Abbiamo presentato 166 emendamenti al decreto sull’alluvione. Proposte basate sul confronto avuto in queste settimane con le popolazioni colpite, con le aziende, con gli enti locali. Si tratta di puntuali norme che possono dare sostanza al provvedimento dopo i molti ritardi, colpevoli e non spiegabili, del governo.
Per quanto riguarda la struttura commissariale, dopo il grave ritardo per cui dopo 45 giorni ancora non è stato fatto niente, il governo decida con l’unico obiettivo che questa sia efficace e efficiente. La condizione perché ciò avvenga è che debba essere organizzata proprio sulla base di una filiera istituzionale, del tessuto sociale, delle imprese, dei comuni, degli enti locali e della Regione. Decisioni centralistiche e senza protagonismo dei territori, così come è normale che debba essere per una calamità di questo tipo e come è stato per il terremoto, si creerebbero enormi difficoltà.
Con le nostre proposte emendative, che si basano su 5 ambiti di intervento, chiediamo, fra le altre cose:
Per la messa in sicurezza del territorio e ripristino delle infrastrutture:
- il rifinanziamento per oltre 2 miliardi del fondo emergenze nazionali per la messa in sicurezza del territorio prima delle piogge autunnali
- 1 miliardo per il ripristino della viabilità di oltre 700 strade distrutte o seriamente danneggiate dalle frane
Per il sostegno ai settori produttivi
- ristori nella misura del 100 per cento del danno subito e per la mancata produzione in agricoltura
- di rafforzare il Fondo di Garanzia per le PMI
Per Lavoratori e famiglie
- rafforzamento delle misure di agevolazione tariffaria delle utenze;
- 25 milioni per sostenere l’affitto nelle zone alluvionate,
- di rifinanziare il fondo nazionale affitto e il fondo per la morosità incolpevole
Per gli Enti locali:
- 1 miliardo per il ristoro degli enti locali a fronte delle spese sostenute per l’emergenza e per i mancati introiti (IMU e TARI);
- rafforzamento organici degli enti pubblici per la gestione delle attività necessarie a fronteggiare i danni e la ricostruzione.
Per sanità e istruzione:
- ripristino e consolidamento delle strutture sanitarie danneggiate, delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali;
- riconoscimento dell’attività di volontariato svolto nelle zone alluvionate ai fini della possibilità di riconoscimento dei crediti formativi nelle scuole superiori e nelle università e massimo impegno per garantire la ripresa dell’attività scolastica a settembre
Così i le deputate e i deputati democratici della commissione Ambiente e gli eletti nei territori colpiti dall’alluvione.
“La destra prende le distanze dalla ministra Santanchè. Abbiamo subito sostenuto la necessità che la ministra chiarisse in Parlamento le gravi accuse fatte nei suoi confronti da una inchiesta della trasmissione televisiva Report. Ora il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, dice la stessa cosa e chiede alla Santanchè di riferire in Aula. È evidente l'imbarazzo della destra. La presidente Meloni, di contro, continua a tacere come spesso succede quando si trova in difficoltà”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, commentando l’intervista di Riccardo Molinari a Rainews24.
“Dopo le rivelazioni dell'inchiesta di Report la ministra Santanchè si nasconde e non sente il bisogno di venire a chiarire in Parlamento. Per molto meno in altri Paesi europei ci si dimette di propria sponte. La presidente Meloni intende intervenire su questa nebulosa vicenda?”.
Lo scrive su Twitter il capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
Domani venerdì 23 giugno una delegazione del gruppo Pd alla Camera composta dalla capogruppo Chiara Braga, Andrea Casu e Andrea De Maria dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo, Marco Simiani capogruppo Commissione Ambiente, Stefano Vaccari, capogruppo Commissione agricoltura, e dai parlamentari emiliano romagnoli Andrea Gnassi, Bakkali Ouidad e Daniele Manca, sarà nelle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna.
Alle 11.30 sarà nel Comune di Modigliana (FC) per incontrare il Sindaco, gli amministratori e visitare alcune aree colpite. Intorno alle 13 si sposterà nel Comune di Faenza (RV) per un incontro con amministratori e Protezione civile. La visita si concluderà alle 15.30 a Forlì per recarsi in alcune realtà economiche agricole e aree colpite del quartiere San Benedetto.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, Antonella Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi, deputati Pd
Non possiamo condividere le rigidità e i vincoli del Piano d'azione dell'Unione Europea sulla pesca a strascico. Per questo come gruppo PD abbiamo votato una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera, insieme alle altre forze politiche, che chiede all'Unione Europea di riconsiderare quelle indicazioni introducendo forme di flessibilità che tengano conto di alcune marinerie, come quella Italiana, che già ha importanti limiti di pesca oltre che di spazi marini. Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura della Camera insieme ai colleghi Antonella Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi.
Semmai si tratta di aumentare e ricercare gli interventi che rafforzino le imbarcazioni in termini di sostenibilità senza pregiudicare oltre ventimila posti di lavoro oggi garantiti dalla nostra marineria.
Tenere uniti ambiente e pesca per noi è possibile, così come garantire la sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale. Per farlo non servono però colpi ad escludendum ma buon senso e decisioni di gradualità.
“Chi lancia provocazioni e genera conflitto fa solo del male al popolo e alle imprese della Romagna impegnate fin dalle prime ore dalle devastazioni post alluvione nella fase della ricostruzione. Che poi lo faccia il vice ministro all'infrastrutture, Galeazzo Bignami, con un post sui social è ancora più grave poiché in questi frangenti lo Stato dovrebbe presentarsi unito senza alzare alcuna bandiera politica di parte. I soldi chiesti dalla regione Emilia Romagna non sono sulla fiducia ma a fronte delle prime richieste avanzate da famiglie e imprese con le quali anche la presidente Meloni si era impegnata negli incontri svolti, con il viceministro Bignami distratto, a risarcire la totalità dei danni subiti. Il problema di Bignami è che a lui fa paura che le risorse, come già avvenuto in occasione del terremoto, siano gestite con oculatezza e trasparenza e non certo quale arma di ricatto propagandistica. La presidente Meloni farebbe bene a tenere a bada la sua compagine altrimenti si rompe tutto e saranno problemi seri per chi si aspetta aiuti e non certo polemiche strumentali”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
“La destra è contro la Romagna. Un territorio che da oltre un mese lotta, con i suoi cittadini, i suoi amministratori, le forze di polizia insieme ai vigili del fuoco e alla protezione civile, per sollevarsi dalla tragedia dell'alluvione e aspetta che lo Stato dia un segno evidente della sua presenza. Invece passano i giorni e oltre a un po’ di spicci nel primo decreto, il silenzio avvolge le necessarie decisioni a cominciare dalla nomina del commissario per dare continuità all’emergenza nella ricostruzione. La presidente Meloni non firma il decreto di nomina di Bonaccini perché nella sua maggioranza c'è chi pensa di utilizzare l'evento catastrofico per ragioni politiche e propagandistiche. Musumeci offende i sindaci e il sistema di cui è Ministro rigettando le richieste per coprire i primi danni mentre i lavori sono già in corso per mettere in sicurezza il territorio prima del prossimo inverno. La destra lo dica che è contro la Romagna. Sarebbe più chiaro per coloro che hanno perso tutto e sapranno chi non gli sta consentendo di ripristinare le case e far ripartire le loro imprese e l'economia della regione”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
Dichiarazione on. Stefano Vaccari, capogruppo Pd Commissione Agricoltura
Il Governo è fermo. Ha dichiarato di avere a disposizione soldi che concretamente non ci sono e non è in grado di prendere decisioni in tempi rapidi per aiutare i cittadini dell’Emilia Romagna che con fatica stanno rientrando nelle loro case e nelle loro aziende, anche solo per stimare i danni subiti nei giorni dell’alluvione.
La presidente Meloni ascolti i sindaci che su quei territori dal 2 maggio scorso stanno rappresentando lo Stato e chiedono subito risorse ed operatività per riconquistare nei tempi più rapidi possibili una normalità non solo utile per quelle terre ma anche per il Paese che potrà tornare a contare su produzioni e su servizi, a cominciare da quelli turistici, di grande eccellenza.
La presidente Meloni assuma su di sé le decisioni da prendere per evitare che, come sta avvenendo in queste ore, si sentano troppe campane governative che straparlano di alluvione, stime e terremoto senza avere cognizione su tempistiche e necessità, e fanno telefonate ai sindaci promettendo risorse che non ci sono ancora! Serve il commissario, lo si nomini e si cominci a lavorare seriamente. L’Emilia, le forze produttive e associative, i sindacati e gli enti locali si sono già espressi perché il presidente della Regione, Stefano Bonaccini venga nominato commissario. Le polemiche, le perdite di tempo e i rilanci non servono a niente se non a dare visibilità a chi da solo non ne ha.
Serve subito nomina Bonaccini a commissario
“Il Parlamento grazie a voi non è più il luogo del confronto e della sintesi più alta, ma quello dove si ricevono diktat dal governo e si vota come soldatini ubbidienti. In questo decreto tutto appare condizionato dalla figura quasi mitologica del Commissario e da una visione verticistica e dirigista. Ci sono evidenti sovrapposizioni di competenze e incroci inutili tra ordinario e straordinario, per di più sapendo che la stragrande maggioranza degli interventi sarà svolta comunque dall’Autorità di bacino. A quella del Po, la più colpita dai fenomeni metereologici, nella Legge di Bilancio avete pure tolto i fondi necessari per applicare la Direttiva Alluvioni, prevista dalla legislazione Ue. Non c’è nemmeno traccia della governance del sistema che governa l’uso della risorsa idrica. Invece di semplificare, attraverso l’istituzione dei Commissari si aumenta l’entropia del sistema, creando sovrastrutture che andranno in conflitto. Avete confezionato una scatola vuota senza pianificazione e programmazione in termini di governo della risorsa acqua, negando il coinvolgimento degli utilizzatori stessi della risorsa a partire dalle imprese agricole”.Così il capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo Pd sul Dl Siccità.
“Il governo - ha aggiunto - ha garantito i ristori a famiglie e imprese al 100% in Emilia Romagna, e servirebbero risposte rapide, che tengano insieme emergenza e ricostruzione. Occorre, innanzitutto, la nomina di un commissario straordinario in grado di legare a doppio filo la filiera istituzionale dallo Stato alle Regioni, fino ai comuni e ai portatori di interessi economici sociali e del lavoro. Come lo fu undici anni fa per rispondere ai danni causati da un devastante terremoto. Una nomina - ha concluso - che per noi e per diversi esponenti della vostra maggioranza, non può non essere quella del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ma sulla quale si continua a perdere tempo perché la maggioranza sembra più impegnata a litigare, prigioniera com’è di irresponsabili calcoli politici ed elettorali”.
"La produzione cerasicola è in grande difficoltà. Il maltempo persistente nelle aree di produzione, con particolare riferimento al Consorzio della ciliegia IGP di Vignola (MO) e molti comuni della Puglia con la ciliegia Ferrovia, ha intaccato la maturazione del prodotto con forti perdite di ciliegie fino all’80% per le specie precoci, privando nei fatti i mercati italiani ed esteri di questa eccellenza della frutticoltura italiana. Per di più il maltempo ha procurato danni alle piante con possibili ripercussioni sulle produzioni del prossimo anno. La ciliegia è uno dei prodotti di eccellenza del nostro Paese e gli strumenti ordinari di sostegno e ristoro risultano insufficienti. Per questo chiediamo al governo di adottare strumenti e fondi straordinari per sostenere le imprese agricole nel prossimo biennio. E di sostenere queste realtà produttive che assieme al consorzio IGP di Marostica e al consorzio Melinda del Trentino si sono candidate con un progetto importante nel triennio 2023-26 per sostenere investimenti, promozione, formazione per le imprese, ora in fase finale di approvazione. Occorre adottare decisioni con assoluta celerità anche per far fronte alle richieste già formalmente avanzate dai consorzi e dalle organizzazioni professionali agricole". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati dem Stefano Vaccari e Ubaldo Pagano, rispettivamente capigruppo Pd in commissione Agricoltura e Bilancio della Camera, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e il presidente della provincia di Modena Fabio Braglia.
“L’Istat condiziona il miglioramento nelle stime sul Pil a due questioni: realizzazione del Pnrr, e aumento delle retribuzioni nei rinnovi dei tanti contratti scaduti (che coinvolgono il 55% dei lavoratori). Identifica come fattore di rischio per la crescita la situazione dell’agricoltura in Emilia Romagna a seguito dell’alluvione. Di fatto conferma l’agenda per il governo che da tempo il Partito Democratico propone: non tagliare il Pnrr, adoperarsi perché i contratti siano rinnovati, a partire da quelli pubblici, nominare subito il commissario per la ripresa nei territori colpiti da alluvioni e frane”.
Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.
"Dal governo uno schiaffo alla montagna e ai suoi abitanti che, eroicamente, in molti piccoli comuni, garantiscono, con la loro presenza, un presidio umano ed economico. Per questo ci auguravamo che al di là delle bandiere questa problematica potesse essere condivisa con l'esecutivo e le forze di maggioranza, vista la richiesta super partes dell'Uncem, anche attraverso un ordine del giorno al decreto sulla Pubblica Amministrazione che impegnava il governo e il parlamento ad introdurre idonee misure di sgravi fiscali per contrastare la desertificazione commerciale in montagna, e per tutelare e valorizzare i negozi e il commercio di prossimità, nonché a prevedere un minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, o per chi avvia una nuova attività commerciale, anche ipotizzando 'Zone a fiscalità di vantaggio'. Al tempo stesso chiedevamo al governo di introdurre incentivi per favorire la nascita di centri multifunzionali, ossia di negozi che vendono prodotti e allo stesso tempo svolgono dei servizi, anche d'intesa con associazioni locali presenti nei piccoli Comuni. Il governo, di contro, ha espresso un parere contrario al nostro ordine del giorno trovando il sostegno delle forze di centrodestra.
Ancora una volta la destra rivolge lo sguardo ai grandi interessi e non certo ai fatti concreti che riguardano le persone e la loro vita". Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
Mercoledì 7 giugno, ore 14.00, Sala Berlinguer – Via Uffici del Vicario 21.
Presso la Sala Berlinguer del Gruppo dei deputati Pd-Idp, verranno presentate le proposte in merito agli interventi straordinari necessari per fronteggiare i danni causati dal maltempo alle produzioni di ciliegie.
All’incontro parteciperanno, oltre a Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, anche i produttori e le organizzazioni professionali agricole.
Per partecipare in presenza è necessario confermare entro le ore 11.00 di mercoledì 7 giugno inviando una email a segreteria.vaccari@camera.it con i propri dati anagrafici.
"La Giornata mondiale dell'Ambiente ci ricorda la necessità che i Paesi di tutto il mondo uniscano sforzi e scelte per preservare e proteggere l'ambiente ascoltando di più le rivendicazioni dei giovani che chiedono un impegno forte per contrastare i mutamenti climatici ed un nuovo modello di sviluppo le cui cifre siano quelle della qualità, della sostenibilità e della giustizia sociale. C'è condivisione a livello europeo ma sono ancora troppe le resistenze di restauratori e negazionisti mossi dai grandi interessi. Alluvioni, dissesto idrogeologico, siccità ci raccontano, di contro, una storia diversa. Quest'anno la giornata mondiale dell'Ambiente richiama l'attenzione sull'urgenza di contrastare l'inquinamento provocato dalla plastica. Nel mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica e ogni anno si utilizzano fino a cinque trilioni di sacchetti di plastica, per metà destinata al monouso. Il vero antidoto è puntare sull'economia circolare con modelli di produzione e consumo che implicano condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione per ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti e per ridurre i rifiuti al minimo, grazie ai comportamenti virtuosi ed ecologici e attraverso la realizzazione di impianti per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento delle parti residue".
Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera.
"C'è una emergenza nell'emergenza nella Romagna devastata dall'alluvione. Se non si interviene con immediatezza c'è il rischio asfissia per i campi coltivati.
All'acqua che ha abbondantemente coperto piantagioni, frutteti e vigneti, azzerando le produzioni in corso, si è sostituita una corrazza di fango che se non rimossa e rimescolata in profondità produrrà asfissia radicale con conseguenze nefaste per i prossimi cinque anni. Si tratta di interventi non solo costosi ma che da soli gli agricoltori e le imprese agricole non posso fare avendo peraltro perduto gran parte dei macchinari a disposizione. Secondo i calcoli delle organizzazioni agricole si tratta di 100 mila ettari sui quali serve agire con tempestività. Per questo sono incomprensibili i ritardi nell'emanazione dei decreti governativi e i balletti politici sulla nomina del Commissario. La Romagna e le sue genti non possono aspettare, hanno bisogno di certezze”. Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.