 - 13:24

"Il 9 Agosto 2020 in Bielorussia si sono svolte elezioni presidenziali gravemente manipolate con diffusi brogli che hanno confermato Alexander Lukashenko, al potere dal 1994; subito è scattata una mobilitazione popolare per protestare contro la truffa elettorale e rivendicare la vittoria di Sviatlana Tsikhanouskaya, candidata unica dell’opposizione democratica. A quel punto Lukaschenko ha reagito scatenando una feroce repressione contro i manifestanti, i rappresentanti della società civile, i difensori dei diritti umani, i giornalisti e tutti coloro che esprimevano critiche nei confronti del regime. Per questo chiediamo al Governo di agire in tutte le sedi europee ed internazionali per isolare sempre di più il regime di Lukaschenko ed ottenere la liberazione di tutti i prigionieri politici; a dare pieno sostegno ai movimenti dell’opposizione democratica e ai numerosi dissidenti bielorussi che sono stati costretti a lasciare il loro Paese; ad esprimere la più ferma condanna verso la decisione di Vladimir Putin di trasferire testate nucleari nel territorio delle Bielorussia". Lo dichiarano i deputati Pd della commissione Esteri di Montecitorio, Boldrini, Provenzano, Quartapelle, Amendola, Porta, che hanno presentato una risoluzione in commissione.

"Lukaschenko - proseguono i deputati dem - sostiene attivamente la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina mettendo a disposizione delle forze armate russe il territorio bielorusso per operazioni logistiche, attacchi militari e perfino per ospitare armi nucleari. E' molto grave in questo contesto la decisione di Vladimir Putin di trasferire in Bielorussia testate nucleari ed è la prima volta dalla fine della guerra fredda che testate nucleari vengono collocate in un Paese neutrale che ne era sprovvisto. La Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo ha approvato il 18 luglio una Risoluzione nella quale si chiede alla Corte Penale Internazionale di emettere un mandato di arresto per Alexander Lukaschenko".

28/06/2023 - 14:51

“Dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non vi sono state repliche alle critiche delle opposizioni, ma solo veri e propri attacchi inaccettabili. Non era mai successo prima. Ci vuole rispetto per il Parlamento. Quanto al merito, senza il nostro aiuto l’Ucraina non esisterebbe più come Stato sovrano. È in gioco la tutela dei valori di libertà e democrazia dell'intera Europa. Per questo è indispensabile continuare ad assicurare pieno sostegno con tutte le forme di assistenza necessarie, indispensabile per ottenere un cessate il fuoco, presupposto per una pace giusta. Salutiamo con favore l’iniziativa diplomatica del Vaticano affidata al Cardinal Zuppi. In questo contesto, è un fatto però che l’Italia sia scivolata ai margini della scena politica europea ed atlantica. In Consiglio si discuterà poi di immigrazione. Se in questi anni l’Europa è stata assente la colpa è soprattutto dei Governi dei vostri amici di Visegrad, che si sono sempre opposti a soluzioni ispirate a solidarietà e condivisione delle responsabilità. Al di là dei proclami, l’intesa raggiunta nelle scorse settimane non presenta nessuna soluzione efficace. Sarebbe necessario rafforzare le politiche di vicinato per lo sviluppo dei Paesi di origine e transito. Ma avete tagliato anche i fondi per la cooperazione allo sviluppo. Non c’è nulla sulla gestione degli ingressi. Bisognerebbe creare canali umanitari e istituire un’operazione Mare nostrum europea. Mentre invece si aumenta la pressione sul nostro Paese chiedendo di valutare le richieste di asilo più rapidamente e si stabilisce una compensazione di 20mila euro per ogni migrante non ricollocato, soluzione per noi inaccettabile”.

Così il capogruppo del Pd in commissione politiche Ue alla Camera, Piero De Luca, intervenendo in Aula.

“Il Consiglio - ha aggiunto - discuterà di governance economica a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita. Attivatevi affinché la revisione della governance sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vigente Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. È necessario scomputare dalla spesa netta i fondi per riforme o investimenti nella transizione verde e digitale, inserire la possibilità di scorporare il debito accumulato per emergenze o eventi eccezionali, lavorare per una capacità fiscale dell’eurozona, sostenere il piano industriale Green Deal e istituire un Fondo di sovranità europeo. La melina strumentale sul Mes non rafforza la nostra posizione nei negoziati europei, anzi danneggia i nostri interessi. Chiediamo al Governo serietà e responsabilità. L’Unione - ha concluso - rappresenta non la causa, ma la soluzione ai problemi delle nostre comunità”.

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