“Questo Governo non ha mai creduto al PNRR, come ha dichiarato candidamente in aula oggi la Lega. Lo sente come una patata bollente da gestire e di cui non si può liberare. E lo sta gestendo malissimo”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, intervenendo stamane nell’aula di Montecitorio.
“La macchina del PNRR - continua Morassut - si sta impallando. Adesso tolgono soldi alla sicurezza idraulica e geologica delle aree fragili, proprio alla vigilia dei violenti temporali di fine estate. Tolgono risorse ai servizi sociali come sanità e asili nido. Aprono le porte agli evasori per racimolare un’elemosina per fare una legge di bilancio strozzata e a rischio. E danno soldi alle grandi compagnie energetiche per insistere su politiche basate sul gas. Tolgono di mezzo i soldi per la decarbonizzazione di Taranto attraverso l’idrogeno. Pasticci ma anche scelte di destra. Scelte negazioniste. Il Governo avrà difficoltà a fare la legge di bilancio e le contraddizioni interne di accentueranno. Noi siamo qui per fermarli. A ottobre ci vuole una grande manifestazione popolare dei Democratici. Il tempo è maturo per far scendere in piazza migliaia e migliaia di studenti, lavoratori, precari, insegnanti, imprenditori in difficoltà. Tutti insieme per l’alternativa”.
"Secondo il Ministro Urso il caro carburante non è una priorità. Eppure durante la campagna elettorale Fratelli D'Italia denunciava con forza l'aumento del costo della benzina. Oggi invece il Ministro Urso ci dice che le risorse vanno utilizzate per le emergenze. Non è chiaro a questo punto quali siano le emergenze secondo il Ministro, visto che tagliano le risorse per combattere la povertà, di salario minimo non vogliono sentirne parlare, tagliano il cuneo fiscale ma solo per qualche mese, e sul caro carburanti si inventano un cartello del prezzo medio, avendo abolito il taglio del precedente Governo. Da settimane però il prezzo dei carburanti sta salendo in maniera indiscriminata e speculativa, ma la risposta del Governo è quella di chiedere agli automobilisti di guardare un cartello. Il ministro dovrebbe sapere ad esempio, che in molti comuni delle aree interne, trovare un distributore è già complicato. Chiedere agli automobilisti di mettersi alla ricerca del prezzo inferiore al prezzo medio diventa davvero una presa in giro. Il Ministro assuma questa come una priorità e intervenga seriamente per diminuire il prezzo dei carburanti". Così il deputato e membro della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
"Il governo sta trasformando una straordinaria opportunità in un problema. Il Pnrr è la più grande occasione di sviluppo per il nostro paese dal dopoguerra ad oggi, ma al Governo sembra che non l'abbiano capito. C'è un tema di incapacità ma alla fine noi riteniamo anche e forse soprattutto di avversità ideologica. Non c'è altra spiegazione rispetto a quanto si sta verificando in queste ore. Ore in cui apprendiamo della rimodulazione o addirittura del taglio di opere che in qualche caso sono già partite e che finirebbero nei termini previsti. Solo in provincia di Napoli ad esempio, come denunciato dal Sindaco Manfredi sono a rischio milioni di euro per progetti che interessano il territorio. Si tratta di piani di riqualificazione per le nostre periferie come nel caso di Scampia e di San Giovanni a Teduccio, piani per lo sport e l'inclusione sociale dei comuni del vesuviano e nolano, o per rafforzare le reti sostenibili tra le zone costiere e le aree interne. Progetti di grande impatto per la vita delle comunità che avrebbero una portata storica per il nostro territorio e che ora a causa dell'incapacità e della contrarietà della destra, rischiano di bloccarsi o addirittura di andare perduti. Altro che patriottismo, siamo di fronte ad un premeditato atto di autolesionismo contro il Paese". Così il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
"Anche dai vescovi che si sono riuniti oggi a Benevento è emersa la forte preoccupazione sui rischi che comporta l'autonomia differenziata. Una preoccupazione che noi condividiamo, perchè vediamo tutti i rischi di un disegno che penalizza in particolar modo il Mezzogiorno e le aree interne. Dinanzi a tutte le criticità che stanno emergendo, dalla Cei alla Commissione Europea, dagli ex componenti del CLEP a Bankitalia, il Governo farebbe bene a fermarsi e a riflettere sugli effetti di un progetto che mette a rischio la coesione nazionale". Lo scrive in una nota il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
"La soppressione alla stazione di Chiusi di tutti i treni ad Alta Velocità e di due Intercity diretti a Roma penalizzerà non solo la provincia di Siena ma tutta la Toscana del Sud e in particolare le aree interne di Grosseto. Queste riduzioni, decise unilateralmente da Trenitalia nel silenzio assoluto del ministero, non riguarderanno soltanto i moltissimi pendolari che utilizzano le tratte ogni giorno ma anche i turisti, i quali stanno tornando a viaggiare ai livelli pre-pandemia. Condividiamo pienamente le preoccupazioni dei sindaci interessati". Lo dichiara in una nota il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
"Chiediamo al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini - conclude Simiani - di occuparsi di questo problema, che non avrà sicuramente ripercussioni mediatiche e altisonanti come altre grandi opere, ma che riguarda la qualità della vita di migliaia di persone e lo sviluppo sociale ed economico di molte zone".
"Lo scenario che la Svimez ha rappresentato al Forum Aree Interne è molto preoccupante. La grave crisi demografica nelle aree interne rappresenta una delle più urgenti questioni sociali che riguarda il Sud e il Nord allo stesso modo. Vi è la necessità di preservare servizi essenziali che vanno dalla scuola alla sanità, dalle edicole ai distributori di carburante, dalle filiali ai presidi di legalità. Ovviamente passando per le infrastrutture come appunto l'Alta Velocità e la raggiungibilità di questi territori segnati da un atavico isolamento È l'unico modo per cercare di drenare l'emorragia da spopolamento, garantendo il diritto a restare in quelle comunità. Il PNRR è lo strumento più incisivo a disposizione e siamo preoccupati da questo atteggiamento del governo nazionale che rischia di penalizzare esattamente i progetti che interessano i territori più fragili, quelli che Manlio Rossi Doria definì "osso d’Italia". Si tenga il prima possibile una sessione parlamentare sulle aree interne". Lo scrive in una nota il deputato e responsabile Sud e Coesione della Segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
il deputato Pd Fabio Porta presenta l'iniziativa dell'intergruppo "Italiaci per un futuro glocal" domani alla Camera
Fabio Porta: “Da emigrazione e immigrazione una risposta “italica” all’avanzare dell’inverno demografico e allo spopolamento delle aree interne del Paese”.
“Aspiranti italiani”, così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito quell’enorme patrimonio di energie vitali che oggi potrebbe costituire la prima grande risposta alla crisi di risorse umane che colpisce l’Italia in maniera ormai cronica e strutturale. Dal bacino della grande diaspora italiana nel mondo e dall’universo ibrido degli italici – emigrati all’estero ed immigrati in Italia – come anche da tutti coloro che guardano al nostro Paese con interesse e simpatia potrebbe arrivare, grazie a politiche attive e innovative, il potenziale umano per invertire la tendenza quasi inesorabile che secondo l’ISTAT ridurrebbe da oggi al 2040 di sei milioni il numero di italiani in età lavorativa. Si tratta di una vera e propria emergenza di carattere anzitutto economico, ma anche sociale e culturale.
La “circolarità dei talenti”, come il Presidente Mattarella l’ha definita rivolgendosi agli italiani all’estero in occasione della Festa della Repubblica, può costituire una prospettiva strategica per lo sviluppo del Paese, a condizione che venga integrata e accompagnata da politiche attive in materia di flussi migratori che, senza strumentali riferimenti a “razze” o “etnie”, possa riferirsi ai “nuovi italiani” nel senso più aperto e inclusivo del termine, che comprende – per esempio – tanto le generazioni di italiani nati all’estero quanto i giovani nati in Italia da genitori stranieri.
Di questi temi si occuperà l’Intergruppo “Italici per un futuro glocal” promosso dall’On. Fabio Porta, con un primo seminario organizzato insieme all’associazione “Svegliamoci italici” e al “Comitato 11 ottobre di iniziativa per gli italiani nel mondo”.
Il convegno si svolgerà domani presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, dalle ore 15.30. Sarà aperto dai saluti della Vice Presidente della Camera, Anna Ascani e concluso dal Presidente dell’Intergruppo Fabio Porta. Sono previste relazioni di Piero Bassetti, Raffaele Marchetti, Nicola Mattoscio, Carmen Bizzarri, Morena Diazzi e Aldo Aledda, oltre agli interventi di parlamentari aderenti all’intergruppo, degli eletti all’estero e di esperti e protagonisti del mondo dell’emigrazione e dell’immigrazione. Sarà possibile seguire i lavori tramite la pagina web della Camera dei Deputati.
“Sono stati effettuati gli accertamenti da parte di Anas sulle cause del cedimento del viadotto del comune Longobucco, in provincia di Cosenza, avvenuto dopo intense precipitazioni? Si stanno reperendo le risorse finanziarie necessarie per il tempestivo ripristino dalle viabilità sulla strada statale 177 e il conseguente completamento della strada ‘Sila-mare’, attraverso anche l’adozione di un provvedimento di urgenza ad hoc al fine di fare uscire dall'isolamento gli abitanti dell’intera valle del fiume Trionto?”.
Sono le domande rivolte al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, contenute nell’interrogazione presentata a prima firma da Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente, sottoscritta dalla presidente del Gruppo, Chiara Braga, e dai deputati Augusto Curti, Christian Diego Di Sanzo, Sara Ferrari e Nicola Stumpo.
“Il viadotto - si legge nell’interrogazione - è stato realizzato con fondi regionali dalla Comunità montana Destra Crati - Sila Greca, ora in liquidazione, inaugurato solo 9 anni fa e trasferito alla gestione Anas che, poche ore prima del crollo dello scorso 3 maggio, aveva chiuso cautelativamente la strada scongiurando così possibili vittime. Dopo il crollo della struttura e la conseguente chiusura al traffico, i cittadini del comune silano hanno promosso un incontro pubblico con più rappresentanti istituzionali per sollecitare la riapertura della SS177, la cui chiusura ha quasi isolato il paese della Sila cosentina dal resto della provincia. La strada statale è costata circa 80 milioni ed è ancora lontana dal completamento. Una volta ultimata, consentirà di collegare in sicurezza e in tempi brevi le aree interne dell'altopiano silano con la fascia costiera ionica cosentina”.
“Decine di scuole, di ogni ordine e grado, verranno chiuse e accorpate anche in Toscana a causa delle norme presenti nella Legge di Bilancio 2023. Si tratta di scelte politiche precise volute e votate dalla destra che riguardano città capoluogo, province ed aree interne: queste norme penalizzeranno studenti, famiglie, docenti e personale tecnico amministrativo, causando problemi logistici e didattici. Per sapere quanti e quali istituti verranno realmente coinvolti dai tagli abbiamo presentato una interrogazione parlamentare”. Lo dichiarano i deputati toscani del Pd Marco Simiani, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Christian Di Sanzo, Laura Boldrini e Marco Furfaro. L’atto è stato sottoscritto anche da Irene Manzi, responsabile Scuola della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Nelle aree interne la chiusura di alcune scuole potrebbe quindi causare, oltre a denigrare il diritto all’istruzione promosso dalla Costituzione, anche la perdita di decine di posti di lavoro tra collaboratori scolastici e amministrativi. Condividiamo pienamente la scelta della Regione Toscana di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro questi tagli indiscriminati”, concludono i deputati Pd.
“Giovedì 25 maggio, alle ore 14:00, nella Sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza dei massimi rappresentati istituzionali, verrà illustrato il progetto nato da un’idea di Diego Guerriero, patrocinato da Comune di Avellino, Provincia, Regione Campania e Anci.
“Gli Stati generali - annuncia Ricciardi - sono stati organizzati con l'obiettivo di promuovere una riflessione sulle sfide che le aree interne devono affrontare, nonché sulle opportunità che possono derivare dalla valorizzazione delle risorse locali. È necessario, dichiara il deputato dem e componente della comitato scientifico, mettere in circolo idee di cultura e di socialità nell’osso del Paese per riposizionare i margini al centro del dibattito sulle Aree interne che stanno soffrendo come mai prima d’ora da Nord a Sud”.
“Molte aree del Paese rischiano desertificazione e spopolamento. È urgente costruire politiche che, a partire dalla risorse europee, determino un’inversione di tendenza a un processo che potrebbe diventare irreversibile”.
Interverranno il deputato irpino del Partito democratico, Toni Ricciardi, il presidente della Provincia di Avellino, Rino Rizieri Buonopane, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, il consigliere comunale Diego Guerriero e, per il Comitato scientifico degli Stati generali delle Aree interne, la professoressa Angela Cresta, Antonio Limone, direttore generale II.ZZ.SS. del Mezzogiorno e coordinatore degli II.ZZ.SS. Italiani e da Marco Trulli, responsabile nazionale cultura ARCI.
Il programma dell'evento che si terrà successivamente ad Avellino -una delle aree interne con maggiore sofferenza del Paese- dal 15 al 17 giugno prossimo presso l’ex Cinema Eliseo del capoluogo irpino, è stato immaginato per coinvolgere i partecipanti in un'esperienza di confronto e di costruzione di soluzioni concrete per il futuro di tutte le Aree interne del Paese.
Saranno presenti esperti, rappresentanti delle istituzioni e degli enti territoriali, operatori del settore e cittadini, tutti chiamati a dare il loro contributo e a confrontarsi sulle migliori strategie per lo sviluppo di quei territori dell’Appennino campano, troppo spesso relegati ai margini dell’Agenda politica italiana.
“Stamattina al cambio turno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco abbiamo incontrato una delegazione di lavoratori che nei giorni scorsi hanno scioperato per le condizioni dei carichi di lavoro in fabbrica. Due giorni fa in un question time che abbiamo rivolto al Governo la risposta è stata molto debole ed evasiva: non c’è nessuna iniziativa in campo per garantire a Pomigliano la piena occupazione, la limitazione della cassa integrazione e turni di lavoro accettabili sia sul terreno della salute che della sicurezza. Accanto a questo c’è la vertenza che riguarda i 28 lavoratori di Fca service da poco esternalizzati e verso cui chiediamo che prefettura e regione attivino immediatamente un tavolo. Occorre che si riaccendano i riflettori, anche alla luce della enorme partecipazione allo sciopero indetto dal sindacato nei giorni scorsi, sul destino produttivo dello stabilimento di Pomigliano”.
Lo dichiarano i deputati Pd-Idp Arturo Scotto e Marco Sarracino, responsabile dem Coesione territoriale, Sud e aree interne.
"La destra ha chiaramente abbandonato i territori geotermici: un colpevole mix di negligenza e disinteresse che penalizza da mesi aree marginali ed interne già svantaggiate dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale, ma garantiscono energia rinnovabile e pulita a vasti bacini di utenza contigui. Non solo perché la maggioranza ha respinto il mio emendamento al decreto bollette, attualmente in discussione alla Camera, che avrebbe permesso lo sconto del 50 per cento dei costi energetici di famigli ed imprese; ma anche perché il Governo Meloni si è dimenticato da mesi di emanare il decreto attuativo, previsto da una norma del precedente esecutivo e varata grazie al deputato Pd della scorsa legislatura Luca Sani, che aumenta le royalties per i comuni geotermici in base all'energia prodotta. Si tratta di milioni di euro bloccati e che potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo territoriale": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
Incardinata in Commissione Agricoltura della Camera la proposta di legge, a firma dei deputati del PD Federico Fornaro e Stefano Vaccari, per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina. La legge proposta ricalca la norma già approvata nel testo unificato nella precedente legislatura e che a causa della chiusura anticipata della legislatura non venne definitivamente licenziata.
"Finalmente inizia l'iter di approvazione della legge. L'agricoltura contadina è una forma antica di coltivazione dei campi e di allevamento degli animali quale espressione più significativa dell'agricoltura familiare. Con la norma intendiamo contrastare lo spopolamento delle aree interne, marginali, montane ma anche di pianura e periurbane, mediante l'individuazione, il recupero e l'utilizzazione dei terreni agricoli abbandonati. Un valore aggiunto per gli agricoltori quali soggetti attivi nella protezione dell'ambiente e nel contrasto ai cambiamenti climatici, anche la manutenzione dei paesaggi, la selvicoltura, la tutela della biodiversità e una migliore gestione del territorio". Lo dichiarano i deputati del PD Federico Fornaro e Stefano Vaccari.
“L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha oggi chiarito in maniera definitiva che il Superbonus, rispetto a tutti gli altri bonus, ha avuto gli effetti meno regressivi. Si è infatti indirizzato verso le categorie con redditi più bassi e verso le zone geografiche del Paese più in difficoltà, quali le aree interne e il Mezzogiorno. La sua novità maggiore è stata soprattutto nella cedibilità del credito e nell’entità della misura. Sempre secondo l’Upb non esiste alcun buco di bilancio, come aveva annunciato il ministro Giorgetti che, per aver detto il falso, deve subito venire a riferire in Parlamento. Nell’ultima Nadef si erano ipotizzati costi per 110 miliardi, male che vada si arriverà a spese per 120 miliardi, dunque in linea con una progressione che potrebbe essere recepita nel prossimo Def. La scelta del governo di non investire nel Superbonus è dunque una decisione politica. Nel peggiore degli scenari ipotizzati dall’Upb, ancora da verificare, a fronte di una spesa di 70 miliardi, il Superbonus avrebbe prodotto rientri per circa 30 miliardi. Poiché il governo con le misure previste il Legge di Bilancio calcolava di poter avere un rientro in crescita del Paese pari a 1/3 per ogni euro investito, è evidente che il Superbonus sia ampiamente l’intervento più conveniente che abbiamo oggi a disposizione. Quando le imprese dichiareranno fallimento e licenzieranno i lavoratori e lo Stato dovrà pagare le casse integrazione, quando gli artigiani non riusciranno ad andare avanti, questi costi chi li pagherà”.
Così i capigruppo alla Camera del Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, in commissione Finanze, Virginio Merola, e in commissione Ambiente, Marco Simiani.
PRESENTATO UN PREMIO IN MEMORIA DI SILVIO SPAVENTA
Sei borse di studio per studenti universitari e delle scuole superiori in memoria di Silvio Spaventa. E’ quanto promosso dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso e dalla Fondazione Europa Prossima, col patrocinio della Fondazione Silvio Spaventa, dei comuni di Chieti, Atessa e Bomba, del Dipartimento di Scienze Filosofiche dell’Università di Chieti – Pescara e di Scienze Politiche e Giurisprudenza dell’Università di Teramo.
“Siamo riusciti a mettere in campo 6 borse di studio su diritto, filosofia e scienze politiche - dichiara il deputato del Pd Luciano D’Alfonso - con le quali vogliamo rendere protagonista Silvio Spaventa. Servono progetto e memoria, abbiamo scelto lui perché è un gigante che ha segnato il cammino dell’unità nazionale in quanto padre della quarta sezione del Consiglio di Stato e della nazionalizzazione delle ferrovie”.
Per il deputato Alberto Bagnai “questa iniziativa punta alla valorizzazione di una figura determinante della storia d’Italia, con significativi aspetti di modernità; è il contributo che le aree interne hanno dato alla vita del nostro Paese”.
Il presidente della Fondazione “Silvio Spaventa” Raffaele Bonanni ha sottolineato che “questo premio rafforza le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di Spaventa, che ha visto la luce nel 1822 a Bomba”.
Il tema del premio è “Silvio Spaventa maestro di unità nazionale”. Potranno parteciparvi gli studenti universitari e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, elaborando un videomessaggio della durata massima di cinque minuti che affronti il tema proposto in questa annualità.
Per gli studenti universitari sono previsti quattro premi: il primo dell’ammontare di 3.000 euro, il secondo di 2.500 euro, il terzo di 1.500 euro, il quarto di 1.000 euro. Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono due i premi: il primo per un importo di 1.500 euro e il secondo di 1.000 euro. Il bando del premio sarà pubblicato nei prossimi giorni.
La commissione giudicatrice sarà composta da docenti universitari e da dirigenti scolastici; parteciperanno alle sedute senza diritto di voto i deputati Luciano D’Alfonso e Alberto Bagnai, insieme a Raffaele Bonanni.
I premi saranno conferiti nel corso di una cerimonia che si terrà a Chieti nel teatro Marrucino nella prima settimana di maggio; sono stati invitati il Ministro della Pubblica Amministrazione e il Ministro della Ricerca scientifica.