“L’acqua, le sue criticità e il suo legame inscindibile con l’agricoltura, di questo abbiamo discusso nell’importante appuntamento di Legambiente a cui oggi ho partecipato per conto del gruppo del Partito Democratico. La questione centrale che è emersa è proprio l’esigenza di una visione e di una strategia che in questo momento appare proprio la grande assente nei tavoli del Consiglio dei ministri. Un governo che pensa di risolvere emergenza dopo emergenza con interventi spot e commissari e ristori che presto finiranno dimostra di voler dare l’idea di una nottata che ‘ha da passà’ ma, e tutti lo sanno, la ‘nuttata’ non passerà senza interventi strategici e strutturali. Se non intervieni a monte ti ritrovi a valle con l’effetto trascinamento su mille altre questioni tra le quali la tenuta idrogeologica dei nostri territori. Una cosa su cui lavoriamo da tempo come Partito Democratico e che proponiamo è proprio un piano nazionale per la risorsa idrica che si lega molto bene alla cabina di regia proposta da Legambiente. Per tenere insieme tutte le proposte che anche oggi sono emerse e soprattutto per ribadire che arriveremo a soluzioni realizzabili sono con una visione e con interventi strutturali, il contrario di quello che finora il governo ha messo in campo”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
Approvato Odg su impianti desanilizzazione e bacini accumulo
Carenza d’acqua e siccità sono gravi problematiche che colpiscono gran parte del Paese e che in Sicilia diventano drammatiche. Lo ha riconosciuto anche il governo che ha accolto un Odg al Dl Omnibus dei componenti PD della commissione Agricoltura, Vaccari, Forattini, Marino, Romeo e Rossi, e del deputato siciliano Barbagallo, che impegna l’esecutivo a valutare la necessità di finanziare un piano di realizzazione di impianti di desalinizzazione su tutto il territorio nazionale e di realizzare una rete di bacini di accumulo per l'irrigazione in agricoltura, con procedure di gara trasparenti, per affrontare la crisi idrica siciliana.
"Le elevate temperature di giugno e luglio, molto superiori agli scorsi anni - ha sottolineato il capogruppo dem in commissione, Stefano Vaccari - sono costate all'agricoltura 6 miliardi di danni, il 10% della produzione agroalimentare nazionale. Le nostre campagne sono allo stremo, con cali produttivi del 45% per mais e foraggi, del 20% per latte, del 30% per frumento duro, del 30% per riso, a cui si aggiunge il 15% della frutta e il 20% di cozze e vongole uccise dall’assenza di ricambio idrico nel Delta del Po. Preoccupa anche la vendemmia: si prevede un calo del 10% delle uve, mentre negli uliveti il caldo rischia di far crollare le rese produttive. La siccità è diventata la calamità più rilevante per l'agricoltura italiana. Occorre un cambio di passo nella lotta ai mutamenti climatici - conclude Stefano Vaccari - affrontando concretamente le emergenze con i necessari ristori, ma attivando al contempo piani di intervento infrastrutturali decisivi per tutelare la risorsa idrica".
“E’ un discorso di filiere. Le imprese appaltano, sub appaltano, alla ricerca di un costo più basso del lavoro e, in fondo, c’è lo schiavo. In agricoltura lo stesso discorso. La grande distribuzione strozza gli agricoltori? Può essere, ma sotto gli agricoltori ci sono i caporali e sotto ancora i lavoratori, gli schiavi. Prendiamo le famiglie. Non diamo attuazione alla legge sulla non autosufficienza? Le famiglie non sanno come fare, prendono una badante, non la pagano con il dovuto e si tramuta in una schiava. L’articolo 36 della Costituzione ci dice che il lavoro è dignità e libertà, che il salario deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro, perché altrimenti il lavoro perde dignità e libertà. Noi siamo per salario minimo perché siamo contro la schiavitù”.
Così Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro, intervenendo in Aula.
“Il ministro Lollobrigida, dopo tanta retorica sulla lotta al caporalato, si inventa un fantomatico servizio civile in agricoltura che aprirebbe la strada a paghe da tre euro all’ora. Una cosa insopportabile. Ma come si permettono di proporre che il lavoro venga pagato così poco solo perché chi dovrebbe andare nei campi è giovane? Avere venti anni equivale al diritto di essere sfruttato e sottopagato? La verità è che in testa hanno un modello produttivo fondato su bassi salari e nessuna tutela. Così portano l’Italia fuori dal perimetro delle nazioni europee”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“La naja civile agricola, in attesa del ripristino di quella militare come vorrebbe gran parte della destra, è l'ultima boutade del ministro Lollobrigida. In attesa dei bandi previsti ad ottobre ha pure firmato un protocollo con il collega Abodi le cui finalità assumono come sempre contorni propagandistici e velleitari. Per Lollobrigida in questo modo si potrebbe porre la parola fine alla fame nel mondo, raggiungere la Sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile. A parte i richiami nostalgici dell'operazione e a parte le vere necessità, ancora eluse per il comparto agricolo, dalla lotta ai mutamenti climatici al giusto prezzo e al contrasto alle emergenze epidemiche, non si riesce a capire come per Lollobrigida, finalità così nobili si concilino con la paga di poco più di 500 euro al mese per i giovani impiegati da nuovi braccianti. Speriamo che al G7 Agricoltura gli altri ministri europei non abbiano ascoltato questa fantasmagorica proposta, fine a se stessa e senza prospettiva. Altrimenti, come al solito, il nostro Paese si coprirebbe di ridicolo”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
La destra si fermi. Domani manifestazione davanti Senato
“Tra le tante vergogne del decreto Sicurezza, che la destra e il governo hanno voluto all’insegna di intendimenti liberticidi negando l’esercizio dei diritti umani e delle libertà individuali fondamentali, vi è anche quella di aver reso illegale la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati. Una scelta ideologica per alzare furbescamente il vessillo della propaganda nel contesto più generale della lotta alla droga. Un’enorme falsità poiché il livello psicotropo di quelle infiorescenze è ben al di sotto dei limiti consentiti tanto che fino ad ora sono state utilizzate con successo, tra l’altro, nei settori dell’erboristeria, del tessile, della cosmesi, del florovivaismo, della bioedilizia”.
Lo dichiarano i deputati Pd, Stefano Vaccari e Marco Furfaro, capigruppo nelle commissioni Agricoltura e Affari Sociali, e Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Pd.
“Un mercato in grande espansione - aggiungono - guidato peraltro da molti imprenditori giovani, che in Italia vale 500 milioni di fatturato e 10mila occupati senza alcuna relazione con il commercio delle droghe. Per questo diciamo alle destre e al governo di fermarsi e riconsiderare al Senato la possibilità di abrogare la norma introdotta come chiedono a gran voce le imprese del settore e le organizzazioni professionali agricole. Domani, insieme a tante organizzazioni sindacali ed associative, manifesteremo davanti al Senato per sostenere tale richiesta unitamente all’esigenza di modificare profondamente il decreto sicurezza”.
Deputati Pd incontrano imprese e organizzazioni agricole
“Per evitare il crollo del settore zootecnico colpito dalle gravi emergenze epidemiche occorre agire con grande tempestività”. Questo il messaggio consegnato dalle organizzazioni agricole, della cooperazione e delle imprese della macellazione e trasformazione della carne suina, ai deputati Pd della commissione Agricoltura che, viste le enormi criticità e l’assoluta inadeguatezza degli interventi del governo, hanno organizzato una serie di incontri.
“Peste suina, lingua blu e brucellosi non vanno evocate, ma richiedono una strategia di immediato contrasto. Come dimostra il caso peste suina, visto l’avvicendamento necessario ma tardivo del commissario, a riprova dell’inefficacia della precedente conduzione”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, che insieme agli altri deputati dem, Forattini, Marino, Romeo e Rossi, ha partecipato agli incontri.
“Occorre raccogliere - ha aggiunto - la grave preoccupazione del comparto agricolo e zootecnico per l’evoluzione delle emergenze e acquisirne le proposte maturate sul campo e dettate da equilibrio e buon senso. Si tratta di intervenire per mettere in biosicurezza gli allevamenti con un maggiore coordinamento tra ministeri e regioni, sostenere sul piano fiscale e degli indennizzi gli allevamenti e le aziende di macellazione e trasformazione sia per i capi abbattuti sia per gli investimenti infrastrutturali di ripristino e adeguamento degli impianti produttivi, anche utilizzando lo strumento del credito d'imposta. Occorre rafforzare la ricerca per ottenere al più presto vaccini adeguati e attivare un fondo che oltre ai ristori per i danni subiti consenta alle aziende di riconquistare le posizioni di mercato, anche attraverso una rinegoziazione delle scadenze bancarie. Su questo è necessario aprire una trattativa con l’Ue per ottenere il cofinanziamento delle misure da adottare, come avvenuto per l'aviaria. Servono norme più chiare sulla movimentazione degli animali ammalati e abbattuti con una governance più adeguata tra Stato, Regioni, Comuni e Sistema sanitario. Infine, per quanto riguarda la Psa, condividiamo la richiesta di drastica riduzione della popolazione di cinghiali, principali veicoli di trasmissione del virus della peste suina. Su questo fronte troppo poco è stato fatto e non può bastare l’aumento di un mese di caccia per raggiungere gli obiettivi. Si deve fare di più e con tutti i mezzi a disposizione, a cominciare dalla piena operatività delle squadre di cacciatori e dei team creati ad hoc. Incalzeremo il governo - ha concluso - con tutti gli strumenti parlamentari a disposizione, affinché esca dal torpore e assuma queste emergenze come prioritarie”.
“Nuove giornate di paura, nuovamente fiumi esondati e persone evacuate in Emilia Romagna, una nuova alluvione. Nuovamente grazie ai sindaci che cercano incessantemente soluzioni, ai volontari e alle volontarie che non si sono fermati un attimo, alla protezione civile che sta operando per mettere in salvo e sostenere come l'anno scorso, come sempre. Quello che è mancato e manca ancora è la celerità nel fare gli interventi riparatori, sono i ristori ad imprese e cittadini, quello che è mancato e manca è un governo che mette gli stivali di gomma per fare una foto e una passerella senza poi dare le risposte che le persone e l'Emilia Romagna tutta aspettano ancora. Non possiamo più aspettare però. Vogliamo risposte non passerelle e propaganda per la campagna elettorale delle regionali alle porte”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
"Il Ministro Giorgetti ha scritto, nero su bianco, che per il settore castanicolo non sono disponibili nemmeno 2,5 milioni di euro nel 2024 e la legge per rilanciare uno dei settori chiave per l'economia montana e dei territori marginali ė stata bloccata; tutto questo nel miserabile silenzio del Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida che per il suo staff personale spende oltre 2 milioni di euro all'anno. Il Governo Meloni preferisce assumere gli amici che approvare un volano per sostenere la multifunzionalità agricola e rilanciare un comparto fondamentale per contrastare il dissesto idrologico e garantire quindi la tutela del patrimonio ambientale”: è quanto riporta una nota congiunta di Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente (primo firmatario della PdL) e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura, sull'iter della sua proposta di legge ferma da mesi a Montecitorio.
"La destra ha ancora una volta mortificato il lavoro del Parlamento che aveva raggiunto una sintesi apprezzabile sul testo. Si sarebbe trattato di un provvedimento capace di valorizzare un prodotto tradizionale del territorio italiano, incentivare le imprese del settore che si occupano di raccolta e trasformazione e garantire la corretta manutenzione del patrimonio boschivo. Non ci arrendiamo e presenteremo questa proposta come emendamento alla Legge di Bilancio": conclude la nota.
“Fermatevi, tornate indietro. Se non volete ascoltare noi abbiate l’accortezza di ascoltare le associazioni di settore e le organizzazioni agricole che vi chiedono di non introdurre il divieto di produzione e di commercializzazione della cannabis light che ha consentito di avviare una importante filiera economica con un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro e decine di migliaia di posti di lavoro, soprattutto giovani imprenditori. Chiediamo al governo stralciare la norma che ha introdotto il divieto per favorire un ulteriore approfondimento e poter valutare con le parti sociali. Rimuovete il furore ideologico che ha animato la vostra folle scelta, non potete affossare un comparto produttivo di eccellenza, parte integrante del Made in Italy. Da domani con il vostro emendamento il mercato oggi legale sarà occupato dalla malavita organizzata con ben altre finalità. Continuate a voltare le spalle agli interessi del Paese”.
Lo ha dichiarato in Aula, durante la discussione del Ddl Sicurezza, Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera.
“La siccità sta peggiorando in modo inesorabile la crisi idrica in Sicilia. Le piogge degli ultimi giorni non hanno avuto alcun effetto reale sui bacini dell’Isola anche a causa delle elevate temperature. In tutto il Centro Sud il deficit pluviometrico è di oltre il 40% rispetto all’anno precedente. E in gran parte tutto questo è addebitabile, non solo al cambiamento climatico, ma soprattutto alla fatiscenza delle infrastrutture idriche e al modello di governance non in grado di soddisfare le esigenze di sviluppo del Paese. Ci sarebbero pure i fondi UE - secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano - ma l’Italia non ha attivato alcuna procedura per quanto riguarda la Sicilia al fine di attingere al Fondo di solidarietà europeo per i paesi in difficoltà”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo, che sull’argomento ha depositato una interrogazione urgente al ministro dell’Agricoltura per conoscere lo stato dell’arte e per sapere le ragioni per le quali non si è proceduto tempestivamente in tal senso.
“E’ grave quanto si legge – sostiene Barbagallo nell’atto ispettivo – perché a fronte di fondi disponibili la commissaria europea ha risposto che, non solo l’Italia non ha attivato alcuna richiesta per la Sicilia ma che lo dovrebbe fare entro 12 settimane dal primo danno. Il governatore della Sicilia, Renato Schifani ha proclamato lo stato di emergenza a causa della siccità il 12 maggio scorso e per la durata di 12 mesi. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano al 6 agosto alla Commissione UE non risulta alcuna istanza per la Sicilia né dalla Regione né dalla Protezione civile. Per questo – conclude l’interrogazione - chiediamo che il ministro intervenga personalmente per spiegare e accelerare la procedura”.
“L'emergenza lingua blu si sta diffondendo negli allevamenti italiani. Quasi mille i focolai italiani e migliaia le pecore abbattute. Sardegna, Piemonte e Calabria le regioni più colpite. Ancora una emergenza che si somma a quelle in corso sulla pesta suina e sul granchio blu e che segue quella sulla siccità e sulla scarsità della risorsa idrica che ha segnato l'intera estate sulla quale ci si è limitati a fronteggiare con qualche iniziativa di scarso significato a cominciare dalle colonne delle autobotti anziché procedere con interventi di tipo strutturale. Nonostante le piogge di questi ultimi giorni continua a peggiorare lo stato di severità critica in molte regioni, come Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Abruzzo, dove si è arrivati a dichiarare lo stato di emergenza o dove, Lazio e Marche, si è arrivati a ricorrere ai ragionamenti. Per la peste suina si continuano a cambiare i commissari ma ancora non si conoscono i dati sul piano dei contenimento dei cinghiali anche per sapere se l'esercito, tanto invocato in sede governativa, ha effettuato gli abbattimenti richiesti. Sul granchio blu prime uscite del commissario ma nessuna risposta su indennizzi e contributi. Quelli necessari e non le mancette propagandistiche.
Ora è pure il tempo della lingua blu. Ci sarà meno latte e meno movimentazione delle greggi e delle mandrie. Non si conoscono però gli interventi che intende fare il governo in chiave di prevenzione e per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti oltre a prevedere i risarcimenti necessari. Per questo insieme a molti colleghi del gruppo PD abbiamo presentato due interrogazioni al ministro Lollobrigida per conoscere, ove mai sia stato previsto, un piano di intervento su questa nuova criticità epidemiologica e per sapere quali infrastrutture sono state finanziate per favorire l'ammodernamento e l'efficientamento del servizio di irrigazione collettiva e delle reti e dei relativi sistemi di gestione e monitoraggio dell'acqua. Il gruppo PD comunque incontrerà prossima settimana le organizzazioni agricole e tutte le associazioni del comparto zootecnico ed agroindustriale per ascoltare le proposte del settore e convenire una linea comune di azione per sostenerle in sede parlamentare”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera.
A rischio filiere eccellenza Made in Italy e 10mila posti di lavoro
“Sulla cannabis light Salvini ordina e Lollobrigida obbedisce infischiandosene di una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, sbattendo altresì la porta in faccia alle organizzazioni agricole e alle imprese di settore che in questi anni, con successo, hanno investito ingenti risorse per arrivare ad un fatturato annuo di 500 milioni per oltre 10mila posti di lavoro. Il furore ideologico della destra porterà oggi alla Camera con il Ddl Sicurezza, al divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze della canapa industriale e dei suoi derivati che ha consentito la nascita di tante piccole imprese a conduzione giovanile, e che ha permesso di utilizzare proficuamente il prodotto, principalmente, in cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile. Ora il governo e la destra intendono azzerare tutto e gli unici a non lamentarsi saranno mafie e criminalità organizzata pronte ad accaparrarsi lo spazio fino ad oggi gestito in piena trasparenza e legalità. Un vero e proprio capolavoro che si intesta la presidente Meloni, i suoi ministri e la destra italiana”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
Il ministro Lollobrigida ha firmato un nuovo decreto per la pesca sportiva al palangaro. Le nuove norme sostituiscono le precedenti che erano stato fortemente criticate dalle associazioni sportive di categoria. Come gruppo PD ci eravamo fatti interpreti di quelle critiche ed attraverso una pressante iniziativa parlamentare abbiamo sollecitato il ministro a riconoscere l'errore di valutazione fatto e a ritornare sui suoi passi. Il Ministro lo ha fatto ora senza riconoscerlo. Il nuovo decreto, seppure non esaustivo, raccoglie alcune delle osservazioni fatte e restituisce dignità alla pesca sportiva che erroneamente si vorrebbe antagonista di quella professionale. In realtà si tratta di settori complementari che sostengono lo sviluppo del Paese, che sono impegnate nella tutela della biodiversità e che interessano milioni di cittadini e migliaia di imprese. Vanno sostenute ed aiutate senza agitare inutili conflitti. Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo PD della Commissioni Agricoltura ed Ambiente della Camera e Valentina Ghio, vice presidente del gruppo Pd
'Chiederemo conto in Parlamento'
I ristori annunciati non arrivano e sulla Romagna torna il fango distruttivo dell'alluvione. Coldiretti e Confagricoltura denunciano la paradossale situazione del respingimento dell'80% delle richieste presentate da parte delle imprese agricole devastate dal cataclisma di oltre un anno fa. Inadeguate peraltro le risorse messe a disposizione per la restante parte del comparto. Dal governo silenzio assoluto. È chiaro ormai il disegno. Strangolare quel territorio e tentare di addossare le responsabilità in chiave elettorale. Una strategia riprovevole che metterà in ginocchio famiglie ed imprese che con grandi sacrifici, sostenuti dalla Regione, hanno affrontato l'emergenza nel tentativo di ripartire. Chiederemo conto al governo in parlamento sulla mancata assegnazione delle risorse.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera.