05/12/2024 - 13:34

Moda, automotive, design e cinema in crisi: manca politica industriale è emergenza occupazione

“Il Made in Italy, simbolo di eccellenza, creatività e tradizione, sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia. Settori fondamentali come moda, design e arredamento, automotive, cinema e audiovisivo, pilastri dell’economia e della cultura del nostro Paese riconosciuti a livello globale, sono in grave sofferenza. E i dati Istat di oggi, che evidenziano stime di crescita del Pil dimezzate, aggravano ulteriormente una situazione già fortemente compromessa.

Le vendite nel legno-arredo, nella moda e nel design registrano contrazioni significative, sia sul mercato interno che su quelli esteri. L’automotive vive un anno nero, con un calo drammatico dei fatturati e tagli occupazionali che, solo nell’indotto, colpiscono un’azienda su tre. Anche l’industria cinematografica e audiovisiva è in crisi, con migliaia di lavoratori a rischio a causa dell’incertezza generata dal governo, che sta compromettendo le nuove produzioni.

Questa situazione non può essere imputata esclusivamente alle sfide globali. È evidente l’assenza di una politica industriale efficace e la mancanza di una visione strategica da parte del governo Meloni, che lascia le imprese prive del supporto necessario per affrontare le difficoltà e non mette in campo nessun tipo di nuovi ammortizzatori sociali. Il Made in Italy non è solo un settore economico, ma il cuore della nostra identità e la chiave del prestigio italiano nel mondo.

È necessario un intervento tempestivo e deciso per invertire la rotta e rilanciare i settori strategici del Paese. Sono in gioco il futuro di milioni di lavoratori e il valore inestimabile che il Made in Italy rappresenta a livello internazionale. L’Italia non può permettersi di perdere questa battaglia”.

Così in una nota i capigruppo democratici nelle commissioni Bilancio, Attività produttive, Lavoro e Cultura della Camera, Ubaldo Pagano, Vinicio Peluffo, Arturo Scotto e Irene Manzi.

05/12/2024 - 12:50

“L’Istat smentisce clamorosamente la propaganda del governo Meloni. Dopo mesi di annunci trionfali, le previsioni di crescita sono state dimezzate, confermando il fallimento della destra. Nonostante il PNRR e il calo dei tassi, le politiche del governo lasciano l’Italia senza investimenti e senza crescita. Tagliare fondi a comuni e regioni significa colpire duramente servizi essenziali come trasporti, scuola e welfare. L'obiettivo della destra è chiaro: smantellare il welfare pubblico, colpendo pilastri essenziali come sanità, istruzione e ricerca. A questo si aggiunge il caos nelle politiche industriali: il Governo ha definanziato sistematicamente tutti gli strumenti di crescita. Taglia l’80% delle risorse all'automotive, estende a tutti la web tax danneggiando le piccole e medie imprese e le start up, non fa nulla sugli accordi per l'innovazione e per i contratti di sviluppo e niente sul fondo di garanzia per le PMI. Al posto di investimenti strategici per il lavoro e la transizione ecologica il governo preferisce politiche di corto respiro e condoni per i soliti privilegiati. Tutto il contrario di quello di cui l’Italia avrebbe bisogno”.

Così Silvia Roggiani, deputata Pd in Commissione bilancio.

04/12/2024 - 17:18

“Le dimissioni di Tavares da amministratore delegato di Stellantis, motivate da profonde divergenze strategiche, sono solo l'ultimo tassello di un mosaico che vede la situazione del settore automotive in Italia e in Europa diventare sempre più critica. Mentre Usa e Cina difendono questo comparto con fortissimi investimenti, in Europa non sono ancora stati definiti gli strumenti di sostegno e accompagnamento dell'intero sistema nella transizione. In Italia con la manovra economica, il governo taglia del 80% le risorse destinate al settore dal governo precedente”. Così il capogruppo dem in Commissione Attività produttive, Vinicio Peluffo ha interrogato il ministro Urso nel question time alla Camera.
“Mese dopo mese si sta assistendo ad un peggioramento tangibile della situazione produttiva di Stellantis, tanto che i sindacati hanno proclamato il 18 ottobre 2024 uno sciopero unitario per sollecitare il Governo ad intervenire e convocare le parti a Palazzo Chigi. E dunque cosa intenda fare il Governo per garantire la salvaguardia di un comparto così strategico degli interessi nazionali?”, ha concluso Peluffo.

04/12/2024 - 16:03

Dare priorità a salari, pensioni minime e fondo transizione automotive

“Il centrodestra non può scaricare sul Parlamento le sue contraddizioni. Le guerrette di potere tra la Lega e Forza Italia sul canone Rai non interessano gli italiani. La priorità si chiamano: ‘salari troppo bassi’ e dunque la necessità di andare verso il salario minimo; ‘pensioni’, dopo la presa in giro dell'aumento delle pensioni minime di poco più di un caffè al mese e poi ‘politiche industriali’, il governo ripristini il fondo sulla transizione nell'automotive. Abbiamo migliaia di lavoratori del comparto automotive di Stellantis che rischiano la cassa integrazione o ci sono già. E’ una grande questione nazionale sulla quale nessuno può voltarsi dall'altra parte”. Lo dice Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera, in un video pubblicato sui canali social dei deputati Pd.

04/12/2024 - 13:14

“La Corte Costituzionale ha demolito l’Autonomia di Calderoli. La legge infatti non rispetta i principi di sussidiarietà e di unità della nazione che per ironia della sorte sono messi in discussione proprio dal governo dei patrioti. Ora la Premier venga in Parlamento per dire come intendono affrontare la sentenza e come intendono andare avanti, ma blocchino subito le intese avviate con le Regioni. Ci dicano cosa vogliono fare della protezione civile o del commercio estero, alcuni dei temi più controversi al centro del conflitto di attribuzione tra Stato e Regioni”.
Lo ha detto oggi a Skytg24 Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“E’ tempo che la maggioranza archivi il progetto di spaccare l’Italia, come del resto già chiedeva l’adesione massiccia alla richiesta di referendum, a cui hanno aderito centinaia di migliaia di cittadini anche in quel Nord dove lo spirito autonomista sarebbe più forte”.
“Siamo pronti ad incalzare la Meloni anche sul caso Stellantis – ha aggiunto Braga – è tempo che il governo dica se vuole limitarsi a un ruolo di semplice spettatore di un declino preoccupante o vuole essere promotore di una seria politica industriale accompagnando la transizione, investendo sull’automotive e sostenendo politiche europee di sviluppo per salvaguardare l’occupazione e favorire nuove competenze”.

03/12/2024 - 16:55

“Chiediamo che il governo, la presidente Meloni, vengano in Aula per un'informativa urgente sull'emergenza automotive. Da ieri, gli operai di Transnova, azienda importante dell'indotto Stellantis, stanno presidiando i cancelli dell'azienda a Pomigliano, Melfi, Mirafiori e Cassino. Si tratta, complessivamente di 350 persone, a cui Stellantis ha deciso, dopo 35 anni, di non rinnovare la commessa. Un avviso chiaro di disimpegno: il primo pezzo dell'indotto che rischia di tirare giù, con un effetto domino, tutto il sistema automotive italiano. È un presagio, è un avvertimento. Qui nessuno ha interesse ad aprire polemiche. Vogliamo costruire soluzioni e aprire una discussione vera sul destino industriale del nostro Paese”. Lo ha detto in Aula alla Camera il capogruppo Pd in commissione Lavoro Arturo Scotto.

“100 milioni di buona uscita - ha aggiunto l'esponente dem - all’ad Tavares. Saranno anche le regole del capitalismo, ma quanto può reggere il patto democratico se l'amministratore delegato di una grande azienda guadagna 518 volte in più di un suo lavoratore. Il rischio di scomparsa dell'automotive dal nostro Paese reale è reale e dunque la fine dell'Italia così come l'abbiamo conosciuta, un grande paese industriale, la settima potenza economica del mondo”.

“Oggi – ha concluso Scotto - rischiamo il deserto, l'esplosione definitiva della cassa integrazione. L'ulteriore processo di delocalizzazione delle produzioni. Serve dunque una discussione vera, una politica industriale che è assente, serve il ripristino integrale del fondo per la transizione nell'automotive. Se il Parlamento chiama il capo di Stellantis risponde. Meloni decide di essere protagonista o semplice spettatore di una dismissione strisciante? Di un lento inesorabile spegnimento di questo patrimonio nazionale”.

03/12/2024 - 14:07

“La maggioranza deve spiegare perché è stato tagliato il fondo pluriennale sull’automotive da 4,6 miliardi voluto da Mario Draghi” lo afferma Chiara Gribaudo vicepresidente nazionale del Partito Democratico durante una diretta su Rainews24.

“Questo governo - continua Gribaudo - ha sottovalutato l’impatto di quello che stava accadendo silenziosamente su questo settore. Siamo stati noi delle opposizioni a chiedere per ben due volte non solo le audizioni ma anche più attenzione perché le parole del ministro Urso sembravano scritte sull’acqua.”

“Come la Presidente Meloni - si domanda la parlamentare piemontese - ha trovato il tempo per incontrare più volte Elon Musk mi chiedo perché non abbia trovato il tempo e non trovi il tempo, dopo quello che è successo, di convocare John Elkan e aprire una trattativa per riprendere per riprendere in mano questa vicenda.”

“La transizione ecologica è inevitabilmente da affrontare e mi domando cosa fa il governo: pensa di fare una gestione ordinaria di ammortizzatori sociali o invece vuole ridare una vocazione al Paese sull’automotive che è un asse strategico dell’Italia?” conclude la deputata dem.

02/12/2024 - 11:36

"Neanche un mese fa, John Elkann ha declinato l’invito della Commissione Attività Produttive della Camera a riferire sui piani di Stellantis per l’Italia, affermando di riporre piena fiducia nelle dichiarazioni rese in audizione parlamentare dall’allora amministratore delegato Carlos Tavares. Tuttavia, il recente accoglimento delle dimissioni di Tavares da parte del consiglio di amministrazione di Stellantis, motivate da profonde divergenze strategiche, solleva interrogativi urgenti e gravi: quella fiducia era fasulla fin dall’inizio o è venuta meno con il tempo? In entrambi i casi, si rende indispensabile un confronto immediato. Il settore automotive, già segnato da una crisi profonda, non può permettersi di perdere altro tempo. Le decisioni strategiche di Stellantis, come il ridimensionamento degli stabilimenti italiani, hanno ricadute pesantissime sull’occupazione e sulla competitività industriale del nostro Paese. Di fronte a questa situazione, Elkann non può sottrarsi: deve venire a riferire in Parlamento per chiarire quali siano i reali piani del gruppo e quali azioni intenda intraprendere per tutelare l’Italia. Chiediamo inoltre al governo di agire con tempestività per garantire la salvaguardia degli interessi nazionali in un settore che rappresenta una colonna portante della nostra economia" dichiarano i capigruppo delle opposizioni in Commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo (Pd), Emma Pavanelli (M5s), Francesca Ghirra (Avs) e Fabrizio Benzoni (Azione), che hanno chiesto formalmente alla presidenza della Commissione di attivarsi per calendarizzare con urgenza l’audizione di Elkann.

29/11/2024 - 12:20

Contro i tagli alla sanità, alla scuola, ai trasporti. Oggi in piazza a Como con Cgil e Uil a manifestare contro una pessima legge di bilancio.
Vicino ai lavoratori e ai pensionati che più di altri pagano le scelte scellerate del governo. Non hanno mantenuto la promessa elettorale di rivedere la legge Fornero e hanno reso inapplicabili le altre agevolazioni come opzione donna. Non un euro in più per abbattere le liste d’attesa nella sanità pubblica e solo favori a quella privata, tagli a scuola e università e niente per la crescita e lo sviluppo. E così sempre più giovani lasciano il paese e fanno sempre meno figli. E sulle donne continua a pesare il carico del lavoro di cura e l’assenza di servizi. Intanto litigano, si fanno ripicche e vanno avanti solo a colpi di fiducia. Perché li tiene insieme l’occupazione del potere ma niente che interessi veramente i cittadini.

Ascoltino la voce di chi oggi ha scioperato, esercitando un diritto fondamentale che la destra ha messo sotto attacco. Lo facciano da subito votando gli emendamenti delle opposizioni su sanità, salario minimo, congedi paritari e conversione dell’industria a partire dal settore  automotive.

Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

27/11/2024 - 18:20

“Oggi - dichiara la Vicepresidente nazionale del Partito Democratico - sono cadute sulla testa delle lavoratrici e dei lavoratori dell’automotive italiano altre due tegole. Da un lato l’annuncio di Stellantis della chiusura delle carrozzerie di Mirafiori praticamente per un mese e poi le azioni di protesta che hanno avuto inizio ieri in tutti gli stabilimenti dell’azienda Trasnova, fornitore di Stellantis che ad oggi non ha ancora avuto conferme di ordini oltre il 31 dicembre 2024.”

“Nello stabilimento di Rivalta di Stellantis - continua la parlamentare piemontese - è iniziato ieri un presidio permanente che durerà fino almeno al 29 novembre. Alle lavoratrici e ai lavoratori la mia piena solidarietà. A Stellantis invece, che dà la colpa alle incertezze di mercato per la chiusura di dicembre, voglio dire che sono le incertezze della sua dirigenza a mettere a rischio centinaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Non sappiamo nulla sul futuro degli impianti italiani, su quali linee intende proseguire, se intende avvalersi ancora dei fornitori italiani.“E poi ci sono le responsabilità di chi sta al Governo - ragiona ancora la deputata Dem - ecco perché ho presentato una interrogazione al Governo per sapere se è a conoscenza della situazione dell’impresa Trasnova e come intende prepararsi alle eventuali conseguenze che potrebbero derivarne sui lavortori. E anche se intenda convocare un tavolo di crisi.”

“Ma ci sono anche le risposte che continuano a non arrivare dalla Regione PIemonte a cui non più tardi un mese fa ho suggerito di convocare, proprio sul tema della crisi dell’automotive, un consiglio aperto con tutti i livelli istituzionali e tutte le parti sociali e datoriali, serve uno scatto su questo tema forte e condiviso. Noi ci siamo ma l'onere della proposta toccherebbe a chi governa da sei anni la regione e da due anni a livello nazionale” conclude l’Onorevole Gribaudo.

27/11/2024 - 17:14

Governo inesistente o dannoso su politiche Mezzogiorno

“Il rapporto Svimez 2024 racconta di un Paese che punta tutto sul Pnrr per ridare slancio a una ripresa che dopo la crisi Covid si manifesta a macchia di leopardo, con un Mezzogiorno che è appeso a un filo: dopo la buona performance 2019-23 il Sud rallenta inesorabilmente. Nel mentre il governo si propone con una Legge di bilancio anti-Sud, con norme e iniziative che sono inutili se non dannose per il Mezzogiorno. A partire dal fallimento della tanto proclamata Zes unica, dal ritardo che si registra sull’avanzamento del Pnrr, dalla crisi automotive che innerva il tessuto industriale del Mezzogiorno. Ma è soprattutto l’universo giovanile a mandare i messaggi più drammatici che rivelano i danni del governo: su tutte un drammatico degiovanimento (o invecchiamento) che pesa su Sud e Centro Italia nei prossimi 10 anni, frutto non solo dei cambiamenti demografici ma anche di scelte politiche. Svimez sottolinea la crescita dell’emigrazione giovanile e intellettuale Sud Nord, stimolata anche da interventi sulla Finanziaria 2025, e la sparizione di Decontribuzione Sud a cui si aggiungono gli effetti dei tagli sul fondo unico universitario che nelle università del Mezzogiorno bloccherà la totalità delle assunzioni e l’abbandono al loro destino di migliaia di ricercatori anche assunti con il Pnrr che dovranno spostarsi al Nord o all’estero”.

14/11/2024 - 18:20

Il ministro Urso cerca di correre ai ripari dopo il commissariamento del ministro Giorgetti ed annuncia che il governo in manovra raddoppierà le risorse da 200 a 400 milioni al fondo automotive per l'anno prossimo. Ma sono cifre assolutamente insufficienti perché mancano all’appello altri 600 milioni da destinare al settore, in un momento in cui per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e della crescente competizione globale ha bisogno di rilevanti politiche di sostegno. Per risolvere il problema ed evitare che salti per aria il sistema industriale italiano, abbiamo la soluzione: il governo e la maggioranza votino l’emendamento presentato da tutte le forze di opposizione che ripristina la situazione di prima con un miliardo all’anno fino al 2030 per il fondo automotive.

Così il capogruppo Pd nella commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo.

14/11/2024 - 17:18

“Dal Governo su Stellantis continuiamo ad ascoltare solo chiacchiere e mezze promesse. Abbiamo chiesto in manovra di bilancio di ripristinare integralmente il fondo sulla transizione per l’automotive, ma Urso se ne esce con appena 200 milioni sui 4 miliardi e 600 già tagliati. Praticamente nulla. Hanno ragione Fim Fiom e Uilm a chiedere che la vertenza venga centralizzata a Palazzo Chigi. Qui ci troviamo davanti al rischio che salti il pezzo più importante della industria manifatturiera italiana e migliaia di persone perdano il lavoro. Meloni deve dare risposte chiare e dirette assumendosi le sue responsabilità politiche e chiamando allo stesso tempo alla responsabilità verso l’Italia i vertici di Stellantis”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

12/11/2024 - 17:18

La legge di Bilancio presentata dal governo Meloni è l’ennesima ferita alla carne viva del paese, a quella parte più fragile che ogni giorno paga il prezzo di scelte scellerate, miopi e prive di prospettiva per la crescita. Lo sanno così bene che i parlamentari della maggioranza hanno presentato più di mille emendamenti e su tutti i temi.
Noi, come forze di opposizione abbiamo scelto di individuare alcuni aspetti più importanti per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini e delle imprese e abbiamo scelto di sottoscrivere congiuntamente emendamenti su questi temi:
1. Sanità pubblica: abbiamo chiesto l’aumento di 5,5 miliardi l’anno a decorrere dal 2025 del Fondo sanitario nazionale per l’assunzione di personale sanitario (2 miliardi); l’aumento delle retribuzioni per infermieri e medici (400 milioni); il potenziamento delle politiche di prevenzione (1 miliardo).
2. Congedi: abbiamo presentato emendamenti per il congedo paritario obbligatorio di 5 mesi e l’estensione ai lavoratori autonomi (2,3 mld); l’aumento dell’indennità di maternità al 100% (400 ml dal 2025); le modifiche al congedo parentale per l’obbligatorietà di un mese al padre.
3. Salario minimo: l’emendamento ripropone la pdl unitaria per un salario di 9 euro/ora.
4. Automotive: chiediamo il ripristino del fondo automotive tagliato dal Governo di 550 ml 2025, 800 ml 2026, 800 ml 2027.
5. Fondo per la ricostruzione EMILIA ROMAGNA: chiediamo l’immediato rifinanziamento del fondo per la ricostruzione nei territori di Emilia Romagna, Toscana e Marche colpiti da eventi meteo eccezionali.
Se il governo ha veramente a cuore le condizioni del paese reale, smetta di mentire agli italiani e approvi gli emendamenti unitari delle opposizioni.
Così in una nota i capigruppo Chiara Braga (Pd), Francesco Silvestri (M5s), Matteo Richetti (Azione), Luana Zanella (Avs), Riccardo Magi (+Europa).

11/11/2024 - 19:26

“Un'altra idea di Italia”. Gli emendamenti alla #Manovra del gruppo PD puntano su sanità pubblica, istruzione, lavoro e salario, transizione ecologica e diritti sociali e civili. Scelte concrete e strategiche che si contrappongono alla manovra del Governo che non investe e non guarda al futuro. Insieme alle altre opposizioni sfidiamo la maggioranza in parlamento su temi chiave: forte investimento sul SSN, congedi paritari, automotive, salario minimo e ricostruzione dell’Emilia-Romagna” così sui social la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga.

Pagine