Dem presentano interrogazione, in Lombardia conseguenze devastanti
“Avviare una verifica accurata dei danni causati dall'alluvione che ha colpito Milano e i comuni limitrofi e valutare l'adozione di misure straordinarie per le comunità colpite, al fine di garantire assistenza immediata alle persone evacuate e sostegno alle imprese locali che hanno subito perdite economiche”.
E’ quanto chiedono i deputati Silvia Roggiani, Segretaria regionale Pd Lombardia e Marco Simiani, capogruppo Dem in Commissione Ambiente, in una interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente e sottoscritta anche dalla Capogruppo del Partito democratico Braga e dai deputati Cuperlo, Forattini, Girelli, Guerini, Mauri, Peluffo e Quartapelle.
“L’alluvione che il 15 maggio scorso ha colpito Milano, i comuni limitrofi e gran parte della Lombardia – si legge nel testo dell’interrogazione – ha provocato conseguenze devastanti sul territorio, determinando gravi disagi per la popolazione residente e danni ingenti alle infrastrutture con centri abitati isolati, famiglie sfollate e strade inagibili. Il fatto che l’attuale situazione di emergenza sia stata già vissuta in Lombardia negli ultimi anni e in particolare la scorsa estate quando si sono verificati numerosi eventi estremi, mette in evidenza l'urgenza di adottare politiche e interventi mirati per prevenire e gestire in modo efficace il rischio idrogeologico e di destinare a questo scopo maggiori risorse”.
“Ma il Governo Meloni – sottolineano gli interroganti - ha praticamente dimezzato i fondi disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza originariamente prevedeva infatti 2,49 miliardi di euro su questa misura (missione 2, componente 4, investimento 2.1) mentre il nuovo Pnrr ne cancella 1,287 miliardi di euro.
“Sono scelte – concludono i deputati del Partito democratico – che appaiono devastanti alla luce dei continui episodi di maltempo che stanno colpendo il paese”.
“A un anno dall’alluvione in Emilia Romagna il bilancio è devastante: rimborsi mancati, provvedimenti assenti e ancora grande incertezza su cosa accadrà dopo la scadenza del mandato di Figliuolo tra poco più di 4 settimane” così la deputata democratica Ouidad Bakkali nel giorno dell’anniversario delle alluvioni del maggio 2023. “Le uniche cose che sono abbondate – aggiunge la democratica – sono le passarelle e le false promesse dei ministri e della presidente del Consiglio Meloni. Adesso però la misura è colma, basta prendere in giro gli emiliano romagnoli”.
Sua autorevolezza e competenza saranno molto utili in Ue
“Il vice ministro Galeazzo Bignami, non potendo comunicare i risultati raggiunti dal suo ministero, si affida ad una polemica da quattro soldi nei confronti del presidente Bonaccini, candidato alle europee, pur di apparire e tentare di nascondere i gravi ritardi del governo sulla ricostruzione dei territori colpiti dall'alluvione. E’ invece una bella notizia la candidatura di Stefano Bonaccini al Parlamento Europeo ed è altrettanto giusta la scelta di affidare a Stefano la guida della lista del collegio Nord Est. Per Bonaccini parlano i dieci anni di Presidenza della regione Emilia Romagna e la grande determinazione nell'affrontare, con successo, momenti drammatici e difficili quali sono stati la gestione della ricostruzione dopo il terremoto del 2012, della pandemia nel 2020, dell’alluvione del 2023. L'autorevolezza e la competenza di Bonaccini saranno utili e necessarie, per il sano pragmatismo che ha accompagnato sempre la sua azione, nel parlamento europeo dove si affronteranno i passaggi complessi della transizione ecologica e digitale, avendo l'accortezza di coniugare sempre il giusto obiettivo di un nuovo modello di sviluppo, improntato alla qualità, alla sostenibilità e alla giustizia sociale, con le procedure possibili e realistiche. Adelante presidente Bonaccini!”.
Così Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera dei deputati, replicando a un post del viceministro Bignami in cui si afferma che Bonaccini “scappa” dall’Emilia Romagna.
“I terremoti e gli eventi catastrofici non sono uguali per tutti soprattutto se sono coinvolti i cittadini dell’Emilia Romagna. Dopo la mancata proroga dell’esenzione Imu per i fabbricati inagibili, dopo i mancati finanziamenti per fare fronte a tutti i danni, tutti non solo una parte, dell’alluvione del maggio 2023, con il nuovo decreto che comprende il superbonus i comuni dell’Emilia Romagna inseriti nel cratere del sisma 2012 sono stati esclusi dalla possibilità di poter utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito a differenza di quanto previsto per i comuni terremotati di Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche. Bocciare, alla Camera, in Aula, l’ordine del giorno al decreto Pnrr con il quale chiedevamo l’impegno del governo a ristabilire equità e giustizia estendendo le deroghe anche in Emilia Romagna, attesta una vera e propria ossessione dell’esecutivo Meloni verso la regione e il suo presidente Bonaccini, ricordiamoci la vicenda della nomina del commissario, anche al fine di poter comunicare, velleitariamente, una presunta inadeguatezza dell’amministrazione nel completare la ricostruzione dopo il sisma del 2012. E ancor più offensiva è stata la proposta del governo di tramutare l’Odg in una mera raccomandazione”.
Lo dichiara il deputato del Pd Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“I dati, di contro - aggiunge - segnalano che l’eventuale proroga riguarderebbe solo il 5% dei fabbricati sui quali insistono già cantieri finanziati ed autorizzati dalla struttura commissariale. In quei comuni il completamento dei lavori non è stato realizzato non certo per mancanza di volontà, lo dimostra l’operatività dei cantieri, ma per una serie di congetture tra le quali il forte rincaro dei materiali nel tempo della crisi energetica. Eppure quando si vuole, i danari si trovano come i milioni di euro regalati al ministro Lollobrigida per allargare spudoratamente i suoi già faraonici staff. E purtroppo il governo non sta facendo la sua parte nemmeno per l’alluvione di dieci mesi fa. Grandi passerelle indossando gli stivali d’ordinanza - conclude - grandi impegni sul fatto che sarebbero stati rimborsati tutti i danni ed invece ora si naviga al buio e non si conoscono ancora le cifre reali stanziate per avviare la ricostruzione”.
“Riguardo l’iniziativa legislativa sulla gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità, la maggioranza appare confusa nella scelta della governance ed è certamente in grave ritardo nella gestione delle crisi già in atto in Emilia Romagna, Toscana e Marche, tre regioni che ancora attendono le risorse promesse dopo le ultime alluvioni. La proposta del Partito Democratico, posta nero su bianco nella Pdl a prima firma Chiara Braga, offre un importante contributo alla gestione delle post/emergenze da eventi catastrofali, una volta per tutte, senza dover attendere decreti ad hoc o sterili discussioni sulla nomina dei commissari. Bene continuare a discutere in commissione Ambiente di un provvedimento indispensabile per gestire emergenza e ricostruzione, ma occorre essere efficaci e strutturati su: governance, meglio in capo ai presidenti di Regione; stanziamento delle risorse, da destinare al fondo della Protezione civile; criteri di distribuzione dei ristori a imprese e privati che hanno subito il danno. Con una centralità da dare alla prevenzione legata ai problemi connessi al dissesto idrogeologico dei territori e ai maggiori rischi dovuti al cambiamento climatico”.
Così i deputati democratici della commissione Ambiente, Marco Simiani (capogruppo) e Augusto Curti.
Oggi Giornata mondiale e Vertice ha focus su agricoltura
“Oggi è la Giornata mondiale dell'acqua. Un tema fondamentale che riguarda il presente e il futuro del nostro Pianeta, dell'Europa e del nostro Paese. Ci auguriamo che la presidente Meloni consideri la centralità delle azioni sull'acqua visto che oggi al vertice Ue il focus sarà sull'agricoltura. E infatti i due temi sono strettissimamente connessi. Come ci ricorda oggi Andrea Rinaldo (vincitore del Water Prize o Nobel dell'acqua) che ci richiama alle soluzioni da trovare per irrigare i nostri campi o non potremo coltivare più, non potremo lavare l'automobile con l'acqua potabile e ogni pioggia forte causerà un'alluvione. Come è avvenuto l'anno scorso in Emilia Romagna. Non ci siamo ancora ripresi da quell'evento catastrofico, ma forse non abbiamo nemmeno assunto fino in fondo che le alluvioni e la siccità sono le due facce della stessa medaglia. Il cambiamento climatico e in particolare l'innalzamento delle temperature sulla terra. Allora oggi più che mai prendiamoci degli impegni seri, risparmiamo l'acqua, riduciamo le perdite e dunque facciamo manutenzione degli invasi e delle ricariche acquifere ma soprattutto facciamo opere ben pianificate, meno propaganda anche sull'uso dei fondi del Pnrr e più azioni concrete. Ne va del futuro di ciascuna e ciascuno di noi”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“La Premier, nemmeno oggi, ha perso l’occasione per ricordarci che della Toscana le interessa poco: si presenta con un’ora di ritardo e porta alla Toscana solo la ripartizione di fondi Ue, atto dovuto di risorse già disponibili. Non un euro in più dal suo governo, che continua a dimenticare i toscani: su sanità, alluvione, trasporti e tanto altro ancora una volta nessuna risposta. I 683 milioni di euro per la Toscana dei Fondi di sviluppo e coesione sono un atto dovuto, non c’è un soldo in più dal governo ma solo la ripartizione di risorse europee stanziate da Bruxelles”.
Lo dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi, sulla firma tra governo e Regione Toscana dell’accordo sul Fondo Sviluppo e coesione.
“La premier - aggiunge - è venuta a fare campagna elettorale, ma non abbocchiamo: Giorgia Meloni ha portato una borsa vuota e continua ad utilizzare il suo ruolo istituzionale per la propaganda. La Toscana e i Toscani hanno bisogno di risposte, a partire dalle richieste del governatore Giani, a cui va il nostro sostegno per le difficoltà in cui sta operando e tutta la nostra solidarietà per il poco rispetto che Meloni ha dimostrato oggi nei suoi confronti e dell’istituzione che rappresenta: basta bugie e passerelle del governo, in questo anno e mezzo il governo ha soltanto penalizzato la Toscana. La lista è lunghissima: dalle mancate risorse per i danni causati dalle alluvioni (oltre 2 miliardi di danni) ai tagli alla sanità (200 milioni per il payback mai trasferiti); dalle grandi opere definanziate (interporto Livorno e Tramvia Firenze solo per citarne alcune), ai 400 milioni di euro di progetti Pnrr sottratti; dai colpevoli ritardi per l’istituzione della Zls allo stop del Biotecnopolo di Siena. Potremmo continuare questo elenco ancora - conclude - ma non smetteremo mai di far presente al governo che i Toscani meritano rispetto, non chiacchiere”.
Dopo quasi un anno governo inadempiente su rimborsi a famiglie e imprese
“Quanto dichiarato oggi dalla vicepresidente della regione Emilia Romagna, Irene Priolo, in commissione ambiente alla Camera fa emergere la distanza tra le promesse e i fatti del governo per la ricostruzione e il rimborso dei territori alluvionati”. Così in una nota la capogruppo democratica, Chiara Braga insieme ai deputati Simiani, Gnassi, Bakkali, Vaccari, Andrea Rossi, e Curti che sottolineano come: “a quasi un anno dall’alluvione che ha colpito le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, ancora non vi sono certezze né sulle risorse né sulle procedure di semplificazione che avrebbero dovuto garantire tempi rapidi di intervento. Mancano ancora le ordinanze sul credito d’imposta che è stato approvato in legge di bilancio e quella per i ristori al terzo settore. Preoccupa, infine, il modo opaco con cui il governo sta gestendo la durata del mandato del commissario Figliuolo, che scadrà a giugno, e su cui il governo non ha ancora fornito indicazioni. Non possiamo correre il rischio di alimentare un orizzonte di incertezza ormai insostenibile per territori, famiglie, imprese e terzo settore o, ancora peggio, dover ricominciare daccapo tutto. Da Fdi assistiamo, ancora una volta, a un irresponsabile scaricabarile sulla regione quando il partito della presidente del consiglio dovrebbe riflettere sull’inadempienza del governo e sulle mancate promesse della Meloni, che aveva assicurato il tempestivo 100% dei rimborsi alle famiglie e alle imprese, che ad oggi sono ancora pressoché a zero”.
Sbagliato rivedere a ribasso stime dei danni, incertezze anche su durata mandato del commissario
“La fotografia che emerge dall’audizione di Figliuolo non ci rasserena sulla prospettiva di ricostruzione e rimborso dei territori alluvionati. A quasi dieci mesi dall’alluvione che ha colpito le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche ancora non abbiamo i punti fermi sulla quantificazione dei danni e l’elenco degli interventi per la ricostruzione. Anzi, il commissario del governo, che scadrà a giugno, ha fatto intendere che rivedrà la stima dei danni a infrastrutture, edifici, abitazioni private, attività economiche e produttive, comprese quelle del settore agricolo, indicate dal territorio”. Così in una nota i deputati democratici Bakkali, Simiani, Gnassi, Curti, Vaccari, Rossi commentano quanto dichiarato dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario alla ricostruzione, nel corso dell'audizione della Commissione Ambiente alla Camera.
“La quantificazione che noi affermiamo – sottolineano i dem - è quella fatta dai territori insieme alla Regione e che lo stesso governo ha certificato presentandola alla Commissione europea per accedere al fondo europeo di solidarietà. Il Commissario ci ha informati invece che “fare una stima il giorno dopo non è farla 6 mesi dopo o due anni dopo e che stanno mettendo a sistema tutto”. I numeri devono restare fermi, perché ferma sia la determinazione del Governo a reperire le risorse.
Desto inoltre grande preoccupazione l’incertezza della durata del mandato di Figliuolo, che scadrà a giugno, e su cui il governo non ha ancora fornito indicazioni. Giustamente il Commissario non ha potuto chiarirci se rimarrà oltre giugno, non dipendendo dalla sua volontà, ma questo ci obbliga a porre con urgenza a questo governo di produrre il decreto che rinnoverà il mandato, senza correre il rischio di alimentare un orizzonte di incertezza ormai insostenibile per i territori, famiglie e imprese o ancora peggio dover ricominciare daccapo tutto. Stiamo assistendo ad una gestione estremamente burocratica e farragginosa che sta bloccando le richieste di indennizzo delle famiglie, le perizie e anche le necessarie collaborazioni, alle quali ha richiamato il Commissario, con i tanti professionisti coinvolti che ad oggi ancora non conoscono quali procedure seguire per le perizie dei danni e permettere di procedere all’inoltro delle richieste alla piattaforma commissariale che ad oggi conta ancora troppe poche richieste. Questi sono i fatti a 10 mesi dall’alluvione – concludono i democratici - e promesse di 100% di rimborsi a famiglie e imprese della presidente Meloni non trovano alcun riscontro. Da oggi emerge persino quello che avevamo detto all’inizio e cioè che l’impianto delle procedure e della burocrazia che la presidente e il governo hanno voluto finisce per colpire direttamente i cittadini”.
"Voteremo No ad un provvedimento con molte ombre e poche luci e che ancora una volta premia i furbetti e penalizza i cittadini onesti": è quanto dichiara la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè, intervenendo oggi in Aula nel corso della dichiarazione di voto del Decreto Milleproroghe.
"I 400 milioni di euro stanziati sono infatti serviti per lo stop alle multe per chi non si è vaccinato, per la riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle esattoriali e per il nuovo condono. In questo modo vengono umiliati il personale sanitario, che è stato in prima linea contro la pandemia, ed i contribuenti onesti: l'unica proroga fiscale che avevamo chiesto come Pd e che riguardava il differimento dei termini per imprese e famiglie colpite dall'alluvione in Toscana è stata però bocciata".
“Questo decreto è l’ennesima scatola vuota. Non c’è strategia, non c’è visione, non ci sono incentivi. In compenso avete forzato la mano inserendo all’articolo 14 la norma che prevede il commissariamento dei rifiuti in Sicilia, una norma che non c’entra nulla con la maggior tutela e con tutto il resto del decreto. Ma il quadro che riguarda le norme sull’alluvione è ancora più sconfortante: è mancato un confronto sia nel merito sia di interesse, considerato l’atteggiamento del governo che ha tentato di soffocare il dissenso, come recentemente avvenuto in Emilia Romagna.
L’unico risultato nel merito, ottenuto grazie alle opposizioni ed alla rivolta delle imprese, è la cancellazione della doppia tassa per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Avete impedito al Parlamento ancora una volta di esaminare seriamente una legge che riguarda milioni di cittadini, le loro necessità ed i loro bisogni: bisogno di energia a costi accessibili per famiglie ed imprese; bisogno di modelli di sviluppo energetico compatibile con salute ed ambiente; bisogno di risorse per le famiglie ed imprese distrutte dalle alluvioni. Ne risponderete, prima o poi”. Lo ha detto in Aula Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, dichiarando il voto contrario del Pd al Dl energia.
"Al tempo del governo Draghi, approvammo un emendamento per il distretto tessile pratese che destinava 10 milioni alle aziende del territorio. Lo approvammo con il consenso del territorio e dei parlamentari, di destra e di centrosinistra, di Prato e provincia. Per questo motivo, oggi, a valle dei disastri dell'alluvione, abbiamo presentato un emendamento al dl energia per stanziare un contributo di 10 milioni per le aziende alluvionate, tenendo conto della specificità del distretto pratese. Abbiamo chiesto alla maggioranza di approvarlo insieme, di intestarselo loro, di fare un passo avanti perché c'è un ritardo sugli aiuti che mette a rischio un'intera comunità. Il risultato? Emendamento bocciato, con tanto di voto contrario dei parlamentari di destra pratesi. Una volta ancora, la destra chiacchera. Ci hanno accusato di tenerezza, diremmo che è sempre meglio che inconsistenza. Continueremo a batterci per Prato, contro una destra vergognosa che fa proclami sul territorio ma che poi a Roma se ne frega della propria gente, delle imprese alluvionate e scarica sulla Regione le proprie colpe" Lo dichiarano in una nota Marco Furfaro, deputato Pd e primo firmatario dell'emendamento, Christian Di Sanzo, deputato pratese eletto in Nord e Centro America, e Marco Biagioni, segretario del Pd Prato.
Governo arrogante cerca di zittire famiglie e imprese
“Molto grave quello che è successo oggi nelle commissioni riunite Ambiente ed Attività produttive. Il Governo boccia tutte le proposte di modifica ed emendamenti al Dl Energia sugli aiuti per gli alluvionati dell’Emilia Romagna. Mentre con arroganza tenta di zittire famiglie ed imprese, come successo in Romagna in questi giorni. Ma se ne facciano una ragione Bignami e il Governo stesso. Gli emiliano romagnoli non hanno paura e non staranno zitti”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Gnassi, che aggiunge: “Bocciate oggi le risorse puntuali e con copertura di spesa per indennizzi dei beni mobili per le famiglie. Bocciata la proposta per il credito d’imposta per le imprese. Bocciata la proroga del pagamento dei mutui con cassa depositi e prestiti per investimenti pubblici dei comuni colpiti dall’alluvione (come per il terremoto). Bocciati i sostegni all’agricoltura colpita. Non basterà più a questo punto quella che oggi possiamo dire una passerella sui fondi PNRR per l’Emilia Romagna. Bocciate infatti tutte le proposte per dotare di strumenti idonei e personale i Comuni proprio per usare le risorse del Pnrr. Da un lato si indeboliscono i comuni dall’altro vi si scaricano sopra responsabilità. E intanto non importa a nessuno delle famiglie e delle imprese. Forse il governo spera che dopo un anno molleranno la presa. Ma nessuno la mollerà. Provare a zittire e indebolire l’Emilia Romagna, solo per fare campagna elettorale e cercare voti nel caos,non solo non passerà, ma non è neanche un modo onorevole di essere al governo e fare il governo del Paese”. “Il Governo accolga le proposte per chi è stato colpito dall’alluvione, faccia ciò che va fatto e non perda altro tempo”, ha concluso Gnassi.
Attacchi FdI a Schlein gravi e fuori luogo, servono più risorse dal governo.
“Invece di attaccare il partito democratico, FdI prenda atto del fallimento dell'azione del presidente Acquaroli, il cui immobilismo sta danneggiando i cittadini marchigiani”. Così in una nota i deputati marchigiani del Pd Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura e Augusto Curti, componente della commissione Ambiente.
"La Senatrice di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi - aggiungono i dem - da troppo tempo confinata nel mondo immaginario costruito dal centrodestra, si rende autrice di dichiarazioni gravi e totalmente fuori luogo. E quella di stamattina è l’ultima dimostrazione, in ordine di tempo, dell’enorme distanza che separa oramai i marchigiani da governo e Giunta regionale. Anziché perdere tempo nell’esercizio sterile di una critica totalmente fuori contesto, invitiamo la senatrice Leonardi a recarsi presso i territori alluvionati per prendere atto dell’umore dei cittadini. Attaccare Elly Schlein, che si sta prodigando per far sì che su questo dramma non vengano spenti i riflettori, significa non comprendere la portata del problema. Leonardi dovrebbe piuttosto indirizzare tutta la sua vis polemica nei confronti del Presidente Acquaroli, Commissario per l’alluvione, al fine di chiedergli conto del totale immobilismo e di un’indifferenza che offende e danneggia i cittadini. Attendiamo la Senatrice Leonardi, insieme al suo partito, alla prova dei fatti: lunedì, in commissione Ambiente alla Camera, verrà infatti votato un emendamento da noi presentato che dispone maggiori risorse ed equi risarcimenti per gli alluvionati. Vedremo se Fratelli d’Italia si esprimerà favorevolmente".
“È inutile nascondersi dietro ad un dito, diciamolo chiaramente: quella della Premier Meloni con la Von der Leyen in Emilia Romagna ha l'aria dell'ennesima passerella, utile solo alla propaganda elettorale della destra. Una destra che, dopo le ultime vicende del Mes, ha bisogno di rifarsi un profilo europeista in vista delle prossime elezioni. Una mossa elettorale che copre le promesse finora tradite verso la popolazione romagnola, che sta pagando ancora il prezzo della terribile alluvione di maggio scorso. Le risorse stanziate per la ricostruzione pubblica e per i ristori a famiglie e imprese sono assolutamente insufficienti rispetto a gli 8,5 miliardi di danni subiti. E non si prevede neppure il rimborso dei beni mobili. In questo contesto, il sostegno di 1,2 miliardi di euro dal Pnrr è in sé positivo, ma va ricordato che si tratta di fondi che andranno alle opere pubbliche e non ai cittadini. Non solo, facciamo attenzione a che queste risorse siano davvero aggiuntive rispetto a quelle già previste dal governo, altrimenti saremo di fronte all’ennesimo bluff a cui questa destra ci ha abituato, in particolare nella pessima gestione del Pnrr”. Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee a Montecitorio, intervenuto stamattina ad Agorà su Raitre.