“Con l’esenzione Irpef sotto ai 10mila euro, che aveva colpevolmente tolto e poi maldestramente rimesso, Giorgia Meloni crede di aver risolto tutti i problemi dell’agricoltura. Purtroppo non è così e le responsabilità non solo soltanto dell’Europa come la destra vuole farci credere. Uno dei maggiori problemi degli agricoltori è infatti la liquidità che è stata compromessa dall’inflazione e dai continui ritardi dei pagamenti della Pac ed in particolare dell’ecoschema 1 (il cosiddetto Classyfarm). Se il ministro Lollobrigida invece di perdere tempo con inutili battaglie ideologiche avesse sollecitato la controllata Agea che si occupa dei pagamenti, molti agricoltori non sarebbero in questa situazione”.
Lo dichiarano i deputati democratici Marco Simiani e Stefano Vaccari, rispettivamente capigruppo Pd in commissione Ambiente e Agricoltura.
“Sulla vicenda dell’Irpef sui terreni agricoli e dell’emendamento al Dl Milleproroghe, il governo Meloni e la maggioranza di destra fanno il ‘gioco delle tre carte’. Prima tolgono i soldi, poi ce li rimettono; dicono che li mettono sulle assicurazioni e poi invece lo smentiscono. Ci troviamo davanti ad un’altra presa in giro per gli agricoltori, utile solo per cercare di ingraziarsi coloro che stanno manifestando. Ciliegina finale: la scelta di prendere le risorse necessarie per le coperture dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. La comica finale”.
Lo dichiarano i deputati democratici: Stefano Vaccari, capogruppo commissione Agricoltura; Ubaldo Pagano, capogruppo commissione Bilancio, e Silvio Lai, della commissione Bilancio.
"Il governo Meloni mette la retromarcia ed annuncia di voler correggere il proprio errore nella Legge di Bilancio con il Milleproroghe ripristinando solo in parte l'esenzione dell'Irpef agricola: la maggioranza però esulta in ordine sparso in attesa del testo dell'emendamento mentre le proteste degli trattori continuano. Il vero paradosso è che il disastroso Ministro Lollobrigida non si sta rendendo conto che i problemi dell'agricoltura, aggravati dalla crisi economica e mai affrontati da questa destra, non si risolvono con un emendamento": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente.
“L’annuncio dell’accordo tra il ministro Lollobrigida e Riscatto Agricolo pone sul tavolo due aspetti importanti: da una lato, il governo, così facendo, sceglie di esautorare il ruolo delle organizzazioni sindacali del mondo agricolo, cercando goffamente di arginare la protesta di piazza; dall’altro, più nel merito, vengono di fatto confermati tutti gli errori commessi dall’esecutivo. Una cecità dinnanzi alle emergenze del comparto, che avevamo cercato di arginare con il nostro pacchetto di proposte ed emendamenti. Si tratta di una doppia sconfitta per Meloni”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Su taglio Irpef per agricoltori hanno bocciato gli emendamenti Pd. Ora Meloni sotto ricatto di Salvini fa dietrofront. Facciano di più. Tornino a sostenere i giovani agricoltori sotto i 40 anni e gli investimenti. Quelle che non servono sono le capriole del governo”.
Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Il nostro capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera ha svolto un ottimo lavoro di sintesi. Non era facile dinnanzi ad una proposta di Legge sulla caccia, la Pdl Bruzzone, inutile e probabilmente anche incostituzionale. Il pacchetto di emendamenti soppressivi dell'intero articolato che abbiamo presentato testimoniano la nostra opposizione alla proposta, sia per il metodo scelto dalla maggioranza di destra, che nel merito”.
Lo dichiarano i deputati democratici della commissione Agricoltura della Camera, Antonella Forattini, Andrea Rossi e Maria Marino.
“Il nostro lavoro di sintesi fatto in commissione Agricoltura alla Camera è stato serio e ragionato. Che non ci fosse bisogno della Proposta di legge Bruzzone è chiaro e condiviso da tutti noi, e gli emendamenti abrogativi lo dimostrano. Nel nostro confronto abbiamo infatti sempre sostenuto la bontà della Legge 157 e, con questo provvedimento in discussione, abbiamo colto l’occasione per mettere a terra le modifiche che intendono riportare l’Ispra al centro dei processi decisionali. Tutto questo perché siamo favorevoli solo ed esclusivamente alla caccia regolamentata in maniera seria. Spiace che le associazioni diano una lettura tanto lontana dalle oggettive finalità dei nostri emendamenti”.
Lo dichiarano i deputati democratici della commissione Agricoltura della Camera: Stefano Vaccari (capogruppo), Andrea Rossi (segretario), Antonella Forattini e Maria Marino.
Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti Pd
Anche basta. Il Governo, Lega compresa, con una mano bastona gli #agricoltori e con un’altra li accarezza.
Prima rimettono irpef su agricoltura e poi soffiano sulla protesta: ma li credono scemi?
I trattori dovrebbero andare sotto al ministero dell’agricoltura, non a #Sanremo.
“Per una scelta condivisa del gruppo Pd con la segreteria nazionale del partito abbiamo presentato una serie di emendamenti alla proposta di legge Bruzzone di parziale riforma della legge 157/92. In prima battuta, marcandone il rilievo politico con la firma anche del capogruppo della commissione ambiente Marco Simiani, abbiamo presentato gli emendamenti soppressivi dell'intero articolato per segnalare la nostra netta contrarietà alla proposta sia per il metodo scelto che nel merito. Poi abbiamo presentato una serie di emendamenti a prima firma della collega Forattini e degli altri componenti Pd della commissione Agricoltura, per rimettere al centro ruolo dell'Ispra, delle direttive comunitarie e ruolo dell'Agricoltura nella gestione faunistico venatoria, in stretta sintonia con il parere dato dall'Ispra alla proposta e tenendo conto delle audizioni svolte. In successive riunioni della Commissione ho segnalato che avremmo presentato come Pd in Aula una pregiudiziale di Costituzionalità e ho chiesto che venisse acquisita ai lavori della Commissione la lettera di messa in mora della Commissione Europea in ordine alla Direttiva Uccelli per le disposizioni di regolamentazione della caccia nel nostro Paese. Una posizione alla luce del sole e coerente con la posizione del Pd sui temi della biodiversità, della tutela dell'ambiente e della caccia. Appaiono dunque non rispondenti alla realtà le accuse che mi rivolgono alcune associazioni ambientaliste e animaliste con le quali siamo disponibili a confrontarci senza pregiudizi e con rispetto reciproco, alla stregua di quanto facciamo con le organizzazioni agricole e le associazioni venatorie”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Quanto sta avvenendo tra le fila della maggioranza di destra sul tema dell’esenzione Irpef sui terreni agricoli ha del grottesco. Oggi Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ritiene che sia stato un errore da parte del governo Meloni cancellarla. Delle due l’una: o sta sfiduciando l’operato del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oppure le scelte assunte dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Suggeriamo a Molinari e ai parlamentari della Lega una soluzione molto semplice: votate in Parlamento l’emendamento del Partito Democratico sull’esenzione Irpef per i terreni agricoli. Fareste un buon servizio per gli agricoltori che stanno manifestando e ridareste un minimo di dignità a un governo che ormai ha perso ogni sintonia con le cittadine e i cittadini italiani”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera e segretario di Presidenza della Camera.
“Ministro Salvini, nell'ultima legge di Bilancio, ha tagliato al Sud 3 miliardi e mezzo dal Fondo perequativo infrastrutturale. La domanda è semplice: con quale coraggio e perché ha privato i cittadini meridionali di fondi decisivi per scuole, ospedali, strade? La risposta non arriverà, perché la vostra è una strategia precisa. State bloccando, da un anno e mezzo, 25 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione al Sud. Avete cancellato le Zes, strumento decisivo per investimenti e lavoro. Avete tagliato le risorse in sanità, colpendo soprattutto il Mezzogiorno, il cui sistema è al collasso. Come se non bastasse, state portando avanti un'autonomia differenziata secessionista, che spaccherà l'Italia e farà aumentare per legge le distanze nei servizi essenziali tra Nord e Sud”. Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue, illustrando in Aula il question time al ministro Salvini.
“Prima del vostro arrivo, avevamo fondo perequativo infrastrutturale con una dotazione di oltre quattro miliardi – ha dichiarato nella replica il deputato e responsabile Sud della segreteria del Pd Marco Sarracino - che serviva proprio a ridurre divari e disuguaglianze. Da questo fondo avete tagliato oltre tre miliardi e mezzo. Lei ministro si occupa sempre di tutto, di trattori, di agricoltura, di festival, di giustizia, ma mai che prenda in considerazione l’idea di occuparsi delle priorità del suo ministero. Perché le do una notizia, le risorse di quel fondo servivano soprattutto per le nostre strade, per le nostre ferrovie, per le nostre infrastrutture, oltre che per i nostri ospedali e per le nostre scuole. Smettetela, lei e il ministro Fitto, di commissariare il Mezzogiorno, di sottrarne risorse, di far passare i nostri diritti come gentili concessioni, ma soprattutto smettetela di tradire i sogni e le ambizioni di un Sud a cui state negando il futuro. Ricordate che la nostra Repubblica è una e indivisibile, il Partito Democratico e gli italiani vi impediranno di spaccarla a metà".
“L’agricoltura italiana o sarebbe meglio dire le agricolture italiane, avrebbero bisogno di politiche serie e concrete e non del bombardamento di demagogia e propaganda elettorale, in cui sta eccellendo la maggioranza di governo e non solo.
I nemici dei nostri agricoltori non sono l’Europa o la transizione ecologica, ma il sottocosto, le speculazioni in filiere troppo lunghe, lo sfruttamento del lavoro che altera la competitività tra le imprese.
Noi abbiamo ripresentato in questa legislatura una proposta di legge per il sostegno e la valorizzazione dell’agricoltura contadina, a mia prima firma.
Attendiamo il governo e la maggioranza al più presto a un confronto parlamentare per dare una risposta all’agricoltura contadina, tipica delle aree marginali, montane e collinari e tradizionalmente più povere anche per le ridotte dimensioni medie delle proprietà agricole”. Lo ha detto in Aula Federico Fornaro, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“Il Disegno di legge Bruzzone di modifica della Legge 157 sulla caccia va respinto perché ha un impianto in contrasto con le norme costituzionali e tende ad annullare ruoli e funzioni dell’Ispra nel contesto della pianificazione faunistico venatoria e nella definizione dei relativi calendari. Va respinto perché rischia di far precipitare in infrazioni (con relativi costi a carico delle tasche degli italiani), quelle che attualmente sono procedure aperte ‘pilot’, che indagano sul mancato rispetto delle direttive europee. Senza contare che riaprirebbe il conflitto tra agricoltori, ambientalisti e cacciatori di cui non si sente davvero il bisogno. Ragionare sulla Legge 157 ad oltre trenta anni dalla sua promulgazione è certamente necessario, ma il percorso non può essere affidato ad una proposta di legge anti-costituzionale che ha solo un valore propagandistico in vista delle prossime elezioni europee. Per questo ci opporremo in commissione e in Aula per impedire l’approvazione della legge”.
Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo Pd in commissione Agricoltura e in commissione Ambiente della Camera.
“Si è scelta - aggiungono - una pericolosa scorciatoia anziché la strada maestra di una discussione ampia, che si articoli a partire dalla presentazione della relazione sullo stato di applicazione della legge da presentare in parlamento attraverso il coinvolgimento innanzitutto dell’Ispra, che Bruzzone &Co vorrebbero esautorare, del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale e di tutti i soggetti di rilievo istituzionale. Per il Pd una cosa è certa. Qualsiasi modifica non può prescindere dal rafforzamento dell’impianto pubblicistico e sociale del sistema faunistico venatorio, dal ruolo primario dell’Ispra e delle Regioni, dalla necessità di valorizzazione una governance programmatoria in sintonia con le direttive comunitarie e i piani di sviluppo rurale, tenendo ben presente l’inserimento in Costituzione della tutela de ‘la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni’. La destra invece vuole scatenare la rissa probabilmente perché ha in testa la privatizzazione della caccia rendendo così la fauna, non un bene comune, ma un mero oggetto consumistico e commerciale. Il Pd - concludono - che su questi temi ha sempre lavorato per alzare l’asticella del confronto e delle convergenze anche tra sensibilità diverse, aprirà un tavolo di confronto con agricoltori, cacciatori e ambientalisti per verificare le condizioni di una possibile riforma condivisa nell’interesse del Paese”.
“Vi svelo un segreto. Riguardo la protesta del mondo agricolo, il governo Meloni se la sta prendendo con l’Europa ma, guarda caso, il commissario europeo all’Agricoltura è un esponente dello stesso gruppo parlamentare della presidente Meloni; in Italia il ministro Lollobrigida è dello stesso partito della presidente Meloni; mentre dall’altra parte abbiamo chi cavalca la protesta, come Salvini che sale sui trattori, ma che allo stesso tempo fa parte anche lui del governo Meloni. Il dato vero è che in Italia il governo Meloni ha tagliato le risorse e ha impoverito gli agricoltori, togliendo le riduzioni Irpef sui terreni agricoli e non sostenendo più i giovani agricoltori sotto i 40 anni. Questa è la verità e di questo dobbiamo parlare francamente con i cittadini. Quello che non viene detto è che nel decreto Milleproroghe il governo, anziché trovare le risorse per aiutare gli agricoltori che sono in piazza, sta varando l’ennesimo condono fiscale”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, intervistato sui canali social del Gruppo Pd.
Furfaro: in atto goffo tentativo di ingannare opinione pubblica
“La cosa più insopportabile della destra italiana è la costante presa in giro delle persone, il tentativo di ingannarle, il piagnisteo vittimista per dare sempre colpa agli altri. Provano a cavalcare la protesta degli agricoltori in modo patetico, come se fossero dei passanti e non i responsabili che governano. Seguitemi. La destra dice che il problema è l'Europa. Bene. Sapete chi è il commissario europeo all'agricoltura? Il polacco conservatore di destra Janusz Wojciechowski del partito Diritto e Giustizia che in Europa fa riferimento al Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei. Sapete chi ne è la Presidente? Giorgia Meloni. Passiamo al Consiglio europeo. Sapete chi siede da un anno e mezzo nel consiglio? Giorgia Meloni. Il problema è il governo italiano? Bene, gli agricoltori protestano perché Meloni, Salvini, Lollobrigida e il loro governo hanno:
- tolto l'esenzione Irpef
- tolto esenzione contributi under40
- messo assicurazione obbligatoria e diminuito parte copertura dello Stato
- escluso canoni agevolati per le rinnovabili
Gli agricoltori vadano a manifestare a Palazzo Chigi, non a Sanremo. E soprattutto la destra la smetta di prendere in giro le persone e affronti i problemi che causa ogni giorno a tutta Italia”.
Così su X il deputato democratico, componente della segreteria del Pd, Marco Furfaro.